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Allegato B
Seduta n. 261 del 19/12/2007
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta scritta:
SPERANDIO e CACCIARI. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
si è da poco concluso «Energia in gioco 2007», il concorso a premi rivolto alle scuole italiane con il quale Enel promuove nuove conoscenze circa la filiera energetica;
«Case e scuole fresche d'estate e calde d'inverno, le strade illuminate, computer che si accendono con un semplice click dell'interruttore, fabbriche che funzionano 24 ore su 24. Ma da dove viene tutta questa energia? Chi e come la produce? E soprattutto sarà sempre a nostra disposizione?» si legge dal sito web del progetto;
da quanto risulta agli interroganti, nel corso del progetto funzionari Enel sono entrati nelle scuole a magnificare i propri impianti, forti di una «campagna acquisti» giocata attraverso doni e magnificenze: a tutti gli insegnanti partecipanti delle classi premiate a livello mondiale (oltre all'Italia, Costarica, Slovenia, Polonia ed altri dove guarda caso Enel ha affari in corso) vengono offerti viaggi-vacanze premio in località europee (a Roma per gli stranieri); alle scuole vanno premi in denaro; agli studenti una gita premio presso la sede Enel di Roma e qualche i-pod od altro gadget;
nel contesto veneto del delta del Po e zone limitrofe (ferrarese e basso-veneziano), nelle classi, funzionari Enel hanno criticato gli «ambientalisti» che ostacolano la riconversione a carbone della locale centrale «nonostante questa sia pulita e sicura» e, soprattutto, hanno evidenziato che senza questo impianto i cittadini rischieranno di rimanere al buio;
in tutta Italia il concorso ha premiato 21 classi, di cui ben 3 erano classi della scuola primaria Enrico Toti di Cavarzere che per incredibile coincidenza si sono occupate della centrale Enel di Porto Tolle, realizzando plastici e disegni che inserivano tutt'attorno alla centrale campetti da calcio, parchi, giardini, fenicotteri e quant'altro, rendendo l'idea di un parco urbano piuttosto che di un impianto già condannato dall'autorità giudiziaria per aver provocato inquinamenti ambientali -:
se i Ministri competenti ritengano che sia lecito, e soprattutto corretto, che un'azienda utilizzi la scuola per propagandare i propri impianti, fornendo informazioni di parte ai ragazzi e alle loro
famiglie, ponendoli di fronte alla meschina contrapposizione impianti o black out;
se tali iniziative non rischino di trasformarsi in vere e proprie opere di disinformazione e di strumentalizzazione di figli-studenti;
se non temano che gli istituti scolastici, in nome di una malintesa «autonomia», possano trasformarsi in uno spazio di promozione pubblicitaria.
(4-05956)