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Allegato A
Seduta n. 262 del 20/12/2007
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(Sezione 5 - Misure relative alla pratica delle macellazioni rituali delle carni)
E)
I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'interno e della salute, per sapere - premesso che:
le macellazioni rituali sono pratiche conseguenti a prescrizioni religiose sul consumo delle carni degli animali domestici e si inquadrano in un più ampio complesso di prescrizioni alimentari, che interessano in particolare la religione islamica (prescrizioni sul cibo halal) e quella ebraica (note come prescrizioni sul cibo kashèr);
il decreto legislativo n. 333 del 1o settembre 1998, attuazione della direttiva 93/119/CE relativa alla protezione degli animali durante la macellazione, definisce lo stordimento come «qualsiasi procedimento che, praticato sugli animali, determina rapidamente uno stato di incoscienza che si protrae fino a quando non interviene la morte per dissanguamento». Pertanto, nelle normali macellazioni, lo stordimento degli animali è obbligatorio e precede immediatamente l'operazione di dissanguamento, ottenuto mediante recisione di almeno una delle due carotidi o dei vasi sanguigni da cui esse si dipartono. I metodi ammessi per lo stordimento delle diverse specie animali, sanciti dal decreto legislativo 333/98 sono: 1) pistola a proiettile captivo, 2) commozione cerebrale, 3) elettronarcosi, 4) esposizione al biossido di carbonio;
le macellazioni rituali possono essere svolte esclusivamente presso macelli autorizzati e registrati, inseriti in uno specifico elenco ministeriale degli stabilimenti nei quali vengono praticate le macellazioni
secondo riti religiosi Per l'inserimento nell'elenco ministeriale, i titolari degli stabilimenti di macellazione comunicano al servizio veterinario, per il successivo inoltro al ministero della salute, di essere in possesso dei requisiti prescritti per l'esecuzione di dette macellazioni. La macellazione rituale deve essere svolta da personale adeguatamente formato in materia di igiene degli alimenti e in possesso della preparazione teorica e pratica necessaria a svolgere tale attività. I macellatori devono essere in possesso sia dell'attestato di abilitazione rilasciato dall'autorità religiosa che dell'attestato di formazione igienica in sostituzione del libretto di idoneità sanitaria. La verifica della corretta esecuzione del rito è esercitata, così come sancito dal decreto legislativo 333 del 1998, dall'autorità religiosa per conto della quale sono effettuate le macellazioni; questa a sua volta, opera sotto la responsabilità del veterinario ufficiale per le disposizioni igienico sanitarie;
il costante flusso migratorio che si sta verificando da alcuni anni, verso il nostro Paese, ha interessato in maniera particolare la provincia di Reggio Emilia, il cui tasso d'immigrazione è più alto rispetto alla media nazionale. La distribuzione della popolazione extracomunitaria residente nei comuni della provincia si caratterizza per la presenza di quattro gruppi etnici principali, con usi, consuetudini e tradizioni peculiari: gli africani del nord, gli est europei, gli asiatici del centro sud e gli africani dell'ovest. Il mantenimento da parte di queste etnie delle proprie tradizioni alimentari, unitamente al rispetto di prescrizioni alimentari religiose, ha determinato un incremento nella produzione e nella commercializzazione di sostanze alimentari tipiche. L'introduzione nel mercato locale di queste produzioni ha fatto, a volte, mutare la strategia dei controlli dei servizi del dipartimento di sanità pubblica. Particolare attenzione al fine del rispetto delle norme sul benessere animale, della prevenzione delle malattie infettive e diffusive trasmissibili all'uomo e agli animali, meritano le macellazioni rituali praticate sugli ovini. L'incremento di tali macellazioni, si verifica, per la comunità islamica, soprattutto in occasione della festa del sacrificio, che cade il 70o giorno dopo la fine del ramadan, e che quest'anno è prevista dal 20 al 23 dicembre 2007. Nel corso di questa ricorrenza le macellazioni rituali sono talmente numerose da suscitare l'interesse da parte degli organi politici, sanitari e associazioni animaliste locali e in gran parte non avvengono nei luoghi e con le modalità stabilite per legge. Nell'attuale frammentazione e vuoto giuridico si suggerisce un nuovo dispositivo legislativo e amministrativo in grado di definire un'unica autorità competente a livello regionale affinché si realizzino le condizioni necessarie sanitarie e di legalità, nell'esercizio di questo rito religioso;
il comando della polizia municipale di Reggio Emilia ha previsto con una circolare (protocollo 1184 del 2004) un «aggiornamento professionale in materia di macellazione non conforme alla legislazione nazionale. Macellazione secondo i riti religiosi ebraici e islamici». Nel provvedimento, riguardo queste macellazioni, si prevede che: «l'attività svolta è da considerarsi lecita, ancorché non eseguita secondo i dettami di legge, in quanto è prevalente il riconoscimento della legittimità dei riti religiosi rispetto alle norme in materia di macellazione. Di conseguenza la centrale operativa, gli ispettori e quanti in servizio assumano responsabilità di coordinamento operativo delle pattuglie impiegate sul territorio non daranno corso ad alcun intervento, ma risponderanno ai possibili richiedenti che l'attività svolta è lecita»;
la sezione provinciale dell'ente nazionale protezione animali di Reggio Emilia ha eseguito una diffida ai fini di rettifica urgente della circolare della polizia municipale di Reggio Emilia. Nella diffida si legge che l'associazione ha avuto «conferma, a seguito di recenti incontri con competenti autorità istituzionali e veterinarie, che le macellazioni rituali, proprie di qualsiasi confessione religiosa devono avvenire obbligatoriamente ad opera di
personale appositamente istruito ed autorizzato e presso strutture di macellazione specificatamente approvate, registrate ed iscritte in elenchi ministeriali a ciò dedicati e considerate infine le disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 333 del 1998». Per questo in vista dell'imminente periodo di esercizio delle pratiche di macellazione, previste dal rituale islamico, il comandante della polizia municipale, dottor Antonio Russo, è stato invitato a rettificare la circolare per la parte che indebitamente omette l'indicazione della illegittimità della uccisione a domicilio ed al di fuori dei macelli autorizzati;
il servizio veterinario dell'azienda sanitaria locale di Reggio Emilia, autorità competente all'esecuzione dei controlli ufficiali sugli alimenti di origine animale, benessere e sanità animale, da diversi anni ha realizzato varie iniziative sulla pratica delle macellazioni rituali: stesura di linee guida provinciali, stesura e divulgazione di locandine-opuscoli informativi tradotti in più lingue, incontri ufficiali informativi con i leader delle varie comunità religiose locali. Tutte queste iniziative di informazione e sensibilizzazione hanno determinato un crescente interesse e presa di responsabilità da parte dei leader religiosi che all'atto pratico si è tradotto in un maggior rispetto della normativa cogente non solo relativa alla macellazione degli animali ma anche alle attività correlate quali compravendita, detenzione e trasporto degli stessi;
il servizio veterinario dell'azienda sanitaria locale di Reggio Emilia insieme agli altri servizi delle aziende sanitarie locali contermini, ha portato queste tematiche all'attenzione del servizio veterinario e igiene degli alimenti della regione Emilia Romagna. La conseguenza è stata che, nel corso del 2007, si è avviato un confronto a livello regionale con i rappresentanti delle comunità religiose islamiche nell'intento di stendere un protocollo di intesa da attuare negli impianti di macellazione della regione, in grado di rispettare i principi sanitari e religiosi delle comunità ebraica e islamica, di limitare gli effetti dell'azione traumatica di iugulazione sull'animale cosciente -:
se i Ministri interpellati intendano chiarire quale sia la corretta interpretazione delle disposizioni normative alla luce della circolare della polizia municipale di Reggio Emilia che ritiene «prevalente» rispettare i dettami del rito religioso invece che i dettami della legge dello Stato italiano;
quali provvedimenti i Ministri intendano prendere per fronteggiare questa emergenza e per fare in modo che le leggi che disciplinano le macellazioni rituali siano rispettate.
(2-00896)
«Poretti, Alessandri, Del Bue, Allam, Allasia, Astore, Azzolini, Baiamonte, Bandoli, Barani, Beltrandi, Bodega, Bucchino, Buglio, Burtone, Cancrini, Castellani, Ceccacci Rubino, Chiaromonte, Cota, Crema, Dato, D'Elia, Di Gioia, Di Girolamo, Dozzo, Fava, Garavaglia, Gibelli, Goisis, Grillini, Grimoldi, Mancini, Mellano, Paoletti Tangheroni, Pedica, Pellegrino, Picchi, Piro, Schirru, Turci, Turco».