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Allegato B
Seduta n. 35 del 1/8/2006
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DIFESA
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della difesa, per sapere - premesso che:
nella notte fra il 5 ed il 6 agosto 2004 a Nassiriya si sono verificati violenti scontri fra i miliziani sciiti di Moqtada Al Sadr e i militari italiani del Reggimento Lagunari Serenissima, schierati in difesa dei tre ponti sull'Eufrate;
nel corso di tali scontri, secondo notizie riportate da tutti i mezzi di informazione, i militari italiani che presidiavano il ponte Charlie avrebbero bloccato un'autobomba diretta contro di loro, facendola esplodere;
nei giorni immediatamente successivi è stato trasmesso dal Tg3 delle 19 e poi dal Tg2 delle 20,30 un filmato girato dal giornalista americano Micah Garen, in cui veniva intervistato il conducente di un'ambulanza (e mostrato il veicolo semidistrutto), il quale sosteneva che i militari italiani avevano sparato contro l'ambulanza che trasportava una donna partoriente all'ospedale di Nassiriya causando la morte della donna e di altre persone;
nella precedente legislatura il Governo, più volte sollecitato sull'accaduto, non ha mai fornito una versione chiara e
precisa degli avvenimenti avvenuti nella battaglia del 5 e del 6 agosto 2004, anzi hanno smentito la veridicità della notizia;
non si è mai giunti ad un accertamento definitivo del numero reale delle vittime civili della battaglia;
nel febbraio 2006 molti organi di stampa hanno riportato la notizia delle ammissioni del caporal maggiore del Reggimento Lagunari Raffaele Allocca il quale davanti al procuratore militare di Roma avrebbe affermato: «Sparai contro il mezzo perché così mi fu ordinato dal maresciallo superiore [...]. Se mi fossi accorto che si trattava di un'ambulanza mai e poi mai avrei sparato [...]»;
è di questi giorni l'uscita di un libro scritto dal corrispondente del Corriere della Sera Andrea Nicastro, il quale riporta un colloquio avuto con il presidente della sezione di Nassiriya della Human Rights Organization Adnan Sharifi dove si afferma che i parenti delle quattro vittime (l'uniche ad essere ufficialmente riconosciute) avrebbero ricevuto 1.500 dollari a titolo di compensazione definitiva per la morte dei congiunti e che sarebbero stati convinti a firmare una carta, in inglese o in italiano, di cui però, ingenui, non avrebbero né compreso il significato né ricevuto copia;
sempre secondo le affermazioni contenute nella recente pubblicazione nelle province sciite del sud Iraq (dove vige una sorta di diritto tribale) in base alla diyah, una vita umana viene in genere valutata attorno ai 3-4 mila dollari, ma quel che conta è che, all'atto del pagamento, l'intera società riconosce come chiuso il contenzioso e cessa il diritto alla vendetta;
la decisione di non pagare ufficialmente alcun risarcimento ha conseguenze morali, ma anche pratiche, molto importanti; in particolare in questo modo si evita una esplicita ammissione delle nostre eventuali responsabilità nel coinvolgimento di vittime civili, ammissione che, viceversa, comporterebbe una definitiva pacificazione con la popolazione dell'intera provincia -:
se in base alla documentazione deposita presso il Ministero interrogato, il Governo italiano sia in grado di fornire una definitiva e chiarificatrice versione relativamente agli avvenimenti del 5 e 6 agosto 2004, con particolare riferimento al numero delle vittime civili;
se dalla documentazione depositata presso il Ministero interrogato, risultino questi presunti e informali risarcimenti effettuati ai parenti di quattro delle vittime della battaglia del 5 e del 6 agosto 2004;
se intenda porre in essere tutti gli strumenti necessari al fine di provvedere ad un risarcimento danni, trasparente, pubblico e congruo, nei confronti di tutte le vittime civili della battaglia.
(2-00102) «Deiana, Migliore».
Interrogazione a risposta in Commissione:
CAPARINI, BRICOLO e FUGATTI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
l'8 ottobre 2004, il Comune di Vezza d'Oglio in Provincia di Brescia ha inoltrato all'Agenzia del demanio - filiale di Verona, sezione staccata di Brescia, la richiesta di acquisto (prot. n. 6312/2004) dell'immobile demaniale costituito da capannone «ex polveriera della guerra 1915-1918», ubicato in Comune di Vezza d'Oglio - via Nazionale, contraddistinto nel NCTR al mappale n. 70 del foglio n. 30 individuato dall'Intendenza di Finanza alla scheda n. 45;
il 26 maggio 1989 (prot. n. 1590), il 3 dicembre 1992 (prot. n. 485) e il 3 febbraio 1996 (prot. n. 463) il Comune di Vezza d'Oglio ha inviato all'Intendenza di Finanza di Brescia analoghe richieste;
identica richiesta di acquisto è stata inviata all'Agenzia del demanio;
l'immobile demaniale oggetto di istanza è locato dal 1991 al Comune di Vezza d'Oglio per il soddisfacimento di compiti istituzionali ed adibito a deposito automezzi e magazzino;
l'immobile ricade in zona destinata dal PRG vigente a «servizi pubblici di interesse locale» verrà destinato a sede del Distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari e ricovero automezzi di pronto intervento e relative attrezzature, necessari anche per gli interventi di protezione civile. Attualmente gli automezzi in dotazione e le attrezzature sono dislocate in stabili diversi, collocati in ambiti diversi, ostacolando le operazioni di pronto intervento mentre l'ubicazione in Via Nazionale costituirebbe punto strategico e funzionale;
il capannone attualmente è in evidente stato di degrado e necessita di un urgente intervento di ristrutturazione relativamente:
1) al manto di copertura del fabbricato principale, costituito da lastre in amianto, che si presenta in stato di avanzato degrado con rotture in più punti e conseguente infiltrazione di acqua piovana all'interno. Tale situazione oltre che provocare danni alla struttura portante della copertura è fonte di preoccupazione per le possibili ripercussioni sanitarie dovute al degrado dell'amianto, anche in considerazione della presenza di abitazioni nelle immediate vicinanze e della scuola elementare a circa 150 metri di distanza;
2) il fabbricato accessorio posto a valle è praticamente sprovvisto di copertura ed inagibile fin dalla data di inizio locazione;
3) le aree esterne necessitano di una sistemazione globale al fine di raccogliere ed incanalare le acque piovane onde evitare il danneggiamento delle proprietà a valle, come lamentato da alcuni proprietari -:
quali siano i motivi che ostano alla cessione dell'immobile.
(5-00154)
Interrogazione a risposta scritta:
OLIVIERI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
l'edizione del Secolo XIX di giovedì 27 luglio 2006, nelle pagine della cronaca della Spezia, pubblica un articolo che riferisce della cerimonia del varo di due pattugliatori, destinati all'attività del Corpo della Guardia di Finanza, avvenuta presso il Cantiere Intermarine di Sarzana, in provincia della Spezia;
a detta cerimonia ha partecipato il Sottocapo di Stato Maggiore del Comando Generale della Guardia di Finanza Generale di Brigata Paolo Poletti;
secondo quanto riportato dall'articolo summenzionato il Generale Poletti, a margine della cerimonia, avrebbe annunciato che il Comando di uno dei cinque gruppi aeronavali che la Guardia di Finanza sta attivando avrà sede alla Spezia;
nell'ambito di questo progetto, secondo quanto asserito dall'articolo del Secolo XIX, presso l'Arsenale militare della Spezia avranno base cinque grandi unità del servizio navale del Corpo della Guardia di Finanza;
sempre nell'ambito dell'Arsenale militare della Spezia, ancora secondo l'articolo del Secolo XIX, verrà ristrutturata una caserma dismessa che ospiterà oltre trecento militari della Guardia di Finanza che costituiranno il personale della componente marittima del gruppo aeronavale;
altri significativi spazi nell'Arsenale militare, sempre a detta dell'articolo del Secolo XIX, verranno destinati ad attività di addestramento e di formazione dei militari della Guardia di Finanza;
come riferito ancora dalle cronache spezzine del Secolo XIX di venerdì 28 luglio, le aree dell'Arsenale interessate alla realizzazione del nuovo insediamento della Guardia di Finanza sarebbero quelle limitrofe alla Baia di San Vito, nelle immediate prossimità del borgo di Marola;
la popolazione del borgo da sempre rivendica la possibilità di poter utilizzare gli spazi che saranno oggetto della realizzazione dell'insediamento della Guardia di Finanza quale affaccio al mare per la comunità di Marola, che, pur essendo le case del borgo a pochi metri dal mare, è precluso dalla presenza dell'Arsenale militare;
a giudizio dell'interrogante, l'ipotesi della realizzazione del nuovo insediamento della Guardia di Finanza suona come una beffa nei confronti della gente di Marola e dell'intera comunità spezzina che ne avrebbero avuto informazione solo dalla stampa ed a scelte compiute;
la scelte di realizzare il nuovo insediamento, qualora fosse confermata, contraddice in maniera clamorosa la disponibilità, a quanto risulta all'interrogante, anche recentemente confermata da parte della Marina Militare e del Ministero della Difesa, tesa ad avviare un confronto con le istituzioni locali per definire diverse destinazioni, anche con la restituzione alla comunità locale, dei vasti spazi inutilizzati e non più necessari per le necessità produttive dell'Arsenale militare o per quelle della Difesa, nonché delle strutture dismesse;
la popolazione di Marola e le istituzioni locali hanno espresso contrarietà alla realizzazione del nuovo insediamento della Guardia di Finanza;
tali sentimenti sono stati efficacemente espressi dalle parole dello stesso Sindaco della Spezia che, secondo quanto riportato dalla cronaca del Secolo XIX di sabato 29 luglio avrebbe tra l'altro chiesto «... il rispetto dovuto a una comunità che non si sente ospite nel proprio territorio ...» -:
se conferma quanto dichiarato dal Generale Poletti circa l'imminente realizzazione del nuovo insediamento della Guardia di Finanza alla Spezia;
in caso affermativo quali siano i tempi previsti per l'effettiva realizzazione del nuovo insediamento;
ancora in caso affermativo, perché la scelta effettuata non sia stata preventivamente comunicata agli enti locali spezzini che, da anni, auspicano l'avvio di un vero confronto con la Marina militare e con il Ministero della difesa sul tema della destinazione degli spazi dell'Arsenale militare inutilizzati dalla Marina;
sempre in caso affermativo, se non ritenga che il metodo dell'esclusione degli Enti Locali dal confronto ed addirittura dall'informazione preventiva, sia in palese contraddizione con le assicurazioni anche recentemente espresse dal Ministero della difesa;
se, infine, per il futuro, il Governo intenda continuare ad escludere la comunità locale da qualsiasi confronto preventivo oppure se, come è auspicabile, intenda avviare una nuova fase di discussione e di concertazione sul futuro del territorio spezzino.
(4-00787)