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Allegato B
Seduta n. 9 del 6/6/2006
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ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta orale:
ZANOTTI, LENZI, SASSO e DE SIMONE. - Al Ministro dell'istruzione. - Per sapere - premesso che:
il collegio dei docenti dell'Istituto comprensivo n. 8 di Bologna, in data 6 ottobre 2005, chiese all'unanimità di mettere ai voti una delibera che rifiutava la somministrazione dei test Invalsi;
la dirigente scolastica, dottoressa Balboni, comunicò al centro servizi amministrativi la situazione creatasi e chiese indicazioni su come procedere;
il centro servizi amministrativi, in data 14 dicembre 2005, d'intesa con la dirigente dell'ufficio VII della direzione scolastica regionale, invitò la dirigente scolastica a disporre un calendario suppletivo e ad emanare «in caso di atteggiamento persistente negativo da parte dei docenti, appositi ordini di servizio»;
in seguito ad emissione da parte della dirigente di numerosi ordini di servizio, le prove Invalsi furono somministrate in data 11, 12 e 13 gennaio 2006;
in data 4 aprile 2006, la dottoressa Severino, responsabile dell'ufficio legale, contenzioso e disciplinare della direzione scolastica regionale, ha fatto pervenire alla dirigente Balboni una contestazione di addebito, datata 23 marzo 2006, che attribuisce alla stessa «l'inottemperanza a disposizioni normative, a direttive ministeriali e regionali, nonché mancato esercizio dei poteri di direzione, coordinamento e controllo», che configura un quadro di «gravi responsabilità dirigenziali che, a norma dell'articolo 21 del decreto legislativo n. 165 del 2001, è tale da costituire giustificato motivo di revoca dell'incarico»;
la suddetta iniziativa della direzione scolastica regionale (si vedano molteplici articoli di stampa) ha creato un clima di tensione all'interno della scuola bolognese, che ha sempre avuto una tradizione democratica e partecipata, basata sul principio di collaborazione fra le diverse componenti e finalizzata all'attuazione degli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione, destando la preoccupazione che l'azione posta in essere dalla direzione scolastica regionale possa assumere l'aspetto di un'intimidazione politica nei confronti delle scuole e del personale che hanno manifestato apertamente le loro critiche ai provvedimenti del Ministro Moratti;
ad avviso delle interroganti, quanto riferito in premessa deve essere analizzato sotto i seguenti profili:
a) avvio immotivato di un'azione disciplinare a fronte dell'avvenuta somministrazione delle prove Invalsi;
b) mancato riconoscimento dell'autonomia della scuola e delle istituzioni scolastiche;
c) mancato riconoscimento del principio di gestione democratica e partecipata della scuola, ai sensi del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994;
d) mancato rispetto del principio costituzionale della libertà di insegnamento;
e) atteggiamento teso ad imporre per via gerarchica l'applicazione non condivisa di disposizioni non suffragate dalla legislazione in vigore -:
se non ritenga necessario ed urgente verificare la correttezza del comportamento dell'ufficio scolastico regionale, in base al principio di leale e corretta collaborazione fra l'amministrazione e le autonomie scolastiche.
(3-00028)
Interrogazione a risposta scritta:
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'istruzione - Per sapere - premesso che:
alla fine dello scorso mese di maggio 2006 è stata data notizia dell'avvenuto blocco del decreto n. 775/2006 relativo alla sperimentazione scolastica del secondo ciclo a partire dal 1o settembre 2006;
il blocco del decreto è avvenuto ancor prima della data del 1o giugno 2006 fissata dal Tar Lazio per trattare l'istanza cautelare, prodotta da alcune Regioni, contro l'avvio della sperimentazione decretata dal ministro dell'istruzione della precedente legislatura;
il blocco del decreto agevola certamente le Regioni ricorrenti, tutte guidate da Amministrazioni di centro-sinistra, nel loro comportamento processuale, giacché le stesse ricorreranno in tempi brevi direttamente alla trattazione di merito della causa;
non v'è dubbio che il blocco del decreto in questione ha creato viva preoccupazione e grande incertezza ai numerosi istituti scolastici che in tutta Italia si sono già attivati per la sperimentazione;
l'avvio della sperimentazione scolastica del secondo ciclo aveva avuto espresso parere positivo da parte delle Commissioni permanenti Cultura e Istruzione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica ed il blocco del decreto n. 775/2006 intacca decisamente le prerogative e la libertà di scelta del Parlamento italiano, favorendo esclusivamente le Organizzazioni Sindacali della Scuola e le Regioni ideologicamente avverse al nuovo sistema di istruzione e di formazione;
le bloccate richieste di sperimentazione per un buon numero di Istituti scolastici, certamente superiore a quello indicato dal ministro dell'istruzione, creeranno grandi disagi tra i numerosi studenti che avevano già optato per quella scelta, alle loro famiglie ed ai docenti che avevano deliberato favorevolmente alla sperimentazione;
peraltro, la decisione del ministro dell'istruzione è avvenuta senza la richiesta di un nuovo motivato parere espresso dalle Commissioni parlamentari competenti, così come richiesto dalla legge n. 53/2003 -:
quali saranno i successivi interventi utili a garantire agli studenti un sistema di istruzione e di formazione che, mantenendo salda l'autonomia delle singole istituzioni scolastiche, sia competitivo e garante degli accordi siglati in ambito europeo.
(4-00174)