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Allegato B
Seduta n. 278 del 9/4/2008
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TRASPORTI
Interrogazioni a risposta scritta:
SGOBIO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
da comunicazioni provenienti da organizzazioni sindacali confermate da articoli di carta stampata, si è appreso che a partire dal 7 aprile Trenitalia ha disposto la soppressione di ben cinque collegamenti ferroviari di Eurostar e Intercity (la tratta Verona-Napoli, ben due collegamenti Grosseto-Livorno-Milano, e Genova-Milano), strategici per la mobilità dei pendolari, nonché la eliminazione di 27 biglietterie;
tali variazioni sono state disposte in modo repentino, senza riguardo per le reali esigenze del bacino di utenza;
le motivazioni che hanno mosso i vertici di Trenitalia ad intervenire sulla programmazione dei servizi ferroviari e sul numero dei punti vendita presenti sul territorio, sono state dettate da logiche che privilegiano il mercato e a totale discapito del benessere dei lavoratori che abitualmente usufruiscono di tali servizi;
le regioni Toscana e Liguria, tramite i propri amministratori, hanno reso noto di essere nelle possibilità di incrementare i servizi in via autonoma, tramite l'utilizzo di fondi resi disponibili dalla messa a gara dei servizi di trasporto pubblico regionale, ed ovviare in tal modo alla crisi economica del trasporto regionale evidenziato nella Finanziaria 2008 che coinvolgerebbe anche i bonus a favore dei pendolari e gli sconti previsti per gli abbonati colpiti da disagi e coperti dalle penali pagate da Trenitalia come previsto dai contratti di servizio -:
quali iniziative verranno assunte al fine di evitare la soppressione delle tratte sopra citate e delle biglietterie in questione
dalle quali dipende anche il buon funzionamento della rete ferroviaria ed in tal modo evitare inutili penalizzazioni per la comunità dei lavoratori pendolari che quotidianamente si avvalgono di tali servizi;
quali provvedimenti urgenti verranno avviati per evitare ulteriori danni e disagi alla collettività conseguenza di decisioni frutto della logica del profitto, noncuranti del fatto che Trenitalia è un'azienda pubblica ed in quanto tale portata necessariamente ad approntare alternative agevoli nelle linee di collegamento.
(4-06371)
GRILLINI, BOSELLI e ANGELO PIAZZA. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna è gestito dalla società S.A.B., Società Aeroporti di Bologna, il cui capitale sociale è posseduto per il 50,55 per cento dalla camera di Commercio di Bologna, per il 16,75 per cento dal comune di Bologna, per il 10 per cento dalla provincia di Bologna, per l'8,80 per cento dalla regione Emilia-Romagna e per il 13,9 per cento da altri soci. Oltre l'86 per cento del capitale sociale è quindi in mano pubblica;
la stessa S.A.B. detiene il 100 per cento della Società Marconi Handling e il 40 per cento della società di B.A.S., società che gestiscono i servizi di handling aeroportuali. Nel 2004 la Marconi Handling, sotto la Presidenza di Giancarlo Sangalli (già Presidente della Camera di Commercio di Bologna) appaltava una parte di servizi al consorzio Doro Group, il quale affidava gli stessi a una delle coop consorziate. Dal 2004 al 2006 si sono susseguite 4 cooperative (ML-Team, Multiservice, Work Service, Gesticoop), le quali non sono riuscite a sostenere gli elevati costi, a fronte di tariffe eccessivamente basse;
nel 2006 anche la S.A.B. e la B.A.S. affidavano i servizi alla Doro Group, che vide aumentare i propri ricavi, mentre l'ultima coop (la Gesticoop) dichiarava nel marzo 2007 di non riuscire a gestire l'appalto;
sul Corriere della Sera del 1o aprile 2008 (pag. 23) si legge che proprietario e amministratore di Doro Group è tale G.D., un esponente di rilievo della `ndrangheta, collaboratore di giustizia, sottoposto a programma di protezione, fino al dicembre 2007. Il suddetto avrebbe ottenuto la gestione dei servizi aeroportuali con una serie di raggiri, venendo presentato come «funzionario del Viminale» all'amministratore delegato della Marconi Handling, grazie a complicità istituzionali e corrompendo con regalie i militari addetti alla sua sorveglianza e sicurezza affinché potesse muoversi e agire liberamente;
lo stesso articolo citato sostiene che «La storia della sua ascesa nel mondo dell'imprenditoria bolognese ha aspetti anche grotteschi, e rivela - come minimo - un livello di controllo che definire basso è mero eufemismo». Addirittura la Doro Group, si apprende, non disponeva di nessuna delle autorizzazioni previste per poter lavorare nello scalo, neppure «uno straccio di autorizzazione al lavoro aeroportuale», ma nessuno si è mai preoccupato di verificarlo;
cosa ancora più grave, la Doro Group ha lavorato indisturbata «senza aver mai pagato i contributi ai dipendenti», «lasciando i lavoratori senza stipendio per mesi interi» e al contempo producendo una perdita netta mensile che si aggirava sui 120 mila euro al mese;
i lavoratori (unitamente alle OO.SS.), appurato che le coop del consorzio non avevano adempiuto ai versamenti contributivi, hanno iniziato una vertenza che ha prodotto un'indagine della Procura e il recesso dei contratti alla Doro Group in data 15 settembre 2007, senza peraltro che fossero remunerati gli stipendi di agosto e settembre, nonché il T.F.R.;
a seguito del recesso dal contratto, le società B.A.S. e Marconi Handling hanno
affidato il servizio al Gruppo Giacchieri che, secondo gli interroganti violando le normative e senza criterio comprensibile, ha assunto 138 lavoratori (dei 174 precedentemente occupati a tempo indeterminato), molti dei quali a tempo determinato, applicando un contratto peggiorativo rispetto al precedente e senza mantenere i vecchi integrativi aziendali, usufruendo peraltro dei benefici della legge n. 223/91;
a tali condizioni i sindacati UIL e RDB non hanno firmato l'accordo e hanno richiesto un incontro in sede prefettizia che non ha risolto la vertenza. Contestualmente la Giacchieri ha sostituito molti ex lavoratori Gesticoop con 25 unità stagionali inviando telegrammi con proposte di assunzione a una sola parte di essi;
la S.A.B. nel mese di ottobre 2007 affidava i propri servizi alla Koop service che assorbiva 20 unità e manteneva inalterate le condizioni contrattuali precedenti. Rimanevano così esclusi 38 lavoratori che fino a oggi non hanno ancora trovato ricollocazione lavorativa in aeroporto, nonostante i soci azionisti, dopo molteplici incontri con le organizzazioni sindacali, abbiano manifestato il loro interessamento. Ciò senza alcun risultato;
desta preoccupazione il fatto che nell'affidamento di pubbliche forniture vengano violate le normative in materia di diritti del lavoro, di sicurezza e delle contribuzioni assicurative e previdenziali -:
se il Governo intenda comunicare alla Camera documenti o notizie o abbia preso o stia per prendere alcun provvedimento sulla scandalosa vicenda dell'aeroporto di Bologna;
se intenda attivare controlli necessari per fare rispettare le vigenti normative in materia di lavoro ed intervenire a tutela dei lavoratori coinvolti.
(4-06388)