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Allegato B
Seduta n. 89 del 20/12/2006
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazione a risposta orale:
CAMPA e ZANETTA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
in data 30 settembre 2005 l'allora Ministro del lavoro onorevole Maroni ha apposto la sua firma ad un importante ed innovativo decreto ministeriale recante norme per dare avvio al cosiddetto «lavoro accessorio», strumento già previsto nella legge Biagi, sperimentato con successo in altri Paesi europei;
ad oggi tale provvedimento non ha ancora trovato attuazione per le difficoltà di rendere concretamente operativo il complesso meccanismo individuato dal decreto legislativo n. 276 del 2003;
del cosiddetto «lavoro accessorio» si è recentemente occupato anche il «pacchetto competitività», con una significativa opera di delegificazione degli aspetti maggiormente critici, estendendone il campo di operatività ben oltre il ben circoscritto disegno originario sino a ricomprendere anche prestazioni occasionali accessorie, nell'ambito dei settori più disparati, comunque entro il limite complessivo di 10 mila euro nel corso di ciascun anno fiscale;
considerata la varietà dei soggetti interessati e le diverse tipologie di attività previste dalla legge Biagi, il decreto ministeriale in parola si preoccupa anche di individuare le aree in cui avviare una prima fase di sperimentazione (Verbania, Milano, Lucca, Venezia, Bolzano ed altre), il «pacchetto competitività» ha affidato inoltre ad un successivo decreto ministeriale il compito di individuare il concessionario del servizio;
ad oggi, nelle more delle procedure del bando con cui individuare il suddetto concessionario, il Ministro del lavoro non ha ancora provveduto ad adottare il necessario provvedimento governativo -:
quali urgenti iniziative intenda adottare per procedere, senza ulteriore indugio, ad avviare la sperimentazione del cosiddetto «lavoro accessorio» presso le città indicate nel decreto ministeriale 30 settembre 2005.
(3-00500)
Interrogazioni a risposta scritta:
ALEMANNO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la Galileo Avionica S.p.A. è una Società di Finmeccanica che opera nel campo dell'elettronica per la difesa;
di recente, la Galileo Avionica ha aperto una procedura di mobilità che interesserà 190 lavoratori;
tale procedura non è inserita in un preciso ed efficace piano industriale;
l'assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori di Galileo Avionica dello stabilimento di Firenze ha votato un Ordine del Giorno con il quale si denuncia la poca chiarezza con la quale l'Azienda sta procedendo alla riorganizzazione interna senza l'adeguata garanzia dei livelli occupazionali -:
quali iniziative urgenti intendano adottare per garantire i livelli occupazionali ed il futuro produttivo della Galileo Avionica.
(4-02031)
BELLOTTI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
la Costituzione italiana sancisce all'articolo 1 che «l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro», considerando quindi il lavoro come il valore e la base su cui poggia il Patto repubblicano;
la Costituzione italiana all'articolo 4, comma 1, sancisce il riconoscimento del diritto al lavoro a tutti i cittadini e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto;
nell'ordinamento repubblicano il lavoro è considerato non solo come un diritto ma anche come un dovere di ciascun cittadino di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società;
da quanto si evince, però, da una comunicazione pervenuta all'interrogante, si sarebbe verificata una non ottemperanza al diritto-dovere al lavoro da parte dell'ufficio collocamento di Rosolina nei confronti del signor Roberto Carlin, persona invalida che, iscritta alle liste speciali di collocamento dal 1995, è tuttora in attesa di un posto di lavoro;
risulterebbe, infatti, che l'ufficio di collocamento provinciale, al sollecito del signor Carlin ad ottenere un posto di lavoro, avrebbe risposto negativamente e aggiunto che la nuova legge n. 68 del 1999 invece di proteggere gli invalidi, li avrebbe danneggiati;
l'ufficio di collocamento provinciale avrebbe anche sostenuto che non era suo compito avviare le persone disabili al lavoro presso le aziende, ma che le aziende avrebbero dovuto inviare la richiesta presso il suddetto ufficio;
sebbene la Costituzione italiana abbia eretto il lavoro a valore fondate il Patto repubblicano e sancito il riconoscimento del diritto-dovere al lavoro per tutti nonché la sua promozione, da quanto emerge dalla comunicazione pervenuta, tale diritto-dovere non sarebbe garantito;
la legge n. 68 del 1999 prevede, in rapporto al numero di lavoratori che compongono ciascuna azienda, quote obbligatorie di assunzioni riservate alle persone
invalide che, da quanto si evince dalla comunicazione pervenuta, non sarebbero né rispettate, né fatte osservare dall'ufficio competente;
le persone invalide, pur nelle loro difficoltà, potrebbero apportare un contributo importante al progresso e allo sviluppo economico della società italiana e per tali motivi la loro attività lavorativa andrebbe maggiormente valorizzata e garantita -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali misure concrete di propria competenza intenda adottare affinché ciascun individuo, anche se disabile, possa concretamente esercitare il proprio diritto-dovere al lavoro;
se sia intenzione del Governo promuovere delle iniziative specifiche al fine di garantire un effettivo esercizio del diritto al lavoro anche per i soggetti che, come il signor Carlin Roberto, presentano delle invalidità gravi;
se sia intenzione del Governo introdurre delle misure tese a garantire una effettiva applicazione delle quote obbligatorie riservate alle persone invalide nelle aziende.
(4-02052)