Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 88 del 19/12/2006
...
COMUNICAZIONI
Interrogazioni a risposta scritta:
ZANELLA. - Al Ministro delle comunicazioni, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
la chiusura completa del Centro Postale Operativo (CPO) di Treviso prevista nel prossimo futuro, con il trasferimento delle lavorazioni e dei relativi addetti rischia di portare, come conseguenza, all'inefficienza del servizio postale in tutto il territorio provinciale;
tale trasformazione comporterà, nei fatti, la perdita di posti di lavoro attuali ed, ovviamente, futuri nel territorio interessato;
a giudizio dell'interrogante, è interesse primario della Provincia di Treviso: garantire l'efficienza e la sicurezza del servizio postale; salvaguardare il reddito e le idonee condizioni di lavoro per gli operatori in quanto elementi percepiti ogni giorno di più con un senso di forte disagio e precarietà da parte degli operatori stessi che, a tutt'oggi, non conoscono ancora la sede della futura applicazione;
assicurare la qualità del servizio di recapito, per il quale i portalettere si trovano già a dover fronteggiare una cronica mancanza di personale che non consente, ad esempio, la normale fruizione del diritto costituzionalmente garantito alle ferie e la programmazione delle stesse; impedire che i lavoratori siano sottoposti a condizioni definibili come vessatorie e costretti a continue prestazioni straordinarie;
sono innumerevoli le difficoltà e i disservizi emersi in questi ultimi anni relativamente alle Poste Italiane del territorio interessato;
secondo l'interrogante, la ristrutturazione selvaggia messa in atto da Poste Italiane s.p.a. privilegia l'aspetto puramente utilitaristico ed economico a scapito della qualità del servizio e delle condizioni di vita dei lavoratori stessi, infatti, quella che le Poste definiscono una «riorganizzazione», avrà come effetto che la corrispondenza spedita da Treviso città a Treviso città, per esempio, dovrà essere raccolta a Treviso e inviata a Padova per essere timbrata, per poi tornare a Treviso per la distribuzione;
l'Ordine del Giorno sul medesimo argomento è stato approvato all'unanimità dal Consiglio Provinciale il 9 maggio 2005 -:
se il Governo sia a conoscenza della situazione di disservizio legata alla prossima chiusura del Centro Postale Operativo (CPO) di Treviso, che crea disagio a lavoratori e cittadini;
se il Governo non intenda intervenire, con le modalità che gli sono proprie, affinché sia fatta finalmente chiarezza sul destino dei lavoratori del CPO di Treviso e sulle ricadute della chiusura del medesimo rispetto al servizio reso ai cittadini della Provincia.
(4-02002)
VANNUCCI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
secondo l'ISTAT in Italia le persone con problemi di udito più o meno gravi sono 872 mila;
la Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso lo strumento televisivo;
il contratto di servizio con la RAI 2003-2005 è stato estremamente deludente e penalizzante per i sordi nel senso che le previsioni contenute nell'articolo 7 sono state disattese in particolare per quanto concerne: la comunicazione sociale, la rappresentazione delle pluralità della realtà sociale, lo sviluppo, la promozione e la sensibilizzazione di programmi, l'incremento qualitativo e di tipologia dei generi di programmazione sotto titolata anche in riferimento alle trasmissioni culturali e a quelle di approfondimento e di informazione a tema, l'incremento dell'acceso all'offerta con traduzione in Lingua dei Segni, la promozione della ricerca tecnologica al fine di favorire l'accessibilità dell'offerta multimediale alle persone disabili e con ridotte capacità sensoriali;
solo il 20 per cento dei programmi è accessibile alle persone sorde -:
quali iniziative intenda assumere il Ministro affinché:
1) il servizio pubblico assicuri alle persone sorde tramite la sottotitolazione o la traduzione in Lingua dei Segni: tutta l'informazione sociale, politica e di approfondimento, i programmi culturali e di intrattenimento vario, i programmi pre-registrati e/o in diretta di carattere culturale e scientifico, i TG e i TG regionali, anche nelle edizioni flash e in occasioni di scioperi, i messaggi del Presidente del Consiglio e di altre cariche dello Stato in occasione di eventi straordinari istituzionali, di campagne referendarie, politiche ed amministrative, i confronti TV tra i leader politici in occasione delle tornate elettorali, i grandi eventi sportivi quali olimpiadi, campionati del mondo ed i relativi TG sportivi, i programmi di intrattenimento, in particolar modo la domenica i programmi mattutini e pomeridiani rivolti a bambini e ragazzi, prevedere la
continuazione della trasmissione di programmi sottotitolati anche nelle fasce notturne;
2) venga nominato di diritto un membro rappresentate dell'ENS onlus (ente proposto alla protezione e assistenza dei sordi in Italia nonché Associazione di promozione sociale inscritta nel relativo registro nazionale con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10 ottobre 2002) in sede permanente di confronto (articolo 30 del contratto di servizio) con funzioni di monitoraggio e vigilanza della qualità della programmazione accessibile;
3) anche le emittenti private assicurino il diritto di informazione alle persone sorde.
(4-02008)
NACCARATO. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il Comune di Torreglia, in provincia di Padova, ha più volte segnalato all'ufficio centrale di Poste italiane S.p.a. di Padova l'inadeguatezza dell'attuale ufficio postale di Torreglia;
la sede del detto ufficio presenta una superficie insufficiente rispetto all'utenza e da parte dei cittadini sono state più volte espresse all'Amministrazione Comunale gravi perplessità circa il rispetto delle norme sulla sicurezza e igienico-sanitarie che disciplinano gli uffici aperti al pubblico;
nel 2003 il Comune ha richiesto un incontro con il direttore di Poste italiane S.p.a. di Padova, per cercare di trovare una soluzione al problema, ma alle ipotesi prospettate non è seguito alcun provvedimento concreto;
nel 2005 i residenti hanno raccolto oltre 500 firme per richiedere un ufficio postale idoneo alle esigenze di un comune di più di 6000 abitanti;
nel corso del 2006 l'Amministrazione comunale di Torreglia ha tentato più volte di contattare inutilmente il direttore di Poste italiane S.p.a. di Padova;
il Comune di Torreglia, in più occasioni, ha manifestato a Poste italiane S.p.a. la disponibilità di spostare l'attuale ufficio postale in un fabbricato nuovo, di proprietà del Comune, con una superficie adeguata, dotato di parcheggio, in una zona più servita, a parità di canone di locazione;
questa operazione consentirebbe finalmente di risolvere i disagi dei residenti, senza aggravio di spesa per Poste Italiane S.p.a. -:
se il Ministro sia al corrente dei fatti sopra esposti e quali iniziative intenda adottare per facilitare un decisivo incontro tra l'Amministrazione Comunale di Torreglia e la direzione di Padova di Poste Italiane S.p.a. al fine di pervenire ad una soluzione in tempi ragionevoli.
(4-02011)
MINARDO. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
i dipendenti delle poste assunti con contratto trimestrale nella vertenza contro l'amministrazione delle poste hanno avuto ragione dal Tribunale del Lavoro;
il Tribunale ha sentenziato la riassunzione dei lavoratori risarcendoli dello stipendio non corrisposto, relativo al periodo di sospensione da parte dell'Ente poste;
dopo tale sentenza sono iniziate quelle che secondo l'interpellante sono angherie nei confronti di diversi ricorrenti i quali sono stati messi in servizio con trasferimenti che potrebbero sembrare appositamente studiati per creare disagi ai lavoratori e alle loro famiglie destinandoli fuori provincia e fuori regione, quindi parecchio lontano dal comune di residenza;
Poste italiane ed i sindacati hanno sottoscritto un accordo che all'interpellante appare un ricatto:
i ricorrenti possono essere regolarizzati a condizione che restituiscano gli emolumenti per i periodi in cui non hanno prestato servizio e rinuncino ad ogni vertenza in materia di ruolo, trasferimento e anzianità -:
interpellante si chiede come possa un'azienda pubblica fare uscire dal proprio bilancio soldi, che sono quelli restituiti regolarmente ai dipendenti e nel contempo farli rientrare e soprattutto da chi sono gestiti;
se non ritenga di dover procedere ad un'indagine interna per verificare ciò che sta accadendo, secondo l'interrogante in termini di ricatti e soprusi, all'interno dell'ente poste spa nei confronti di tutti i ricorrenti e dei dipendenti.
(4-02021)