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Allegato B
Seduta n. 6 del 23/5/2006
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INTERNO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
a Massa alla vigilia del 25 aprile del 2004 ignoti vandali hanno tracciato una svastica sulla lapide-monumento di Aldo Salvetti, giovane diciottenne barbaramente ucciso dai nazisti il 19 settembre del 1944;
in risposta a quel gesto incivile, il 30 aprile il «Comitato Aldo Salvetti» tenne un presidio davanti alla lapide deponendovi dei fiori, alla presenza del Presidente comunale dell'ANPI di Massa Ermenegildo della Bianchina e della sorella del giovane ucciso;
in questi giorni, a due anni da quella iniziativa, è stato recapitato al Presidente comunale dell'ANPI di Massa Ermenegildo
della Bianchina, e all'esponente del «Comitato Aldo Salvetti» Marco Lenzoni, un decreto penale di condanna per il reato previsto dall'articolo 18 del regio cecreto n. 773 del 18 giugno 1931 perché «promuovevano, organizzavano e incitavano, mediante affissione di striscioni e distribuzione di volantini, una riunione pubblica davanti al monumento in memoria del partigiano Aldo Salvetti, senza darne preavviso all'Autorità di Pubblica Sicurezza»;
il Presidente comunale dell'ANPI di Massa Ermenegildo della Bianchina, ex partigiano novantenne e figura di riferimento per tutto il nostro territorio, è stato condannato a 5 giorni di arresto e a 100 euro di ammenda, sostituiti dalla sola pena pecuniaria consistente in 190 euro di ammenda;
secondo gli interpellanti si tratta di un provvedimento ingiusto ed ingiustificato che colpisce una persona simbolo della nostra città e della libertà, una figura che da sola era in grado di garantire la democraticità dell'iniziativa, iniziativa organizzata da persone che mostrandosi pubblicamente e civilmente hanno voluto restituire dignità ad un monumento simbolo della Resistenza oggetto di una vile provocazione da parte di ignoti;
secondo gli interpellanti si è trattato di un'azione di civiltà a tutela della nostra memoria e dei valori democratici e della Resistenza -:
se non ritenga di adottare iniziative volte a superare questa norma antiquata ed ingiusta.
(2-00002)
«Cordoni, Mario Ricci, Mariani, Zanotti, Trupia, Acerbo, Cacciari, Iacomino, Siniscalchi, Forgione, Realacci, De Simone, Mascia, Rocchi, Olivieri, Nicchi, Khalil, Cogodi, Caruso, Provera, Velo, Carbonella, Ventura, Lucà, Chianale, Motta, Evangelisti, Crisci, Codurelli, Folena, Pinotti, Rampi».
Interrogazioni a risposta scritta:
BENEDETTI VALENTINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il distaccamento di Spoleto dei Vigili del Fuoco, secondo la pianta organica stabilita con decreto del Ministero dell'interno fin dai primi anni '80, è di categoria «D 1», potendo contare su un organico di 7 unità per turno di servizio, equivalente alla tipologia di distaccamento permanente più piccola prevista dall'ordinamento;
all'epoca, peraltro, tale organico era supportato dai Vigili Volontari Ausiliari in servizio di leva, che facevano salire la forza complessiva a 9 unità per turno, per non dire che il Contratto di Lavoro di quegli anni prevedeva un orario di lavoro alquanto superiore alle attuali 36 ore settimanali;
con l'abolizione del servizio di leva obbligatorio il Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Spoleto non può più contare sul supporto dei volontari ausiliari di leva, mancanza che in questi anni è stata coperta con il personale assegnato in via provvisoria dall'Amministrazione di dipendenza per il terremoto del 1997 e rimasto nel Comando Provinciale di Perugia in attesa dell'apertura del Distaccamento Aeroportuale di Sant'Egidio di Perugia;
con la prossima apertura di tale Distaccamento Aeroportuale, il personale di Spoleto esuberante rispetto alla pianta organica ufficiale sarà colà destinato, lasciando l'organico di Spoleto a sole 7 unità per turno di servizio, che però - per effetto dei salti turno programmati dall'Amministrazione per rientrare nelle 36 ore settimanali, fruizione delle ferie, corsi di aggiornamento e inevitabili assenze per la malattia - risulterà in concreto di non più di 5 unità per turno di servizio;
nel territorio di Spoleto sono concentrate le attività a maggiore rischio di tutta la provincia sotto l'aspetto della prevenzione incendi e della sicurezza generale della popolazione, basta pensare ad esempio alla recente esplosione presso lo
Stabilimento Militare Munizionamento Terrestre di Baiano, oppure al piano rischi dell'Italmach Chemicals che prevede ampio raggio di evacuazione compresa la Stazione Ferroviaria e la Scuola di Polizia, oppure la presenza di due Gallerie a doppio senso di marcia di oltre 4 Km. quali Forca di Cerro e Forca Canapine con antichi sistemi di sicurezza ad alto allarme, oppure la presenza di una importante galleria ferroviaria dei Balduini di oltre due chilometri di ancor più antica progettazione e impervia accessibilità, oppure la presenza di numerose e grandi imprese olearie dall'alto potenziale d'incendio, o tante altre situazioni ancora che rendono imprescindibile il potenziamento operativo del Distaccamento di Spoleto;
regna clima di forte allarme e protesta per l'imminente situazione di crisi in cui verrebbe a trovarsi il Distaccamento, che deve godere di una sua piena autonomia operativa e direzionale rispetto alle altre realtà principali come Perugia, Terni o Foligno, caratterizzate da loro rilevanti, ma differenti problematiche;
d'altro canto, dagli anni '80 il numero di interventi annuali effettuati dal Distaccamento Vigili del Fuoco di Spoleto è più che raddoppiato, passando dai 700-800 l'anno ai quasi 2000 del 2005 -:
se non ritenga di dover aderire, con ogni urgenza, alla richiesta unanime che viene dal territorio e dagli operatori, riclassificando il Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Spoleto almeno in categoria «D 2» con una dotazione di organico di 9 unità per turno di servizio, anche tenendo conto del fatto che in tal modo altro non verrebbe assicurato se non l'organico operativo di fatto che risultava dall'apporto degli Ausiliari di leva, al di sotto del quale si profilano problemi molto gravi e potenziali delicatissime responsabilità.
(4-00071)
CASSOLA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i cittadini dei 25 paesi dell'Unione Europea hanno il diritto alla libera circolazione nei 25 paesi membri dell'Unione Europea;
di recente, sembrerebbe che a vari cittadini europei con passaporto maltese, in entrata in Italia per motivi di turismo, sia stato richiesto dalle autorità aeroportuali il motivo del loro soggiorno in Italia; la durata di tale soggiorno; il recapito di soggiorno in Italia; la data dell'ultima entrata in Italia, eccetera -:
se sia a conoscenza di quanto citato in premessa e se non ritenga di verificare le ragioni che hanno determinato, e che evidentemente determinano tuttora, tale trattamento particolare a cittadini dell'Unione Europea muniti di passaporto maltese.
(4-00072)
FOTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere se alla luce della vigente normativa in materia, vi sia o meno obbligo da parte dei venditori di giochi pirici di quarta e quinta categoria di tenere un registro di carico e scarico dei medesimi. In caso affermativo, quale sia la fonte normativa di riferimento.
(4-00077)
FOTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il decreto del Ministro dell'interno 4 aprile 2000, n. 119, recante «norme per la determinazione della misura dell'indennità di funzione e dei gettoni di presenza per gli amministratori locali, a norma dell'articolo 23 della legge 3 agosto 1999, n. 265», recita al comma 1, dell'articolo 7 «Al presidente e agli assessori delle unioni di comuni, dei consorzi fra enti locali e delle comunità montane sono attribuite le indennità di funzione nella misura prevista, per un comune avente popolazione pari alla popolazione dell'unione dei comuni, del consorzio fra enti locali o alla popolazione montana della comunità montana»;
nell'agenda guida normativa 2005 per l'amministratore locale, a pagina 207, si legge «l'articolo 7 del decreto ministeriale stabilisce che al presidente ed agli assessori delle comunità montane
sono attribuite le indennità di funzione nella misura prevista per un comune avente popolazione pari alla popolazione montana della comunità montana. Il riferimento è alla popolazione che risiede sul territorio della comunità classificato montano, con esclusione di quella che risiede nei territori non classificati montani seppur inclusi nel perimetro della comunità» ed ancora «la determinazione della misura delle indennità di funzione si rinvia alla tabella di cui al precedente paragrafo 10 del cap. VII nella quale, in corrispondenza alla popolazione montana delle comunità, sono individuabili le indennità intere e dimezzate»;
la comunità montana Valle del Tidone, in provincia di Piacenza, con delibera n. 4 del 27 marzo 2002 ha stabilito le indennità di funzione spettanti agli amministratori della stessa in misura uguale a quella prevista per gli amministratori di un comune avente popolazione pari alla popolazione complessiva di tutti gli enti della comunità, allora fissata in 5.850 abitanti, anziché considerare la sola popolazione dell'unico ente situato in territorio montano (comune di Pecorara, 950 abitanti) -:
quale applicazione vada data all'articolo 7 del citato decreto ministeriale n. 119 del 2000 e in particolare, se per comuni montani si debbano intendere quelli appartenenti ad una comunità montana o quelli classificati tali ai sensi della legge n. 1102 del 1971.
(4-00083)
FOTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
sono ancora numerosi i soggetti che, intralciando il traffico e recando disturbo agli automobilisti, esercitano l'attività di «lavavetri» agli incroci delle strade e dei semafori;
detta «attività» non è soggetta ad alcuna autorizzazione, come sancito dalla Cassazione penale (Sezione I - 5 novembre 2002, n. 37122);
autorità soggetta ad intervenire in ordine alla cessazione dell'attività di cui sopra, è il Questore, giusto quanto disposto dall'articolo 17-ter, comma 1, del Regio Decreto 18 giugno 1931 n. 773, Testo Unico di Pubblica Sicurezza -:
se e quali disposizioni intenda impartire alle Questure affinché l'attività non sia più esercitata in prossimità di incroci e di semafori.
(4-00088)
FOTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
giusta la comunicazione in data 3 novembre 2003 da parte del Servizio Trattamento di pensione e previdenza, divisione III, del Ministero dell'interno, a favore della signora Scaltrini Damaris vedova Villa (SCLDRS39M46G535F) risulta emesso il decreto di pensione privilegiata di reversibilità (n. iscrizione 03561415R);
così come partecipato alla Divisione del Ministero dell'interno dal legale dell'interessata, l'importo pensionistico liquidato risulta inferiore a quello stabilito con sentenza n. 01/03/C in data 18 ottobre 2002 dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale regionale per l'Emilia-Romagna (sentenza depositata in segreteria il 7 gennaio 2003 e passata in giudicato) -:
se e quali urgenti iniziative intenda assumere per riparare all'errore di cui sopra e consentire, quindi, alla signora Scaltrini Damaris di potere godere del trattamento pensionistico di sua spettanza.
(4-00092)
CACCIARI, FALOMI, ZANELLA, CANNAVÒ, BURGIO, CREMA, VENIER, VACCA, FRANCESCO RUSSO, SINISCALCHI, ROCCHI, PERUGIA, SMERIGLIO e MASCIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
una formazione politica che, a giudizio degli interroganti, si ispira ad ideologie e pratiche neofasciste e neorazziste
ha espresso l'intenzione di svolgere una manifestazione pubblica a Verona a ridosso delle elezioni amministrative;
tale organizzazione già altre volte si è contraddistinta per diffondere l'intolleranza e la violenza contro persone sessualmente diversamente orientate, provenienze etniche (nomadi) e immigrati;
già in diverse altre occasioni in molte parti d'Italia e segnatamente a Verona, le manifestazioni di tale organizzazione politica si sono tradotte in fatti violenti e aggressioni gratuite -:
se sia a conoscenza dell'intenzione di Forza Nuova di organizzare una manifestazione a Verona il 27 maggio 2006;
se non reputi opportuno negarne l'autorizzazione in quanto, secondo gli interroganti, contrastante con la legge Mancino oltre che con i dettati della Costituzione che vieta la ricostituzione del partito fascista.
(4-00102)
FOTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel settore dell'ambulantato risultano operare circa 500 mila persone che sviluppano un fatturato di circa venticinque miliardi di euro;
ormai da anni i venditori ambulanti italiani chiedono alle autorità preposte decisi interventi atti a prevenire e reprimere l'attività degli ambulanti abusivi i quali, non essendo in possesso delle prescritte autorizzazioni amministrative, evadono il fisco e sovente offrono prodotti con marchi contraffatti o di provenienza furtiva;
l'attività degli ambulanti abusivi costituisce una grave forma di concorrenza sleale nei confronti di tutti coloro che meritoriamente operano nel settore secondo legge -:
se e quali specifiche iniziative di ordine pubblico intenda assumere, di concerto con i comandi della polizia municipale della Emilia-Romagna (regione in cui gli ambulanti abusivi operano massicciamente), per stroncare l'evidenziato fenomeno.
(4-00104)