Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 50 del 10/10/2006
TESTO AGGIORNATO AL 28 NOVEMBRE 2006
ATTI DI INDIRIZZO
Mozione:
La Camera,
premesso che:
il 29 giugno 2006, il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni (UNITED NATIONS doc. A/HRC/I/L.10 da pagina 58 a pagina 73, del 30 giugno 2006);
entro il 2006 la Dichiarazione sarà sottoposta per l'approvazione definitiva alla Assemblea Generale delle Nazioni Unite;
l'approvazione definitiva della Dichiarazione permetterà di rafforzare ed estendere gli universali principi di giustizia, democrazia, rispetto per i diritti umani, eguaglianza, non discriminazione, buon governo e buona fede che troppo spesso difettano o sono completamente trascurati nei confronti dei popoli e delle persone indigene;
quando sarà approvata dall'Assemblea Generale la Dichiarazione diventerà il principale strumento utilizzabile per giungere alla eliminazione delle estese violazioni dei diritti umani che centinaia di popoli indigeni e oltre 370 milioni di persone indigene in tutto il mondo sopportano quotidianamente;
esprime:
il proprio plauso per l'avvenuta adozione della Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni da parte del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite;
le proprie congratulazioni ai popoli ed alle persone indigene, alle loro organizzazioni ed ai gruppi di sostegno che, riuniti nel Gruppo di Lavoro per le Popolazioni Indigene in seno alle Nazioni Unite, hanno incessantemente e democraticamente operato per molti anni per raggiungere questo importante risultato;
impegna il Governo:
a votare a favore dell'approvazione definitiva della Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni quando sarà sottoposta al voto dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite;
a sostenere l'approvazione della Dichiarazione e ad adoperarsi fattivamente affinché la Dichiarazione sia approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
(1-00041) «Bandoli, Franceschini, Sereni, Bonelli, Migliore, Villetti, Evangelisti, Venier, Francescato».
NUOVA FORMULAZIONE
La Camera,
premesso che:
il 29 giugno 2006 il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni (United Nations, doc. A/HRC/I/L.10, da pagina 58 a pagina 73, del 30 giugno 2006);
entro il 2006 la Dichiarazione sarà sottoposta per l'approvazione definitiva all'Assemblea generale delle Nazioni Unite;
l'approvazione definitiva della Dichiarazione permetterà di rafforzare ed estendere gli universali principi di giustizia, democrazia, rispetto per i diritti umani, eguaglianza, non discriminazione, buon governo e buona fede, che troppo spesso difettano o sono completamente trascurati nei confronti dei popoli e delle persone indigene, pur nella consapevolezza che l'attuale dichiarazione non comprende alcune realtà indigene del continente africano;
quando sarà approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite la Dichiarazione diventerà il principale strumento utilizzabile per giungere all'eliminazione delle estese violazioni dei diritti umani che centinaia di popoli indigeni e oltre 370 milioni di persone indigene in tutto il mondo sopportano quotidianamente;
esprime il proprio plauso per l'avvenuta adozione della Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni da parte del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e le proprie congratulazioni ai popoli ed alle persone indigene, alle loro organizzazioni ed ai gruppi di sostegno, che, riuniti nel gruppo di lavoro per le popolazioni indigene in seno alle Nazioni Unite, hanno incessantemente e democraticamente operato per molti anni per raggiungere questo importante risultato,
impegna il Governo:
a votare a favore dell'approvazione definitiva della Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni quando sarà sottoposta al voto dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite;
a sostenere l'approvazione della Dichiarazione e ad adoperarsi fattivamente affinché la Dichiarazione sia approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
(1-00041) (Nuova formulazione) «Bandoli, Franceschini, Sereni, Bonelli, Migliore, Villetti, Evangelisti, Venier, Francescato, Carlucci».
Risoluzione in Commissione:
La III Commissione,
considerato che:
il 27 luglio 2006, la Camera ha approvato all'unanimità una mozione che «impegna il Governo a: presentare alla prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite, in consultazione con i partner dell'Unione europea, una proposta di risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali in vista dell'abolizione completa della pena di morte; ad operare in modo tale da assicurare alla risoluzione Onu la copromozione di Paesi Stati membri dell'Unione europea e il sostegno di Paesi rappresentativi di tutti i continenti, mettendo in atto sin da subito iniziative a livello bilaterale nei confronti dei Paesi che in Assemblea generale potrebbero decidere di cosponsorizzare, votare a favore o, in certi casi, almeno astenersi sulla risoluzione per la moratoria»;
nella suddetta seduta del 27 luglio, nell'esprimere il suo parere favorevole, il rappresentante del Governo ha dichiarato che: «Noi dobbiamo comunque tentare uno sforzo di coinvolgimento dei partner dell'Unione europea, uno sforzo di consultazione
e di coinvolgimento che, naturalmente, non può diventare vincolante: non può essere un elemento di vincolo assoluto e di riduzione della nostra libera capacità di azione»;
in sede di replica, il rappresentante del Governo ha ribadito che «la consultazione nell'Unione europea è un elemento che arricchisce e può dare forza, ma non è certo un vincolo che possa impedire anche un'azione originale autonoma», cioè «la capacità di muoversi liberamente per costruire un ampio consenso con i paesi di tutti i continenti»;
nel dare applicazione al dispositivo della mozione della Camera, il Governo italiano si è certamente impegnato nell'opera di «consultazione con i partner dell'Unione europea», ha pure operato «in modo tale da assicurare alla risoluzione Onu la copromozione» dell'Unione europea in quanto tale, non solo «di Paesi Stati membri dell'Unione europea», ma non ha ancora operato nel senso di «assicurare alla risoluzione Onu... il sostegno di Paesi rappresentativi di tutti i continenti, mettendo in atto sin da subito iniziative a livello bilaterale nei confronti dei Paesi che in Assemblea generale potrebbero decidere di cosponsorizzare, votare a favore o, in certi casi, almeno astenersi sulla risoluzione per la moratoria»;
ad oggi, la proposta italiana di presentare la risoluzione pro moratoria durante la sessione in corso dell'Assemblea generale, ha incontrato il favore di alcuni paesi europei, tra cui Spagna e Portogallo, e la aperta ostilità di altri, primo fra tutti il Regno Unito;
il 6 ottobre 2006, nella riunione dei rappresentanti dell'UE al Palazzo di Vetro chiamati a esprimere un parere, non è stato raggiunto l'accordo né sulla proposta italiana né su quella francese «di compromesso», che il Governo italiano ha pure deciso di sostenere, pur non essendo in linea con il mandato parlamentare ricevuto, e volta a presentare - in alternativa alla risoluzione - una «dichiarazione di associazione» da far sottoscrivere a un numero di paesi da identificare, quale avvio della campagna per presentare la risoluzione in una prossima Assemblea Generale da definire;
una tale «dichiarazione di associazione», che per altro non incontra ad oggi il consenso unanime europeo, non sarebbe sottoposta al voto e, quindi, non avrebbe lo stesso valore formale e politico di una risoluzione, mentre servirebbe ai contrari all'iniziativa pro-moratoria per prendere tempo e impedire al Governo italiano di procedere tempestivamente nel senso chiaramente delineato dalla Camera il 27 luglio 2006,
impegna il Governo
a dare tempestiva e piena attuazione alla mozione della Camera del 27 luglio 2006, presentando all'Assemblea generale dell'Onu in corso una proposta di risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali in vista dell'abolizione completa della pena di morte e operando in modo tale da assicurare alla risoluzione la co-sponsorizzazione e il sostegno di Paesi rappresentativi di tutti i continenti.
(7-00059) «D'Elia, Mantovani, Paoletti Tangheroni, Forlani, Venier, Astore, Bandoli, Boato, Bonelli, Bressa, Capotosti, Del Bue, Della Vedova, Fallica, Folena, Giudice, Pettinari, Raisi, Rao, Reina, Santelli, Sereni, Piscitello, Buglio, Migliore, Mancini, Balducci, Khalil Rashid, Pellegrino, Marcenaro, Cioffi, Caldarola, De Zulueta, Carta, Leoluca Orlando, Giachetti, Mattarella, Ronchi».