Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 261 del 19/12/2007
...
LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che:
in data 12 novembre 2007 è stato siglato presso la Regione Lombardia un processo verbale di esame congiunto fra l'Editrice Quadratum S.p.A., l'Unione Industriali Grafici, la SLC CGIL, la RSU dei lavoratori grafico-editoriali, e la Regione
Lombardia relativo al riconoscimento dello stato di crisi aziendale per 24 mesi a decorrere dal 26 novembre per n. 13 dipendenti, di cui 9 giornalisti e 4 impiegati;
la CIGS per crisi aziendale è richiesta per cessazione di attività della testata Vera Magazine;
in data 9 novembre è stato raggiunto un accordo sindacale per il riconoscimento dello stato di crisi aziendale per cessazione di attività della testata Vera Magazine ed il ricorso alla CIGS per il numero massimo di 13 lavoratori, di cui 4 impiegati e 9 giornalisti;
detto accordo prevede al punto c) «la rotazione per i lavoratori posti in CIGS, effettuata sulla base delle esigenze tecnico organizzative»;
sia il processo verbale del 12 novembre 2007, sia l'accordo del 9 novembre 2007 sono stati siglati senza la presenza della Federazione nazionale della Stampa e del Comitato di redazione;
nel verbale del 12 novembre 2007 il rappresentante dell'Associazione industriali grafici dichiara di aver siglato un accordo per la collocazione in CIGS e l'attivazione di prepensionamenti anche per 9 giornalisti, in violazione delle norme della legge 416/1981 che non prevedono il prepensionamento dei giornalisti dipendenti di società editrici di periodici;
il rappresentante della Regione Lombardia, preso atto delle dichiarazioni delle parti aziendali, ha ritenuto concluse le consultazioni, senza attendere l'esame congiunto con la Federazione Nazionale della Stampa;
l'impresa, con lettera del 23 novembre 2007 ha collocato in CIGS le giornaliste della testata Vera Magazine omettendo di comunicare alla FNSI e al Comitato di redazione le ragioni per le quali non ha adottato i previsti meccanismi di rotazione;
attualmente la CIGS riguarda 7 giornaliste, poiché 2 hanno trovato diversa autonoma collocazione;
l'Editrice Quadratum aveva acquistato meno di 3 anni fa il mensile Vera, che ora chiude, dalla Grunher und Jahr, ampliandone la redazione con trasferimento di proprio personale da altre testate;
l'Editrice Quadratum possiede diverse altre testate, fra cui Cucina Italiana, Intimità, Viaggi & Sapori, Rolling Stones, e si avvale di un numero consistente di collaboratori -:
quali iniziative intendano intraprendere per verificare la correttezza delle procedure che hanno portato alla CIGS per le giornaliste e per chiarire il ruolo svolto dalla Regione Lombardia;
se la casa editrice Quadratum abbia attivato le procedure previste dal contratto nazionale di lavoro giornalistico per chiedere l'applicazione delle norme previste dalla legge n. 416 del 1981;
quali siano i motivi per cui non si è proceduto alla CIGS a rotazione, come previsto dal punto c) dell'accordo del 9 novembre 2007;
se ritenga che vi sia stato rispetto delle pari opportunità fra uomini e donne;
quali atti intenderanno eventualmente svolgere per tutelare la professionalità e i diritti delle giornaliste in CIGS e per ripristinare correttezza e rispetto delle regole delle relazioni fra le parti sociali.
(2-00909)«De Biasi».
Interrogazione a risposta in Commissione:
BOFFA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'azienda Ciemme s.r.l., con sede in San Giorgio la Molara, in provincia di Benevento, è specializzata nel settore tessile;
in seguito alla più generale crisi del settore tessile tradizionale, l'azienda ha presentato un progetto di conversione e riqualificazione professionale del personale dipendente;
il progetto prevede il passaggio dal settore tessile tradizionale a quello bio-ecologico, sull'esempio del distretto industriale tessile di Carpi nel modenese e di quelli attivi nel settore della cosiddetta bio-moda in Veneto, Lazio e Toscana;
il progetto di conversione aziendale è stato approvato dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale e l'azienda ammessa alla Cassa integrazione guadagni straordinaria per il periodo febbraio 2004-gennaio 2006;
nel corso del trattamento di CIGS i dipendenti dell'azienda sono stati sottoposti ad una prima fase di formazione utile ad adeguare le competenze del personale al nuovo progetto;
l'azienda ha altresì presentato alla regione Campania un progetto sulla formazione continua degli addetti posti in cassa integrazione;
a gennaio 2006 l'azienda ha chiesto una proroga della CIGS straordinaria a zero ore per un ulteriore periodo di 12 mesi e per un massimo di 40 unità;
la richiesta è stata inoltrata sulla base di una necessaria proroga del programma di riorganizzazione/conversione aziendale dovuta alla complessità dei processi produttivi ed alle complessità connesse alle ricadute occupazionali;
il programma di conversione è infatti tutt'ora in corso ed abbisogna di un'ulteriore fase di formazione su tipologie di competenza ancora più tecniche richieste dalle mutate strategie aziendali;
il Ministero ha equivocato la motivazione della richiesta di proroga della CIGS e, ritenendo che l'istanza fosse stata avanzata per ristrutturazione, l'ha rigettata;
in seguito, l'azienda ha fatto rilevare al Ministero l'erroneità dell'interpretazione ed è stata riammessa nei termini al fine di ottenere il provvedimento;
al momento, pur essendo passati diversi mesi, e pur avendo l'azienda provveduto ad integrare la documentazione richiesta, la Ciemme srl non conosce ancora l'esito della procedura;
di fatto, il terzo anno di CIGS è già trascorso, ma in mancanza del prescritto decreto, l'azienda non è in condizioni di fruire delle agevolazioni connesse ad esso;
si ravvisa dunque il rischio che l'azienda non riesca più a garantire i livelli occupazionali attuali;
i dipendenti della suddetta Ciemme sono quasi tutti in età matura e dunque difficilmente ricollocabili nel mercato del lavoro;
anche le locali rappresentanze sindacali si sono mosse a sostegno dei lavoratori della Ciemme -:
se non si ritenga di riesaminare il progetto di conversione dell'azienda e procedere alla concessione di una proroga del trattamento di CIGS alla Ciemme srl anche in virtù dell'opportunità di salvaguardare i livelli occupazionali attuali e in considerazione della valenza innovativa ed eco compatibile del progetto.
(5-01878)
Interrogazioni a risposta scritta:
VIOLA, MARTELLA e FINCATO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
in data 18 dicembre 2007 in un cantiere edile della Ditta ICEM operante all'interno dell'Arsenale antico di Venezia è avvenuto un incidente mortale nel quale ha perso la vita un Dipendente della stessa Ditta, Maurizio Michielon, di anni 55, residente a Jesolo, travolto da un carico di legname;
gli interroganti esprimono la propria commozione e partecipazione al dolore della famiglia del Sig. Michielon -:
quale sia stata la dinamica dell'incidente e quali accertamenti siano stati effettuati dalle autorità di controllo a seguito dell'incidente;
quali siano state le risultanze delle verifiche effettuate con particolare riferimento all'applicazione delle norme di sicurezza nel cantiere nel quale è avvenuto l'incidente;
se il Governo intenda prendere iniziative a sostegno dei familiari della vittima di questo ennesimo incidente in un luogo di lavoro.
(4-05949)
CAPARINI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
la sede Inail di Breno classificata come sede di categoria «C» dipende amministrativamente dalla sede territoriale di Brescia classificata come categoria «A»;
la sede di Breno è situata al centro della Valle Camonica e dista più di settanta chilometri dalla sede di Brescia dalla quale dipende amministrativamente;
la dipendenza amministrativa della sede di Breno da quella di Brescia crea notevole disagio agli oltre 90.000 residenti nonché alle tante piccole e medie imprese presenti sul territorio, costretti a lunghe trasferte fino a Brescia per l'apertura di pratiche che una volta definite vengono poi gestite dalla sede di Breno in una zona montana a forte disagio di mobilità e di servizi, qual è il territorio del comprensorio camuno-sebino;
la sede Inail di Breno sino a dieci anni fa era di categoria «B», così come previsto dal piano di riassetto delle sedi elaborato dalla Direzione centrale Inail per la Provincia di Brescia. L'amministrazione provinciale ritenne di dover modificare tale assetto trasformandola sede in sede di categoria «C» e riclassificando quella di Palazzolo in sede di categoria «B»;
il 30 marzo 2007 è stata ufficialmente richiesta dalla Comunità montana di Valle Camonica la trasformazione della sede Inail di Breno da sede di tipo «C» a sede di tipo «B» al fine di favorire l'accesso ai servizi offerti;
la trasformazione della sede di Breno non comporterebbe costi poiché la struttura è stata recentemente ammodernata e il personale attualmente in organico è sufficiente a svolgere le funzioni proprie di una sede di categoria «B»;
il numero di pratiche trattate dalla sede di Breno è simile a quello di molte sedi già classificate di tipo «B». Ad esempio la sede di Breno gestisce molte delle rendite di competenza della sede di Palazzolo, e 35 pratiche di grandi invalidi (stesso numero della sede di Brescia);
nel 2006 sono state trattate più di 220 pratiche per la provincia di Bergamo e più di 200 infortuni ed alla stessa sede di Breno accedono residenti della Valle Di Scalve e della Val Cavallina (entrambe in provincia di Bergamo) più vicine a Breno che al capoluogo bergamasco;
la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2007) ha stabilito all'articolo 1, comma 404, le coordinate generali di razionalizzazione e contenimento della spesa della Pubblica Amministrazione, da realizzarsi - tra l'altro - tramite una rideterminazione delle strutture periferiche;
in attuazione di dette disposizioni, l'Istituto sta realizzando una rivisitazione complessiva del modello organizzativo, al fine di renderlo conforme alle previsioni legislative, sulla base di valutazioni in merito anche al bacino di utenza da soddisfare e nel rispetto della compatibilità finanziaria, organizzativa e di risorse professionali disponibili;
è prevista un'implementazione della tecnologia e delle procedure informatiche,
che già oggi consentono un agevole contatto telematico tra l'INAIL e l'utenza;
l'obiettivo del Governo è quello di pervenire ad un diverso sistema di interazione con il pubblico, in modo tale da aumentare progressivamente la quota di utenti che si avvarrà dei nuovi canali di comunicazione ed erogazione dei servizi;
il 4 ottobre 2007, nell'allegato B della
seduta n. 217, è stata pubblicata l'interrogazione 4-03516 presentata dal deputato Mura in cui l'Inail ha comunicato che «la riclassificazione della Sede Inail di Breno tipologia «C» a tipologia «B» sarà oggetto di trattazione nella fase in cui l'Istituto procederà alla rivisitazione complessiva del «nuovo modello organizzativo», in conformità a quanto previsto dalla finanziaria 2007, articolo 1, comma 404, che fornisce come detto le direttive per la razionalizzazione ed il contenimento della spesa nella Pubblica Amministrazione. L'assetto territoriale della Sede di Breno è comunque attualmente configurato secondo modalità tali da assicurare l'erogazione completa dei servizi istituzionali, sia in riferimento alle prestazioni agli infortunati che ai servizi alle aziende assicurate» -:
se il Ministro intenda promuovere la trasformazione della sede di Breno da sede di tipo «C» a sede di tipo «B».
(4-05953)
CACCIARI, SPERANDIO e BURGIO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
questa mattina, in un cantiere edile impegnato nell'Arsenale antico di Venezia, è morto sul lavoro Maurizio Michielon, di 55 anni, residente a Jesolo, travolto da un carico di travi, mentre lavorava per la ditta Icem -:
quale sia la dinamica dell'incidente e se emerga una violazione delle norme antinfortunistiche nel cantiere, se risulti che i lavoratori impegnati fossero stati adeguatamente informati sul «piano sicurezza» del cantiere; se abbiano ricevuto una adeguata preparazione antinfortunistica; quali misure siano state poste in atto dagli organi inquirenti per garantire l'incolumità degli altri lavoratori presenti; se sia intenzione del Governo agire per garantire alla famiglia dell'operaio deceduto una adeguata assistenza.
(4-05957)