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Allegato B
Seduta n. 34 del 31/7/2006
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
AMORUSO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il 10 marzo 2006, il signor Dante De Angelis, dipendente di Trenitalia, macchinista e delegato per la sicurezza, ha ricevuto lettera di licenziamento senza preavviso a seguito del suo rifiuto di condurre, il precedente 4 febbraio 2006, l'Eurostar 9311 per motivi di sicurezza;
in precedenza erano stati licenziati anche quattro macchinisti di Trenitalia per aver partecipato nel 2003 alla trasmissione Rai «Report» sulle carenze nei sistemi di sicurezza della rete ferroviaria;
due dei cinque ferrovieri hanno vinto i rispettivi ricorsi giudiziari nei confronti di Trenitalia, ma finora quest'ultima non li ha ancora materialmente reintegrati;
su entrambi gli episodi la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, in data 13 luglio 2006, ha approvato all'unanimità due risoluzioni (n. 7-00003 e n. 7-00022) per impegnare il governo ad adoperarsi per una risoluzione delle controversie;
il dicastero guidato dal Ministro interrogato è azionista unico delle Ferrovie dello Stato -:
pur nel rispetto dell'autonomia funzionale di Ferrovie dello Stato, se nella prossima Assemblea degli azionisti delle Ferrovie dello Stato intenda chiedere - e in caso negativo spiegandone le ragioni - al management di reintegrare i due ferrovieri che hanno vinto i ricorsi e comporre la controversia con gli altri tre.
(4-00752)
AMENDOLA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
le condizioni applicate dal sistema bancario nella erogazione del credito alle imprese registrano un divario nelle varie aree del Paese, con oneri e tassi d'interesse a notevole svantaggio per le aziende che operano in particolare nei territori del Sud d'Italia;
tale divario ha assunto ormai dimensioni insopportabili ove si consideri che al Nord il costo del denaro si aggira mediamente intorno al 3,5-7,5 per cento mentre
al Sud si attesta tra l'8,5 ed il 14 per cento anche in condizioni di pariteticità tra le aziende;
l'entità di tale divario impropriamente viene giustificata da una presunta minore affidabilità del sistema economico meridionale risalente alla rischiosità del contesto ambientale;
al fine di fronteggiare tale condizione di contesto, è dimostrato che il costo del denaro non può essere l'unica, né la più adatta leva per gestire il rischio- cliente da parte del sistema bancario;
tale divario è ancor meno giustificato ove si consideri che quasi sempre i finanziamenti erogati dagli istituti bancari nel Mezzogiorno sono assistiti da garanzie reali e presentano, quindi, un basso profilo di rischio;
spesso i fondi erogati dalle banche costituiscono anticipazione di finanziamenti agevolati comunitari, nazionali, regionali;
le politiche di sviluppo e di incentivi finiscono per avvantaggiare gli istituti di credito e, talvolta, possono trasformarsi in danno per gli imprenditori che si trovano sempre più vincolati al sistema bancario per dover garantire la sopravvivenza delle loro aziende;
l'accordo di Basilea (noto come Basilea 2) prevede modalità precise e regole chiare per il finanziamento delle imprese attraverso l'attribuzione del livello di rating che ha conseguenze sul costo del denaro;
per prevenire gli abusi ed il reato di usura vige la legge 7 marzo 1996, n 108 (rubricata, disposizioni in materia di usura) che stabilisce l'obbligo di rilevazione e segnalazione trimestrale alla Banca d'Italia del tasso effettivo globale medio (TEGM) applicato dalle banche per le varie tipologie di operazioni e che la soglia di usura è pari al tasso effettivo globale rilevato trimestralmente aumentato del 50 per cento;
da qualche tempo è all'attenzione dell'opinione pubblica nazionale un caso che riguarda un imprenditore (Gruppo De Masi), che ha citato in giudizio 5 istituti bancari con i quali le sue aziende avevano rapporti, per violazione della legge 108/96, per aver applicato sui conti correnti tassi e oneri (commissioni di massimo scoperto) superiori ai limiti fissati dai decreti ministeriali attuativi della legge 108/96;
a seguito di tale denuncia la Procura della Repubblica di Palmi ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di usura per 11 tra manager e funzionari dei maggiori istituti di credito nazionali;
il Governo Regionale della Calabria ha deciso di costituirsi parte civile in questo processo penale;
in tale procedimento (identificato con il n. 1561/05 R.G. GIP) è stata richiesta dal GIP la nomina di un Consulente Tecnico d'ufficio, individuato nella figura di un funzionario di Banca d'Italia, dalla cui perizia tecnica emerge che in 15 casi è avvenuto lo sforamento di oltre il 50 per cento (!) del tasso soglia fissato dalla legge 108/96 e che in molti altri casi la commissione di massimo scoperto eccede il limite fissato quale soglia di usura;
il numero di casi di superamento delle soglie massime previste dalla legge sarebbe stato inferiore a quello reale in quanto la rilevazione è avvenuta sulla base di una interpretazione che esclude dal computo la commissione di massimo scoperto in contrasto con il dettato normativo.
Tale circostanza è stata evidenziata dalla stessa Banca d'Italia in base alla circolare 2 dicembre 2005 che ha comunicato che tali modalità potrebbero essere non coerenti con quanto disposto dalla legge 108/96 (articolo 2, comma 1) che espressamente prevede che il Tasso Effettivo Globale Medio è «...comprensivo di commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e spese, escluse quelle per imposte e tasse»;
tutto ciò è avvenuto in condizioni di assoluta «normalità» finanziaria ed operativa
dell'azienda essendo il Gruppo De Masi, a quanto consta, un'impresa «sana» e produttivamente attiva e non versa, quindi, in situazione di crisi e difficoltà -:
quali iniziative intende assumere il Governo affinché siano certe e trasparenti le linee guida per una corretta interpretazione della legge 7 marzo 1996, n. 108, anche al fine di chiarire in merito alla inclusione o meno della commissione di massimo scoperto nel tasso effettivo globale medio rilevato trimestralmente.
(4-00762)
COSTA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Viceministro dell'economia e delle finanze ha dichiarato in Commissione finanze e tesoro del Senato, nella seduta pomeridiana del 12 luglio 2006, che «sarà riformato il catasto, ma che non c'è alcuna ipotesi di incremento generalizzato degli estimi», aggiungendo che «semmai, nel rispetto del principio di sussidiarietà, saranno affrontati casi singoli e specifici» -:
cosa intenda il Ministro per «casi singoli e specifici» e, in particolare, se si procederà sulla base di nuove norme ovvero sulla base delle disposizioni di cui alla legge finanziaria 2005;
su quali basi intenda procedere per la riforma del catasto.
(4-00773)
PICANO, FABRIS, MORRONE, SATTA, CAPOTOSTI, GIUDITTA, ADENTI, AFFRONTI, CIOFFI, D'ELPIDIO, DEL MESE, ROCCO PIGNATARO, PISACANE e LI CAUSI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il 20 luglio 2006 è stata convocata l'assemblea degli azionisti dell'Anas al fine di procedere alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione ed all'approvazione del bilancio 2005;
già in occasione della convocazione della stessa assemblea sono stati resi noti i nomi dei possibili nuovi vertici della società, in particolare:
l'avvocato Sergio Scicchitano;
l'ingegnere Enrico Della Gatta;
il professore Eugenio Pinto;
l'avvocato Scicchitano risulta essere il legale del Ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro;
l'ingegnere Enrico Della Gatta è il responsabile nazionale della sezione infrastrutture e trasporti del partito L'Italia dei Valori;
la notoria attività del professore Eugenio Pinto nel settore finanziario e bancario comporta secondo gli interroganti un evidente conflitto di interesse rispetto all'incarico di Consigliere di Amministrazione dell'Anas;
l'assemblea degli azionisti Anas si è conclusa con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione composto da 6 membri tra cui:
l'avvocato Sergio Schicchitano;
l'ingegnere Enrico Della Gatta;
il professore Eugenio Pinto;
i criteri per la nomina del Consiglio di Amministrazione dell'ANAS rispondono palesemente secondo gli interroganti ad esigenze di mera spartizione partitocratica al fine di ottenere un risultato politico di evidente interesse del Ministro proponente -:
se il Ministro interrogato non intenda far luce sui criteri adottati per l'individuazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione Anas;
se non ritenga opportuno verificare i titoli di competenza di ogni singolo neo eletto.
(4-00778)
GHIZZONI e MIGLIOLI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
un ordigno è esploso la notte del 26 luglio davanti alla sede dell'Agenzia delle Entrate di Sassuolo, in provincia di Modena;
l'episodio avviene pochi giorni dopo la scoperta da parte dei funzionari dell'Agenzia di Sassuolo di una truffa stimata in oltre 90 milioni di euro di maggiore imponibile;
il rischio che si tratti di ritorsione per le operazioni di controllo che l'Agenzia sta svolgendo è alto;
secondo il rapporto di carabinieri e polizia di Modena che stanno conducendo l'indagine, l'ordigno potrebbe essere riconducibile ad una o più delle aziende prese di mira dall'Agenzia stessa;
ai Carabinieri giunti per primi sul luogo dell'attentato, è parso chiaro da subito che non si trattava di un semplice gesto dimostrativo, poiché non è stata utilizzata una bomba carta o materiale incendiario, ma un vero e proprio ordigno;
l'indagine era cominciata alla fine del 2005, dopo la richiesta da parte di una società che opera nel settore informatico di un rimborso Iva per 700 mila euro. Gli operatori dell'Agenzia, insospettiti per la cifra spropositata, in collaborazione con colleghi di altre regioni, hanno avviato controlli incrociati su vere e proprie società fantasma;
la truffa ai danni dello Stato era stata realizzata attraverso un intreccio di operazioni di compravendita tra più società che al fisco risultavano distinte, ma che in realtà erano collegate per vari motivi -:
come il Ministro intenda affrontare e risolvere la questione che riporta alla mente manifestazioni di violenza e intimidazioni propri di una fase storica terribile del nostro paese, e se non ritenga necessario effettuare un controllo capillare per mettere alla luce eventuali collegamenti tra l'attentato e le indagini portate avanti dall'Agenzia e dalle forze dell'ordine.
(4-00783)