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Allegato B
Seduta n. 268 del 17/1/2008
DIFESA
Interrogazioni a risposta scritta:
ASCIERTO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
con provvedimento del 4 aprile 1996 l'amministrazione della Difesa assegnava all'allora tenente colonnello Uccello Mario l'alloggio demaniale di servizio ubicato in Padova, via Umberto I n. 100, a titolo ASI;
in data 30 novembre 1998, il Comando presidio aeronautico Padova- Monte Venda comunicava al Colonnello Uccello che il Comando 1a Regione aerea aveva autorizzato il prosieguo della concessione del prenominato alloggio, a titolo ASI, per l'incarico di «direttore del 2o gruppo manutenzione TLC-Padova»;
con nota del 22 aprile 2005 il Comando presidio aeronautico-circoscrizione alloggiativa Padova comunicava al Colonnello Uccello il prosieguo della concessione, per autorizzazione del Comando 1a Regione aerea (R.A.), per l'incarico di comandante Reparto STO della 1a Brigata aerea, ai sensi dell'articolo 15 decreto ministeriale 88 del 2004;
in data 15 gennaio 2007, il Comando 1a R.A. comunicava l'avvio del procedimento amministrativo relativo alla revoca di utenza della predetta abitazione, ai sensi dell'articolo 18 decreto ministeriale 88 del 2004, giacché «... dalla data del 31 dicembre 2006 ha perso il titolo alla concessione dell'alloggio di servizio ASI per il seguente motivo: cessazione dall'incarico per il quale è stato concesso l'alloggio ASI»;
con lettera immediatamente successiva, e precisamente del 18 gennaio 2007, il Comando di cui sopra comunicava al Colonnello Uccello che avrebbe dovuto lasciare i locali entro il 31 marzo 2007 ai sensi dell'articolo 18 del decreto ministeriale 88 del 2004;
in data 1o agosto 2007 il Comando 1a R.A., facendo seguito alla precedente del 18 gennaio 2007, comunicava formalmente l'avvio del procedimento di recupero forzoso subordinato ad un'eventuale autorizzazione dell'autorità politica;
infine, con l'ordine di recupero coattivo n. 006 del 2007 del 26 ottobre 2007, il comandante della 1a R.A. intimava il rilascio dell'alloggio di servizio, entro il 29 novembre 2007 poiché «...destinato a soddisfare le esigenze di mobilità del titolare dell'incarico di Comandante della Squadriglia TLC, ai sensi dell'articolo 15 del decreto ministeriale 88 del 2004 ....». Termine differito al 7 febbraio 2008 dallo stesso comando, a seguito di presentazione al competente TAR di un ricorso amministrativo da parte dell'interessato;
l'adozione del provvedimento di recupero coattivo in argomento ha del tutto ignorato la nota del 9 novembre 2006 n. 46279 a firma, d'ordine del Ministro della difesa, del capo di gabinetto emessa in esecuzione della risoluzione n. 8-0015 approvata dalla Commissione difesa della Camera dei deputati secondo cui tutte le azioni di recupero forzoso degli alloggi militari occupati sine titulo devono essere sospese, eccezione fatta per «... quegli alloggi occupati da utenti che svolgono attività retribuita da soggetti diversi dall'amministrazione difesa». Peraltro la stessa posizione di ausiliaria prevede la retribuzione del militare a carico dell'Aeronautica militare ed esclude tassativamente lo svolgimento di attività retribuite da soggetti diversi dall'amministrazione della difesa;
al di là della predetta considerazione, nella corrispondenza inviata al generale Uccello per il rilascio dell'alloggio, si fa riferimento, tranne che nell'ordine di recupero coattivo, all'articolo 18 oltrechè all'articolo 22 del decreto ministeriale n. 88 del 2004, ma mai all'articolo 15 dello stesso decreto. In particolare, il comma 6 dell'articolo 22 prevede che «Ferma restando la cessazione della concessione, in caso di recupero di alloggi, gli atti esecutivi
sono differiti al momento in cui insorga in altro personale titolo ad usufruire dell'alloggio» e tale condizione non è stata mai esplicitata all'interessato;
per quanto attiene all'articolo 15 del nominato decreto-ministeriale occorre precisare che il 23 marzo 2005 l'allora Colonnello Uccello lasciò l'incarico di comandante del 2o gruppo manutenzione telecomunicazioni (2o TLG) di Padova, per assumere il comando del Reparto STO della 1a Brigata aerea, incarico per il quale era prevista la concessione di alloggio ASI (prima fascia). Poiché il suo successore, tenente colonnello Giorgio Buscaroli, non richiese l'alloggio di servizio, il Colonnello Uccello non lasciò l'alloggio in questione, che occupava quale, domandante del 2o TLG, proseguendo la concessione, come autorizzato dal Comando 1a Regione aerea ex articolo 15 del decreto ministeriale 88 del 2004, impegnandosi a renderlo disponibile in tempo utile per il successore del titolare rinunciatario, ovvero del tenente colonnello Buscaroli di cui sopra. Quanto precede risulta peraltro aver favorito l'amministrazione stessa in quanto, pur avendone diritto, il Colonnello Uccello non concorreva per la concessione di altro alloggio, per il quale aveva titolo, evitando all'amministrazione di individuare un ulteriore alloggio ma anche consentendo un risparmio economico all'amministrazione stessa, la quale viceversa avrebbe dovuto provvedere al trasferimento di mobili e masserizie nella nuova unità abitativa (articolo 20 del decreto ministeriale 88 del 2004);
in data 28 febbraio 2007 il 2o TLG veniva soppresso ed i compiti e le funzioni del predetto gruppo venivano assegnati al 1o Reparto tecnico comunicazioni (1o RTC) di Milano (Linate), il quale avrebbe operato con articolazioni decentrate sul sedime di Padova. La precitata articolazione decentrata, priva di autonomia nel campo dell'impiego logistico e tecnico-amministrativo, è stata denominata Squadriglia TLC di Padova e, a tutt'oggi, l'incarico di comandante è ricoperto dal Colonnello Buscaroli, che esercita esclusivamente autorità delegata ed è privo della potestà sanzionatoria, pertanto la funzione non è assimilabile ad comandante di Corpo -:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno disporre una sospensione d'autorità del procedimento in parola, in attesa della definizione del piano complessivo sugli alloggi per famiglia del personale militare italiano, dalla quale derivano importanti impatti umani e sociali per il personale coinvolto e le loro famiglie.
(4-06123)
GIOACCHINO ALFANO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
l'interrogante ha ricevuto una lettera da parte del signor Pasquale Iozzino, padre del Capitano Orazio Iozzino, che mi informava dei fatti successivamente esposti;
in data 17 giugno 2004 in un incidente stradale, su un tratto dell'autostrada A3, perdeva la vita il capitano Orazio Iozzino, ufficiale dell'esercito italiano, effettivo al 45o BTG Trasmissioni «Vulture», mentre era a bordo dell'autovettura del Ministero della Difesa targata MM536RM di rientro dall'ospedale militare di Caserta in quanto sarebbe dovuto partire, di lì a pochi giorni, per l'Iraq per prendere parte alla missione denominata «Antica Babilonia»;
il capitano Orazio Iozzino era trasportato dal veicolo, guidato dal militare di 2a classe Vincenzo Celardo, e quindi non ha alcuna responsabilità nel sinistro;
la morte del capitano Iozzino è stata riconosciuta dipendente da cause di servizio come da decreto del Ministero della Difesa n. 7 del 2006 ad opera della Direzione Generale per il Personale Militare;
da quella data né il Ministero della Difesa né Assitalia, che assicurava il veicolo militare, hanno formulato alcuna proposta di risarcimento per l'incidente;
al momento l'unica risposta che il Ministero ha fornito è che la speciale
elargizione non compete in quanto il capitano Iozzino «non stava operando»;
neppure la liquidazione dell'equo indennizzo al momento, è stata definita -:
se sia a conoscenza della triste vicenda sopra esposta e quali siano, nell'ambito delle sue competenze, le determinazioni al riguardo ovvero se non sia necessario intervenire urgentemente per «sbloccare» tale deprecabile situazione;
se non ritenga di intervenire nei confronti di Assitalia per valutare in maniera generale il modus operandi di tale assicurazione nei confronti di sinistri del genere che vedono coinvolti militari dell'esercito italiano.
(4-06127)
ASCIERTO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
attraverso notizie stampa si apprende che ad oggi la Marina militare conterebbe almeno 500 vittime ed altrettanti grandi invalidi per malattie asbesto-correlate;
l'Esecutivo ben conosce la problematica visto che il 31 luglio 2007 ha concluso la concertazione economico normativa con le rappresentanze militari sottoscrivendo il seguente impegno: «in coerenza con le "linee guida del Patto per la sicurezza", il Governo si impegna a prevedere interventi normativi finalizzati alla soluzione della problematica relativa all'esposizione agli effetti dell'amianto del personale della Marina militare e del personale delle altre amministrazioni imbarcato su unità navali. Detti interventi devono prevedere soluzioni economico-previdenziali per il personale esposto e risarcimenti per le vittime. Per perseguire celermente i predetti obbiettivi si ritiene opportuno utilizzare anche le proposte di legge già presentate in Parlamento e, nel quadro complessivo delle decisioni che verranno assunte con la legge finanziaria 2008 e delle relative compatibilità, ricercare anche iniziali risorse economiche a tali fini», impegno che naturalmente - come secondo l'interrogante è uso di questo Esecutivo - è stato completamente disatteso esasperando oltre ogni limite il personale della Marina;
al personale ammalato ed ai familiari dei deceduti si nega anche il simbolico riconoscimento della causa di servizio invocando i dettami dell'articolo 169 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1092/73 per coloro che presentano la domanda 5 anni dopo la cessazione del servizio, pur sapendo che tutta la letteratura medica indica come latenza per le malattie asbesto-correlate tempi che possono oscillare dai 20 ai 35 anni di incubazione. Non solo, ma ai militari che fanno richiesta di dipendenza da causa di servizio nei tempi previsti la Difesa non ha ancora dato risposte, perdendo il tutto nell'alone della burocrazia;
in materia sono stati presentati numerosi disegni di legge, per esempio: l'atto Camera 7553 nella XIII legislatura d'iniziativa Ascierto presentato il 25 gennaio 2001; l'atto Senato 1156 nella XIV legislatura d'iniziativa del senatore Palombo ed altri; l'atto Camera 3653 sempre nella XIV d'iniziativa Lavagnini, Ascierto ed altri; l'atto Camera 2753 nella XV legislatura d'iniziativa Pinotti, presentato il 7 giugno 2007;
sull'esposizione dei militari all'amianto sembra che stiano indagando numerose Procure della Repubblica, in particolare, Padova, Massa, Torino, Taranto, La Spezia ed altre, almeno 43 sempre secondo le notizie stampa -:
se intenda assumere iniziative normative volte ad abrogare i termini temporali per presentare le domande di riconoscimento di «causa di servizio» per le malattie asbesto correlate;
se il Governo intenda onorare gli impegni negoziali sottoscritti.
(4-06130)