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Allegato A
Seduta n. 261 del 19/12/2007
MOZIONI BOSI E VOLONTÈ N. 1-00143, ASCIERTO ED ALTRI N. 1-00259 E COSSIGA N. 1-00260 CONCERNENTI MISURE A SOSTEGNO DELLA FUNZIONALITÀ E DELL'OPERATIVITÀ DELLE FORZE ARMATE
(Sezione 1 - Mozioni)
La Camera,
premesso che:
le Forze armate della Repubblica costituiscono da sempre uno strumento indispensabile per l'efficacia e la credibilità della nostra politica estera, che si esplica nell'ambito delle alleanze sottoscritte in favore della sicurezza, della difesa, della pace e del rispetto dei diritti inalienabili delle persone e dei popoli;
i nostri contingenti militari sono apprezzati protagonisti in numerosi teatri, ove la pacifica convivenza risulta seriamente compromessa, dimostrandosi interpreti sensibili delle decisioni assunte dalle istituzioni rappresentative anche in condizioni di alto rischio;
la nostra confermata partecipazione ad alcune importanti missioni umanitarie e di difesa della pace, come in Afghanistan, Libano e Balcani, reca all'Italia giusto prestigio per l'impegno costantemente profuso al servizio delle parti più deboli, contro la violenza, il terrorismo e la sopraffazione;
a seguito dell'intervenuta crisi finanziaria che ha richiesto una forte contrazione della spesa pubblica negli esercizi finanziari 2005/2006/2007, lo stanziamento di bilancio per la difesa è stato sensibilmente ridotto, tanto da scendere sotto la misura dell'1 per cento sul prodotto interno lordo;
i tagli di bilancio hanno costretto le Forze armate a ridurre progressivamente la spesa del personale, incidendo quasi esclusivamente sul reclutamento e l'addestramento delle leve più giovani, con ciò determinando una crisi di operatività ed uno sbilanciamento del proprio equilibrio funzionale tra spese di personale, di esercizio e d'investimento destinato ad aggravarsi nel tempo;
tale equilibrio scaturisce dalla normativa vigente (legge n. 331 del 2000 e legge n. 25 del 1997), a cui si è pervenuti considerando i fondamentali compiti delle Forze armate, anche in relazione al contesto degli impegni assunti nei diversi organismi internazionali (Onu, Unione europea, Nato) e negli accordi internazionali e bilaterali;
le risorse, attualmente destinate alla funzione «difesa», collocano l'Italia in una posizione arretrata rispetto a tutti i Paesi con analoga capacità economica e, soprattutto, pregiudicano il raggiungimento dei predetti obiettivi, dal momento che, mentre sono assicurati i fondi per i programmi di ammodernamento tecnologico già stabiliti da tempo, non altrettanto può dirsi per le esigenze del personale, con particolare riguardo all'attuazione compiuta del modello professionale;
il Governo ha allo studio un piano di «razionalizzazione e riorganizzazione»
delle Forze armate, posto anche all'ordine del giorno della recente riunione del Consiglio supremo di difesa, che si tradurrebbe in una riduzione degli organici di 30.000 unità, con la naturale conseguenza di ridimensionare fortemente le ambizioni, che hanno sempre ispirato la nostra politica estera ed i conseguenti impegni assunti, che nel processo di globalizzazione in atto nell'alleanza, tendono ad incrementarsi;
ogni mutamento, in senso riduttivo, delle dotazioni organiche riduce, sotto i limiti di funzionalità, la capacità operativa delle nostre Forze armate e, in particolare, dell'Esercito, per il quale la dimensione della componente umana risulta vitale, come dimostrano gli standard assunti nelle forze armate dei maggiori Paesi europei,
impegna il Governo:
a far fronte alla critica situazione venutasi a determinare nelle nostre Forze armate, recuperando le lacune accumulatesi nel reclutamento e nell'addestramento ed incrementando le risorse finanziarie destinate al comparto per ripristinare gli equilibri di funzionalità e di operatività secondo gli standard europei in rapporto al prodotto interno lordo;
a considerare l'impegno per la difesa un valore aggiunto per la politica interna ed estera dell'Italia, affinché si confermi nel ruolo di protagonista apprezzata nel processo di mondializzazione delle iniziative in difesa della pace e della sicurezza, secondo i tradizionali impegni assunti nelle diverse sedi internazionali.
(1-00143) «Bosi, Volontè».
(11 aprile 2007)
La Camera,
premesso che:
le nostre Forze armate hanno da sempre rappresentato, in Italia e nel mondo, una ragione di vanto per il nostro Paese, dimostrando, anche nelle circostanze più difficili, elevata professionalità e profonda umanità;
le nostre donne ed i nostri uomini in divisa, ovunque chiamati ad operare nel mondo, hanno fornito un fondamentale contributo per la pacificazione e la normalizzazione di Paesi sofferenti, in alcuni casi compiendo veri e propri atti di eroismo in favore della pace e della democrazia;
per affrontare al meglio le mutate condizioni geopolitiche nel cui contesto i nostri contingenti operano, sono richieste adeguate risorse economiche per gli arruolamenti, la formazione e l'aggiornamento del personale, nonché per l'acquisizione di mezzi e strumenti indispensabili a combattere un terrorismo internazionale sempre più moderno e tecnologicamente avanzato;
di contro, le ultime due ultime leggi finanziarie dello Stato hanno ridotto drasticamente lo stanziamento di bilancio per il settore della difesa, tanto che lo stesso risulta essere sotto la misura dell'1 per cento rispetto al prodotto interno lordo;
tale riduzione di risorse incide conseguentemente sull'operatività delle nostre truppe e, altresì, sul morale del personale, che, ogni giorno, soffre le carenze di mezzi e strumenti operativi;
lo stesso personale ha più volte manifestato il proprio malessere per le esigue risorse economiche destinate al trattamento economico ed al rinnovo del contratto del comparto difesa;
il Governo ha allo studio un piano di «razionalizzazione e riorganizzazione» delle Forze Armate, che, a fronte del sempre crescente impegno internazionale dei nostri militari, prevederebbe una riduzione degli organici di 30.000 unità: tale contraddizione risulta essere pregiudizievole per il prestigio del nostro Paese presso gli alleati e la comunità internazionale e, soprattutto, per la credibilità delle Forze armate impegnate all'estero in missioni di pace estremamente delicate,
dall'Afghanistan, al Libano, ai Balcani, ricoprendo un ruolo di grande responsabilità politica e militare,
impegna il Governo:
ad adottare tutte le opportune iniziative volte a incrementare le risorse finanziarie destinate al comparto difesa per far fronte alle indispensabili esigenze della logistica, nonché per dare il meritevole riconoscimento alla specificità dell'attività svolta, puntando anche ad un adeguamento stipendiale che non sia meramente simbolico, ma degno della funzionalità e dell'operatività dimostrata ogni giorno dalle nostre Forze armate.
(1-00259)
«Ascierto, Gamba, Gasparri, Menia, Proietti Cosimi, Ciccioli, Amoruso, Castiello, De Corato, Cosenza, Patarino».
(18 dicembre 2007)
La Camera,
premesso che:
le Forze armate della Repubblica sono strumento essenziale della nostra politica estera, nel quadro degli impegni assunti dal nostro Paese con le organizzazioni internazionali e le alleanze di cui facciamo parte ed a tutela del ruolo dell'Italia per la tutela della pace e dell'ordine internazionale, a garanzia della libertà e dei diritti inalienabili delle persone e dei popoli;
i contingenti italiani impegnati in Afghanistan, in Libano e nei Balcani, riscuotono unanime apprezzamento a livello internazionale per l'impegno costantemente profuso e per la professionalità e le capacità peculiari messe in campo;
i tagli di bilancio stanno avendo effetti gravi sulla funzionalità e la capacità operativa delle Forze armate, incidendo particolarmente sul reclutamento e sull'addestramento, con effetti sia sul breve sia sul lungo termine che mettono a rischio la capacità delle Forze armate di continuare a rispondere agli impegni loro affidati in un contesto internazionale che non permette di abbassare la guardia;
ogni iniziativa di razionalizzazione e riorganizzazione del modello di Difesa non può avere l'obiettivo surrettizio di ridimensionare le ambizioni ed il ruolo internazionale del nostro Paese, ma deve orientarsi a garantire maggiore efficienza dello strumento e condizioni per il personale militare, che testimonino l'alto valore che il Paese attribuisce al loro impegno ed alla loro dedizione;
impegna il Governo:
ad assicurare con urgenza tutte le risorse necessarie a garantire la piena funzionalità dello strumento militare, in termini di dotazioni destinate all'addestramento, all'arruolamento ed al personale, con particolare riguardo al trattamento complessivo ed alle condizioni di vita di chi ha scelto di servire il proprio Paese a rischio dell'incolumità personale, ed inoltre il finanziamento di strumenti adeguati a garantire la possibilità di riconoscere pienamente l'importanza del servizio reso ed il merito acquisito nei confronti della collettività anche nel quadro di una riorganizzazione dello strumento militare;
a garantire riconoscimento pieno ed indiscusso per il ruolo delle Forze armate, strumento insostituibile per assicurare sicurezza e sviluppo ai cittadini del nostro Paese in un mondo globalizzato, e per confermare il livello di impegno dell'Italia sulla scena internazionale.
(1-00260)
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga) «Cossiga, Cicu, Fontana, Leone».