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Allegato B
Seduta n. 89 del 20/12/2006
TESTO AGGIORNATO AL 21 DICEMBRE 2006
...
TRASPORTI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dei trasporti, per sapere - premesso che:
l'aeroporto di Pescara negli ultimi anni ha conosciuto un forte sviluppo con aumento di voli e destinazioni, continentali e intercontinentali, arrivando nell'ultimo anno a circa 350.000 passeggeri con forti tendenziali di crescita;
per tale crescente traffico è in corso la messa in sicurezza dello scalo con l'allungamento della pista di ulteriori 200 metri; la creazione di nuovi parcheggi per gli aeromobili in sosta; la sistemazione delle aree collaterali alle piste; il miglioramento delle condutture idriche e fognarie;
il generale potenziamento dell'aeroporto è ritenuto opera prioritaria dalla Regione Abruzzo che ha destinato ad esso 2 milioni di euro;
lo svolgimento dei giochi del Mediterraneo 2009 a Pescara, manifestazione riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri quale «grande evento», richiede con urgenza l'adeguamento ed il completamento della messa in sicurezza della struttura comportando adeguati sostegni finanziari;
lo sviluppo economico della regione Abruzzo dipende in gran parte dal rafforzamento delle reti infrastrutturali, di cui l'aeroporto di Pescara ne rappresenta la leva strategica, ciò anche in vista della creazione della zona di libero scambio nell'area mediterranea e degli scambi turistici-commerciali, attuali e futuri, con i Paesi appartenenti all'area dei Balcani;
la Conferenza Stato-Regioni si è impegnata, con atti e deliberazioni, a sostenere il potenziamento di tale struttura con adeguate risorse finanziarie, pari a circa 20 milioni di euro, non ancora erogati;
l'Ente Nazionale dell'Aviazione Civile (ENAC) per i motivi su esposti aveva previsto un fondo di 5 milioni di euro da destinare all'aeroporto di Pescara -:
laddove risponda al vero che i fondi ENAC di 5 milioni di euro finalizzati allo scalo aeroportuale di Pescara siano stati destinati ad altre strutture aeroportuali, come intenda recuperare tale grave decurtazione.
(2-00296) «Fasciani, Quartiani, Cialente, Costantini, Crisci».
Interrogazioni a risposta in Commissione:
SOFFRITTI e DE ANGELIS. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la mobilità nell'ambito dell'area cilentana è fortemente penalizzata sia da una viabilità carente che da un insufficiente servizio di trasporto su gomma;
ad oggi, il traffico aereo per il turismo è altresì penalizzato in quanto l'aeroporto di Pontecagnano non costituisce infrastruttura ancora effettivamente utilizzabile per soddisfare, in modo idoneo, i bisogni del territorio;
prue l'accessibilità via mare al Cilento risulta precaria e per il deficit infrastrutturale della portualità e per la limitata funzionalità delle cosiddette «Vie del Mare»;
nella stagione 2005 è stato soppresso, senza soluzioni alternative, il treno «Palinuro Express», molto utilizzato dalla domanda turistica interessata al Cilento (40.000 presenze turistiche in bassa stagione), a cui è stato precluso totalmente l'arrivo nel comprensorio;
il treno costituisce, di fatto, l'unico mezzo di trasporto pubblico idoneo a movimentare il turismo nella zona del Cilento;
sono giunte notizie riguardanti la soppressione di treni e/o di fermate nelle stazioni del Cilento, con l'entrata in vigore del nuovo orario di Trenitalia, a partire dal 10 dicembre 2006;
risulta impossibile per un sistema turistico competitivo proporsi ai mercati globali se il prodotto-territorio offerto non è accessibile;
la ricchezza economica del Cilento deriva, fondamentalmente, dal turismo (sono attive non meno di 500 aziende operanti nel campo della ricettività e dei servizi) che sviluppa occupazione diretta per circa 3.800 unità e un indotto occupazionale di circa 6.700 unità, con un fatturato generato diretto di circa 190.000 euro;
diviene improrogabile avere certezze circa l'esistenza dei collegamenti ferroviari necessari al trasporto dei turisti, soprattutto perché, in mancanza di tali collegamenti, sono a rischio centinaia di contratti già stipulati per il 2007 tra operatori turistici del Cilento e organizzazioni della domanda interessati alle tratte ubicate sull'asse Centro-Nord Italia;
il depotenziamento dell'unico mezzo trasporto pubblico idoneo a raggiungere l'area (ovvero il treno) mette seriamente a repentaglio la vitalità del sistema turistico cilentano, costituito dall'offerta integrata di beni culturali e ambientali, attrazioni turistiche e servizi;
di conseguenza, risulterebbe fortemente compromessa l'economia complessiva del Cilento con il rischio di una irreparabile contrazione di occupazione di forza lavoro impegnata nel comparto turistico cilentano -:
se le notizie riguardanti la soppressione di treni e/o di fermate nelle stazioni del Cilento, con l'entrata in vigore del nuovo orario di Trenitalia, a partire dal 10 dicembre 2006 siano veritiere o meno;
nell'ipotesi in cui le notizie abbiano concreto fondamento, quale specifica strategia operativa si intenda adottare affinché si possa evitare un inestirpabile danno per l'economia del territorio cilentano provvedendo ad evitare tale soppressione ed anzi potenziando la funzionalità del servizio ferroviario, così da non svilire e mortificare le esigenze di una buona qualità di vita dei residenti stabili e provvisori (turisti) del Cilento.
(5-00537)
PINI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il decreto ministeriale 10 maggio 2005, n. 121, attuando l'articolo 2, comma 3, lettere a) e c) della legge 8 luglio 2003, n. 172, recante disposizioni per il riordino
e il rilancio della nautica da diporto e del turismo nautico, istituisce nuovi titoli professionali per il personale imbarcato sulle navi impiegate in attività di noleggio;
l'articolo 14, del decreto ministeriale n. 121 del 2005, contravvenendo alle aspettative di quanti operano con esperienza e professionalità nel settore dedicato all'attività di noleggio, fissa un periodo transitorio di diciotto mesi per il rilascio del certificato di abilitazione di «Ufficiale di navigazione del diporto» a soggetti che sono già in possesso del titolo di «Conduttore di imbarcazione da diporto adibite al noleggio per le acque marittime»;
in base alle disposizioni contenute nell'articolo 5 del citato decreto, gli skipper che possiedono il titolo di «Conduttore di imbarcazione da diporto adibite al noleggio per le acque marittime», per conseguire il titolo di «Ufficiale di navigazione del diporto», devono essere in possesso di un diploma di secondo grado, senza il quale non è possibile accedere alle procedure di regolarizzazione dell'attività;
oltre al suddetto requisito, che penalizza quanti già operano regolarmente con il titolo di licenza media, si aggiunge, qualora sia trascorso il termine transitorio di diciotto mesi, la richiesta di un periodo di addestramento a bordo di 36 mesi di navigazione, comprensivo di almeno 24 mesi su navi da diporto adibite al noleggio con la qualifica di mozzo o allievo ufficiale di navigazione da diporto;
la richiesta del periodo di addestramento, costringerebbe chi ha sempre lavorato e si è costruito una solida esperienza in tanti anni di mare a ricominciare nuovamente da zero, con il rischio di avvantaggiare chi non ha mai operato in regola, offrendo un servizio privo di garanzie e di professionalità;
il periodo transitorio di diciotto mesi previsto per il rilascio del certificato di abilitazione, è troppo stringente anche alla luce del fatto che, vigendo un clima di profonda incertezza sulle concrete modalità di applicazione del decreto, la categoria di settore è del tutto impreparata a recepire le nuove disposizioni; ciò rischia di ripercuotersi negativamente sull'avvio della prossima stagione nautica;
le disposizioni contenute nel decreto ministeriale n. 121 del 2005, risultando troppo vincolanti nei confronti del personale impiegato in attività di noleggio, rischiano di paralizzare l'intero settore, giudicato strategico per il rilancio della nautica da diporto-:
quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per favorire, nell'immediato, una proroga del periodo transitorio introdotto dal decreto ministeriale 10 maggio 2005, n. 121, valutando, poi, la possibilità di intraprendere un dialogo con la categoria di settore per rimuovere gli attuali ostacoli, specificati in premessa, che di fatto impediscono l'accesso alla professione di «Ufficiale» agli skipper che già operano regolarmente nel settore.
(5-00541)
Interrogazioni a risposta scritta:
CATONE. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
c'è stato il via libera all'atto di indirizzo per la riforma del trasporto aereo nazionale da parte del ministro interrogato;
c'è bisogno di una seria e reale regolamentazione per le compagnie low cost;
i criteri da seguire potrebbero essere quelli della valutazione delle infrastrutture, delle dotazioni di sicurezza e del livello qualitativo dei servizi aeroportuali;
da notizie assunte da organi di stampa, ci si appresterebbe ad inserire come criterio di classificazione nazionale il numero di un milione di passeggeri;
dai dati dello scorso anno, gli aeroporti italiani al disotto del milione di passeggeri sono 18, ossia: Alghero 925.842; Ancona 407.367; Bolzano 60.487; Brescia
208.519; Brindisi 698.696; Crotone 90.361; Cuneo 19.622; Foggia 5.187; Forlì 544.377; Genova 911.964; Parma 105.098; Perugia 35.137; Pescara 298.722; Reggio Calabria 514.762; Rimini 296.133; Siena 1.669; Trapani 262.517 e Trieste 573.553;
molti di essi si trovano in territori con alta vocazione stagionale;
la loro presenza fa registrare ogni anno un consistente incremento turistico e commerciale dei territori dove sono ubicati -:
se corrisponda al vero l'inserimento del criterio del milione di passeggeri, che rischierebbe così di far declassare a scali regionali importanti aeroporti nazionali.
(4-02032)
LUSETTI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'accordo del 18 febbraio 2005, siglato in Alitalia, definisce la regolamentazione dell'attività sindacale prestata in ambito del trasporto aereo;
secondo l'interrogante tale accordo proprio al punto 4) dispone con forza contrattuale di legge tra le parti l'obbligo dell'Azienda di inviare ad ogni O.S.-A.P. un rendiconto trimestrale ed il consuntivo annuale dei giorni di permesso utilizzati benché le AA.PP. e le OO.SS. hanno piena contezza delle quantità progressivamente richiesta;
risulta all'interrogante che, (non si comprende per quali ragioni) tale impegno non trovi applicazione;
se l'informazione corrisponde al vero, risulta all'interrogante che l'Azienda Alitalia, se pur in percentuali assai diverse, concederebbe permessi sindacali retribuiti con la integrazione all'indennità di volo mensile minimo garantito a coloro i quali hanno superato il plafond massimo di spettanza annuale;
per tale motivo alcuni rappresentanti sindacali di settore usufruirebbero indebitamente dei permessi di cui al punto 2) dell'accordo;
secondo l'interrogante occorre che venga fatta una verifica totale dei permessi usufruiti da ogni singola sigla sindacale negli ultimi tre anni e che gli eventuali esuberi siano conguagliati e resi nel corso dell'anno 2007 -:
quali iniziative intenda adottare presso Alitalia affinché ponga fine ad un atteggiamento che, secondo l'interrogante, è discriminante verso alcuni soggetti sindacali e favoritistico verso altri.
(4-02043)
CATANOSO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
come ampiamente riportano l'agenzia di stampa Avionews ed il quotidiano La Sicilia, l'iter amministrativo per il rilascio della concessione della gestione totale quarantennale alla Asac-Sac dell'aeroporto «Fontanarossa» di Catania è ancora lungi dal concludersi a causa delle persistenti inadempienze da parte dell'attuale gestore provvisorio dello scalo etneo;
lunedì 2 ottobre il consiglio di amministrazione della Sac nominava direttore generale Moreno Prosperi, in sostituzione di Vittorio Fanti, già amministratore delegato della Sac;
Fanti è una personalità che gode di grande fiducia da parte dell'ente di controllo italiano a differenza di Prosperi che lo stesso Enac dice non avere consistenti esperienze da manager e la cui nomina influenzerà negativamente nella delicatissima fase di ultimazione dei lavori e dell'avvio della nuova aerostazione e sulla concessione quarantennale, la cui proposta potrebbe essere ritirata;
il 3 ottobre, come riporta un comunicato dell'Enac pubblicato da Avionews, i vertici di Asac e di Sac sono stati convocati al fine «di compiere le verifiche e le analisi sull'assetto gestionale organizzativo
(...) con riferimento particolare all'incompleto raggiungimento degli obiettivi propri del nuovo assetto societario», assetto societario propedeutico al rilascio della concessione totale;
sempre l'Enac dichiara che la rimozione di Fanti e la scelta di Prosperi suscitano forti perplessità e la concessione quarantennale è in stand-by in quanto la situazione attuale non è gradita né al Ministero dei trasporti né all'ente di controllo;
ad aggravare la situazione, a giudizio dell'interrogante di per sé già imbarazzante, in attesa del rilascio del nulla osta alla direzione della società aeroportuale di Prosperi, c'è stata la scelta secondo l'interrogante inopportuna di indicare all'Enac l'ingegner Antonelli, attualmente post holder vale a dire responsabile di settore, che non può ricoprire detto incarico perché andrebbe a ledere il principio di autonomia reciproca nell'attività dei dirigenti responsabili delle varie aree della certificazione, configurando un potenziale conflitto di interessi nello svolgimento delle funzioni, come dichiarato dalla stessa Enac al quotidiano La Sicilia;
l'Enac, come riporta il quotidiano La Sicilia, a causa della persistente incertezza sulla situazione organizzativa attuale ha fatto sapere che il proprio team di sorveglianza orienterà la sua attività verso i componenti del consiglio di amministrazione della Sac che, stante l'assenza di una figura dirigente responsabile della certificazione, saranno responsabili in solido del rispetto delle procedure e delle condizioni di certificazione dello scalo;
a giudizio dell'interrogante la gestione della Sac degli ultimi mesi è caratterizzata da un fortissimo condizionamento politico;
come se non bastasse, secondo quanto riportato dal quotidiano La Sicilia di venerdì 17 novembre 2006, i vertici della Sac sembrano ormai muoversi al di fuori di un fisiologico rapporto di governance con gli enti proprietari. In particolare, secondo quanto hanno riferito gli stessi organi di stampa, il vertice della Sac s.p.a. ha disatteso precise richieste di convocazione dell'assemblea Asac, sollecitata dai soci per formulare precisi indirizzi in ordine alle procedure ed ai contenuti della auspicata fusione tra Asac e Sac;
l'Enac, ente di controllo e vigilanza del trasporto aereo italiano, ed autorità di verifica del rispetto della normativa di cui sopra, ha atteso fin troppo che la società di gestione dell'aeroporto di Catania si metta in regola con la regolamentazione internazionale e comunitaria;
a giudizio dell'interrogante non mancano le competenze personali e societarie in Sicilia e nel resto d'Europa per gestire nel migliore dei modi e senza mettere a repentaglio la sicurezza dei passeggeri, come ha riportato l'agenzia di stampa Avionews, del quinto aeroporto italiano per volumi di traffico;
queste competenze non si trovano, attualmente, nella Sac né tanto meno nella Sac Service infatti, come riporta Avionews, per citare soltanto gli ultimi e più pericolosi inconvenienti aeronautici, nel sedime aeroportuale è successo che due aeromobili effettuassero il push-back contemporaneamente e soltanto il tempestivo intervento del controllore di volo ha evitato che i due aeromobili, uno di Meridiana e l'altro di Alpieagles, sbattessero l'uno contro l'altro;
sempre nel mese di luglio, una autovettura della Windjet, attraversava ad alta velocità da sinistra verso destra il raccordo «C» dell'aeroporto nello stesso momento in cui un aeromobile stava effettuando il rullaggio per posizionarsi a capo pista in attesa di decollare;
il primo ottobre, un interpista tagliava la strada sul raccordo «C», proveniente dalla linea «B» verso i parcheggi 20/21;
il 20 ottobre 2006, un comunicato dell'Enac, pubblicato dal quotidiano La Sicilia e dall'agenzia di stampa Avionews, in cui l'ente di controllo, viste le difficoltà
nell'iter concessorio di alcuni aeroporti italiani, tra cui quello di Catania, propone di affidare la gestione dello scalo etneo attraverso una gara ad evidenza pubblica, come tra l'altro previsto dall'attuale Codice della Navigazione, se entro 60 giorni non si procede alla fusione tra Asac e Sac;
oltre agli inconvenienti appena descritti, si è aggiunta l'attività eruttiva dell'Etna con la conseguente comparsa della nube vulcanica, il cui fenomeno è gestito in maniera sufficiente con le chiusure notturne giornaliere dell'aeroporto dietro le quali, a giudizio dell'interrogante, si potrebbero nascondere degli interessi economici tendenti a limitare lo sviluppo di Fontanarossa in favore di un non meglio identificato aeroporto nella piana di Catania o nel centro della Sicilia;
i soggetti che attualmente gestiscono il trasporto aereo catanese ne capiscono, a giudizio dell'interrogante, ben poco di aeronautica in quanto non è una pianura od una coordinata geografica che fa un aeroporto ma i passeggeri potenziali da servire, sia in arrivo che in partenza;
l'aeroporto di Catania, con una sola pista ed in presenza del vulcano, se ben gestito, organizzato e potenziato potrebbe raddoppiare il numero di passeggeri serviti annualmente, ma è necessario che venga dotato di tutti gli accorgimenti tecnici e gli ausili necessari a garantire elevati standard di sicurezza;
la vicenda della nuova torre di controllo, costruita senza i necessari requisiti antisismici e con una visuale ridotta dalla presenza di un edificio costruito più alto rispetto al piano dei controllori è l'esempio lampante dell'incapacità della stazione appaltante, la Sac, e del soggetto controllore, in questo caso l'Enac -:
se non intenda il Ministro interrogato intervenire nelle vicende esposte in premessa per ritirare la concessione provvisoria alla Asac-Sac e indire una gara ad evidenza pubblica per la concessione della gestione totale dell'aeroporto di Catania.
(4-02054)