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Allegato B
Seduta n. 62 del 30/10/2006
SALUTE
Interrogazioni a risposta scritta:
ALESSANDRI. - Al Ministro della salute, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
il GHB (acido gamma-idrossibutirato) ha fatto la sua comparsa sul mercato reggiano della droga riducendo un 34enne, G.Z. di Rovigo, in coma;
Il GHB, usato abitualmente sotto forma di liquido incolore ed inodore, denso, dal sapore leggermente salato, può essere assunto anche in forma di polvere bianca;
la sostanza è nota in Italia per il suo impiego nel divezzamento degli alcolisti;
il GHB, anche detto ecstasy liquida o «droga dello stupro», viene usato in medicina come anestetico generale, nel trattamento dell'insonnia e per curare la depressione clinica;
assunto a basse dosi, il GHB dà euforia ed aumenta la socialità, per cui l'uso della sostanza è comune nei rave party; assunto ad alte dosi, il GHB può invece causare nausea, vertigini, sonnolenza, disturbi alla vista, respiro affannoso, amnesia, incoscienza ed in alcuni casi può portare addirittura alla morte;
da una ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità, è emerso che sono le donne che usano sostanze psicotrope - in particolare cocaina, psicofarmaci ed alcool, anche combinati tra di loro - come forma di automedicazione, per combattere la depressione, lo stress ed i disturbi della personalità;
la citata ricerca dell'Istituto Superiore della Sanità ha inoltre evidenziato che una persona su cinque, tra coloro che fanno uso di sostanze stupefacenti, rimane vittima di un evento traumatico che, nella maggior parte dei casi, è un incidente stradale, una rissa o un tentativo di suicidio. I risvolti possono essere quindi drammatici non solo per l'individuo che fa uso di droghe, ma anche per le persone che lo circondano;
Umberto Nizzoli, direttore del programma di salute mentale e dipendenze patologiche dell'Azienda USL di Reggio Emilia, dichiara che l'uso di sostanze stupefacenti è incrementato in maniera considerevole, soprattutto nei giovani tra i 15 ed i 25 anni: «il dramma», spiega Nizzoli, «è che le nuove sostanze sono una infinità: basta una piccola mutazione di una molecola per bypassare i limiti di legge e considerare legali prodotti molto pericolosi (...). La situazione è poi aggravata dalla presenza di industrie criminali che speculano sui desideri delle persone, sui loro disagi e le loro sofferenze». «Lo stato di vulnerabilità causato dalla droga» commenta ancora il Dott. Nizzoli «può essere fatale anche per i consumatori occasionali, senza dimenticare i danni a lungo termine: nel corso degli anni chi assume anfetamine rischia di andare incontro a seri danni cerebrali -:
se il Ministro interrogato non intenda promuovere tempestivamente azioni di controllo su tutto il territorio nazionale, per verificare se ed in quale misura il GHB viene utilizzato per scopi non medicali e quindi per provvedere alle operazioni di sequestro della sostanza;
quali azioni il Ministro intenda attivare per arrestare immediatamente il commercio illegale del GHB in Italia, intervenendo in particolare nei luoghi di approvvigionamento di questo mercato parallelo;
quali azioni il Ministro interrogato intenda intraprendere nei confronti di quelle realtà produttive che, attraverso minime modifiche della sostanza, spesso riescono ad eludere la normativa vigente, producendo sostanze utilizzabili ad uso psicotropo;
se il Ministro interrogato non intenda opportuno promuovere su tutto il territorio
nazionale azioni di informazione-prevenzione mirate al corretto uso di queste sostanze, al fine di evitare che si possa fare un uso-abuso di farmaci a scopo di automedicazione.
(4-01468)
PAOLETTI TANGHERONI, BERTOLINI, LICASTRO SCARDINO, CARLUCCI e CAMPA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
l'utilizzo della pillola abortiva Ru486, detta «kill pill» negli Usa per l'aver provocato numerosi casi di morte, sta diventando sempre più frequente nelle regioni italiane non in quanto suggerito dai medici, ma piuttosto perché promosso dai consigli regionali;
tale farmaco, pur non avendo mai ottenuto il vaglio dell'Aifa, l'ente che valuta la sicurezza delle medicine immesse nel nostro mercato, viene distribuito in sette regioni italiane da una ditta che non ha mai ottenuto le autorizzazioni necessarie a livello statale;
secondo quanto risulta agli interroganti, le regioni che consentono agli ospedali di importare il farmaco direttamente, non operano poi una vigilanza adeguata sui risultati dell'utilizzo di un farmaco non garantito da un organo di controllo, travalicano sicuramente le proprie competenze nella materia sanitaria ed invadono il campo delle competenze statali in materia di livelli essenziali di assistenza;
non viene comunque rispettata la legge 194, che impone che l'interruzione di gravidanza avvenga all'interno di strutture sanitarie pubbliche, dal momento che soprattutto in Toscana le aziende ospedaliere utilizzano il farmaco secondo criteri fai da te;
ogni ospedale della regione Toscana segue delle regole proprie relativamente alla fase successiva all'utilizzo del farmaco, ma che in ogni caso ha portato alle dimissioni immediate delle pazienti che non vengono informate adeguatamente né che così facendo contravvengono alle regole concordate col Ministero della salute, né che potrebbe fallire il metodo chimico e potrebbero essere costrette a ricorrere all'aborto chirurgico -:
se il Governo non ritenga assolutamente necessario ed urgente intervenire per salvaguardare la salute delle donne, in ordine alla somministrazione incontrollata di un farmaco pericoloso e di cui non è mai stata richiesta la necessaria autorizzazione.
(4-01470)