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Allegato B
Seduta n. 48 del 5/10/2006
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta scritta:
RAMPELLI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il lavoro interinale rappresenta per molti giovani una porta d'ingresso sul mondo del lavoro ma reca in sé alcuni evidenti problemi legati alla «normalizzazione» dell'instabilità lavorativa con la perdurante precarizzazione;
particolare difficoltà si incontra nella gestione dei rapporti tra il lavoratore e le agenzie fornitrici: troppo spesso i giovani, per esempio, si ritrovano di nuovo disoccupati senza avere il tempo necessario per cercarsi un'alternativa;
emblematico è il caso dei lavoratori assunti come interinali presso le Poste Italiane, troppo frequentemente messi alla porta senza spiegazioni né valide motivazioni, anche in casi di elevati livelli di integrazione aziendale e di rendimenti in linea con le aspettative del datore di lavoro;
il 15 settembre 2006, la SpA di Poste Italiane ha licenziato presso il Centro di Meccanizzazione Postale di Fiumicino 21 dipendenti, assunti come interinali ed in servizio ininterrotto dal febbraio 2003;
il 30 settembre 2006 altri 250 lavoratori della categoria - operativi presso numerosi sportelli di Roma - hanno subìto la stessa sorte;
questi interinali si sentono sempre più abbandonati perché, pur svolgendo egregiamente il loro lavoro, sono privi di qualsiasi difesa o tutela;
il loro disorientamento aumenta ogni giorno di fronte alle periodiche assunzioni a tempo indeterminato che da anni Poste Italiane effettua, attraverso le quali vengono assunte persone del tutto esterne sulla base di criteri che l'interrogante giudica sconosciuti, scavalcando la graduatoria degli interinali che aspirano a passare da «contrattisti» a impiegati a tempo indeterminato -:
quali iniziative intendano intraprendere presso le Poste Italiane SpA affinché si proceda all'assunzione stabile e definitiva dei lavoratori interinali, garantendo loro la continuità lavorativa attraverso la prosecuzione a tempo indeterminato del rapporto, così come previsto dalla legge n. 30 del 2004 (cosiddetta legge Biagi);
se non sia possibile, in subordine, prevedere l'indizione di un corso-concorso interno alle Poste nel quale coloro che hanno svolto l'attività di contrattista interinale abbiano priorità nella graduatoria per la copertura dei ruoli in organico;
se non ritengano opportuno istituire un apposito tavolo con le parti interessate che studi adeguati strumenti tecnici per reintegrare i lavoratori cui non è stato rinnovato il contratto.
(4-01180)
GIORDANO e ACERBO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
da novembre 1997 lavorano presso le Asl di Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro 38 lavoratori ex L.S.U. ora Co.Co. Co. svolgendo servizi essenziali nelle casse tickets, con maneggio valori e apertura sportelli ad orari fissi e prestabiliti, e servizio emergenza 118 per coprire carenze di organico; questo tipo di rapporto di lavoro instaurato con l'azienda, apparentemente di collaborazione, è a tutti gli effetti subordinato ma non prevede, tra le altre cose, alcun diritto alle ferie o assenze per malattia;
una proroga dei suddetti contratti ha portato la scadenza al 31 dicembre 2006;
questi lavoratori, che vivono in un permanente stato di incertezza e di precarietà, attendono da anni una modifica della legge regionale che dovrebbe avviare le procedure concorsuali per trasformare i contratti di lavoro precari in lavoro subordinato a tempo indeterminato, così come si legge nella vertenza da loro presentata al sindacato di base Rdb (Liberazione 22 agosto 2006) -:
se non ritenga necessario adottare iniziative normative volte a prevedere per i lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa diritti analoghi a quelli riconosciuti agli altri lavoratori.
(4-01192)
GALANTE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
La Magrini Galileo è una fabbrica di tradizione centenaria specializzata nella produzione di interruttori di alta tensione;
essa opera in un settore produttivo strategico per il futuro energetico del «Sistema-Italia»;
secondo quanto riferiscono le rappresentanze sindacali, a partire dalla crisi del 1984 la proprietà di NMG («Nuova Magrini Galileo») è sempre stata in mano a società non italiane (francese, austriaca ed ora germanica per conto della multinazionale Siemens);
questa dipendenza, sempre secondo i sindacati di categoria, ha sempre generato forti difficoltà di sopravvivenza poiché la regola di base era di privilegiare nell'assegnazione di mercati e prodotti le società del paese d'origine della proprietà;
nonostante questa penalizzazione ed il cambio di politica industriale in Enel negli anni '90 lo stabilimento ha oggi una situazione di buon equilibrio provata anche da un anno fiscale, quello 2006, in attivo;
Siemens, acquistando Vatech (proprietaria austriaca precedente) è divenuta circa un anno fa proprietaria della Nuova Magrini Galileo, ritenendo più vantaggioso per i propri interessi chiudere lo stabilimento di Battaglia Terme piuttosto che mantenerlo in attività;
lo stabilimento Battaglia Terme, direttamente o indirettamente, garantisce reddito per circa 350 famiglie;
non è ancora stato delineato il nuovo piano industriale da parte del colosso tedesco Siemens, ma in ambienti sindacali è filtrata la notizia secondo cui la multinazionale avrebbe ufficialmente avviato la messa in liquidazione del sito produttivo;
a quanto risulta all'interrogante, il tutto sarebbe stato deciso prima dell'ultimo incontro tenutosi dinanzi al Prefetto
cui avevano preso parte anche il direttore generale della Magrini Galileo e l'amministratore delegato della Siemens Italia;
circa 300 lavoratori, dipendenti e indotto, rischiano di perdere il posto di lavoro a seguito della messa in liquidazione della ditta -:
quali iniziative intenda adottare per salvaguardare i livelli occupazionali della storica azienda e se non ritenga opportuno istituire un tavolo di confronto con le parti al fine di scongiurare la chiusura dello stabilimento di Battaglia Terme.
(4-01193)