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Allegato B
Seduta n. 82 del 5/12/2006
LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazione a risposta immediata:
DELBONO, SERENI, BRESSA, QUARTIANI, GIACHETTI, BELLANOVA, BUFFO, CODURELLI, CORDONI, D'AMBROSIO, DI SALVO, FARINONE, CINZIA MARIA FONTANA, LARATTA, LENZI, MERLONI, MIGLIOLI, MOTTA, SCHIRRU e VIOLA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che
dopo anni di indifferenza, se non di vero e proprio disconoscimento del fenomeno, la condizione dei lavoratori inquadrati nelle molteplici forme della precarietà trova delle prime, importanti risposte alle tante problematiche connesse a tali forme contrattuali;
la sostanziale agevolazione del lavoro precario, sin qui tollerata o riconosciuta con disposizioni contraddittorie e discriminanti, ha orientato le scelte imprenditoriali verso un modello di organizzazione del lavoro basata sulla bassa professionalità e qualità produttiva, con effetti fallimentari sia sul piano sociale, sia su quello della competitività internazionale del nostro sistema produttivo;
già nel disegno di legge finanziaria per il 2007 sono poste importanti novità: dal riconoscimento della riduzione del cuneo fiscale e il conseguente abbattimento della base imponibile d'impresa relativamente al costo dei soli lavoratori a tempo indeterminato, al progressivo adeguamento dei contributi previdenziali per i lavoratori parasubordinati; dal diritto, loro riconosciuto, alla maternità e ai congedi parentali e la tutela delle gravidanze a rischio, al diritto alla malattia; dal processo di stabilizzazione e regolarizzazione dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto, all'obbligo di comunicazione di tali forme contrattuali ai servizio per l'impiego o al documento unico di regolarità contributiva;
anche per quanto concerne il comparto del pubblico impiego si registrano utili percorsi di stabilizzazione dei lavoratori precari, sia per le amministrazioni statali, sia per quelle regionali e degli enti locali, cui si sommano interventi specifici per la scuola, con un piano triennale per la messa in ruolo di 150.000 docenti e 20.000 amministrativi tecnici ausiliari e misure per i ricercatori che operano nelle università e negli enti pubblici di ricerca;
ulteriori e significative innovazioni si manifestano come necessarie per superare il quadro giuridico ereditato e una stagione che ha fatto della precarietà, della bassa professionalità e produttività, nonché di una sostanziale delegittimazione e svilimento del fattore lavoro nel suo complesso, la cifra identitaria di troppa parte del nostro sistema produttivo, spesso solo temporaneamente al riparo dalla concorrenza internazionale o che ha pensato di affrontarla puntando esclusivamente sulla riduzione del costo del lavoro, esternalizzandone gli oneri;
tra i tanti, alti costi sociali che si sono prodotti per i lavoratori precari, che - è bene ricordarlo - nella gran parte dei casi non hanno scelto tale soluzione, ma l'hanno subita come unica condizione per poter lavorare, vi è senz'altro il tema previdenziale, questione neanche troppo remota, se si considera che una parte consistente di essi non è annoverabile nelle fasce anagrafiche, anche piuttosto dilatate, dei giovani;
ad avviso degli interroganti, è necessario puntare al superamento della precarietà e costruire le condizioni per cui anche ai lavoratori che liberamente vogliano scegliere forme di flessibilità del lavoro sia, comunque, assicurata la condizione per costruirsi una previdenza dignitosa ed un sistema di tutele adeguato -:
quali urgenti iniziative intendano assumere al fine di ricostruire un quadro giuridico complessivo (sistema previdenziale, ammortizzatori sociali, disposizioni sul mercato del lavoro) all'interno del quale il lavoro non sia più considerato
solo come un onere, ma torni ad essere un fattore di sviluppo economico e di crescita sociale.
(3-00460)
Interrogazione a risposta scritta:
FEDI, BUCCHINO, GIANNI FARINA e NARDUCCI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 36, comma 22, del decreto legge n. 223 del 2006, convertito con la legge n. 248 del 4 agosto 2006, aveva rimodulato le deduzioni relative alla «no tax area» per i residenti all'estero, abolendo così tale beneficio per l'anno 2006;
tale disposizione implicava il recupero degli eventuali importi a debito dei pensionati entro il 2006, anno fiscale di competenza;
l'Inps aveva disposto la lavorazione dei pagamenti delle pensioni interessate dalla nuova norma nel corso del mese di settembre per l'esigenza di avviare il recupero delle somme indebitamente riscosse sin dalla prima rata in pagamento nel mese di novembre;
decine di migliaia di pensionati italiani residenti all'estero, compresi molti soggetti i quali avrebbero avuto invece diritto alla detassazione in Italia in virtù di convenzioni bilaterali, hanno subito nel mese di novembre una sostanziale riduzione dell'importo delle loro pensioni senza conoscerne il motivo;
con l'entrata in vigore del decreto legge 262 del 3 ottobre 2006, articolo 3 comma 7, è stata ripristinata la «no tax area» per i pensionati residenti all'estero e l'inps ha predisposto una nuova ricostituzione delle pensioni interessate da queste disposizioni di legge;
con la rata di dicembre 2006, l'Inps dovrà restituire ai pensionati non residenti in Italia le somme trattenute nel mese di novembre effettuando un conguaglio positivo. Tali somme erano state addebitate in quanto l'elaborazione delle pensioni per i residenti all'estero, da pagare nel mese di novembre, era già stata completata in rispetto della legge n. 248, prima dell'entrata in vigore della legge n. 262 del 3 ottobre 2006;
l'avvicendarsi di norme contrastanti e la loro confusa applicazione ha creato notevoli disagi tra i nostri connazionali residenti all'estero;
alcune sedi dell'Inps hanno impropriamente agito da sostituto d'imposta tassando alla fonte le pensioni anche in presenza di richiesta di detassazione da parte dei pensionati residenti all'estero e nonostante quanto stabilito dalle Convenzioni bilaterali contro le doppie imposizioni fiscali che prevedono di norma la tassazione da parte dello Stato di residenza e la detassazione in Italia;
è auspicabile che tutte le sedi dell'Inps e di altri Enti previdenziali italiani applichino in maniera uniforme quanto previsto dalla normativa in vigore sulle regole di tassazione e sulle procedure per evitare la doppia imposizione fiscale ed informino inoltre tutti i pensionati italiani residenti all'estero dei loro diritti e doveri in materia fiscale -:
quali iniziative intendano adottare il Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale e il Ministero dell'Economia e delle Finanze, affinché:
1) i pensionati residenti all'estero siano informati adeguatamente in merito ai loro diritti e ai loro doveri fiscali sanciti dalla normativa nazionale e/o dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali;
2) i pensionati residenti all'estero siano informati in merito alle procedure previste da ciascuna Convenzione per evitare la doppia imposizione fiscale ed in particolare alla obbligatorietà, pena la doppia imposizione fiscale, di compilare gli specifici formulari per la detassazione delle pensioni, per l'eventuale credito di
imposta da richiedere ad uno dei Paesi contraenti e/o per il rimborso di tasse impropriamente pagate;
3) le Convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali siano applicate in maniera propria ed uniforme da parte degli Enti previdenziali italiani, in modo da evitare imposizioni illegittime, da più pensionati segnalate, sia sulle pensioni che, come spesso succede, sugli arretrati di pensione;
4) siano uniformate sulla base del modello OCSE le previsioni di tali Convenzioni relative alla tassazione delle pensioni, in modo tale da omogeneizzare e facilitare l'applicazione delle stesse;
5) i cittadini italiani residenti all'estero siano informati in maniera adeguata e tempestiva in merito alle implicazioni fiscali che l'eliminazione della «no tax area» ed il passaggio dalla deduzioni alla detrazioni d'imposta avranno sui loro rapporti fiscali con lo Stato italiano.
(4-01856)