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Allegato A
Seduta n. 261 del 19/12/2007
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(Sezione 3 - Iniziative per il pluralismo educativo, con particolare riferimento alle misure di sostegno per le famiglie che scelgono le scuole non statali)
VOLONTÈ, CAPITANIO SANTOLINI, CIOCCHETTI, BARBIERI, RONCONI, MEREU, D'AGRÒ, DRAGO, COMPAGNON, PERETTI, LUCCHESE e FORMISANO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
secondo il rapporto Ocse-Pisa i quindicenni italiani sono al trentaseiesimo posto fra i 57 Paesi analizzati dall'Ocse in quanto a conoscenze scientifiche;
per il Ministro interrogato «su un milione e 50 mila studenti che vengono promossi con debiti, solo 250 mila li recuperano»; una situazione che, secondo il Ministro interrogato, «danneggia soltanto gli studenti»;
la strada da percorrere, secondo il Ministro interrogato, è quella di premiare il merito e le eccellenze perché «una società che non premia l'impegno e il merito non aiuta la scuola a produrre un'istruzione di qualità per tutti»;
l'attuale emergenza educativa nel nostro Paese è confermata anche dai continui episodi di bullismo, perversione e vandalismo che vedono protagonisti studenti e insegnanti;
in Italia, a differenza degli altri Paesi dell'Unione europea e nonostante il richiamo costituzionale e le leggi vigenti in materia, si registra ancora l'assoluta mancanza di concorrenza tra scuole statali e non statali;
secondo uno studio dell'Associazione genitori scuole cattoliche, al contrario, proprio grazie alla presenza di questi istituti le casse statali registrano un risparmio di oltre 6 miliardi di euro;
infatti, lo Stato spende rispettivamente 6.116 euro per ogni bambino alle materne, 7.366 euro per ogni alunno delle primarie, 7.688 per ogni alunno delle medie e 8.108 euro per ogni studente delle superiori, mentre per gli studenti che frequentano le scuole paritarie spende 584 euro per le materne, 866 euro per le primarie, 106 per le medie e 51 euro per le superiori;
è paradossale che tra i settori interessati dalle liberalizzazioni tanto evocate dal Governo venga esclusa proprio la scuola;
considerate queste cifre, uno Stato che non vede la convenienza a mantenere un efficiente canale paritario è uno Stato, ad avviso degli interroganti, «incosciente» -:
se non ritenga necessario e opportuno, al fine di rivitalizzare una scuola italiana che arranca nelle classifiche mondiali e che fa retrocedere nel passato il nostro Paese, adottare iniziative volte a introdurre finalmente in Italia un effettivo pluralismo educativo che consenta alle famiglie quale tipo di educazione scegliere per i propri figli, prevedendo, in particolare,
l'istituzione di un voucher per le famiglie. (3-01502)
(18 dicembre 2007)