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Allegato B
Seduta n. 268 del 17/1/2008
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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Interrogazione a risposta in Commissione:
GRIMOLDI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
sette luoghi della penisola riuniti in un itinerario storico/turistico denominato «Italia Longobardorum, centri di potere e di culto» sono stati proposti all'Unesco per il loro inserimento nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità;
tra i predetti «sette comuni» non sono stati inseriti il comune di Pavia che fu capitale del regno longobardo per più di 200 anni dal 572 al 774, e quello di Monza dove la regina Teodolinda fondò il duomo e diede origine al suo famoso Tesoro, con preziose donazioni, tra cui la Corona Ferrea;
la candidatura della «pattuglia longobarda» da cui Pavia e Monza sono state escluse, nasce dal lungo e sistematico lavoro svolto dal Comitato istituzionale «Cividale per l'Unesco» che ha presentato, nella primavera del 2006, un progetto ad hoc anche alla Borsa italiana del turismo di Milano. Oltre ai due capofila, il progetto pare prevedesse la presenza di località venete, friulane e lombarde tra cui Monza e Pavia;
nel 2004 la giunta comunale avrebbe avanzato la candidatura della città di Pavia, come sito simbolo della presenza
longobarda in Lombardia, ma l'Unesco avrebbe preferito prediligere la monumentalità piuttosto che l'importanza storica;
nella città di Pavia rimangono soprattutto cripte risalenti all'epoca longobarda, poco vistose ed eclatanti ma sicuramente molto importanti;
i Longobardi hanno fatto della Lombardia, che non a caso deve proprio a loro in suo nome, il cuore del regno, fissandone la capitale a Pavia e lasciando significative testimonianze artistiche nella stessa Pavia (cripta di Sant'Eusebio), a Monza (dove si conservano la corona ferrea e altri capolavori di oreficeria longobarda);
Monza ha radici molto antiche: il territorio fu abitato da popolazioni celtiche, ma divenne un vero nucleo con i romani e prese il nome di Modicia. Con i Longobardi acquistò importanza e potere, tanto che venne scelta dalla regina Teodolinda come sua residenza e vi fece costruire un palatium e la Basilica di San Giovanni Battista. Riuscì a mantenere la sua importanza anche sotto i Franchi e nel periodo di Berengario. Poi passò sotto il controllo di Milano seguendone tutte le vicissitudini. Nel 1324 venne assorbita dai Visconti che l'anno seguente tengono un castello. Nel 1499 è concessa in feudo ai Belgioioso, cui seguiranno i De Leyva e i Durini fino al 1797. La basilica di San Giovanni Battista (Duomo), è sicuramente il monumento più importante della città, voluta dalla regina Teodolinda nel VII sec. La basilica si presenta con una imponente facciata in marmo a fasce orizzontali bianche e verdi ed un grande rosone centrale, progettata da Matteo da Campione nel 1396, il quale apportò altre modifiche alla struttura. Il campanile alto 80 metri venne costruito nel 1606 da Ercole Turati. L'interno, a croce latina e tre navate, è ricco di affreschi e tele che documentano le stagioni della pittura lombarda fra gotico e rococò. Numerose sono le testimonianze a sua storia, come il prezioso paliotto d'altare, sbalzato su una lastra d'argento dorato, la cantoria in marmo nella navata centrale, attribuita a Matteo da Campione, la Cappella detta della Regina Teodelinda, ornata da pregevoli affreschi degli Zavattari (1444), dove è conservata la leggendaria Corona Ferrea;
dal Duomo si accede anche al Museo dove è custodito il famoso tesoro, la raccolta più ricca di cimeli d'arte barbarica tra il IV e IX secolo, tra cui il Dittico di Stilicone, 16 ampolline di stagno provenienti dalla Terra Santa, la Croce di Adaloaldo, l'Evangelario di Teodelinda, la Chioccia con i pulcini, il Reliquario del dente di San Giovanni, oltre ad altri preziosi oggetti di epoche successive, come il Calice di Gian Galeazzo Visconti, gli arazzi Millefleures e l'antica collezione di argenterie lombarde dei secoli XVI-XIX;
il Ministro interrogato, intervenuto alla presentazione dell'iniziativa in parola, avrebbe definito la candidatura di «Italia Langobardorum, centri di potere e di culto» una proposta innovativa e creativa;
su sette luoghi inseriti nell'itinerario longobardo, ben quattro appartengono alla «Langobardia minor», costituita da ducati centro meridionali di Spoleto e Benevento -:
in base a quali criteri le città di Monza e Pavia sono state escluse dal progetto promosso dal Comitato istituzionale «Cividale per l'Unesco»;
se, al di là delle possibili incomprensioni verificatesi tra la macchina burocratica locale e i tecnici del ministero che hanno seguito l'iter introdotto dal predetto Comitato, non ritenga doveroso adoperarsi affinché la città di Pavia, capitale per oltre due secoli del regno longobardo, e la città di Monza, scelta dalla regina Teodolinda come sua residenza, vengano introdotte nell'elenco dei luoghi significativi della civiltà longobarda che il ministero per i beni culturali ha presentato all'Unesco.
(5-01922)