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Allegato B
Seduta n. 272 del 23/1/2008
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Apposizione di una firma ad una mozione.
La mozione Pedrizzi e altri n. 1-00263, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 9 gennaio 2008, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato: Delfino.
Atto modificato.
Si pubblica il testo riformulato della interpellanza urgente Licandro n. 2-00930, già pubblicata nell'allegato B ai resoconti della
seduta n. 271 del 22 gennaio 2008.
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dell'interno, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, per sapere - premesso che:
con ben altre tre precedenti interpellanze i sottoscritti hanno posto all'attenzione del Governo la grave crisi economico-finanziaria in cui versa il comune di Catania e di cui anche l'informazione nazionale (TG3, La Stampa, L'Espresso, La Repubblica, eccetera) ha avuto modo ripetutamente di occuparsi;
nulla è cambiato nell'azione dell'amministrazione comunale di Catania nonostante la relazione del 4 luglio 2007 degli ispettori del Ministero del tesoro, dottor Attilio Vallante e dottor Luciano Cimbolini, abbia evidenziato l'enorme gravità della situazione con valutazioni critiche particolarmente rilevanti e gravi come «l'aumento non realistico delle previsioni d'entrata» che «permette di finanziare reali maggiori esigenze di spesa, portando l'ente in un circolo vizioso» (pag. 14); oppure che «una situazione del genere, qualora si protragga in un arco pluriennale, porta ad un'erosione della liquidità, ad un impiego massiccio di anticipazioni di cassa e, sovente, ad un utilizzo improprio per cassa, di somme vincolate (trasferimenti vincolati, mutui, risorse derivanti da emissioni obbligazionarie e quant'altro), al di là dei limiti cogenti previsti dall'articolo 195 del Testo unico in materia di entrate aventi specifica destinazione e dalla normativa concernente le modalità di utilizzo delle risorse derivanti da prestiti obbligazionari e da mutui ed aperture di credito contratti con istituzioni finanziarie private, senza oneri a carico dello Stato» (pag. 14);
oltre a quanto sopra, si è evidenziato da parte degli Ispettori ministeriali quella che agli interpellanti appare una continua violazione di legge con censure altrettanto gravi: «una situazione contabile di questo genere (di sostanziale occultamento del disavanzo), oltre a quanto sopra rappresentato, crea anche un paradosso, dato che l'Ente continua, durante la gestione, a prevedere maggiori entrate e maggiori spese, che, in parte, provvede a finanziare con un avanzo di amministrazione fittizio o con minori disavanzi di amministrazione» (pag. 15);
«l'avanzo di amministrazione è stato utilizzato in modo difforme rispetto alla disciplina prevista dall'ordinamento», e cioè dall'articolo 187 del testo unico sugli enti locali (pag. 17);
sin dal 2003 l'Amministrazione comunale ha approvato con notevole ritardo i bilanci di previsione ben oltre i limiti fissati dalla legge, con diversi «profili d'illegittimità» (pag. 31-32);
nel 2007 il bilancio di previsione è stato approvato il 29 settembre 2007 e addirittura in assenza del conto consuntivo del 2006;
nelle conclusioni della relazione ministeriale si certifica un indebitamento che si aggira intorno a 1 miliardo di euro e che il dato potrebbe ulteriormente aggravarsi; che la situazione presenta aspetti «che possono avere una qualche ripercussione sul piano della credibilità finanziaria di tutto il settore pubblico nazionale» e che «l'Ente ha sovente violato, formalmente e sostanzialmente, le norme di legge ed i principi contabili che regolano la gestione finanziaria degli enti locali»;
il 12 dicembre 2007, dopo una prima deliberazione (la n. 34 del luglio 2007), con una seconda deliberazione n. 177, la Corte dei conti, Sezione di controllo per la Regione siciliana, ha duramente stigmatizzato l'Amministrazione comunale con gravissimi rilievi: a) il Collegio dei revisori dei conti di Catania ha dichiarato l'inattendibilità delle principali previsioni di entrata, sia con riguardo alle entrate ordinarie sia con riferimento a quelle straordinarie; b) sono presenti ingenti debiti fuori bilancio; c) nonostante la situazione finanziaria del comune, che era emersa in modo preoccupante già nell'esame della precedente documentazione trasmessa, le spese di parte corrente continuano a crescere essendo previsto un aumento significativo anche nel 2007; d) il comune ricorre in modo sempre più crescente all'anticipazione di cassa, evidenziando la mancata soluzione dei problemi già emersi in merito alla capacità e velocità di riscossione; e) si prevede, sempre per il 2007, l'accensione di nuovi prestiti, nonostante le difficoltà finanziarie in cui versa il comune; f) il disavanzo 2003 non è stato legittimamente ripianato entro il 31 dicembre 2006 non essendo andata in porto l'operazione ricca di gravi profili di illegittimità denominata Catania Risorse s.r.l., più volte oggetto di interrogazioni; g) quanto all'utilizzo di una società partecipata al 100 per cento per procedere alla vendita di immobili del comune si ribadisce quanto già espresso nella delibera n. 34 del 2007 circa il fatto che l'operazione appare, nelle modalità con cui è stata posta in essere, elusiva delle disposizioni di legge in merito all'indebitamento degli enti locali; pertanto si ribadisce la necessità che quanto ricavato dalla vendita degli immobili a Catania Risorse sia destinato, come già garantito dall'Amministrazione, alla sola copertura di spese di investimento; h) l'Azienda municipalizzata dei trasporti (AMT) ha un disavanzo pari a 21,4 milioni di euro; i) non si può ritenere accettabile che il comune stesso si rimetta in termini utilizzando lo strumento della delibera sottoposta a condizione sospensiva se non violando l'articolo 191 del TUEL;
nonostante tutto ciò l'Amministrazione comunale ha continuato imperterrita, non curante persino del parere negativo del Collegio dei revisori dei conti rilasciato il 17 dicembre 2007;
successivamente infatti è intervenuta l'approvazione da parte del Consiglio comunale della proroga per Catania Risorse
sino al 31 dicembre 2008. È dunque una deliberazione consiliare preventivamente indicata come illegittima dalla Corte dei conti e priva del conforto di un parere positivo del Collegio dei Revisori dei conti, ancora una volta con il parere favorevole del ragioniere generale dottor Francesco Bruno;
si fa presente che ormai siamo dinanzi a un apparato burocratico che ai vertici asseconda violazione di leggi, come ripetutamente evidenziato da altri organi istituzionali, e ciò addirittura con coinvolgimenti giudiziari molto gravi: basti citare, e a solo scopo esemplificativo e non esaustivo, alcune figure come il Ragioniere generale, dottor Francesco Bruno, rinviato a giudizio; l'ex Direttore dell'ufficio poteri speciali per l'emergenza traffico e il rischio sismico ingegner Salvatore D'Urso indagato, entrambi per reati contro la pubblica amministrazione; il dirigente del servizio attuazione della pianificazione del comune, ingegner Vito Padalino, indagato per abusivismo, come da notizia apparsa il 18 gennaio 2008 sul quotidiano La Sicilia, in quanto avrebbe rilasciato una concessione edilizia illegittima in contrasto con le norme del PRG relative al centro storico;
in un recente servizio dedicato a Catania dalla trasmissione AnnoZero è apparsa evidente, sia pure limitatamente al mercato, la situazione di profonda e grave illegalità, servizio peraltro aggravato da un assessore comunale che ha asserito la non coincidenza, e dunque la non compatibilità, tra legalità e giustizia, restando impunemente al proprio posto;
ad oggi nessun intervento è stato posto in essere dal competente Assessorato regionale agli enti locali, né di serio monitoraggio né di carattere sanzionatorio a fronte della elencazione, soltanto esemplificativa e non tassativa, delle violazioni di legge: al riguardo non vi è alcun dubbio - secondo gli interpellanti - che il governo regionale siciliano stia venendo meno al suo compito istituzionale giacché, stante il regime di autonomia speciale della regione Sicilia, è sostanzialmente l'unico titolare in materia di controllo degli enti locali, a fronte di quelli assai limitati del Governo nazionale;
ad oggi, come è agevolissimo verificare presso il quotidiano allarme sugli organi di stampa e di informazione, la crisi finanziaria precipita ulteriormente (morosità nei confronti di Enel, Poste, eccetera, che sta conducendo alla sospensione di servizi essenziali per la cittadinanza) -:
quali misure urgenti il Governo intenda adottare attraverso ogni sua articolazione istituzionale per far cessare la sistematica violazione di legge perpetrata da organi istituzionali e dall'apparato burocratico del comune di Catania, come sovente denunciato e accertato da altre istituzioni, affinché anche nel territorio non si propaghi presso la popolazione e anche presso l'opinione pubblica più accorta il devastante convincimento che le leggi della Repubblica italiana non sono applicate o impunemente violate.
(2-00930) «Licandro, Sgobio, Diliberto».
Pubblicazione di un testo ulteriormente riformulato ed esatta indicazione dell'ordine dei firmatari.
Si pubblica il testo ulteriormente riformulato della mozione Pescante n. 1-00271, già pubblicata nell'allegato B ai resoconti della
seduta n. 267 del 16 gennaio 2008.
La Camera,
premesso che:
l'8 agosto 2008 si svolgerà a Pechino la 29a edizione dei giochi olimpici, l'evento planetario il più «globale» in assoluto;
in questa occasione si darà appuntamento nella capitale cinese la gioventù sportiva di tutto il mondo, in rappresentanza di oltre duecento Paesi e saranno presenti oltre ventimila rappresentanti dei
media di tutte le nazioni. L'audience televisiva prevista è di circa 4 miliardi di contatti;
per questo motivo le Olimpiadi rappresentano un palcoscenico unico nella comunicazione e nel dialogo mondiale, l'occasione più propizia per riaffermare i valori olimpici che perseguono l'abbattimento di ogni tipo di barriera di etnia, lingua, religione, politica e la promozione degli ideali di pace e di fratellanza fra i popoli;
questi valori affondano le proprie radici più che bimillenarie nell'antichità greca e si sono affermati con i Giochi di Olimpia che furono istituiti nel 776 a.C. All'epoca le Olimpiadi ben rappresentarono questi ideali di pace e di fratellanza, di rispetto dei diritti umani e delle regole;
la «tregua olimpica» infatti imponeva il rispetto dei giochi, dei partecipanti e degli spettatori, che non potevano essere oggetto di atti di guerra, in un periodo nel quale le città-stato greche si affrontavano quotidianamente in armi;
agli spondophoroi, ambasciatori che viaggiavano per tutta l'Ellade e le sue colonie per annunciare l'inizio dei giochi e la proclamazione della «tregua», era assicurata l'inviolabilità;
gli ideali dell'olimpismo, in particolare quelli della pace e del rispetto umano, sono stati ripresi nell'era moderna fin dalla rifondazione dei giochi olimpici, svoltisi per la prima volta ad Atene nel 1896;
questi valori si sono affermati con lo sport, anche dove l'azione diplomatica e politica ha fallito. Basti ricordare la ripresa delle relazioni fra la Cina e gli Stati Uniti con la cosiddetta «politica del ping pong», la «politica del cricket» fra India e Pakistan, la «partita della pace» fra la Germania federale e la Germania democratica, la presenza nelle ultime edizioni dei giochi olimpici di una squadra unificata fra la Corea del Nord e la Corea del Sud, la sfilata della squadra dell'Afghanistan, durante la cerimonia di apertura di Atene 2004, con alfiere una donna;
anche i prossimi giochi olimpici di Pechino devono rappresentare una ulteriore occasione per la riaffermazione di questi ideali, in un contesto internazionale e locale particolarmente difficile e sensibile alle grandi preoccupazioni che accompagnano la vita quotidiana dei popoli di tutto il mondo;
lo sport e le Olimpiadi che ne sono il massimo evento, non possono sostituirsi all'azione politica e diplomatica internazionale, ma possono accompagnarla ed in alcuni casi, come già citato, l'hanno addirittura anticipata;
i giovani di tutto il mondo, ragazze e ragazzi che costituiscono il futuro della Terra e che sono sensibili quant'altri mai alla difesa della pace e dei diritti umani, si fanno ogni quattro anni testimoni di questi valori;
assume, pertanto, particolare significato la recente approvazione da parte della 62a Sessione dell'Assemblea dell'Onu a New York della «tregua olimpica», sostenuta da 182 Paesi membri delle Nazioni Unite;
la presente mozione andrebbe considerata come un ulteriore riconoscimento delle iniziative intraprese dal nostro Paese, che facendosi interprete dei sentimenti dell'opinione pubblica nazionale ed internazionale, ha ottenuto in sede Onu una vittoria dalle dimensioni storiche con l'approvazione di una risoluzione per una moratoria universale delle esecuzioni capitali,
impegna il Governo:
a rappresentare al Governo della Repubblica Popolare cinese e ai Governi dei Paesi partecipanti ai giochi olimpici di Pechino l'invito, nel rispetto della tregua olimpica, proposta all'Onu dal Cio e dalla stessa delegazione cinese, ad applicare una moratoria delle pene capitali per il 2008 e
ad avviare una politica di rispetto delle libertà - e innanzitutto di quelle morali, religiose e spirituali - e dei diritti umani che sono inscindibilmente legati, per storia e tradizione, ai valori di fratellanza e di amicizia che ispirano le Olimpiadi. È auspicabile quindi che questi valori trovino piena espressione anche nei giochi di Pechino, perché si dimostrino un evento di primaria grandezza non solo per ragioni organizzative, ma anche per adesione all'autentico spirito olimpico;
ad invitare l'Unione europea e tutti i Paesi membri dell'Unione europea a farsi interpreti di questo desiderio di pace e di rispetto della vita umana.
(1-00271)
(Ulteriore nuova formulazione) «Pescante, Elio Vito, Bondi, Airaghi, Angeli, Aracu, Armosino, Balducci, Barani, Barbieri, Beltrandi, Bernardo, Bertolini, Bianco, Calgaro, Campa, Carlucci, Ceroni, Colucci, Contento, Crimi, D'Agrò, D'Alia, Dato, De Zulueta, Delfino, D'Elia, Della Vedova, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fasolino, Giuseppe Fini, Garagnani, Germontani, Giancarlo Giorgetti, Goisis, Grassi, La Loggia, Lenna, Licastro Scardino, Lisi, Mancuso, Marinello, Mazzocchi, Mellano, Menia, Mereu, Osvaldo Napoli, Nardi, Nucara, Palmieri, Paniz, Paoletti Tangheroni, Pedica, Pedrizzi, Pelino, Antonio Pepe, Ponzo, Poretti, Raiti, Razzi, Realacci, Luciano Rossi, Rosso, Santori, Sanza, Tondo, Turco, Zacchera».
(16 gennaio 2008)