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Allegato B
Seduta n. 48 del 5/10/2006
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AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta orale:
MENIA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Famiano Crucianelli, ha affermato al vertice della Quadrilaterale, riunito il 3 ottobre 2006 a Roma alla Farnesina, tra Italia, Slovenia, Croazia e Ungheria, che: «il nodo del movimento dei capitali e dell'acquisto degli immobili non è più una questione bilaterale tra Italia e Croazia. Non può esserci trattativa e la Quadrilaterale non è la sede giusta. Va risolto in sede di Commissione europea perché è una prerogativa standard per chi aderisce all'Ue». Ha poi aggiunto che «chi vuole entrare nell'Ue deve rispettare certi requisiti, mi auguro tempi brevi»;
nella stessa occasione, da parte croata, secondo quanto si apprende dalla stampa, si è steso un velo di assoluto silenzio sulla questione: il capo delegazione croato, il segretario di Stato Hidajet Biscevic del ministero degli affari esteri infatti non ha risposto su questo tema né durante la conferenza stampa né a margine dei lavori;
giova ricordare che tuttora la legge croata pone limitazioni o semplicemente impedisce l'accesso al mercato immobiliare agli stranieri, e ciò si verifica in particolare nei confronti degli italiani;
se è evidente che, in vista dell'adesione all'UE tali limitazioni o discriminazioni, nei confronti degli italiani come di ogni altro cittadino comunitario, andranno abolite, nulla però si dice in relazione alla
questione dei beni «abbandonati» degli esuli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia -:
se, oltre all'aspetto multilaterale della vicenda dei beni immobili e dell'apertura del mercato, si sia affrontata o si stia comunque affrontando anche quella bilaterale relativa alle case e ai beni sequestrati agli esuli italiani dal precedente regime jugoslavo;
se il Governo italiano ritenga o meno di rivendicare il principio della restituzione dei beni ai legittimi proprietari, almeno laddove e per quanto possibile; cosa in particolare si ritenga di proporre per quelli «denazionalizzati» che vengono restituiti agli ex proprietari se croati ma non se italiani (da parte croata chiamati «optanti»);
se sia ancora in vita la commissione bilaterale incaricata dal precedente governo di verificare la situazione giuridica e la posizione dei beni tuttora potenzialmente restituibili; in caso positivo si chiede di sapere se vi siano, ed eventualmente quali, risultati scaturiti dalla stessa;
quali altre iniziative, comunque, si intendano porre in essere per il processo di avvicinamento della Croazia all'Unione Europea si accompagni ad un'equa e definitiva soluzione dell'antica vicenda dei beni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, che risponda a criteri di rispetto dei diritti umani, di giustizia e spirito di reale pacificazione europea.
(3-00303)