Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 84 dell'11/12/2006
...
DIFESA
Interrogazione a risposta in Commissione:
STRAMACCIONI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
la Caserma Fortebraccio di Perugia, di proprietà del Ministero della difesa, è stata inserita dallo Stato Maggiore dell'Esercito nel programma di dismissione previsto all'articolo 3, comma 112 della legge 23 dicembre 1996 n. 662, proprio al fine di promuovere eventuali permute con le istituzioni locali, senza oneri per la Difesa prevedendo quale contropartita infrastrutture più moderne e funzionali in cui ridislocare gli attuali utenti;
l'Università per Stranieri di Perugia è interessata a recuperare nuovi spazi adiacenti la propria sede storica di Palazzo Gallenga e per questo aveva manifestato il proprio interesse all'acquisizione della Caserma Fortebraccio, con nota n. 11337 del 2 agosto 2002, indirizzata allo Stato Maggiore della Difesa e p.c. allo Stato Maggiore dell'Esercito;
l'Amministrazione Comunale di Perugia con una variante al nuovo Piano Regolatore generale approvata il 3 febbraio 2003, ha previsto per l'ex Convento di S. Agostino, ora Caserma Fortebraccio per il corpo di fabbrica «a» corrispondente a tutto l'immobile adiacente alla Chiesa di S. Agostino, la destinazione ad Università/pubblica Amministrazione e per il corpo di fabbrica «b» che si affaccia sulla piazzetta Lupatelli, la destinazione ad abitazioni, case albergo, residenze collettive;
l'Università per Stranieri di Perugia dopo due anni con nota n. 5426 del 26 aprile 2004 indirizzata al Ministro della difesa sollecitava il Ministro affinché volesse comunicare, se sussisteva ancora l'interesse alla dismissione del suddetto immobile;
lo Stato Maggiore della Difesa con nota n. 1613/4665.5 in data 19 maggio 2004 riferiva al Ministero della difesa e per conoscenza all'Università per Stranieri di Perugia che lo Stato Maggiore dell'Esercito aveva espresso interesse alla permuta di immobili in cambio di infrastrutture «chiavi in mano» in cui ricollocare gli utenti della stessa caserma (Comando RFC Regionale «Umbria», Distretto Militare, 2o CMO del CMML di Firenze) e pertanto esprimeva parere favorevole all'attivazione della procedura idonea a soddisfare le aspettative sopra rappresentate;
il Comando per il Reclutamento e le Forze di Completamento Regionale «Umbria» con nota n. 7024 del 18 aprile 2005 chiedeva all'Università per Stranieri di indicare l'ubicazione e la tipologia delle infrastrutture, che intendeva cedere all'Amministrazione della Difesa per l'acquisizione della Caserma Fortebraccio ed i relativi elaborati grafici;
il Consiglio di Amministrazione dell'Università per Stranieri di Perugia nella seduta del 23 maggio 2005 autorizzava il Rettore ad avviare formali trattative finalizzate alla permuta tra il Distretto Militare di Perugia ed il Complesso immobiliare
di Villa Colombella con l'eventuale interessamento anche dell'immobile di Via Scortici, di proprietà dell'Università;
con nota n. 3708 del 7 luglio 2005, lo Stato Maggiore dell'Esercito (Reparto logistico - ufficio infrastrutture) informava il Ministero della difesa (Direzione Generale dei Lavori del Demanio) che la questione in argomento, era già stata oggetto di specifica determinazione da parte dello SMD e che la proposta dell'Università per stranieri risultava di particolare interesse per la Forze Armate, in quanto permetteva di procedere alla razionalizzazione ed ottimizzazione delle rimanenti infrastrutture militari presenti in Perugia, come la stessa scuola di, Lingue Estere dell'Esercito -:
quali iniziative si intendano adottare per giungere alla formalizzazione di un'apposita trattativa di permuta.
(5-00483)
Interrogazioni a risposta scritta:
DEIANA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
la legge n. 836 del 1973 e successive modificazioni, disciplina il trattamento economico dei militari, al fine di sovvenire economicamente alle maggiori necessità in caso di mutamento della sede di servizio, sia temporaneamente (missione), che permanentemente (trasferimento);
il Consiglio di Stato ha, tra l'altro, avuto già occasione di affermare che: «è da qualificare come trasferimento, agli effetti della legislazione sul trattamento economico degli impiegati statali, non soltanto il trasferimento in senso organizzativo, ossia lo spostamento dell'impiegato in via permanente da una ad altra delle sedi degli uffici dello Stato entro il territorio nazionale, ma anche quella modificazione del rapporto di servizio in forza della quale l'impiegato, ancorché rimanga incardinato nella sede precedente, venga, però, comandato a prestare servizio fuori dalla sede stessa per durata tale da comportare lo spostamento della residenza» (Consiglio di Stato, parere n. 692 del 1987 del 26 maggio 1987);
esistono solo due posizioni giuridiche ben distinte in caso di mutamento della sede di servizio e il cosiddetto trasferimento provvisorio/temporaneo è un istituto inesistente (Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza 18 maggio 2004, n. 7627);
con decreto del ministero della difesa, direzione generale per il personale militare del 1o febbraio 2005, è stato affermato che il temporaneo imbarco si configura quale trasferimento temporaneo respingendo così il ricorso gerarchico prodotto dal Capo di 1o classe Antonio De Muro -:
se non ritenga necessario che sia disposto il pagamento delle indennità di missione o trasferimento a tutto il personale militare della Marina Militare comandato in temporaneo imbarco come previsto dalla legge n. 863 del 1973 e ribadito dalla sentenza 18 maggio 2004 n. 7627 emanata dalla IV sezione del Consiglio di Stato.
(4-01903)
CIRIELLI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
la legge del 23 dicembre, articolo 1, comma 565, stabilisce una corresponsione delle provvidenze alle vittime del dovere ed ai soggetti equiparati, ai fini della progressiva estensione dei benefici già previsti in favore delle vittime della criminalità e del terrorismo;
questa legge riconosce quali «vittime del dovere» anche i militari deceduti e/o colpiti da patologie derivanti dall'esposizione ad uranio impoverito;
sulla Gazzetta Ufficiale n. 183, datata 8 agosto 2006, è stato pubblicato il decreto del Presidente della Repubblica contenente il regolamento che riguarda i termini e le modalità di corresponsione delle predette provvidenze;
immediatamente dopo, alcuni Distretti Militari hanno fatto pervenire ai familiari delle vittime alcuni modelli prestampati di istanze, oltretutto elaborate anche in modo poco chiaro;
il giorno 15 ottobre, il legale dell'Osservatorio Militare che cura gran parte delle vittime e dei malati, Avv. Angelo Fiore Tartaglia, aveva già provveduto ad inoltrare le istanze previste anche se, nella maggioranza dei casi, ancora non viene ultimato dagli organi della difesa il processo di riconoscimento di causa di servizio;
a seguito dell'entrata in vigore di questo decreto, pare siano emerse tutte le disparità di trattamento e di giudizio di alcuni militari, di cui alcuni impiegati nei Balcani e riconosciuti affetti da patologie contratte in servizio e per cause di servizio; altri, a parità d'impiego, si sono visti negare, per incomprensibili motivi, il riconoscimento della causa di servizio;
per legge i procedimenti di riconoscimento di causa di servizio dovrebbero ultimarsi in un termine non superiore ai 90 giorni mentre migliaia di processi sembra siano senza alcuna conclusione da oltre 3 o 4 anni -:
quali siano i motivi che impediscono, ad oggi, la corresponsione della dovuta somma agli interessati nonostante le istanze siano già state presentate e nonostante la verifica dei dati sia immediata;
quali siano i motivi che determinano la disparità di giudizio medico legale su militari aventi le stesse caratteristiche di patologia ed impiego (vedi Mar. Cinelli, Cap. Calcagno);
quali siano i motivi per i quali centinaia di procedimenti per il riconoscimento di causa di servizio per queste gravissime patologie non sono state ultimate nei tempi e nei termini previsti per legge;
se sia a conoscenza del fatto che compilare modulistica in base ad un decreto, con una domanda in nome e per conto di familiari colpiti da eventi luttuosi (vedi Signora Vacca Giuseppina), costituisce una grave ed imperdonabile violazione della privacy da parte dei distretti militari;
se intenda verificare e valutare la buona fede dei familiari che, con modelli sostanzialmente non corretti, potrebbero addirittura perdere l'opportunità di continuare in giudizio la loro battaglia di verità;
se sia ancora prevista la prosecuzione degli stanziamenti disposti dal precedente Governo a favore delle vittime del dovere e dei malati reduci dai Balcani e da tutti i teatri operativi;
se sia stata valutata la possibilità di stabilire una forma di risarcimento, considerate le gravissime difficoltà economiche di tante famiglie interessate, per i familiari delle vittime dei militari colpiti da uranio impoverito in attesa che vangano ultimati i lavori della Commissione Parlamentare d'inchiesta istituita dal Senato della Repubblica e dei procedimenti civili e penali che la Magistratura Ordinaria sta per avviare.
(4-01914)
DEIANA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il 3 febbraio 2006 la società Scirumi Srl di Catania ha presentato al Comune di Lentini una richiesta di cambio di destinazione d'uso dei terreni di sua proprietà, «per realizzare un complesso insediativo chiuso ad uso collettivo, destinato ad esclusiva residenza temporanea dei militari americani della base Sigonella U.S. Navy», per un investimento complessivo di circa 300 milioni di euro;
tale progetto prevede la realizzazione di due lotti: il lotto A prevede una Superficie territoriale di Ha. 67,01 una superficie coperta di Mq 145,000 circa, un Volume di Mc 500.000 circa e 5.000 abitanti insediabili. Il lotto B prevede una superficie territoriale di Ha. 24,48 una
superficie coperta di Mq. 50.000 circa, un volume previsto di Mc. 170.000 circa e 1.800 abitanti insediabili;
il 18 aprile 2006 è stata adottata la variante al PRG del Comune di Lentini;
tra i proprietari della Scirumi Srl figura anche l'Impresa Costruzioni Giuseppe Maltauro S.p.A. di Vicenza (è la stessa che ha presentato il progetto per l'aeroporto di Vicenza - US Army). Inoltre ha eseguito opere ad Aviano US Air Force nell'ambito del Piano «Aviano 2000»;
la consistenza dell'insediamento fa pensare che ci troviamo di fronte ad un consistente progetto di allargamento della capacità operativa della struttura militare Statunitense -:
se il Governo precedente, come è avvenuto per la proposta di trasformazione dell'aeroporto Dal Molin di Vicenza in una nuova base Usa, ha sottoscritto con il Governo degli Stati Uniti un protocollo o accordo in forma semplificata che consente agli USA di potenziare la base di Sigonella e se non intenda informare il Parlamento;
se non ritiene che, nel quadro della nuova politica internazionale volta a valorizzare il ruolo dell'Onu e a trovare politiche condivise anche a livello europeo, non sia necessario riconsiderare natura e funzioni della presenza straniera nel nostro Paese.
(4-01921)