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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 64 di martedì 7 novembre 2006
Pag. VPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
La seduta comincia alle 9,05.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono cinquantasette.
Discussione congiunta dei disegni di legge: Legge finanziaria 2007 (A.C. 1746-bis); Bilancio di previsione dello Stato per il 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009 (A.C. 1747).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione congiunta sulle linee generali è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione congiunta sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
MICHELE VENTURA (Ulivo), Relatore sul disegno di legge n. 1746-bis. Rileva che le direttrici di fondo alle quali si ispira la manovra economico-finanziaria per il 2007 sono individuabili nel risanamento strutturale dei conti pubblici, nella redistribuzione più equa del reddito e della pressione fiscale e nell'avvio di radicali riforme sui versanti del federalismo fiscale, della sanità, della previdenza, della pubblica amministrazione e dello Stato sociale, con l'obiettivo prioritario di favorire la crescita economica. Osserva inoltre che, a seguito delle misure predisposte, l'entità del deficit si collocherà prevedibilmente al 2,8 per cento del prodotto interno lordo e si determinerà un consistente miglioramento dell'avanzo primario rispetto al negativo andamento registratosi negli ultimi due anni. Richiamati inoltre gli interventi destinati a favorire la competitività del sistema produttivo nazionale e lo sviluppo del Mezzogiorno, rivolge un invito a superare particolarismi e corporativismi, in vista di uno sforzo collettivo da compiere nell'interesse del Paese.
FRANCESCO PIRO (Ulivo), Relatore sul disegno di legge n. 1747. Ricordato preliminarmente che la riallocazione dei centri di spesa conseguente alla riorganizzazione della struttura governativa non comporta oneri per l'erario, rileva che, rispetto al bilancio assestato per il 2006, si registra un miglioramento nel saldo netto da finanziare e nel risparmio pubblico; sottolineata, inoltre, la maggiore trasparenza e conoscibilità che connota i documenti di bilancio, osserva che la complessiva manovra economico-finanziaria varata dal Governo assicura la piena rispondenza agli obiettivi indicati nel DPEF, come integrato dalla relativa nota di aggiornamento.
VINCENZO VISCO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
MASSIMO MARIA BERRUTI (FI). Evidenziata l'irragionevolezza dell'impianto del disegno di legge finanziaria per il 2007, che disvela l'intendimento di incrementare ulteriormente la pressione fiscale eludendo il controllo parlamentare, giudica iniqua la prospettata redistribuzione del carico tributario.
Pag. VIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
MASSIMO MARIA BERRUTI (FI). Manifestato inoltre un orientamento contrario alle disposizioni concernenti gli studi di settore, a suo avviso connotate da arbitrarietà, giudica meramente strumentali le misure adottate al fine di contrastare l'evasione fiscale, particolarmente penalizzanti per le categorie produttive.
GIOACCHINO ALFANO (FI). Lamenta l'assenza, nell'ambito del disegno di legge finanziaria, di disposizioni relative a questioni fondamentali, come il completamento di opere pubbliche indispensabili per il Paese. Pur condividendo peraltro alcune valutazioni del relatore, esprime un giudizio complessivamente critico sulla manovra varata dal Governo, che determinerà il diffondersi di un clima di sfiducia.
IVANO MIGLIOLI (Ulivo). Sottolinea che la manovra economico-finanziaria per il 2007 si pone il duplice obiettivo del risanamento dei conti pubblici, per consentire il rispetto dei parametri fissati in ambito europeo, e del sostegno allo sviluppo dell'economia, perseguendo altresì un principio di equità sociale, soprattutto attraverso la lotta all'evasione e all'elusione fiscale.
ANDREA RICCI (RC-SE). Evidenzia le responsabilità del precedente Esecutivo nel peggioramento dei conti pubblici e nel blocco delle risorse destinate agli investimenti pubblici, che hanno reso necessaria una manovra economica di dimensioni particolarmente elevate e tuttavia capace di coniugare i condivisibili obiettivi del risanamento, dello sviluppo e dell'equità sociale. Esprime quindi un giudizio complessivamente positivo sugli interventi in materia di entrate, auspicando invece l'introduzione di alcune modifiche al testo in materia di spesa pubblica con particolare riferimento ai temi della precarietà del lavoro, della sanità, nonché della scuola, dell'università e della ricerca.
LORENZO BODEGA (LNP). Ritiene che i pur condivisibili obiettivi del risanamento, dello sviluppo e dell'equità non siano perseguibili attraverso le misure previste da una legge finanziaria già ampiamente bocciata dal Paese. Lamenta in particolare che la manovra economica per il 2007 - che appare priva di anima e di coraggio, oltre che figlia di un compromesso al ribasso tra le varie componenti della maggioranza - mortifica le autonomie locali tagliando i trasferimenti ai comuni.
SALVATORE IACOMINO (RC-SE). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Nel sottolineare la necessità inderogabile di risanare la finanza pubblica e di mandare segnali di equità al Paese, ravvisa elementi positivi nel metodo partecipativo adottato dall'Esecutivo nel confronto con il sistema delle autonomie locali e giudica positivamente gli interventi previsti dal disegno di legge finanziaria in merito al cuneo fiscale, per i settori dello sviluppo e della ricerca, per la tutela dell'occupazione e ai fini del contenimento della spesa pubblica.
RAFFAELE AURISICCHIO (Ulivo). Dichiara di condividere la filosofia che ispira il disegno di legge finanziaria per il 2007, nonché gli obiettivi perseguiti dalla complessiva manovra economica in termini di risanamento, equità e sviluppo. Stigmatizzato altresì l'atteggiamento ostruzionistico assunto dall'opposizione in Commissione e pur ritenendo che la legge finanziaria proposta dal centrosinistra sia suscettibile di ulteriori miglioramenti, ne auspica l'approvazione in modo da consentire l'adozione di politiche di sviluppo per il Paese ed in particolare per il Mezzogiorno.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Osservato che il disegno di legge finanziaria per ilPag. VII2007 - sul quale manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo - è l'inevitabile conseguenza dello stato di dissesto dei conti pubblici ereditato dal precedente Esecutivo di centrodestra, richiama i positivi giudizi espressi dai competenti organi dell'Unione europea sulla manovra varata dal Governo; ricordate, quindi, le principali misure previste, finalizzate a garantire rigore finanziario, equità sociale e sviluppo economico, sottolinea il particolare rilievo degli interventi promossi in favore delle famiglie, che auspica siano ulteriormente estesi. Lamenta, infine, l'atteggiamento demagogico e strumentale assunto dai gruppi di opposizione nel corso dell'iter in Commissione.
MARINO ZORZATO (FI). Ricordate le contraddizioni esistenti all'interno della maggioranza in materia di politiche economiche e sociali, sottolinea le deleterie conseguenze derivanti dalla manovra proposta dal Governo sotto il profilo della crescita economica, del risanamento finanziario e dell'equità sociale; lamenta, quindi, il significativo incremento della pressione fiscale, i cui proventi vengono peraltro destinati al finanziamento di spese improduttive.
CAMILLO PIAZZA (Verdi). Esprime un giudizio complessivamente positivo sul disegno di legge finanziaria per il 2007, con particolare riferimento alle disposizioni concernenti la promozione dell'efficienza energetica, i biocarburanti ed il demanio marittimo. Preannunzia quindi l'impegno del suo gruppo per apportare modifiche migliorative al testo del provvedimento su importanti questioni in materia ambientale, quale la cooperazione internazionale per far fronte alla carenza di acqua.
ANTONIO GIUSEPPE MARIA VERRO (FI). Nel manifestare un orientamento contrario a una manovra che penalizza i ceti produttivi ed è fondata su un aumento della pressione fiscale, senza prevedere un'adeguata riduzione della spesa pubblica, esprime, in particolare, un giudizio critico sulle misure previste in materia di lotta all'evasione ed all'elusione fiscale e di riduzione del cuneo fiscale.
MAINO MARCHI (Ulivo). Sottolinea che la rilevante entità della manovra economico-finanziaria per il 2007 si è resa necessaria per affrontare i gravi problemi ereditati dal precedente Esecutivo, con l'obiettivo di un risanamento duraturo dei conti pubblici, che può essere realizzato solo unitamente all'equità sociale ed al sostegno alla crescita. Richiama quindi le condivisibili misure previste in tema di contrasto all'evasione fiscale che, a suo avviso, non può essere condotta unicamente facendo ricorso alla strategia del contrasto di interessi.
PAOLA FRASSINETTI (AN). Ritiene che la manovra economico-finanziaria proposta dal Governo, anziché perseguire fini redistributivi, sia particolarmente penalizzante per i ceti medi, a causa dell'aumento delle imposte locali, prive del carattere della progressività, in ciò dimostrando che l'Esecutivo ha dovuto recepire lo schema ideologico della sinistra radicale. Osserva inoltre che la stessa manovra è ispirata ad una impostazione centralista, imperniata su un classismo ormai desueto.
MICHELE BORDO (Ulivo). Nel rilevare che la responsabilità per l'ingente entità della manovra economica è interamente da addebitare al precedente Governo, ritiene che il disegno di legge finanziaria per il 2007 sia in grado di coniugare l'obiettivo del risanamento economico con quello dello sviluppo del Paese, segnatamente del Mezzogiorno.
AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Osservato che il Governo si è trovato a dover affrontare una situazione economica particolarmente grave, auspica che le forze politiche presenti in Parlamento superino le pregiudiziali reciproche per contribuire al varo di una manovra che consenta di rilanciare l'economia nazionale e lo sviluppo del Paese e consolidi la posizione dell'Italia nel contesto internazionale.
RAFFAELE FITTO (FI). Nel rilevare che la manovra economica in esame contraddice le linee indicate nel DPEF, giudicaPag. VIIIla legge finanziaria per il 2007 iniqua, penalizzante per i ceti medi e per il Mezzogiorno, nonché sostanzialmente ispirata dalla sinistra radicale. Paventa inoltre il probabile ricorso del Governo al voto di fiducia al fine di celare le profonde divisioni esistenti all'interno della maggioranza.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (Ulivo). Rilevata l'opportunità di modificare la procedura di esame parlamentare dei documenti di bilancio, ritiene che la manovra economica proposta dal Governo sia in grado di conciliare l'obiettivo del risanamento della finanza pubblica con quelli della crescita e di una maggiore equità sociale. A suo avviso, inoltre, essa, sia pur migliorabile nel corso dell'esame parlamentare, è già in grado di riportare il Paese sulla via di una crescita stabile e duratura, grazie ad alcune importanti misure, come la riduzione del cuneo fiscale, gli investimenti in ricerca e sviluppo e le iniziative volte alla redistribuzione del reddito.
DAVIDE CAPARINI (LNP). Giudicata fallimentare la politica economica perseguita dal Governo, particolarmente punitiva per le categorie produttive del Paese, sottolinea la necessità di procedere ad una riforma strutturale del sistema previdenziale che elimini inaccettabili forme di privilegio di stampo clientelare ed assistenziale; nel ritenere altresì essenziale promuovere un autentico processo di liberalizzazioni, nonché garantire maggiore efficienza nell'azione della pubblica amministrazione, auspica riforme istituzionali e fiscali in senso federale.
ORIANO GIOVANELLI (Ulivo). Ricordata la disponibilità mostrata dall'Esecutivo nel senso di recepire istanze rappresentate da enti locali e società civile, ritiene che il disegno di legge finanziaria per il 2007, sebbene perfettibile, rappresenti il condivisibile presupposto per la modernizzazione del Paese.
MARCO ZACCHERA (AN). Richiama le numerose forme di imposizione fiscale che il disegno di legge finanziaria in discussione propone di introdurre, delle quali sottolinea il carattere iniquo.
MARIA LEDDI MAIOLA (Ulivo). Rileva che la particolare consistenza della manovra varata dal Governo - peraltro attenta alle esigenze delle fasce sociali più deboli della popolazione - è dovuta ai deludenti esiti della politica economica attuata dal precedente Esecutivo di centrodestra; ritiene inoltre essenziale procedere a più incisive riforme sul versante della spesa, segnatamente con riferimento alla necessità di garantire maggiore efficienza nell'azione della pubblica amministrazione.
ROBERTO GIACHETTI (Ulivo). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede che la Presidenza valuti la possibilità di attribuire ai relatori o ai gruppi della maggioranza il tempo di cui, per un disguido, non ha potuto usufruire all'inizio della seduta il relatore sul disegno di legge finanziaria.
PRESIDENTE. Assicura che la Presidenza valuterà la richiesta formulata.
Rinvia il seguito della discussione congiunta al prosieguo della seduta, che sospende fino alle 14.
La seduta, sospesa alle 13,05, è ripresa alle 14.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantotto.
Informativa urgente del Governo sugli episodi di violenza occorsi durante una manifestazione di protesta di lavoratori del petrolchimico di Porto Marghera presso la sede della regione Veneto.
PRESIDENTE. Comunica la prevista articolazione del dibattito (vedi resoconto stenografico pag. 51).
Pag. IXPAOLO GIARETTA, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Rende all'Assemblea la seguente informativa:
(Vedi resoconto stenografico pag. 51).
ANDREA MARTELLA (Ulivo). Nel ringraziare il rappresentante del Governo per la puntuale informativa resa, osserva che non si è verificato alcun episodio di violenza nell'ambito della manifestazione di protesta dei lavoratori del petrolchimico di Porto Marghera. Sottolinea, quindi, le responsabilità del presidente della regione Veneto, che ha deciso unilateralmente di non sottoscrivere l'accordo di programma che era stato definito.
ELIO VITO (FI). Esprime preoccupazione e sconcerto per l'informativa resa dal rappresentante del Governo, dalla quale emerge una sostanziale legittimazione degli atti di violenza compiuti presso la sede della regione Veneto. Ritiene altresì che l'accaduto si inscriva in un contesto di tensione politica e sociale che sta riguardando quella regione, rilevando che rispetto a tale situazione il Governo appare ostaggio delle frange più estreme della sua maggioranza. Ritiene inoltre che sarebbe spettato al ministro dell'interno riferire sulla preoccupante situazione dell'ordine pubblico nella regione Veneto.
PRESIDENTE. Ricorda che nella riunione di ieri della Conferenza dei presidenti di gruppo è stata rimessa alla valutazione del Governo la scelta del proprio rappresentante designato a rendere l'informativa odierna.
FILIPPO ASCIERTO (AN). Nel ringraziare tutti coloro che gli hanno espresso solidarietà per l'aggressione subita, sottolinea che nella regione Veneto si sono verificati gravi episodi di violenza politica da parte di frange legate all'estrema sinistra che, nel caso oggetto dell'informativa, hanno coinvolto anche esponenti di organizzazioni sindacali. Ricorda quindi che i rappresentanti della sua parte politica negli enti locali della regione Veneto hanno chiesto con forza l'intervento del ministro dell'interno per affrontare questo grave problema di ordine pubblico.
GINO SPERANDIO (RC-SE). Rileva che è in atto da parte dell'opposizione un tentativo miope di ingigantire un episodio che non può essere considerato, in maniera capziosa, alla stregua di un fenomeno di ordine pubblico. Nell'esprimere la solidarietà del suo gruppo al deputato Ascierto ed al signor Vanzan per l'aggressione recentemente subita, invita le forze politiche del centrodestra a desistere dal gestire i conflitti sociali in atto nella regione Veneto come problemi di ordine pubblico.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Ritiene che il rappresentante del Governo abbia commesso un errore nel minimizzare i veri e propri episodi di violenza verificatisi ieri; invita inoltre le forze politiche ad interrogarsi su quanto sta avvenendo nel comparto della chimica e sulle sue prospettive future. Chiede infine all'Esecutivo di chiarire il ruolo che l'ENI dovrà svolgere relativamente all'attività del petrolchimico di Porto Marghera.
ALBERTO FILIPPI (LNP). Pur comprendendo le legittime istanze dei lavoratori del petrolchimico di Porto Marghera, giudica inaccettabili gli atti di violenza innegabilmente compiuti, sottolineando peraltro la piena legittimità della decisione assunta dal presidente della regione, la cui premessa è un voto unanime della giunta regionale. Reputa infine necessario e ineludibile un chiarimento delle intenzioni del Governo circa il futuro di ciò che resta dell'industria chimica italiana.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Espressa preliminarmente solidarietà al deputato Ascierto ed al signor Vanzan per l'aggressione subita, ritiene che nel caso oggetto dell'informativa non si possa parlare tanto di violenza quanto di manifestazioni di nervosismo politico-sindacale. Nel condividere pertanto le considerazioni svolte dal rappresentante del Governo, rileva chePag. Xnon si sono verificate, a suo giudizio, situazioni tali da configurare un problema di ordine pubblico.
MARCO BOATO (Verdi). Ringrazia il rappresentante del Governo per la tempestività dell'informativa resa, che giudica soddisfacente. Reputa altresì corretto distinguere tra un episodio di tensione sociale e sindacale ed il fenomeno della violenza politica. Ritiene quindi che, di fronte a pur deprecabili forme di degenerazione del conflitto sociale, ci si debba interrogare sulle cause che le hanno determinate e impegnarsi per la loro soluzione, come il Governo sta facendo rispetto alle complesse problematiche poste dal petrolchimico di Porto Marghera.
GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur). Auspica che la vicenda oggetto dell'informativa possa indurre ad un'approfondita riflessione sulla critica situazione in cui versa il settore chimico. Pur condannando fermamente qualsiasi episodio di violenza fisica, si dichiara certo che le autorità preposte faranno chiarezza sull'accaduto, invitando tuttavia contestualmente a non accedere a strumentalizzazioni politiche dell'accaduto.
PIETRO RAO (Misto-MpA). Ritiene che il grave episodio oggetto dell'informativa sia frutto di una voluta esasperazione del conflitto sociale, che rischia di fomentare atti di violenza nei cui confronti deve essere espressa la più ferma condanna, auspicando peraltro che si abbia l'occasione per discutere in Parlamento sul futuro della chimica italiana.
PRESIDENTE. Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 15,02, è ripresa alle 15,12.
Si riprende la discussione.
SIMONE BALDELLI (FI). Sottolineate le contraddizioni esistenti tra le forze politiche della maggioranza, all'interno della quale è prevalsa la linea indicata dalle componenti riconducibili alla sinistra radicale, stigmatizza il sostanziale esautoramento delle prerogative parlamentari; paventato altresì un nuovo ricorso allo strumento fiduciario, lamenta la mancata previsione delle riforme strutturali necessarie al Paese.
GRAZIA FRANCESCATO (Verdi). Nel ritenere che la manovra varata dal Governo rappresenti un'occasione parzialmente mancata per promuovere uno sviluppo effettivamente sostenibile, preannunzia che il suo gruppo condurrà un'azione molto incisiva affinché il testo del disegno di legge finanziaria sia modificato nel senso auspicato.
PIETRO ARMANI (AN). Nel ritenere ormai improcrastinabile procedere ad una riforma delle procedure parlamentari di esame dei documenti di bilancio, osserva che la manovra economico-finanziaria per il 2007 non favorirà il rilancio dell'economia del Paese. Esprime, in particolare, perplessità sulle misure di contrasto all'evasione fiscale che, incrementando e complicando gli adempimenti fiscali, rischiano di penalizzare i contribuenti senza peraltro pervenire ai risultati sperati.
DANIELE MARANTELLI (Ulivo). Osservato che la manovra economico-finanziaria per il 2007 si propone di favorire il risanamento, rilanciare lo sviluppo e conseguire obiettivi di giustizia sociale, sottolinea in particolare la necessità di ammodernare la rete infrastrutturale della regione Lombardia.
LEONARDO MARTINELLO (UDC). Paventa il rischio che la manovra economico-finanziaria per il 2007 penalizzi il settore agro-alimentare, non prevedendo misure a sostegno dell'attività di impresa e dell'internazionalizzazione dei prodotti dell'agricoltura italiana.
FELICE BELISARIO (IdV). Rileva che la manovra economico-finanziaria per ilPag. XI2007 è stata valutata positivamente dai competenti organi dell'Unione europea per il carattere rigoroso che la contraddistingue, sottolineando la necessità di contenere ulteriormente la spesa pubblica.
FILIPPO ASCIERTO (AN). Nel rilevare l'assenza nel disegno di legge finanziaria di adeguate misure in tema di sicurezza, lamenta, in particolare, la riduzione delle risorse stanziate per le forze dell'ordine.
ARNOLD CASSOLA (Verdi). Nel sottolineare che la manovra economica per il 2007 è incentrata sui principi di equità e giustizia sociale, dichiara di condividere in particolare le misure previste per la lotta all'evasione fiscale, nonché le disposizioni in materia ambientale e di tassazione delle rendite finanziarie. Nell'auspicare inoltre l'introduzione di modifiche al testo che tengano conto delle esigenze degli italiani residenti all'estero, esprime un orientamento favorevole al provvedimento in discussione.
REMIGIO CERONI (FI). Rilevato che nel Paese si registra un progressivo calo del consenso elettorale nei confronti del Governo e la perdita di credibilità del Paese a livello internazionale, osserva che i provvedimenti economico-finanziari adottati dall'Esecutivo non contengono adeguate misure in favore delle imprese e delle famiglie. Preannunzia quindi voto contrario sul disegno di legge finanziaria.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel sottolineare che il disegno di legge finanziaria si inserisce nel quadro complessivo di attuazione del programma dell'Unione, evidenzia le condivisibili disposizioni per il risanamento dei conti pubblici e la lotta all'evasione fiscale. Preannunzia quindi voto favorevole sul provvedimento in discussione.
GIAN LUIGI PEGOLO (RC-SE). Giudica significative ed apprezzabili le misure introdotte dal disegno di legge finanziaria per promuovere un processo redistributivo in favore delle fasce sociali più deboli e consolidare lo Stato sociale. Auspica comunque l'introduzione di alcune modifiche migliorative riguardanti, tra l'altro, i temi dell'incapienza, del lavoro precario, delle pensioni, della sanità e dell'università, sottolineando altresì l'opportunità di adottare politiche di sviluppo più selettive, volte a premiare i comportamenti virtuosi.
SALVATORE CICU (FI). Nel contestare le accuse mosse all'opposizione di aver assunto un atteggiamento ostruzionistico nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria in Commissione, osserva come, al contrario, l'iter sia stato condizionato dalle componenti della sinistra massimalista presenti nella maggioranza. Rilevato altresì che con la manovra economica varata dall'attuale Esecutivo il debito pubblico raggiungerà livelli record in Europa, osserva che le misure varate dal Governo presentano un evidente intento punitivo nei confronti del ceto medio e delle categorie produttive, lamentando inoltre la violazione dell'autonomia statutaria della regione Sardegna realizzata dall'articolo 102 del testo in esame. Auspica infine l'accoglimento delle proposte emendative presentate dal suo gruppo.
DANIELA GARNERO SANTANCHÈ (AN). Stigmatizzata con decisione l'assenza del ministro dell'economia e delle finanze, rileva che i contenuti del disegno di legge finanziaria per il 2007 contraddicono gli intenti preannunciati nel DPEF, sottolineando quindi che la manovra economica proposta del Governo di centrosinistra penalizzerà le famiglie e i soggetti più deboli della società.
ANTONIO RUGGHIA (Ulivo). Ricordata la pesante eredità lasciata dal Governo di centrodestra in termini di emergenze sociali ed economiche, ritiene apprezzabile lo sforzo compiuto con la manovra economico-finanziaria in esame per dotare il Paese delle risorse necessarie allo sviluppo, in particolare per sostenere la riorganizzazione e la razionalizzazione del settore della difesa.
Pag. XIILUIGI D'AGRÒ (UDC). Nel ritenere che le difficoltà che hanno connotato l'iter in Commissione del disegno di legge finanziaria siano dovute alla confusione ed alle contraddizioni interne al Governo ed alla maggioranza, osserva che la mancata adozione di misure strutturali sul versante della spesa non consentirà di coniugare risanamento finanziario e sviluppo economico; giudicate altresì inefficaci e di stampo esclusivamente ideologico le disposizioni in tema di lotta all'evasione fiscale, osserva che la manovra varata dall'Esecutivo ha una valenza meramente contabile.
LUCIANO D'ULIZIA (IdV). Riterrebbe opportuno che l'intero Parlamento contribuisse a migliorare talune parti della manovra economico-finanziaria per il 2007, sollevando dubbi sulla reale capacità delle misure ivi prospettate di conseguire l'obiettivo di coniugare il risanamento dei conti pubblici ed il rilancio dello sviluppo economico.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
MAURIZIO FUGATTI (LNP). Nel lamentare che le divergenze interne alla maggioranza non hanno consentito un compiuto esame dei documenti di bilancio da parte della V Commissione, osserva che la manovra economico-finanziaria per il 2007 non appare affatto improntata ad equità sociale e rischia di penalizzare, in particolare, le regioni del Nord.
RICCARDO MILANA (Ulivo). Osserva che con la manovra economico-finanziaria per il 2007, della quale sottolinea gli aspetti più condivisibili, si tenta di correggere le errate previsioni di crescita formulate dal precedente Governo, perseguendo gli obiettivi del risanamento, dell'equità e dello sviluppo.
DOMENICO ZINZI (UDC). Rileva che la manovra economico-finanziaria per il 2007 si basa prevalentemente sull'aumento della pressione fiscale e risulta condizionata dalle posizioni delle componenti estremiste della coalizione di maggioranza, penalizzando, in particolare, il ceto medio e le piccole imprese.
GIANFRANCO CONTE (FI). Lamentata la scarsa attenzione rivolta dal ministro dell'economia e della finanze alla questione cruciale dei saldi di bilancio, osserva che la manovra economico-finanziaria per il 2007 si basa in larga parte sull'aumento dell'imposizione fiscale. Esprime quindi perplessità sulla congruità delle risorse disponibili per dare attuazione al contratto per il pubblico impiego e sulle modalità con cui sono stati operati i previsti tagli alla spesa pubblica, evidenziando i numerosi aspetti contraddittori di una legge finanziaria la cui sostanza appare quasi truffaldina.
ROSELLA OTTONE (Ulivo). Rileva che la manovra economico-finanziaria per il 2007, pur rigorosa e consistente, risulta equa e segna una positiva inversione di tendenza rispetto alla linea del precedente Esecutivo, proponendosi gli obiettivi del risanamento dei conti pubblici e della promozione dello sviluppo economico, coniugati ai principi di equità fiscale e giustizia sociale.
MANLIO CONTENTO (AN). Nel rilevare come le scelte politiche dell'attuale maggioranza siano condizionate da una parte della coalizione di Governo, ritiene che la lotta all'evasione fiscale che il Governo Prodi dichiara di voler perseguire non possa essere effettivamente condotta moltiplicando gli adempimenti tributari, che assumono un carattere vessatorio per i contribuenti. Osserva inoltre che con il precedente Governo si era conseguito l'obiettivo di una effettiva ripresa economica.
SILVIA VELO (Ulivo). Osserva che la manovra economico-finanziaria proposta dal centrosinistra, oltre a rappresentare la risposta agli impegni assunti dal Governo nel DPEF, consentirà di perseguire gli obiettivi della ripresa economica, del risanamentoPag. XIIIdei conti pubblici, nonché di rilanciare settori fondamentali per lo sviluppo del Paese, segnatamente quello della portualità.
ALBERTO FILIPPI (LNP). Nel rilevare che il Governo ricorrerà presumibilmente alla posizione della questione di fiducia per conseguire l'approvazione del disegno di legge finanziaria, ravvisa gravi squilibri nella destinazione delle risorse alle diverse aree del Paese, penalizzanti in particolare per le regioni del Nord d'Italia.
AMERICO PORFIDIA (IdV). Ritiene che con il disegno di legge finanziaria in discussione siano stati messi in campo interventi specifici per sostenere lo sviluppo del Mezzogiorno, ai quali però deve necessariamente accompagnarsi una attenta politica di controllo e di monitoraggio.
MARIA IDA GERMONTANI (AN). Ritiene che l'opinione pubblica e le categorie sociali e produttive del Paese abbiano già bocciato senza possibilità di appello la manovra economico-finanziaria varata dal Governo di centrosinistra, imperniata quasi esclusivamente su un incremento inaccettabile della pressione fiscale. Auspica pertanto un confronto democratico che consenta l'approvazione di alcune significative proposte emendative presentate dal suo gruppo sui rilevanti temi della sicurezza, della famiglia e della solidarietà.
ELETTRA DEIANA (RC-SE). Manifestato un orientamento nettamente contrario alla scelta del Governo - peraltro non connotata dalla necessaria trasparenza - di finanziare un fondo per la realizzazione di un programma di armamenti di carattere offensivo, invita l'Esecutivo a fornire maggiori chiarimenti circa i costi e la valenza strategica del programma medesimo.
ROBERTO SALERNO (AN). Manifestata preoccupazione per il sostanziale arresto del processo di modernizzazione del Paese avviato dal precedente Esecutivo di centrodestra, dichiara di non condividere, in particolare, le scelte compiute in merito alla realizzazione delle grandi opere, segnatamente con riferimento al progetto di alta velocità; osservato, altresì, che la politica fiscale perseguita dal Governo favorisce l'instaurazione di un pericoloso clima di scontro sociale, esprime un orientamento nettamente contrario alla manovra economico-finanziaria per il 2007.
BRUNO TABACCI (UDC). Giudicato il dibattito in corso rituale e deludente, chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
LUCA BELLOTTI (AN). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
SALVATORE TOMASELLI (Ulivo). Rilevato che il risanamento dei conti pubblici rappresenta la premessa per la modernizzazione e lo sviluppo economico del Paese, sottolinea la particolare attenzione rivolta dal Governo alle istanze rappresentate dalle piccole e medie imprese.
DONATELLA MUNGO (RC-SE). Giudica condivisibile il contenuto della manovra economica per quanto riguarda le entrate, pur ritenendo non risolutive le misure previste per il contrasto dell'evasione fiscale; auspica quindi una riflessione sulla necessità di attuare una politica della spesa pubblica maggiormente incentrata sulla qualità dei servizi resi, nonché di rivolgere maggiore attenzione al rapporto tra Stato ed enti locali.
ENZO RAISI (AN). Osserva che la manovra economico-finanziaria per il 2007, sebbene imponente nella sua dimensionePag. XIVquantitativa, appare inidonea ad affrontare il deficit infrastrutturale del Paese, che penalizza in particolare il sistema produttivo.
PIETRO RAO (Misto-MpA). Nell'esprimere il giudizio critico della sua componente politica sui provvedimenti nei quali si articola la manovra economico-finanziaria per il 2007, ne evidenzia l'impostazione repressiva e statalista, desumibile in particolare dalla violazione dello statuto del contribuente conseguente alla previsione della retroattività delle norme in materia fiscale; ritiene infine che la manovra sia eccessivamente sbilanciata sul versante delle entrate, oltre che iniqua e gravemente penalizzante per numerose categorie di cittadini.
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Osserva che l'entità della manovra economico-finanziaria, peraltro inopportunamente incentrata sull'incremento della pressione fiscale, non appare giustificata dalla necessità di rispettare i parametri europei. Nel sottolineare inoltre che le misure concernenti il trattamento di fine rapporto rischiano di creare discriminazioni tra diverse categorie di lavoratori, esprime un giudizio critico sulle disposizioni relative al taglio dei trasferimenti agli enti locali.
EMANUELE FIANO (Ulivo). Pur riconoscendo taluni aspetti discutibili che hanno connotato l'iter dei documenti di bilancio per il 2007, ritiene condivisibile la manovra economico-finanziaria predisposta dal Governo; auspica peraltro che il risanamento dei conti pubblici che ne deriverà possa determinare, già a partire dal 2008, una riduzione della pressione fiscale.
RICCARDO DE CORATO (AN). Lamenta la riduzione degli stanziamenti a favore degli enti locali prevista dalla manovra di bilancio per il 2007, paventando il rischio di un conseguente incremento della pressione fiscale a livello locale; osserva altresì che risulterà particolarmente penalizzato il Nord Italia, segnatamente la regione Lombardia ed il comune di Milano.
ANTONIO PEPE (AN). Giudicata lacunosa la manovra economico-finanziaria per il 2007, che appare priva di un'efficace strategia politica, ne evidenzia il carattere punitivo nei confronti dei ceti produttivi del Paese, con conseguenze nefaste ai fini del rilancio dell'economia nazionale; lamenta altresì l'assenza di misure di sostegno alla famiglia e la riduzione degli stanziamenti a favore degli enti locali.
LUIGI FABBRI (FI). Ritiene che risanamento, sviluppo ed equità siano mere dichiarazioni di intenti contraddette dal contenuto dei documenti di bilancio.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
LUIGI FABBRI (FI). Osserva inoltre che il disegno di legge finanziaria per il 2007, oltre a penalizzare numerosi cittadini attraverso un consistente incremento della pressione fiscale, disattende le indicazioni contenute nel DPEF.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
CARMINE SANTO PATARINO (AN). Osserva che la manovra economico-finanziaria per il 2007, la cui entità non è peraltro giustificata dalla necessità di rispettare i vincoli fissati in ambito europeo, è basata su un indiscriminato incremento della pressione fiscale e determinerà un generale impoverimento del Paese.
GAETANO FASOLINO (FI). Nel paventare il rischio che non sia recepita alcuna delle proposte emendative presentate dai gruppi di opposizione e che il Governo ricorra al voto di fiducia, esprime un orientamento contrario ad un disegno di legge finanziaria che reca misure penalizzantiPag. XVper le fasce più deboli della popolazione ed inidonee a favorire lo sviluppo del Mezzogiorno.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Nel ritenere ineludibile una modifica delle procedure di esame dei documenti di bilancio, reputa ingiustificato l'inasprimento della pressione fiscale previsto dalla manovra economico-finanziaria per il 2007, che sottende una logica punitiva nei confronti della produzione della ricchezza; giudica infine una follia ed un artificio contabile le disposizioni concernenti il trattamento di fine rapporto.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Mercoledì 8 novembre 2006, alle 9.
(Vedi resoconto stenografico pag. 135).
La seduta termina alle 21,05.