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Allegato B
Seduta n. 254 del 10/12/2007
...
GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta orale:
BONO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
da notizie diffuse dal Corriere della Sera di giovedì 22 novembre 2007, si apprende che nell'ambito di una inchiesta giudiziaria promossa dalla Procura della Repubblica di Milano, l'allora Ministro delle Comunicazioni sarebbe stato intercettato «indirettamente» fra il giugno 2004 e il febbraio 2005, ma che di dette intercettazioni, avendo i pubblici ministeri Pedio e Pellicano non riscontrato alcun aspetto penalmente rilevante, sarebbe stata vietata la trascrizione;
visto il recente uso strumentale di intercettazioni telefoniche, anche se prive di alcun riscontro di rilevanza penale, è del tutto evidente come la sola diffusione della notizia di essere stato intercettato
attribuisca di per sé un'immagine negativa dell'intercettato -:
quali iniziative, anche normative, ritenga di adottare il Ministro interrogato al fine di far cessare l'abitudine barbarica per cui, anche in presenza di comunicazioni prive di alcun rilievo istruttorio, si debbano rendere pubblici i nomi degli indirettamente intercettati;
se, infine, al Governo risulti se tali intercettazioni, che si dicono non trascritte, siano state oggetto di distruzione o comunque a chi sia affidata la custodia dei nastri di registrazione.
(3-01489)
Interrogazione a risposta in Commissione:
MUSI e CORDONI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
secondo notizie apparse sulla stampa, nei giorni scorsi, l'INAIL avrebbe acquistato, nel 2000, il nuovo palazzo di Giustizia di Bari, un edificio abusivo, pagandolo il doppio del suo valore, senza averlo mai visionato prima dell'acquisto;
sempre secondo la notizia apparsa sul Corriere della Sera la Corte dei conti, ritenendo che tale operazione sia stata volutamente gestita con queste modalità, ha firmato un atto di citazione che accusa i vertici di allora dell'Istituto;
l'articolo del quotidiano riporta inoltre che:
a) l'edificio sorge su un'area dove non avrebbe mai dovuto essere, in quanto riservata secondo il piano regolatore ai servizi per la residenza. Ma nel 1994 viene costruito sull'area suddetta un edificio per uffici comunali, che nel 1998 il comune decide di prendere in affitto per 9 anni a 3 miliardi di lire l'anno e adibire provvisoriamente ad uffici giudiziari;
b) nel corso degli anni sono emersi i problemi legati all'abusivismo quali smottamenti del terreno, archivi invasi dai liquami delle fogne, topi nei controsoffitti del seminterrato dove stanno i carabinieri, tetti malmessi da cui entra l'acqua piovana, eccetera, che inducono la magistratura ad accusare i costruttori di frode nelle pubbliche forniture;
c) i costruttori in maniera solerte nel 2000 prima offrono il complesso all'INAIL per 27 miliardi di lire che rifiuta, poi trovano l'acquirente per la cifra suddetta;
d) i nuovi acquirenti, nel 2001, prima chiedono al comune di Bari un cambio di destinazione d'uso, concesso ma bocciato da Corte dei conti e magistratura ordinaria, poi offrono nuovamente il complesso all'INAIL per 65 miliardi di lire, il triplo della somma da loro sostenuta, che avvia le pratiche per l'acquisto;
l'INAIL, conclude l'articolo, nel 2001 acquista l'immobile per 45,5 miliardi di lire più IVA, con una maggiorazione, definita abnorme dalla magistratura di quasi 20 miliardi in più, e senza che la commissione INAIL effettuasse né sopralluoghi, né approfondimenti;
i soldi per comprare l'immobile, sempre secondo l'articolo, sono stati stornati dai fondi già destinati ad interventi nel campo della riabilitazione e la decisione dell'acquisto è stata decisa senza passare al vaglio del consiglio di amministrazione -:
quali iniziative intenda adottare per garantire la trasparenza e la redditività delle risorse pubbliche a garanzia degli assicurati.
(5-01848)
Interrogazione a risposta scritta:
BALDUCCI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
l'avvocatura di Gela ha da tempo richiamato l'attenzione delle Istituzioni sulla preoccupante situazione in cui versa il Tribunale di Gela, a causa della scopertura dei posti in organico, che è tale da raggiungere percentuali particolarmente alte (si parla di quasi il cinquanta per cento, con punte di due terzi in posizioni
di particolare responsabilità, come quelle dei cancellieri C2 o dei C1, senza considerare la scopertura dei posti di funzionario presso la Procura);
tali carenze di organico sono meritevoli di particolare considerazione, tenuto conto che nel Tribunale di Gela vengono giudicati reati di notevole complessità legati alla criminalità organizzata, come pure all'infortunistica, al danno ambientale o alla salubrità dei luoghi di lavoro;
nonostante l'impegno profuso dal personale amministrativo e da tutti gli operatori della giustizia, avvocati, magistrati e polizia giudiziaria, l'attività di un Tribunale strategico, come è quello di Gela, non può restare affidato a pochi valorosi operatori;
oltretutto, viene segnalata l'attuale vacanza dei posti di Presidente della sezione penale e di Procuratore Capo della Repubblica, senza contare che nel breve periodo potrebbe venir meno anche la copertura del posto di Presidente del Tribunale -:
quali iniziative intenda assumere il Ministro della Giustizia anche ai sensi dell'articolo 111 dell'ordinanza giudiziaria per far fronte urgentemente alle lamentate carenze di organico amministrativo e alle vacanze dei posti di Presidente della sezione penale e di Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Gela.
(4-05838)