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Allegato B
Seduta n. 278 del 9/4/2008
INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
TURCO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
fonti di agenzia riportano la seguente notizia: «Elezioni, tre milioni e mezzo di euro per le schede elettorali;
un affare d'oro per le centoventi tipografie che hanno ricevuto l'incarico di stampare le schede;
un brindisi apolitico salutò probabilmente la fine della legislatura e l'indizione di nuove elezioni. I calici di 120 tipografi su tutto il territorio nazionale, con la notizia del crollo del governo, si saranno verosimilmente levati alla salute dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato;
la Zecca di Stato, infatti, senza nessuna gara di appalto ma sulla base di un "criterio di continuità", affida l'incarico di stampare le schede elettorali agli stabilimenti che nel corso degli anni hanno saputo conquistarsi la sua fiducia;
la Poligrafica nazionale fornisce alle tipografie prescelte la carta, con l'incarico di produrre il 30 per cento di schede in più rispetto al numero degli elettori (47 milioni per la Camera e più di 43 milioni per il Senato, escludendo i 2 milioni e mezzo di elettori all'estero e le schede per le amministrative). Il prezzo della stampa, deciso dalla Commissione tariffe del ministero dell'economia è stato fissato per quest'anno in 26 euro ogni mille schede, per un esborso complessivo da parte dello Stato che supera i tre milioni e mezzo di euro;
le "rotative", stanno per mettersi in moto e avviare una produzione che, come prevede la legge dovrebbe partire venti giorni prima della data delle elezioni, sotto l'occhio vigile delle forze dell'ordine che presidiano le fortunate tipografie» -:
se sia a conoscenza dei fatti, ed in caso positivo, perché non sia stata indetta una gara di appalto per la fornitura delle schede elettorali.
(4-06360)
TURCO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
fonti di stampa del 2 aprile 2008, riferiscono che per il Silp, il sindacato di polizia della Cgil che si è riunito a Palermo per la conferenza di organizzazione, il poliziotto di quartiere è diventato «un notaio dell'illegalità, costretto com'è ad assistere quotidianamente a violazioni di norme commesse da chi parcheggia le auto in quarta fila o dai commercianti abusivi che vendono agli angoli delle strade»;
il segretario nazionale del Silp, Federico Schillaci, chiede al governo di fare un passo indietro «per togliere questo servizio alla polizia di Stato e assegnarlo alla polizia municipale, cui dovrebbe spettare anche il controllo su lavavetri e posteggiatori abusivi, che non rappresentano un problema di ordine pubblico» -:
se sia a conoscenza dei fatti, se essi corrispondano a realtà e, in questo caso, quali iniziative urgenti intenda assumere per un utilizzo maggiormente efficiente delle forze dell'ordine.
(4-06362)
PORFIDIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella notte tra il 28 e 29 febbraio 2008, nei pressi del comune di Cervino (Benevento), in prossimità dei confini con il comune di Durazzano, il sindaco pro tempore di Cervino, Giovanni Piscitelli, veniva rinvenuto cadavere, arso a pochi metri dalla propria autovettura, data anch'essa alle fiamme;
Giovanni Piscitelli, secondo quanto appreso circa le condizioni del ritrovamento del cadavere, era legato alle mani ed ai piedi con fil di ferro, tipica modalità definita di cosiddetto «incaprettamento»;
il modo in cui è stato compiuto l'atroce delitto non può non far prefigurare secondo l'interrogante una matrice di stampo camorristico;
in seguito a tale raccapricciante avvenimento, ci si è limitati al mero insediamento di un sindaco «reggente» e non sono state assunte misure atte a garantire l'espletamento del governo comunale in condizioni di maggiore sicurezza e legalità;
già in passato, il comune di Cervino era stato teatro di un gravissimo episodio di infiltrazione camorristica e si era ritenuto allora opportuno il commissariamento del comune campano;
le modalità di atroce efferatezza con le quali è stato commesso l'omicidio del primo cittadino del paese e i gravi casi di infiltrazione camorristica che hanno visto già coinvolte le istituzione comunali, lasciano pochi dubbi in merito ai rischi sempre attuali di gravi ingerenze della malavita organizzata nelle attività delle istituzioni locali;
la cittadinanza, in considerazione dell'atrocità e della drammaticità degli episodi descritti in precedenza, è costretta a vivere in uno stato di insicurezza e latente illegalità che rischiano di inficiare l'operato degli organi di governo locale -:
quali misure urgenti il Ministro dell'interno intenda adottare per porre fine alle condizioni di grave insicurezza e malessere sociale in cui versano la collettività e le istituzioni di Cervino;
se non ritenga opportuno attivare immediatamente la procedura di commissariamento del consiglio comunale di Cervino, come previsto dall'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000 (TUEL), al fine di garantire una decisa ed efficace risposta dello Stato alle intollerabili efferatezze della malavita organizzata locale.
(4-06366)
SGOBIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
lunedì 7 aprile un gruppo di persone si è introdotto a scopo dimostrativo negli appartamenti siti in via Carlo Ludovico Bragaglia allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema della mancanza di alloggi a prezzi accessibili per le famiglie a basso reddito;
l'occupazione, al solo scopo dimostrativo, veniva subito abbandonata ed i manifestanti si spostavano a piazza Venezia, dove nel giardino antistante l'Altare della Patria, veniva allestita una piccola tendopoli, senza alcun disagio per il traffico o i passanti della piazza;
lo scopo era quello di sensibilizzare l'opinione pubblica della capitale sul problema degli alloggi, in maniera assolutamente pacifica e non violenta, e a questo fine, i manifestanti chiedevano un incontro con il prefetto Mosca non intendendo al riguardo recare disagio ai cittadini della capitale;
verso le 5,30 dell'8 aprile 2008, si apprende dalle notizia di agenzia, veniva effettuato dalle forze dell'ordine lo sgombero della tendopoli «che è stato effettuato prendendo a calci le tende dei manifestanti» e nel corso dell'operazione alcuni partecipanti sono rimasti feriti in maniera non grave tra i quali una donna al quarto mese di gravidanza -:
se le informazioni riportate rispondano a verità;
per quale motivo sia stato disposto lo sgombero alle 5,30 della mattina, quando, visto anche il carattere pacifico e dimostrativo della manifestazione, gli stessi manifestanti avrebbero comunque abbandonato i giardini dopo l'incontro con il prefetto Mosca.
(4-06384)
DI SALVO e AURISICCHIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
secondo il dettato della normativa vigente, nel mese di dicembre 2007 i comuni hanno inviato alle prefetture le attestazioni inerenti al minor gettito ICI
derivante dal classamento dei fabbricati di categoria D (ex articolo 64, comma 1, legge n. 388 del 2000);
sulla base di tali attestazioni, che le prefetture debbono inoltrare al ministero dell'interno, i comuni ricevono i trasferimenti erariali conseguenti a tale rideterminazione catastale;
a tutt'oggi, i comuni non sono in grado di conoscere l'entità delle loro spettanze, con grave pregiudizio nella redazione dei bilanci di previsione per l'anno 2008 - in scadenza solitamente il 31 marzo di ciascun anno, per l'anno in corso prorogati al 31 maggio - e nella programmazione stessa delle spese;
sembrerebbe, in particolare per i comuni della provincia di Milano, che le attestazioni consegnate nei termini dai comuni alle prefettura (31 dicembre) non siano ancora pervenute al ministero -:
se quanto illustrato corrisponda al vero e, in caso affermativo, con che tempi intenda adempiere alla pubblicazione delle spettanze, alla luce della prossima scadenza dei bilanci di previsione comunali.
(4-06386)
DILIBERTO, SGOBIO, LICANDRO e VENIER. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
per l'espletamento del voto per corrispondenza nella circoscrizione «Estero» per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, con il decreto legge n. 24 del 2008, convertito dalla legge n. 30 del 27 febbraio 2008, è stata prevista la possibilità per i Consolati di inviare i plichi con le schede elettorali per mezzo di lettera raccomandata, lasciando discrezionalità al Console della circoscrizione sulla scelta dello strumento postale più idoneo a garantire la sicurezza e la trasparenza del voto;
risulta agli interroganti che nelle circoscrizioni consolari svizzere, lo strumento dell'invio per raccomandata, pur annunciato mediaticamente dal viceministro Franco Danieli, non sia stato utilizzato, essendo invece stato preferito il sistema di posta prioritaria con rilevazione su codice a barra dei plichi in invio ed in ricezione, sistema che comunque non garantisce la personale controfirma da parte dell'elettore al momento della ricezione del plico, come nel caso della raccomandata A/R;
l'intero processo di stampa delle schede elettorali e del materiale informativo, dell'assemblaggio e dell'invio dei plichi elettorali in Svizzera è stato affidato ad una ditta privata;
tale ditta considerata di fiducia, assicurava nel passato il servizio di call center ai consolati italiani in Svizzera, servizio che dal febbraio 2008 è stato sospeso a seguito di diverse interrogazioni parlamentari che mettevano in discussione l'opportunità della privatizzazione del servizio rilascio «visti» affidato a «ditte di fiducia» con riferimento alla rete diplomatico-consolare;
in merito alle questioni relative al controllo della regolarità delle operazioni di voto, dopo l'invio effettuato dalla ditta su mandato del consolato e sulla base di una banca dati fornita dal Ministero dell'interno, una quota consistente (che riguarderebbe migliaia di plichi nella sola circoscrizione di Zurigo), dopo soli due giorni dall'invio tornano al mittente , nella fattispecie il consolato, per mancato recapito a causa di inesattezze riguardo agli estremi del destinatario, comportando così la materiale privazione per migliaia di elettori della possibilità di esercitare il diritto di voto;
non esistendo apparentemente un registro, compilato a cura dei consolati, dei dati anagrafici di questa massa di plichi mai recapitata ai potenziali elettori, vi è l'impossibilità di poter effettuare controlli incrociati a campione anche al fine di verificare se effettivamente questi nominativi corrispondono ad elettori. Inoltre
ciò potrebbe comportare il caso contrario di un elettore che potrebbe richiedere, a causa del mancato recapito, un duplicato al consolato che a sua volta, non potrebbe verificare se il nominativo è tra i plichi non recapitati;
la legge ed i regolamenti attuativi a detta delle autorità consolari, non prevedono che si possa verificare prima dell'inizio dello scrutinio, se i nominativi degli elettori dei plichi non recapitati, non siano stati poi iscritti negli elenchi di alcuni seggi, cosa, peraltro, paradossalmente possibile poiché le procedure e quindi la conoscenza di questi dati è stata privatizzata ed affidata a ditte straniere;
il fenomeno riguarderebbe, nel complesso circa un 5 per cento di elettori, per cui, in alcune realtà poco controllate ci si potrebbe trovare di fronte ad una produzione in esubero di materiale elettorale, a causa di errori tra i dati sensibili di elettori, che qualcuno artatamente ed illegalmente potrebbe trasformare in voti validi, semplicemente inviando questo materiale che rimarrebbe senza possibilità di riscontro o controllo. Infatti le schede in esubero pervenute per mancato recapito sono poi incenerite e di esse non rimane che un verbale trasmesso a Roma, recante solo le procedure di distruzione senza alcun elenco dei nominativi degli elettori -:
se non ritenga necessario un preventivo controllo a campione che eliminerebbe qualsiasi dubbio e contribuirebbe a rasserenare il clima sulle procedure adottate presso la circoscrizione elettorale «Estero», e, soprattutto, supererebbe i limiti di una legislazione lacunosa, che non consente un controllo dei suddetti elenchi che pure sarebbe semplicissimo, trattandosi di elenchi in formato informatico che le poste consegnano ai Consoli una volta conclusesi le operazioni di invio e di registrazione dei mancati recapiti.
(4-06400)