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Allegato B
Seduta n. 35 del 1/8/2006
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazioni a risposta in Commissione:
SAGLIA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
in relazione al picco di domanda di energia elettrica registratosi nel mese di luglio sono stati disposti distacchi nell'alimentazione di elettricità agli utenti industriali interrompibili con e senza preavviso da martedì 25 a venerdì 28 luglio;
tale misura ha confermato quanto sia indispensabile per la sicurezza del sistema energetico italiano il servizio di interrompibilità assicurato dagli utenti industriali energivori;
il prolungato ricorso a questo strumento ha avuto ricadute estremamente pesanti sull'attività produttiva delle aziende;
a quanto risulta all'interrogante, nelle medesime giornate si è vissuto il paradosso che mentre si ricorreva all'interruzione delle forniture contemporaneamente si sviluppavano esportazioni di energia elettrica;
in riferimento all'impennata estiva della domanda, alle note e recenti tensioni di prezzo sui mercati europei e nazionale dell'energia elettrica, alle transazioni commerciali in esportazione, nonché alle sospensioni di alimentazione per aziende con contratti interrompibili, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha urgentemente acquisito, per un sollecito esame, una specifica relazione di Terna;
tale esame, dichiara l'Autorità, riguarderà anche i criteri, le modalità e le procedure per la costituzione dei margini di riserva operativa-comprensiva dell'utilizzo dei distacchi ai clienti interrompibili istantanei e con preavviso;
si ritiene necessaria una regolamentazione delle esportazioni quando esse danneggiano il sistema industriale nazionale e la nostra agricoltura, alla quale viene negata l'acqua nei bacini idroelettrici;
il fenomeno delle esportazioni di elettricità potrebbe incidere ancor più gravemente sulle vicende energetiche del prossimo inverno, qualora fosse concomitante con una diminuzione dell'import di gas quale quella verificatasi nei primi mesi dell'anno in corso -:
con quali modalità sia stata affrontata l'impennata estiva della domanda in presenza di tensioni di prezzo sui mercati europei e nazionali;
quale sia stato il livello delle transazioni commerciali in esportazione rispetto alle settimane precedenti le date indicate in premessa;
come siano stati costituiti i margini di riserva operativa del sistema, tenuto conto che in essa possono rientrare le potenze interrompibili.
(5-00153)
CAPARINI, FAVA e ALLASIA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
in occasione dei XX Giochi Olimpici invernali di Torino 2006 il TOROC ha appaltato i lavori per circa 21 milioni di euro relativi alle strutture temporanee dei siti olimpici alla società Consortium Mfp la quale a sua volta ha subappaltato i lavori inerenti i servizi a duecento imprese;
fra le imprese subappaltanti la ditta associata Ronchi Impianti di Ronchi Filippo di Botticino (Brescia) che vanta un credito di 1.280.064,99 euro su un totale fatturato di 1.649.917,39 euro;
altre 50 imprese artigiane bresciane hanno prestato la loro opera in subappalto per la citata azienda per un imponibile complessivo di 626.848 euro;
il fallimento del General Contractor Consortium Mfp oltre a determinare un danno irreparabile all'impresa subappaltante che rischia sua volta il tracollo finanziario ed operativo, coinvolge circa 100 dipendenti e fornitori che rivendicano i pagamenti;
tale fallimento, oltre a generare inevitabile scalpore e la costituzione in comitato delle aziende creditrici, provoca ripercussioni ingestibili per piccole imprese artigiane che per natura sono meno protette e più esposte alle logiche di mercato e degli Istituti bancari, quando si generano casi anomali di questo tipo e per i quali non si percepiscono i tempi di soluzione;
le notizie di stampa suggeriscono l'indifferibile intervento istituzionale a favore di tante imprese così duramente colpite -:
se il Ministro non intenda istituire un fondo di solidarietà per le imprese al fine di consentire alle imprese coinvolte il pagamento di contributi previdenziali e di onorare le scadenze fiscali ed amministrative o in alternativa, un intervento per la sospensiva degli stessi pagamenti fintanto che dalla procedura fallimentare non saranno corrisposte le spettanze dovute;
quali iniziative il Ministro intenda intraprendere considerato che molti imprenditori hanno aderito e partecipato al subappalto di Consortium Mfp sapendo che alle spalle era presente una realtà istituzionale che il TOROC stesso avrebbe dovuto garantire.
(5-00155)
Interrogazioni a risposta scritta:
ALESSANDRI, FAVA e ALLASIA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da quando è stata liberalizzata la produzione di energia elettrica, una buona parte delle centrali termoelettriche ha modificato il sistema di raffreddamento dei loro impianti, sostituendo all'acqua marina quella dolce;
a titolo di esempio, quattro delle cinque centrali presenti nell'Emilia Romagna sono dotate di potenzialità di circa 800 MW e funzionano 24 ore su 24;
ogni giorno prelevano dal Po circa 50 milioni di litri d'acqua, il 66 per cento dei quali viene utilizzato per il raffreddamento degli impianti e conseguentemente disperso nell'atmosfera;
quindi ben 31 milioni di litri di acqua vengono trasformati in vapore acqueo -:
se e come il Governo intenda affrontare questo problema, per trovare una soluzione alternativa onde evitare un tale sperpero d'acqua, evento particolarmente grave in un periodo di siccità come questo.
(4-00793)
BOCCI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il polo delle produzioni chimiche nell'area Terni-Narni, che ha rappresentato una realtà rilevantissima del sistema industriale del Paese con la presenza di grandi gruppi (Montedison, Eni) e la realizzazione di brevetti e di prodotti avanzati, ha subito negli ultimi venti anni una lunga fase di ristrutturazione e ridimensionamento occupazionale e produttivo che ha portato alla dismissione di numerosi impianti e all'uscita dei grandi gruppi nazionali;
la realtà produttiva attuale di circa 50 imprese, con 3.000 dipendenti e con un fatturato annuo intorno ai 500 milioni di euro, rappresenta comunque un pezzo importante del sistema produttivo locale (15 per cento del totale occupati nell'industria e 10 per cento del fatturato prodotto dal settore industriale localizzato nell'area);
l'attuale fase è caratterizzata da limiti e criticità, legate da una parte all'assenza
di una adeguata articolazione produttiva, con scarso indotto e valore aggiunto e, dall'altra, agli assetti proprietari che, facendo capo prevalentemente a società multinazionali, sono caratterizzate da instabilità e da strategie di razionalizzazione produttiva su scala globale con processi decisionali che il territorio non è in grado di controllare e di condividere;
sussistono notevoli potenzialità di crescita, per la presenza di parti di filiere con ampie possibilità di sviluppo, a monte e a valle, cioè sia attraverso l'integrazione con attività di produzione della materia prima, sia con la trasformazione del semilavorato: le principali filiere riguardano polipropilene, alcantara, linoleum e soprattutto plastiche biodegradabili, che presentano alto tasso di innovatività e ampi margini di sviluppo del mercato;
il Protocollo di intesa sottoscritto in data 4 agosto 2005 dal Governo, dalla Regione dell'Umbria, dalle istituzioni locali e dalle parti sociali, si articola nei seguenti punti:
a) sviluppo delle attività di ricerca avanzata, di diffusione dell'innovazione e di alta innovazione, in particolare con la costituzione del distretto tecnologico umbro presso il polo scientifico e didattico di Terni dell'Università di Perugia;
b) qualificazione ed ampliamento del sistema infrastrutturale e logistico;
c) potenziamento dell'approvvigionamento energetico;
d) agevolazioni per la promozione industriale, in particolare nell'ambito dei fondi residui della legge n. 181 del 1989;
con riferimento al settore chimico, si pone l'urgenza di sostenere la progettualità delle imprese localizzate nell'area Terni-Narni, che si va manifestando attraverso la presentazione di iniziative e progetti di investimento di grande interesse sotto il profilo della integrazione verticale delle filiere e della innovazione di ciclo produttivo e di prodotto -:
se intenda assumere, nel quadro degli impegni già definiti nel Protocollo di Intesa sopra richiamato e con particolare riferimento al polo chimico, ulteriori iniziative volte a:
Cooperazione ed affiancamento con Regione Umbria, Enti Locali, soggetti sociali, per costruire un rapporto stabile con le imprese multinazionali che, mentre assicura impegni su energia, infrastrutture, efficienza della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici locali, chieda chiarezza e stabilità di strategie per i siti ternani e umbri, in un quadro di avanzato impegno di responsabilità sociale di tali imprese verso i propri dipendenti e verso il territorio, nella convinzione che una scelta di alto profilo in Umbria non possa che giovare a medio-lungo termine non solo all'immagine globale ma anche allo sviluppo stabile e al profitto delle imprese;
riconoscimento di un alto grado di priorità e di attenzione ai problemi ed alle potenzialità del polo chimico dell'area Terni-Narni, nell'utilizzo degli strumenti e nell'impegno delle risorse attualmente disponibili;
rifinanziamento legge n. 181 del 1989 per il rilancio delle aree industriali colpite da crisi di settore;
più in generale, se non ritenga opportuno predisporre, nel quadro del più volte richiamato Protocollo di Intesa del 4 agosto 2005, una linea di intervento che consenta da un lato di finalizzare ed integrare la strumentazione esistente (rifinanziamento 181/89, contratti di localizzazione, contratto d'area), dall'altro di attivare strumenti innovativi previsti nel programma del Governo e richiamati nel DPEF, armonizzando tale linea di intervento con i limiti e le opportunità offerte
dalla nuova fase 2007-2013 della programmazione dei fondi strutturali della UE.
(4-00797)