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Allegato B
Seduta n. 274 del 4/2/2008
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta in Commissione:
SASSO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
la situazione delle cattedre di lingua e civiltà tedesca in provincia di Taranto si è fatta in questi ultimi anni sempre più grave;
negli ultimi quattro anni scolastici si è infatti registrata una drastica inversione
di tendenza nelle preferenze espresse per la II e III lingua straniera dagli studenti in entrata nelle scuole pubbliche secondarie di primo e soprattutto di secondo grado, a svantaggio dei casi del tedesco;
poiché questo fenomeno non è stato arginato né contenuto in modo adeguato a tutti i livelli, ha portato alla soppressione, nel giro di quattro anni, di numerose sezioni e corsi di tedesco nelle scuole e al conseguente taglio di cattedre, occupate da docenti esperti e capaci, spesso con contratto a tempo indeterminato, che sono stati senza remore relegati ad altri compiti;
il tedesco è lingua di primaria importanza nell'Unione europea dal punto di vista economico e culturale, e di primaria importanza sono i molteplici vincoli che legano l'Italia alla Germania: appare pertanto irragionevole la prassi in atto in numerose scuole pubbliche di sopprimere corsi di tedesco e limitarne sempre più l'insegnamento;
la differenziazione delle competenze linguistiche degli studenti in uscita è un valore culturale che rappresenta un vantaggio pratico, poiché garantisce maggiori possibilità per gli studenti in uscita di inserirsi in settori diversi del mercato del lavoro, senza diventare massa indistinta di reciproci competitori;
tale situazione così come per la provincia di Taranto, si replica in numerose altre province su tutto il territorio nazionale -:
quali iniziative si intendano intraprendere per attuare un'attenta e seria progettazione didattico-pedagogica a livello nazionale, regionale e provinciale, tenendo conto delle istanze da parte del territorio e del mercato del lavoro e introducendo meccanismi di tutela dei corsi di tedesco, secondo il ragionevole principio di un'equa e paritetica distribuzione delle ore di docenza fra le lingue straniere, a parte l'inglese, più rappresentate e più importanti a livello europeo.
(5-01944)
Interrogazioni a risposta scritta:
RAMPELLI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
durante le ultime festività natalizie, nella scuola elementare e per l'infanzia «Carlo Pisacane» di Roma, ha creato scalpore la presenza di un presepe ribattezzato «villaggio globale»: accanto alla stalla di Gesù Bambino troneggiava una moschea e i pastori erano scomparsi per fare spazio a donne in chador;
all'interrogante, dopo la censura subita ad opera degli organi di governo del VI Municipio del Comune di Roma e delle autorità scolastiche, è stato impedito di visitare la scuola per riscontrare le denunce presentate da alcuni genitori;
circa il 76 per cento della scolaresca è costituita da alunni stranieri di religione musulmana e in una classe ci sono ben diciotto bambini stranieri e solo uno italiano;
evidenti e numerosi sono stati i casi di regressione linguistica;
molte famiglie italiane sono state costrette a ritirare i propri figli a causa della discriminazione subita verso la nostra identità e verso la religione cattolica;
a seguito di questo clima di intolleranza, il crocifisso è scomparso dalle aule; il presepe - che non era stato realizzato per anni - è stato allestito con una nuova denominazione («Villaggio globale») e completato con una moschea, donne in burka e tende indiane;
ai bambini - che si spaventano nel vedere le donne completamente velate mentre accompagnano i propri figli a scuola - è stato negato il diritto di imparare le tipiche canzoni natalizie: in alternativa, quest'anno è stato proposto l'insegnamento di una canzone di De Gregori;
a giudizio dell'interrogante, nella scuola «Pisacane» c'è una palese violazione delle linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri, emanate dal Ministero della pubblica istruzione nell'anno 2006;
il capitolo 1 del suddetto documento recita: «In presenza di fenomeni di concentrazione di studenti con cittadinanza straniera, si ritiene proficua un'equilibrata distribuzione delle iscrizioni attraverso un'intesa tra scuole e reti di scuole e una mirata collaborazione con gli enti locali (...). La costruzione di reti e coordinamenti è rilevante non solo ai fini della distribuzione, ma più in generale per la costruzione di un'offerta formativa che riduca la disuguaglianza e i rischi di esclusione sociale per tutti» -:
quali siano le valutazioni del Ministro in merito a quanto avvenuto presso la scuola elementare e per l'infanzia «Carlo Pisacane» di Roma e quali iniziative intenda adottare per quanto di Sua competenza;
se non ritenga opportuno, in particolare, adottare le misure necessarie per salvaguardare nelle scuole italiane la diffusione dei valori umani e religiosi legati alla ricorrenza del Natale nonché il rispetto della nostra identità culturale e delle nostre tradizioni;
se non ritenga opportuno avviare un'iniziativa ispettiva al fine di verificare se - nel caso specifico - siano ravvisabili nei comportamenti di preside e insegnanti precise responsabilità ed omissioni dei propri doveri d'ufficio.
(4-06263)
GALANTE. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
nel febbraio 2007, in occasione della giornata del Ricordo, l'assessore regionale alle politiche dell'istruzione e della formazione della Regione Veneto Elena Donazzan ha predisposto la stesura dell'opuscolo dal titolo «le radici del ricordo», di preteso carattere storico sulla questione del confine orientale e sotto forma di un «cofanetto del ricordo» lo ha inviato a tutti gli istituti scolastici della regione accompagnato ad una bandiera italiana, una veneta e una selezione di estratti della fiction televisiva «Il cuore nel pozzo»;
la storia del nostro confine orientale rappresenta una pagina molto delicata delle vicende italiane, attorno alla quale molta popolazione sia veneta che giuliana è ancora fortemente sensibile;
l'opuscolo diffuso dall'assessorato ha sollevato clamore e imbarazzo tra molti insegnanti, dacché sono stati trovati in tutta la pretesa ricostruzione storica gravi errori non solo di approccio e analisi ma anche - e non in minor numero - puramente nozionistici che di fatto rendono l'opuscolo una fonte di informazioni sbagliate o del tutto false;
tra le tante è di assoluta gravità la trattazione della «morte» durante la seconda guerra mondiale in seguito a prigionia e fucilazione di Ercole Miani, sindaco di Trieste: semplicemente perché Ercole Miani non solo non è mai stato né imprigionato né fucilato, ma è morto nel 1968, con tutto il tempo per divenire una personalità conosciutissima nell'area giuliana, sul quale è inammissibile compiere certi errori;
in generale ad avviso dell'interrogante si riscontra una rappresentazione marcatamente faziosa di molte vicende riguardanti la questione territoriale con frequente ricorso a terminologia irredentista; risulta all'interrogante che la manipolazione politica è tale che certe affermazioni che arrivano anche a contraddire informazioni storiche fornite dall'opuscolo stesso poche righe dopo;
la tendenziosità politica e l'incompetenza didattica del materiale sono dimostrate anche dalla stessa presenza tra il materiale di estratti video di una fiction televisiva, che per sua stessa natura è volta più a toccare le corde dell'emozionalità e del pathos che al rispetto del rigore storico e il cui orientamento politico è stato reso ancor più chiaro dalle ultime intercettazioni telefoniche di cui la cronaca ha ampiamente parlato -:
quali iniziative il Ministro interrogato voglia, secondo la propria competenza, intraprendere perché sia posto rimedio a
questa manipolazione politica della storia e al danno che essa arreca alle buone relazioni dell'Italia con i paesi confinanti a Est ad opera dell'Assessorato Regionale del Veneto all'Istruzione.
(4-06272)