Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 89 del 20/12/2006
...
INTERNO
Interrogazioni a risposta orale:
CASTIELLO e NESPOLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la legge 23 agosto 2004, n. 226 ha sancito la sospensione del servizio di leva obbligatoria introducendo una nuova figura, questa volta professionale, del militare in ferma prefissata di un anno (VFP1) e del militare in ferma prefissata quadriennale (VFP4);
scompaiono, pertanto, le antiche figure del Volontario in ferma annuale (VFA) e quella del Volontario in ferma breve (VFB);
da molteplici fonti si apprende che tutti i nuovi concorsi banditi dai diversi Ministeri per l'arruolamento in Marina, Esercito, Aeronautica, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Penitenziaria e Vigili del Fuoco sembrerebbero riservati alle sole figure VFP1 e VFP4 inibendone, di contro, la partecipazione alle precedenti figure VFA che hanno già prestato servizio in tempi anche recenti e che, pur avendo - in alcuni casi - superato il limite d'età prefissato per l'arruolamento, hanno magari già servito la Patria in diverse e delicate operazioni -:
se non si ritenga che tale «selezione preventiva» non rappresenti una palese disparità di trattamento;
quali iniziative si intendano adottare al fine di garantire, già nell'immediato futuro, le giuste condizioni di pari opportunità nel poter aspirare e concorrere a ricoprire ruoli e funzioni all'interno delle diverse Forze di polizia del nostro Paese.
(3-00501)
NESPOLI e CASTIELLO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la città di Napoli e l'intera area metropolitana, da qualche mese, vivono una recrudescenza dei fenomeni criminali tanto da porsi come questione nazionale in tema di sicurezza dei cittadini e di ordine pubblico;
il Ministro dell'interno, a più riprese, ha fornito generiche notizie circa alcune iniziative tese a contrastare la criminalità ed a ristabilire le giuste certezze per la sicurezza dei cittadini napoletani;
tra le altre rassicurazioni fornite in occasione di incontri istituzionali tenutisi anche a Napoli alla presenza, tra gli altri, dei vertici delle Istituzioni locali (Regione, Provincia e Comune) risultava imminente
l'incremento delle Forze di Polizia di circa 1.000 - 1.500 uomini, lo stanziamento di fondi accessori per il pagamento degli straordinari a favore degli uomini impegnati sul territorio nella lotta alla criminalità ed il potenziamento dei mezzi e del parco macchine ad uso dei commissariati napoletani;
secondo alcune fonti sindacali risulta, invece, che l'organico degli Agenti di Polizia sia stato incrementato di solo 100 unità di cui 70 già in servizio a Napoli dall'ultimo mese e solo 40 in arrivo nelle prossime settimane, i fondi accessori promessi per i pagamenti degli straordinari non risulterebbero sufficienti nemmeno per la copertura economica delle spettanze arretrate di alcuni mesi, che nessuna iniziativa è stata assunta per il miglioramento del parco macchine a servizio dei commissariati napoletani;
a questo si aggiunga che, pur di ottenere un'immediata fonte di risparmio, tra le proteste delle popolazioni, sono state previste le chiusure dei Presidi di Polizia in alcuni comprensori di Napoli quali: Bagnoli, San Giovanni - Barra, San Giorgio a Cremano e quello inaugurato nel 1997 a Vasto che risultava essere addirittura il più moderno, tecnologico e funzionale dell'intero hinterland napoletano;
è stata disposta la chiusura di quasi tutti i posti di Polizia presso gli ospedali cittadini o ridimensionati ad una sola unità, in servizio 6 ore su 24, quelli presso gli Ospedali San Paolo, Cardarelli, Loreto e San Giovarmi Bosco rendendo praticamente impossibile la prima fase delle indagini mediante l'assunzione di notizie, nel caso che feriti o deceduti per mezzo di armi da fuoco, bianche o per incidenti di natura diversa siano stati eventualmente trasferiti per i primi soccorsi presso le strutture ospedaliere;
il Governo ha previsto di sfrattare dagli alloggi di servizio tutti i dipendenti delle Forze di Polizia residenti in altre regioni comportando, di fatto, anche una loro minore presenza fisica in città-:
quali celeri iniziative si intendano finalmente adottare al fine di dare una concreta risposta alle esigenze degli operatori di Polizia quotidianamente impegnati nella vigilanza del territorio e nella repressione dei continui e sempre più efferati episodi di criminalità che si succedono a Napoli e Provincia e se non sia, più saggiamente, il caso di derogare, preso atto dell'emergenza criminalità che Napoli sta vivendo in maniera sempre crescente, alla chiusura degli storici Presidi di Polizia dislocati sul territorio o presso altri punti nevralgici della città e del suo hinterland.
(3-00502)
Interrogazioni a risposta scritta:
NESPOLI, CASTIELLO e LA RUSSA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 143 del «Testo Unico delle leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali», decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, sancisce le procedure previste per determinare «lo scioglimento dei Consigli comunali e provinciali in conseguenza di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso»;
l'evoluzione del quadro normativo, a partire dai primi anni '90, degli assetti del sistema delle Autonomie Locali ha determinato, di fatto, tra le altre cose, anche una netta separazione delle funzioni di indirizzo politico-amministrativo e gestione esecutiva attribuendo, chiaramente, le prime in capo al Sindaco, alla Giunta e, relativamente alla programmazione, ai Consigli e le seconde, invece, sotto l'esclusiva competenza della sfera dirigenziale;
tali considerazioni, ampiamente approfondite nel corso della precedente legislatura in seno alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulla mafia, spingevano quasi unanimemente a ritenere superata e, per molti versi finanche anacronistica, la norma vigente in materia
tanto da auspicare, su una proposta condivisa, un'ormai inderogabile revisione legislativa;
si verifica, molto spesso, che alla luce di quanto disposto dall'articolo 2 della legge n. 182 del 1991, i cittadini di un Comune, precedentemente sciolto per infiltrazione o condizionamento mafioso, siano chiamati alle urne solamente dopo svariati anni dall'adozione del decreto di scioglimento dell'Organismo assembleare, ben oltre il termine che prevede la legge, solo perché c'è una interpretazione, a giudizio degli interroganti, restrittiva dei termini per la convocazione dei comizi elettorali che lede i diritti delle popolazioni interessate a dotarsi di un governo locale espressione del confronto democratico -:
se non sia il caso, invece, attivando ogni procedura chiarificatrice di quanto disposto dalla legislazione vigente, di dover ovviare a questo problema che spesse volte protrae la gestione commissariale addirittura fino a 24 mesi e consentire, quindi, nuove consultazioni elettorali utili a ripristinare, liberamente, gli Organi istituzionali locali entro e non oltre i 18 mesi dalla data di nomina del Commissario prefettizio;
se non sia, quindi, opportuno e più consono che, mediante un'opportuna nota di chiarimento da parte del Ministero dell'interno, laddove non sia stata disposta - per altri contingenti motivi - la proroga prevista dal comma 3 dell'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, le elezioni dei Consigli comunali sciolti in forza dello stesso articolo 143 del Testo Unico E.E.L.L. si possano svolgere in occasione del turno amministrativo previsto dall'articolo 2 della legge n. 187 del 7 giugno 1991 se i 18 mesi dalla data del decreto di scioglimento dell'Organo consiliare scadono nel primo semestre dell'anno, ovvero nello stesso periodo dell'anno successivo se i 18 mesi, invece, dovessero scadere nel secondo semestre dello stesso anno.
(4-02041)
BIANCHI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'arresto, avvenuto lo scorso 7 dicembre, dell'Assessore del Comune di Subiaco (Roma), Bruno Proietti Pannunzi, si inserisce in una lunga serie di episodi di violenze perpetrate in danno delle donne;
l'episodio gravissimo e ripugnante in sé, causa anche un pesante discredito alle istituzioni, ricoprendo l'esponente un incarico nella Giunta Comunale di Subiaco;
su tale episodio sono in corso indagini da parte della magistratura -:
se non intenda assumere per questo episodi, ma anche per futuri casi analoghi, iniziative normative volte ad introdurre iniziative risarcitorie e a tutela delle istituzioni la cui immagine risulti essere vilipesa da eventi cotanto deplorevoli.
(4-02048)
LARATTA, MANCINI, AMENDOLA, FERDINANDO BENITO PIGNATARO, MISITI, INTRIERI, FALOMI, GRASSI, OLIVERIO e BIANCHI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in data 20 dicembre 2006 in un bagno nei pressi dell'ospedale di Locri è stato trovato un ordigno;
in data 14 dicembre 2006, presso il presidio ospedaliero di Siderno, in provincia di Reggio Calabria, ignoti hanno fatto esplodere un ordigno definito dagli inquirenti a basso potenziale;
per una pura casualità l'esplosione non ha procurato vittime, feriti e danni alle cose;
si tratta di una gravissima intimidazione diretta al dottor Domenico Fortugno, fratello dello scomparso Francesco, vicepresidente del Consiglio regionale ucciso il 16 ottobre 2005 a Locri e all'onorevole Maria Grazia Laganà, parlamentare del gruppo «Ulivo», e membro della Commissione parlamentare antimafia;
sarebbe stata ritrovata, nei pressi del nosocomio, una lettera con la quale gli attentatori avrebbero rivendicato esplicitamente la matrice malavitosa dell'azione e la stessa sarebbe stata indirizzata al fratello dell'onorevole Francesco Fortugno, Domenico, che opera in qualità di medico presso il plesso ospedaliero e alla moglie, onorevole Maria Grazia Laganà, parlamentare della Repubblica;
tale vile gesto rappresenta l'ennesimo tentativo, da parte delle organizzazioni criminali, di destabilizzare il sistema Calabria, già provato da una lunga scia di sangue;
il grave atto intimidatorio è stato compiuto proprio in un momento di estrema debolezza per il tessuto economico e sociale della Calabria, e soprattutto nel momento in cui, dal barbaro omicidio Fortugno, c'è una particolare attenzione dei media e dello Stato sulla regione, motivo questo, che ci induce a credere che l'azione negli ultimi anni dagli organi preposti non è stata sufficiente a prevenire altri fatti criminosi, anche perché la 'ndrangheta è riuscita a divenire l'organizzazione criminale più potente del mondo -:
quali opportune iniziative di intelligence intendono assumere per fare luce sul grave ed inquietante gesto intimidatorio a danno dei familiari del compianto onorevole Francesco Fortugno, tra questi un parlamentare della Repubblica;
quali iniziative di intelligence intendono avviare al fine di rafforzare al massimo lo sforzo investigativo in relazione al delitto Fortugno;
se non ritengono opportuno destinare in provincia di Reggio Calabria ulteriori unità specializzate di investigatori;
quali impulsi si intendono imprimere per garantire la sicurezza nella Locride e in tutte le aree ad alta densità mafiosa della Calabria;
se non intendono intervenire con maggiore energia e con ulteriori risorse affinché gli interventi della Magistratura e delle Forze dell'Ordine in Calabria e, in particolare nella Locride, diano i risultati che tutti si aspettano e che vadano nella direzione della sconfitta della mafia e della criminalità organizzata.
(4-02056)