Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 261 del 19/12/2007
...
INFRASTRUTTURE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
CAPARINI e DUSSIN. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la V Commissione e la VIII Commissione hanno espresso parere favorevole agli schemi di convenzione unica contabile tra l'Anas s.p.a. e le concessionarie Pedemontana lombarda, Bre.Be.Mi. e Asti-Cuneo;
la Corte dei conti ha successivamente approvato gli schemi di convenzione;
dalla convenzione unica per l'affidamento in project financing della progettazione, costruzione e gestione del collegamento autostradale Brescia-Bergamo-Milano si evince che i costi dell'opera sono lievitati dagli originari 860 milioni di euro a 1.514 milioni di euro, cifra inferiore al limite di spesa di 1.580 milioni di euro stabilito con delibera CIPE n. 93 del 2005 e confermato con delibera n. 142 del 2005;
il Governo ha assicurato che la realizzazione dell'opera non comporta extracosti superiori al limite del 50 per cento del capitolato iniziale;
il Governo ha inoltre sostenuto che «tenendo conto dell'incremento dei costi di realizzazione ... e per gli oneri relativi ai sovraccosti occorrerà assicurare l'equilibrio del piano economico-finanziario della concessione» per mezzo di una «proroga del termine di scadenza della concessione, incrementi delle tariffe di pedaggio, adeguamento del valore di rinnovo alla scadenza della concessione»;
il Ministro Di Pietro ha dichiarato di aver «accolto le istanze di Bre.Be.Mi s.p.a» promettendo l'inserimento in Finanziaria 2008 di un importo necessario al pagamento degli extracosti derivanti dall'affiancamento della nuova autostrada Brescia-Bergamo-Milano con i binari dell'alta velocità sull'asse Milano-Venezia;
il presidente della Provincia di Brescia Alberto Cavalli ha dichiarato che «il Ministro s'è impegnato a reperire 175 milioni di euro necessari all'interno della finanziaria 2008, di prossima approvazione... In sostanza, se Di Pietro non avesse offerto questa soluzione il progetto della Direttissima avrebbe sofferto di uno sfasamento dei finanziamenti incompatibile con l'attuale business plan»;
la posizione del Governo appare in materia contraddittoria -:
quali siano l'entità del finanziamento nonché le modalità e i tempi di erogazione del medesimo al fine di addivenire alla tempestiva espletazione delle procedure di appalto.
(5-01873)
CAPARINI e DUSSIN. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
il CIPE, con risorse a valere sui fondi stanziati in base all'articolo 7 del decreto-legge n. 159, collegato alla legge Finanziaria, ha approvato gli interventi finanziati sono i lavori di sistemazione e allargamento della sede stradale nei comuni di Edolo e Corteno Golgi, in provincia di Brescia;
Con questi interventi - ha affermato il Ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro - proseguiamo nel ridisegno della rete infrastrutturale intorno alla città di Milano e in altre zone della Regione. In particolare, i nuovi impegni per il sistema metropolitano e quelli per i collegamenti stradali intorno al capoluogo permetteranno di dare nuovo impulso a un trasporto intermodale, che consenta di migliorare la vivibilità cittadina (Giornale da Brescia 10 novembre 2007);
«È ufficiale. Gli interventi di sistemazione e allargamento della Statale 39 del Passo dell'Aprica sono stati finanziati ed i lavori saranno, dunque, realizzati. L'iniziativa sarà portata all'esame del Cipe, in riunione il prossimo 9 novembre» così il presidente Cavalli ha espresso la sua soddisfazione nel dare notizia della lettera indirizzatagli dal ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro che ha accolto le forti sollecitazioni arrivate dalla Provincia di Brescia e dalla Regione Lombardia (Giornale da Brescia 10 novembre 2007);
la condizione di «appaltabilità - sottolinea il presidente Cavalli - ha consentito di passare dalla condizione di fattibilità al finanziamento vero e proprio, usufruendo di uno stanziamento di 215 milioni di euro destinati appunto alla realizzazione di alcuni progetti nel piano allegato al contratto di programma 2007, stipulato fra Ministero delle infrastrutture e Anas. Le valli bresciane debbono vedere riconosciuto il diritto ad una stabile crescita economica e la realizzazione di importanti opere viabilistiche, soprattutto in aree come l'Alta Valle Camonica con enormi potenzialità nel settore turistico ed artigianale, costituisce la condizione indispensabile per uno sviluppo duraturo e sostenibile» (Giornale da Brescia 10 novembre 2007);
i punti della Statale 39 interessati sono due: 1) la variante di Corteno Golgi (chilometro 20,450) interessa un tratto di mezzo chilometro, frequentemente soggetto a cadute di massi la cui messa in sicurezza prevede la realizzazione di una galleria della lunghezza di 124 metri e di un ponte sul torrente Ogliolo, lungo 50 metri; 2) una galleria lunga 410 metri ed un ponte sul torrente San Sebastiano, oltre a interventi di regimazione idraulica per un investimento complessivo sui due lotti di 24 milioni e 259mila euro al chilometro 24,800, sempre con l'obiettivo di evitare i pericoli derivanti dalle cadute di massi (Giornale da Brescia 7 novembre 2007) -:
se le dichiarazioni e gli impegni dei membri del Governo di cui sopra rispondano al vero;
quali siano gli impegni economici e i tempi previsti per la realizzazione dell'appalto e per il completamento dell'opera.
(5-01874)
Interrogazioni a risposta scritta:
GRIMOLDI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
si riconosce che l'offerta di viabilità ricadente a Nord di Milano, nelle province della stessa Milano, di Varese, di Como, Lecco e Bergamo, da lungo tempo non soddisfa più l'accresciuto bisogno di mobilità di quella zona che rappresenta il nucleo dell'attività economica Lombarda e dell'intera penisola;
è necessario provvedere alla risoluzione delle conseguenze negative causate dallo stato di congestione da ricondursi ad un sistema viario non più adeguato a consentire lo spostamento, rapido ed efficiente, di merci e persone, che si estendono anche all'ambito sociale, in termini
di tempo, di consumo di carburante, di inquinamento acustico ed atmosferico;
per risolvere le problematiche connesse al sistema viario è necessario procedere alla realizzazione di un collegamento con la Svizzera, migliorare l'accessibilità a Malpensa 2000, collegare i tre aeroporti lombardi, colmare il deficit di offerta infrastrutturale, decongestionare i tratti autostradali della Milano-Bergamo, della Milano-Busto Arsizio e della Tangenziale Nord di Milano e che questi obiettivi potranno essere raggiunti con la realizzazione dell'autostrada Pedemontana;
l'autostrada attraversa tutto il territorio brianzolo, che costituirà parte della nuova provincia di Monza e Brianza, che è già gravato da un'altissima pressione ambientale e merita quindi un'attenzione particolare dal punto di vista ambientale, ma anche sanitario;
la nuova tratta B2 passa sul territorio del comune di Barlassina;
il comune di Barlassina si estende su una superficie di soli 2,8 km2 ed è già attraversato da tre grosse arterie stradali causa di grande frammentazione e divisione tra le zone costituenti il comune stesso;
il comune di Barlassina presenta ad oggi il consumo di suolo (superiore al 71 per cento) più elevato, nonché la più alta densità abitativa, di tutta la Brianza ovest;
lo stesso CIPE, nella delibera di approvazione del progetto relativo alla realizzazione dell'autostrada Pedemontana, ha inserito nelle prescrizioni la necessità, in fase preliminare allo sviluppo del progetto definitivo, di uno specifico approfondimento tecnico relativo alla proposta del comune di Barlassina di interramento del tracciato dell'autostrada stessa sul proprio territorio; e che qualora tale approfondimento individui una soluzione capace di superare le motivazioni avverse e dimostri la fattibilità, l'efficacia trasportistica, i tempi e i costi di esecuzione, tale soluzione dovrà considerarsi prescrittiva;
si ritiene che il territorio padano sia già fortemente colpito e che non venga sufficientemente salvaguardato dalle istituzioni e che i cittadini risultano estremamente vessati dal punto di vista economico da parte dello stato;
è arrivato il momento di «restituire» quanto finora preteso e ottenuto;
il 3 dicembre 2007 si è tenuto presso il Comune di Barlassina un incontro tra il Ministro delle infrastrutture e trasporti Antonio di Pietro e l'amministrazione comunale di Barlassina relativo alle problematiche derivanti dal tracciato dell'autostrada Pedemontana sul territorio comunale;
l'unico modo di salvaguardare adeguatamente il territorio, l'ambiente e la salute dei cittadini barlassinesi è quello di interrare tutto il tratto di autostrada passante sul territorio comunale;
il Ministro ha promesso all'amministrazione comunale, e quindi a tutti i cittadini che essa rappresenta, il suo interessamento e il suo appoggio;
le tempistiche sono oramai strettissime e una decisione in merito all'inserimento del tracciato interrato nel progetto deve essere effettuata prima che venga assegnato l'incarico relativo al progetto definitivo previsto per fine gennaio -:
come abbia intenzione di procedere per dimostrare concretamente il suo interessamento al problema e quali azioni intenda portare avanti per mantenere quanto promesso.
(4-05958)
LEOLUCA ORLANDO. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
con decreto 5 giugno 2006 prot. n. DEC/DDS/2006/0379 a firma del D.G. (difesa del suolo), la società T.E.R.N.A. S.p.A. è stata autorizzata a realizzare un progetto di elettrodotto nuovo, con collegamento elettrico a 220 kv, come variante,
tra i sostegni 21 e 44, all'esistente Villa Valle-Pietrafitta in località Gabelletta nel Comune di Terni. Con tale decreto si è promossa la \`ricostruzione' di una linea, disattivata da decenni, e ne è stata dichiarata, altresì, la pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità ed inamovibilità ai sensi del regio decreto n. 1775/33 e dell'articolo 9 del decreto del Presidente della Repubblica n. 342 del 1965;
tale nuovo elettrodotto, pur sostanzialmente modificato rispetto al precedente, tanto da far richiedere alla T.E.R.N.A. S.p.A. ulteriori espropri, intende usufruire dello stesso tracciato della vecchia linea dimessa sin dal 1990 senza tenere in nessun conto che sotto la nuova fascia di rispetto, derivante dall'applicazione del decreto attuativo della legge n. 36 del 8 luglio 2003 e della successiva circolare Ministeriale DSA/2004/25291 del 15 novembre 2004, verrebbero a trovarsi numerose abitazioni nonché giardini privati;
il decreto attuativo della legge n. 36 e la successiva circolare DSA/2004/25291 stabiliscono le fasce di rispetto per elettrodotti 220 kv che, in funzione della corrente nominale, possono variare da 52 a 70 mt. Il decreto stabilisce che entro tali fasce è fatto divieto di costruire e sostare per più di quattro ore al giorno al fine di tutelare la salute dalle conseguenze nocive delle onde elettromagnetiche (elettrosmog);
alcune di dette abitazioni, tutte costruite negli anni '70, quando non era ancora contemplata giuridicamente la questione elettrosmog, si trovano a mt. 8 dalla proiezione a terra dell'attuale cavo in disuso e sin dal 1997 fu fatto presente all'Enel questo aspetto in quanto, già da allora, l'elettrodotto non risultava a norma rispetto al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 aprile 1992 che stabiliva il concetto delle distanze da osservare oggi abrogato dall'articolo 9 del decreto attuativo della legge 36 sopra citata;
l'articolo 42 del decreto legislativo n. 300 del 1999 stabilisce come segue le «aree funzionali» attribuite al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti:
«a) programmazione, finanziamento, realizzazione e gestione delle reti infrastrutturali di interesse nazionale, ivi comprese le reti elettriche, idrauliche e acquedottistiche, e delle altre opere pubbliche di competenza dello Stato, ad eccezione di quelle in materia di difesa; qualificazione degli esecutori di lavori pubblici; costruzioni nelle zone sismiche; integrazione modale fra i sistemi di trasporto;
b) edilizia ... omissis. ..»;
il Ministero delle infrastrutture (al tempo Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) ha concorso all'atto espletando l'istruttoria, ma non già il rilascio dell'autorizzazione come invece di propria competenza come si evince dall'articolo 42 del decreto legislativo n. 300 del 1999 precedentemente citato;
è stato presentato al Tribunale amministrativo regionale dell'Umbria un ricorso volto all'annullamento del decreto suddetto del 5 giugno 2006 prot. N. DEC/DDS/2006/0379 -:
se non si ritenga opportuno riconsiderare l'intera vicenda alla luce di quanto denunciato dagli abitanti della zona interessata dal costruendo collegamento elettrico, al fine di tutelarne la salute dalle sicure conseguenze derivanti dalle onde elettromagnetiche.
(4-05961)