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Allegato B
Seduta n. 268 del 17/1/2008
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
da numerosi organi di stampa (per esempio Corriere della Sera del 16 gennaio 2008, pagina 2, «Quella telefonata del Governo: ci sono timori») si evince che la mancata partecipazione del Papa Benedetto XVI all'inaugurazione dell'Anno Accademico dell'università «La Sapienza» di Roma previsto per giovedì 17 gennaio sia da addebitarsi alla mancanza di garanzie di sicurezza all'interno e all'esterno dell'ateneo;
si è evidenziata una incapacità del Governo italiano a garantire la libertà di espressione di un Capo di Stato estero sul nostro territorio come mai era successo dal dopoguerra -:
se corrispondano al vero tali notizie di stampa e quali iniziative intenda prendere il Ministro, ed il Governo, affinché nell'università «La Sapienza» di Roma e nelle università italiane sia possibile svolgere
attività culturali in un clima di tolleranza intellettuale e fisica.
(2-00925)
«Elio Vito, Bondi, Lupi, Fitto, Crosetto, Angelino Alfano, Cossiga, Gregorio Fontana, Palmieri, Campa, Bocciardo, Ciccioli, Frassinetti, Paroli, Saglia, Fedele, Di Virgilio, Gardini, Gelmini, Sanza, Rosso, Zanetta, Franzoso, Aprea, Germanà, Gioacchino Alfano, Stagno d'Alcontres, Bruno, Ceccacci Rubino, Carfagna, Compagnon, Bernardo, Misuraca, Zacchera, Valducci, Uggè, Mondello».
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
l'8 ottobre 2007 don Sandro De Pretis trentino, sacerdote ad Ali Sabieh - al termine di un interrogatorio da parte del giudice istruttore del tribunale di prima istanza di Gibuti che l'ha accusato di detenzione e diffusione di immagini pedopornografiche - è stato rilasciato in libertà provvisoria;
il 17 ottobre il vescovo di Gibuti, monsignor Bertin, ha informato del fatto la Segreteria di Stato vaticana che ha consigliato il Vescovo di far intervenire l'Ambasciata italiana. Il console italiano a Gibuti, Gianni Rizzo, ha incontrato successivamente il Ministro della giustizia, quello degli affari esteri e lo stesso Primo Ministro, incontri definiti «aperti e cordiali», ma che non hanno conseguito alcun risultato;
alla fine del mese di ottobre, don Sandro De Pretis è stato arrestato e portato nella prigione di Gibuti, alla periferia della capitale dove si trova detenuto tuttora;
contro Djama Souleiman Ali, il procuratore della Repubblica di Gibuti che ha ottenuto l'incarcerazione di don Sandro (28 ottobre), la Francia ha emesso un mandato di cattura. È atteso a Versailles per essere interrogato (ha già disatteso la prima convocazione) con l'accusa di «corruzione di testimoni» in merito al caso Borrel;
il 22 novembre il Nunzio apostolico Ramiro Moliner Inglès insieme al Vescovo Bertin è stato ricevuto dal Ministro degli affari esteri che ha promesso di farsi carico della situazione;
il 15 dicembre il Ministro della giustizia ha accettato di incontrare monsignor Bertin il quale ha chiesto la liberazione del sacerdote impegnandosi eventualmente ad allontanarlo dalla diocesi;
il 27 dicembre l'accusa nei confronti di Don De Pretis è cambiata nuovamente e si è trasformata in «incitamento alla depravazione e alla corruzione di minori». Sono comparsi anche due testimoni pronti a giurare di aver subito; quando erano minorenni, ripetute violenze sessuali da parte di don Sandro;
il 29 dicembre il giudice Hassan Ali Hassan ha interrogato per quasi due ore don De Pretis, assistito dal suo avvocato. Gli sono state contestate fotografie tolte dal suo computer e considerate compromettenti (in particolare una che ritrae un bambino nudo evidentemente ammalato in braccio al sacerdote) ed inoltre si è fatto riferimento ad una quindicina di fotografie trovate sul disco fisso del computer di don Sandro, di cui egli nega di conoscere l'origine e il contenuto;
nel gennaio 2008 il Vescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, ha chiesto l'interessamento dei responsabili politici a livello locale e nazionale. Il Vescovo di Gibuti, in visita ad limina ha presentato la situazione al Papa;
è in atto a Gibuti una campagna diffamatoria contro la Chiesa cattolica nel cui ambito si è fra l'altro tornati ad aprire il cosiddetto Affaire Borrel, un caso che riguardava la morte nel 1995 di un giudice francese accusato di pedofilia archiviata
come suicidio, ma che la vedova ha sempre sostenuto essere omicidio. A quel tempo l'indagine riguardò anche Don Sandro, che fu poi del tutto scagionato. Il Presidente Sarkozy, ricevendo recentemente la vedova Borrel ha invitato la giustizia a fare il suo lavoro. E questo ha molto irritato le Autorità di Gibuti -:
quali provvedimenti il Governo abbia adottato o intenda adottare per far sì che sia riportato sui binari della giustizia, che esige accuse basate su prove certe, questo che appare chiaramente un processo politico, nel quale manca qualsiasi elemento di reato attribuibile a don De Pretis;
se il Governo non ritenga di chiedere anche l'interessamento del Presidente Sarkozy , in visita prossimamente a Gibuti, dal momento che appare evidente un collegamento tra l'ostilità contro don De Pretis e la riapertura del caso Borrel da parte della magistratura francese.
(2-00924)
«Betta, Boato, Bressa, Mattarella».
Interrogazione a risposta in Commissione:
FILIPPONIO TATARELLA e BONO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
dei 67 firmatari del «documento-manifesto», che hanno contestato l'invito del Papa all'università «La Sapienza» di Roma, fa parte anche il professor Luciano Maiani;
in data 21 dicembre 2007, il professor Maiani è stato nominato, dal Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'università e della ricerca, Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR);
in conformità a quanto prevede la normativa vigente, la succitata nomina deve essere sottoposta al parere obbligatorio delle Commissioni parlamentari competenti per materia;
il professor Maiani, avendo aderito al predetto «documento-manifesto», ha manifestato, nei fatti, ad avviso degli interroganti intolleranza, dogmatismo, contrarietà al dialogo culturale e scientifico -:
se il Governo non intenda revocare la proposta di nomina del professor Luciano Maiani alla Presidenza del Consiglio nazionale delle ricerche, in quanto, ad avviso degli interroganti, non garante della oggettività che ogni ricerca scientifica esige per essere se stessa.
(5-01927)