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Allegato B
Seduta n. 268 del 17/1/2008
...
SOLIDARIETÀ SOCIALE
Interrogazione a risposta orale:
DELFINO. - Al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
su un importante quotidiano nazionale stamane è apparsa la seguente lettera: «Sono invalida al 100 per cento con obbligo di accompagno dal 1986. Il 14 gennaio, alle ore 11,30, mi sono recata all'Ufficio Postale di via Calpurnio Pisone, 74 per ritirare la mia pensione d'invalidità; arrivata allo sportello, ho atteso che si liberasse, quindi la persona che mi accompagnava ha poggiato il libretto, facendo notare il mio disagio. L'impiegato ha preso il libretto e in malo modo l'ha allontanato da sé fino a farlo cadere in terra, dicendomi di mettermi in fila perché nessuna legge mi dà diritto a passare davanti agli altri. Ritenendo che non avesse visto le mie condizioni, ho alzato il bastone per far notare il mio disagio. Lui, per tutta risposta, mi ha detto che il bastone potevo mettermelo nel... Ho chiesto di parlare con il Direttore. Quest'ultimo mi ha invitata a fare la fila e servirmi di altri sportelli per me difficoltosi da raggiungere. Ho chiamato il 112, ho spiegato il fatto e mi sono sentita rispondere: "Se il Direttore ha detto di fare la fila, la faccia e poi eventualmente faccia una denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri". Chiedo se sia possibile che questa gente, la cui umanità è pari a zero, debba stare ad uno sportello così delicato e umiliare persone già umiliate e offese dalla vita. Il mondo si riempie la bocca di parole come "solidarietà" e poi la realtà è
tutt'altra cosa, anche quando non impegna l'interesse diretto delle persone, ma solo un po' di cortesia». Firmata P.B.;
il comportamento degli operatori coinvolti appare incivile e assolutamente ingiustificato;
vi è l'obbligo civile ma soprattutto morale che impone agli operatori di servizio pubblico di prestare la massima attenzione ai cittadini, tanto più se con gravi menomazioni fisiche e psichiche e, proprio per questa condizione, aventi un diritto più forte alla tutela della loro dignità personale, come disposto dalla Costituzione e dalla legislazione vigente -:
se non ritenga che il comportamento degli operatori in argomento non violi elementari e fondamentali norme di rispetto per le persone in difficoltà;
se non ritenga necessario attivare iniziative idonee per sanzionare in modo efficace comportamenti che umiliano la dignità della persona.
(3-01547)