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Allegato A
Seduta n. 261 del 19/12/2007
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(Sezione 6 - Misure per contrastare il lavoro nero con particolare riferimento all'introduzione di un patto di servizio nell'ambito di un'organica riforma del sistema degli ammortizzatori sociali)
MELLANO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
sulla base degli ultimi dati dell'Istat sul lavoro nero, nel 2004 il tasso di irregolarità nel lavoro, calcolato come incidenza delle unità di lavoro non regolari sul totale delle unità di lavoro, era pari al 13,4 per cento, corrispondente a 3.269 unità di lavoro;
il tasso d'irregolarità si concentra nell'agricoltura (33 per cento), nei servizi (14,6 per cento) e nelle costruzioni (12,4 per cento) e, per quanto riguarda la ripartizione territoriale, al Sud (22,8 per cento) e al Centro (12,3 per cento);
il maggior numero di lavoratori irregolari si registra nei servizi con 2.321 unità di lavoro (72 per cento delle unità di lavoro irregolari totali) e nel Mezzogiorno con 1.534 unità di lavoro (48 per cento delle unità di lavoro irregolari totali);
dall'attività svolta dagli ispettori del ministero del lavoro e della previdenza sociale è emerso che:
a) nei primi sei mesi del 2007, per ogni 100 aziende ispezionate, ben 63 sono state trovate irregolari, variando la fattispecie dal cosiddetto «lavoro nero» a irregolarità di minore entità;
b) dai dati complessivi diffusi dal ministero del lavoro in seguito all'attività ispettiva svolta risulta che il numero delle aziende risultate non in regola con la vigente normativa è pari a 102.379 unità e che tale quantità è superiore del 22,94 per cento rispetto ad analoga attività ispettiva svolta nel primo semestre dell'anno 2006;
c) il numero dei lavoratori irregolari accertati dalle ispezioni è pari 136.200
individui, con un incremento rispetto al primo semestre dell'anno 2006 del 50,11 per cento;
d) di questi lavoratori irregolari ben 62.271 sono lavoratori cosiddetti «totalmente in nero», con un incremento rispetto al primo semestre dell'anno 2006 pari all'8,88 per cento;
e) dai risultati dell'attività ispettiva il recupero dei contributi e premi evasi è cresciuto del 15,66 per cento rispetto al primo semestre dell'anno 2006;
numerosi economisti e giuslavoristi sostengono che fra le cause del lavoro irregolare, soprattutto nel Mezzogiorno, quella che incide maggiormente è l'incompatibilità dei livelli salariali minimi stabiliti dai contratti collettivi nazionali con il costo della vita, con i livelli di produttività e di redditività delle imprese del Sud e con i costi aggiuntivi che devono sostenere le aziende nel Mezzogiorno per carenza d'infrastrutture e per l'alto tasso di criminalità;
la pratica d'integrare il sussidio di disoccupazione con il lavoro irregolare, soprattutto per la cassa integrazione e la mobilità, che prevedono generose integrazioni al reddito di lunga durata, appare sempre più diffusa in assenza di una effettiva integrazione fra le politiche passive - i sussidi di disoccupazione - e le politiche attive, cioè il complesso integrato di servizi personalizzati che aiuti il lavoratore a essere più occupabile e, quindi, a trovare più velocemente un nuovo posto di lavoro, oltre che a rendere difficoltoso lavorare in modo irregolare;
in particolare, sarebbe necessaria la previsione della stesura di un patto di servizio che vincoli i lavoratori disoccupati a svolgere specifiche e determinate attività formative e di orientamento, al fine di consentire una riqualificazione professionale;
di converso, il lavoratore dovrebbe contestualmente impegnarsi all'accettazione di proposte di lavoro da parte dei servizi per l'impiego pubblici e privati, risultato ottenibile solo realizzando un'organica riforma che qualifichi nel senso indicato il sistema degli ammortizzatori sociali -:
se l'incremento dei lavoratori irregolari accertati dalle ispezioni sia sintomo dell'aumento del tasso d'irregolarità oppure della maggiore incisività dell'azione ispettiva e se non si ritenga urgente vincolare, con opportune politiche di welfare to work, l'erogazione di tutti i sussidi di disoccupazione all'effettiva sottoscrizione, da parte del lavoratore che ha perso il lavoro, di un patto di servizio avente le caratteristiche indicate in premessa. (3-01505)
(18 dicembre 2007)