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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 246 di martedì 20 novembre 2007
Pag. IIIPRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
La seduta comincia alle 17.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
I deputati in missione sono settantotto.
Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguente aggiornamento del programma.
PRESIDENTE. Comunica che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, l'esame degli ordini del giorno relativi al disegno di legge di conversione n. 3194 avrà luogo nella giornata di domani. Giovedì 22 novembre si svolgeranno le dichiarazioni di voto ed il voto finale del predetto disegno di legge di conversione; si procederà quindi al seguito della discussione della mozione Leone n. 1-00241, sulle scuse da presentare al Commissario europeo Charles McCreevy, e all'esame del disegno di legge di ratifica della Convenzione sul rilascio dei brevetti europei (3193); è altresì prevista la votazione per l'elezione di un Segretario di Presidenza.
Nella settimana compresa tra il 26 e il 30 novembre non avrà luogo il previsto esame del disegno di legge in materia di sfruttamento di lavoratori irregolari (A.C. 2784) e, dopo la conclusione dell'iter del disegno di legge n. 3178, è stato inserito l'esame del decreto-legge recante differimento di termini in materia ambientale e della mozione Giancarlo Giorgetti n. 1-00248, relativa ai negoziati sullo status del Kosovo. Seguirà l'esame della proposta di legge n. 2068, sull'istituzione della Commissione bicamerale per gli italiani all'estero, ove licenziata dalla Commissione.
Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di proposte di legge.
PRESIDENTE. Comunica che sarà iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani il trasferimento alla XI Commissione in sede legislativa delle proposte di legge nn. 1558, 1766 e 1770, recanti disposizioni in materia di assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare, delle quali la Commissione ha elaborato un testo unificato.
Seguito della discussione del disegno di legge S. 1819, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 159 del 2007: Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale (approvato dal Senato) (A.C. 3194-A).
Nella seduta del 19 novembre 2007 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento Dis. 1.1, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione.
La seduta, sospesa alle 17,10, è ripresa alle 17,15.
(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)
VALDO SPINI (Misto-SocpC). Dichiara che la sua componente politica accorderàPag. IVla fiducia al Governo, che invita ad introdurre forme di detrazione fiscale finalizzate a garantire maggiore trasparenza e giustizia del prelievo tributario ed a contrastare con ancora maggiore efficacia il fenomeno dell'evasione.
FRANCESCO NUCARA (Misto-RLR). Dichiara che la sua componente politica negherà la fiducia al Governo, a causa del carattere del provvedimento d'urgenza in esame e della complessiva manovra di finanza pubblica, ispirati ad una filosofia del «tassa e spendi» perseguita in violazione degli impegni assunti nei confronti del Parlamento e dell'opinione pubblica. Lamenta altresì la destinazione del cosiddetto tesoretto all'espansione della spesa anziché alla riduzione del deficit.
TEODORO BUONTEMPO (Misto-Destra). Giudica gravissima e lesiva delle prerogative parlamentari la decisione del Governo di ricorrere alla questione di fiducia, anche in considerazione dell'eterogeneità delle materie oggetto del maxiemendamento, che la Camera non ha potuto esaminare nel merito.
PIETRO RAO (Misto-MpA). Espresso un giudizio non positivo sul complessivo operato del Governo, lamenta la lesione delle prerogative parlamentari derivante dal frequente ricorso alla questione di fiducia, non ascrivibile all'atteggiamento ostruzionistico dell'opposizione e dettato da logiche tutte interne alla maggioranza.
Nel dichiarare, quindi, che la sua componente politica negherà la fiducia all'Esecutivo, stigmatizza l'assenza di un'efficace politica a favore del Mezzogiorno, il cui sviluppo è condicio sine qua non per la ripresa economica del Paese.
GIAMPIERO CATONE (DCA-NPSI). Lamentato che il Governo ha finora incrementato la pressione fiscale e le spese complessive dello Stato, ritiene che il ricorso alla questione di fiducia sia riconducibile all'esigenza di superare le divergenze interne alla maggioranza. Evidenziato, quindi, l'esito fallimentare della politica economica dell'Esecutivo che, tra l'altro, non ha garantito il necessario potenziamento delle infrastrutture ferroviarie nel Mezzogiorno, esprime, a nome del suo gruppo, un giudizio negativo sul provvedimento d'urgenza in esame, preannunziando che negherà la fiducia al Governo.
ANGELO PICANO (Pop-Udeur). Nel sottolineare che il ricorso alla questione di fiducia sul provvedimento d'urgenza in esame è riconducibile alla necessità di garantire tempi procedurali certi per l'approvazione di norme già in vigore, che a causa dell'atteggiamento dilatorio dell'opposizione sarebbero potute venir meno, dichiara che i deputati del suo gruppo confermeranno la fiducia al Governo. Evidenzia quindi gli aspetti più condivisibili delle misure recate dal decreto-legge in esame, che prevede interventi a sostegno della crescita e dell'equità sociale, riconoscendo altresì all'Esecutivo il merito di aver restituito al Parlamento quella dignità di luogo privilegiato di confronto politico di cui era stato privato dal precedente Governo.
ANGELO BONELLI (Verdi). Nel rilevare che il ricorso alla questione di fiducia si è reso necessario a causa dell'atteggiamento ostruzionistico dell'opposizione, richiama gli aspetti più condivisibili del provvedimento d'urgenza in esame, tra cui le misure di redistribuzione del reddito a favore delle fasce più deboli della popolazione, gli stanziamenti per il settore dei trasporti e le disposizioni a tutela dell'ambiente. Dichiara, quindi, che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Osserva che la questione di fiducia posta dal Governo rappresenta soltanto uno strumento tecnico, stante l'atteggiamento dilatorio dell'opposizione, per non rischiare di compromettere l'approvazione di norme essenziali nell'ambito della manovra finanziaria per il 2008; pur manifestando, inoltre, parziale insoddisfazione per la parte del programma elettorale ancora non attuata, segnatamente in ordine ai costi della politica e alle liberalizzazioni, riconosce iPag. Vmeriti del Governo nella lotta all'evasione fiscale, nella politica edilizia residenziale, nella riduzione del debito pubblico e nel raggiungimento dell'obiettivo dell'equità sociale e del sostegno alle fasce più deboli della popolazione.
Dichiara, pertanto, che il suo gruppo, con senso di responsabilità, confermerà la fiducia all'Esecutivo.
ELIAS VACCA (Com.It). Nel confermare il leale sostegno del suo gruppo al Governo, richiamandolo al rispetto del programma sottoscritto tra le forze politiche al fine di soddisfare le prioritarie esigenze dei cittadini, evidenzia le positive misure introdotte nel provvedimento d'urgenza in esame, quali la stabilizzazione di numerosi lavoratori socialmente utili, il piano casa e gli interventi a favore delle fasce più deboli dei lavoratori, secondo criteri di equità sociale. Dichiara, pertanto, che il suo gruppo voterà con convinzione la fiducia al Governo.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo ed esprimerà voto favorevole sul provvedimento d'urgenza in esame, che si inserisce nel quadro della manovra economico-finanziaria del Governo per l'anno 2008, perseguendo gli obiettivi di riequilibrio dei conti pubblici, equità sociale e sviluppo infrastrutturale del Paese. Auspica inoltre che la Giunta per il Regolamento affronti le tematiche connesse alle discrasie esistenti nelle procedure vigenti nei due rami del Parlamento sull'esame dei disegni di legge di conversione di decreti-legge.
TITTI DI SALVO (SDpSE). Dichiara che il suo gruppo confermerà con convinzione la fiducia al Governo, la cui posizione giudica un atto di responsabilità, attesa l'esigenza di convertire in legge il provvedimento d'urgenza in esame entro i tempi costituzionalmente prescritti. Esprime, inoltre, apprezzamento per le misure in esso contenute finalizzate al risanamento e allo sviluppo del sistema economico, con particolare riferimento alla destinazione delle risorse economiche derivanti dall'efficace contrasto al fenomeno dell'evasione fiscale verso i settori della casa, dell'edilizia pubblica e dei lavoratori socialmente utili. Sottolineato infine che l'approvazione della legge finanziaria al Senato senza ricorrere alla questione di fiducia denota la forza politica della maggioranza, giudica indispensabile procedere alla definizione delle prossime priorità dettate dal programma dell'Unione, evidenziando la necessità di modificare la legge elettorale rivolgendo particolare attenzione alla tutela della donna.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Nel lamentare l'ingiustificato ricorso da parte del Governo alla questione di fiducia, sulla quale dichiara la contrarietà del suo gruppo, esprime un giudizio fortemente critico sulle misure recate dal provvedimento d'urgenza in esame, complessivamente ispirato ad una filosofia che penalizza ingiustamente il Nord produttivo del Paese a vantaggio delle categorie protette e degli interessi contigui al malaffare.
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Nel dichiarare che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo, non condividendo la politica economica da esso attuata, esprime un giudizio fortemente negativo sulla manovra finanziaria per il 2008, di cui il provvedimento d'urgenza in esame è parte integrante, ricordando, tra l'altro, che non si prevedono efficaci misure a favore delle famiglie. Ritiene, inoltre, che il cosiddetto tesoretto avrebbe dovuto essere destinato alla riduzione della pressione fiscale e del debito pubblico anziché all'incremento della spesa. Manifesta, infine, delusione per il mancato esame, ascrivibile principalmente alla scarsa coesione all'interno della maggioranza, delle proposte emendative presentate anche dal suo gruppo, volte a migliorare tecnicamente il testo del decreto-legge.
GENNARO MIGLIORE (RC-SE). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla questione di fiducia, dà atto al Governo di avere attuato per la primaPag. VIvolta, anche grazie ad un efficace contrasto dell'evasione fiscale, una manovra redistributiva che mantiene costante l'indebitamento, sottolineando la necessità, in un quadro politico che registra una deflagrazione evidente del centrodestra, di dare risposte soddisfacenti alle fasce più deboli della popolazione, afflitte dai problemi della precarietà e della perdita del potere di acquisto dei salari. Auspica quindi una forte iniziativa unitaria dell'Unione volta a superare le attuali divergenze in materia di welfare e a determinare nella società un cambiamento profondo, in coerenza con le radici popolari della coalizione di governo.
ALBERTO GIORGETTI (AN). Dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo sul provvedimento d'urgenza in esame, che appare inidoneo a fornire risposte al Paese, respingendo le accuse di atteggiamento ostruzionistico dell'opposizione, attesa la disponibilità dimostrata a discutere su pochi fondamentali emendamenti; ritiene che la responsabilità per il mancato confronto parlamentare sia ascrivibile alle divergenze esistenti all'interno della maggioranza. Nel ribadire, quindi, l'insufficienza delle misure economico-finanziarie contenute nel decreto-legge concernenti il settore del welfare, lamenta l'assenza di quelle preannunziate in materia di sicurezza dei cittadini, nonché degli interventi strutturali per il rilancio dell'economia e la diminuzione della pressione fiscale. Invita, infine, il Governo a prendere atto dell'inefficacia della propria azione.
ANTONIO LEONE (FI). Stigmatizza il reiterato ed ingiustificato ricorso alla questione di fiducia da parte del Governo, che lede gravemente le prerogative della Camera dei deputati, costretta ad approvare i provvedimenti trasmessi dal Senato senza avere la possibilità di apportarvi i necessari miglioramenti. Manifesta, quindi, netta contrarietà alle disposizioni recate dal decreto-legge in esame, che prevede la distribuzione di ingenti risorse sulla base di logiche clientelari, disattendendo completamente gli impegni assunti dal Governo con riferimento alla diminuzione della pressione fiscale, alla riduzione del debito pubblico ed allo sviluppo del Mezzogiorno.
ANTONELLO SORO (PD-U). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà con convinzione la fiducia al Governo, giudica condivisibili le misure recate dal provvedimento d'urgenza in esame, che si inscrive nel quadro della manovra finanziaria complessiva per l'anno 2008. Sottolineato, quindi, che la presentazione di un eccessivo numero di emendamenti ne avrebbe impedito l'approvazione in tempi certi, attesa peraltro la farraginosità delle procedure parlamentari per l'esame dei documenti di bilancio e dei decreti-legge - aspetto sul quale auspica una compiuta riflessione - richiama alcune delle misure da esso recate, segnatamente quelle che destinano risorse alle fasce sociali svantaggiate, nonché ai necessari investimenti infrastrutturali. Nel rilevare, quindi, che non esistono alternative politiche al Governo Prodi, auspica un confronto costruttivo tra le forze parlamentari che conduca ad una riforma elettorale foriera di una nuova fase politica.
MARIO PEPE (FI). Nel giudicare lesiva delle prerogative parlamentari la procedura seguita nell'iter del provvedimento d'urgenza in esame, ritiene che la formazione del cosiddetto tesoretto derivi non dalla lotta all'evasione fiscale ma dall'adozione di misure penalizzanti per le imprese.
La seduta, sospesa alle 19,35, è ripresa alle 19,55.
PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
INDI
DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:
Presenti e votanti 564
Maggioranza 283
Hanno risposto sì 333
Hanno risposto no 231
(La Camera approva).
Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti proposte emendative.
Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Mercoledì 21 novembre 2007, alle 9,30.
(Vedi resoconto stenografico pag. 41).
La seduta termina alle 21,15.