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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Nomina del presidente della Commissione straordinaria di liquidazione del comune di Taranto - n. 2-00226)
PRESIDENTE. L'onorevole Franzoso ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00226 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 1).
PIETRO FRANZOSO. Signor Presidente, intendo illustrare sinteticamente la mia interpellanza, anche perché credo che essa abbia in sé tutte le motivazioni per cui è stata presentata con urgenza. Non mi resta pertanto che stigmatizzare gli effetti di tale urgenza, atteso che, ancora prima che venisse nominato il commissario straordinario liquidatore del comune di Taranto, noi presentavamo istanza, il 9 novembre 2006, e siamo ridotti, a nomina avvenuta e dopo che è trascorso un notevole lasso di tempo, ad illustrare questa interpellanza, che ancora oggi conferma inPag. 47sé tutte le motivazioni poste alla sua base. Con questa interpellanza esponevamo i nostri dubbi sulle motivazioni e sull'opportunità che il dottor Boccia fosse nominato a capo della commissione di liquidazione del comune di Taranto, atteso che per lo stesso comune di Taranto è stato accertato - con atto del commissario, dottor Blonda, n. 234 del 17 ottobre 2006 - il dissesto finanziario.
Prima di ascoltare la risposta del Governo alle questioni poste nell'interpellanza, ricordo al ministro dell'interno che noi abbiamo presentato, in data 8 novembre 2006, una denuncia (sottoscritta da me unitamente al collega senatore Nessa), oltre che alla Corte dei conti, alla procura della Repubblica di Taranto ed allo stesso ministro dell'interno sulle motivazioni addotte dal commissario, dottor Blonda, per dichiarare il dissesto di Taranto. Siamo pertanto in attesa, sia in forma scritta, sia in via gerarchica o come si riterrà meglio opportuno, di una risposta da parte dello stesso ministro.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, Francesco Bonato, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO BONATO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, risponderò a breve nel merito. Rispetto alle stigmatizzazioni fatte dall'onorevole Franzoso, voglio sottolineare che da parte nostra, quando ci è stata comunicata la presentazione dell'interpellanza posta all'ordine del giorno, la nostra disponibilità è stata totale. A noi risulta che il suo svolgimento è stato più volte rinviato nel tempo su richiesta dell'interpellante. Ribadisco, quindi, che, quando l'interpellanza in esame era stata iscritta all'ordine del giorno dell'Assemblea, noi eravamo disponibili a dare da subito la risposta.
Rispondo ora nel merito all'interpellanza urgente dell'onorevole Franzoso sulla nomina del professor Boccia a presidente della commissione straordinaria di liquidazione del comune di Taranto. Le modalità di funzionamento dell'organo straordinario di liquidazione, sia nella forma monocratica, sia in quella collegiale, sono - come lei ben sa, onorevole Franzoso - tassativamente previste dagli articoli 252 e seguenti del Testo unico sull'ordinamento degli enti locali, approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. In particolare, la disposizione disciplina la composizione della commissione straordinaria di liquidazione, prevedendo, a tal fine, anche la procedura da seguire per la presidenza dell'organismo.
Sotto il profilo della competenza, l'organo straordinario di liquidazione è chiamato a pronunciarsi relativamente a fatti e ad atti di gestione che consistono nella rilevazione della massa passiva, nell'acquisizione e gestione dei mezzi finanziari disponibili ai fini del risanamento, anche mediante l'alienazione dei beni patrimoniali, e nella liquidazione e pagamento della massa passiva. Altro adempimento assegnato all'organo straordinario di liquidazione è, infine, quello della denuncia alla procura regionale presso la Corte dei conti, nell'ipotesi in cui vengano accertati danni all'ente locale o all'erario.
Dall'impianto complessivo delle norme sopra citate, emerge che il legislatore ha inteso separare nettamente la gestione dell'ente locale in risanamento dalle funzioni di carattere strettamente tecnico-operativo, demandate all'organo straordinario di liquidazione, la cui attività, in nessun caso, si sovrappone a quella degli organi comunali, ancorché commissariati, svolgendo, nel contempo, funzioni essenziali di supporto e collaborazione al fine di promuovere, attraverso la più efficace gestione delle risorse acquisite, il reale risanamento dell'ente.
Ora, date la difficoltà di qualsivoglia risanamento di un ente in dissesto e la particolarità dei problemi che la situazione di Taranto presentava, l'orientamento che ha guidato l'azione del Ministero dell'interno è stata tutta rivolta alla ricerca di persone dotate di tecnicalità, esperienza e capacità tali da garantire l'assolvimento di un compito così gravoso, in cui le alte capacità professionali rappresentavano un requisito fondamentale e indispensabile. Un compito, tra l'altro, inPag. 48cui il rispetto delle procedure e delle disposizioni normative è fortemente cogente e lascia poco spazio, se non nulla, alla discrezione. L'attività dell'organo straordinario di liquidazione è, infatti, sottoposta, tra l'altro, alla vigilanza del Ministero dell'interno, attraverso la commissione centrale per la finanza locale. Quello che più importa, però, è che questo è un compito strettamente e sostanzialmente tecnico-amministrativo, in cui si tratta di accertare i requisiti di ammissibilità dei crediti verso l'ente e di recuperare le risorse da destinare alla liquidazione di tali debiti. Le caratteristiche prettamente tecnico-operative della commissione giustificano, dunque, la previsione normativa, secondo cui i componenti della stessa siano in possesso degli indispensabili requisiti di natura professionale, a fronte delle funzioni che sono chiamati a svolgere.
Ricordo che, su proposta del Ministero dell'interno, è stata nominata, con decreto del Presidente della Repubblica del 10 novembre 2006, la commissione straordinaria di liquidazione composta dal professor Francesco Boccia, capo del dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali della Presidenza del Consiglio dei ministri, dal dottor Mario Agostino Pazzaglia, segretario generale a riposo, e dal dottor Giuseppe Caricati, direttore amministrativo contabile presso la prefettura di Potenza. In conformità all'articolo 252 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, il presidente viene eletto dalla commissione stessa poiché, come nella maggior parte degli organi collegiali, la scelta del presidente rientra nella libera determinazione dell'organo stesso che provvede ad eleggere, nel suo seno, il presidente.
Venendo ora, in modo specifico, ai rilievi mossi dagli onorevoli interpellanti, va precisato che il professor Francesco Boccia, oltre a rivestire le funzioni di dirigente statale di livello apicale, è professore associato universitario in discipline economiche, è stato ricercatore presso la London School of Economics and Political Science ed ha svolto significative esperienze di gestione negli enti locali.
Per quanto attiene ai profili di incompatibilità, ricordo che il comma 3 dell'articolo 2152 prevede espressamente che, ai componenti della commissione, si applichi la stessa disciplina delle incompatibilità prevista dall'articolo 236 del decreto legislativo n. 267 del 2000 per la nomina dei revisori dei conti. Non può quindi far parte dell'organo di liquidazione straordinaria chi, nei due anni precedenti alla nomina, abbia rivestito l'incarico di componente degli organi dell'ente locale. Non risulta questa la situazione del professor Boccia, avendo ricoperto l'incarico di assessore presso il comune di Bari, in una realtà territoriale, quindi, diversa dall'ente locale cui è chiamato ad operare nell'ambito della commissione straordinaria di liquidazione.
La libera scelta operata dalla commissione stessa con il verbale n. 1 del 23 novembre 2006 (è stato nominato all'unanimità, come presidente, il professor Boccia) non è sindacabile, ricadendo nella libera espressione della volontà dell'organo, ma è condivisibile, essendo il professor Boccia, come precedentemente riferito, docente universitario di materie economiche e persona di riconosciuta ed apprezzata competenza.
PRESIDENTE. Il deputato Franzoso ha facoltà di replicare.
PIETRO FRANZOSO. Signor Presidente, sarebbe inopportuno considerarmi soddisfatto della risposta data dal sottosegretario, atteso che l'interpellanza urgente non verteva sull'incompatibilità ma sull'inopportunità di nominare il dottor Boccia, prescindendo dai requisiti e dal fatto che sia stato nominato dalla commissione. In quel periodo, tutti gli organi di stampa hanno preannunciato la nomina del professor Boccia a presidente della commissione liquidatoria per il dissesto finanziario di Taranto, e poi ciò si è avverato. La formalità della commissione che lo ha nominato è emblematica.Pag. 49
Conosciamo un po' tutti, poi, le funzioni demandate all'organo, cioè alla commissione, ai sensi dell'articolo 252 del decreto legislativo n. 267 del 2000. Il problema è proprio nella funzione che deve svolgere, che si rimarca ancora più rispetto al momento in cui è stata presentata l'interpellanza, quando ancora il professore non si era insediato, alla luce degli accadimenti seguiti all'insediamento. Ricordo, onorevole sottosegretario, che la tardività della risposta non può essere ascrivibile ad un rinvio avvenuto durante le feste di Natale, atteso che il dottor Boccia si è insediato una decina di giorni dopo la formulazione dell'interpellanza urgente.
Proprio nelle competenze sta l'inopportunità di avere indicato il professor Boccia, vista la specificità delle denunce della Corte dei conti in merito alla necessità di non sovrapporsi agli organi comunali, infatti, di fatto esercita una funzione demandata in una situazione ordinaria agli organi comunali, la vendita dei beni. La motivazione alla base della denuncia fatta dal sottoscritto alla Corte dei conti, al Ministero dell'interno ed alla procura della Repubblica verte sull'inopportunità di dichiarare il dissesto, che pesa negativamente sulla testa della società, proprio quella società che richiedeva trasparenza e legalità da parte di tutti e non solo di una parte.
Tale funzione avrebbe dovuto consigliare al Governo di evitare di nominare il professor Boccia, atteso che egli non è stato il candidato del comune di Canicattì o di una frazione, ma ha partecipato alla competizione riguardante le primarie per il governo regionale, nel 2005, con l'attuale presidente della regione, atteso che il professor Boccia è stato in carica, fino a poco tempo fa, come assessore al comune di Bari (per la verità, non con grandi meriti, visti i risultati, stando a quanto letto sui giornali che hanno riportato le considerazioni della stessa Corte dei conti) ed atteso che era pienamente occupato nelle funzioni svolte come consigliere presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
A tutto ciò si aggiunge che in questo periodo il professor Boccia, con tutte le conferenze stampa che sta svolgendo sul territorio, sta esercitando una funzione politica.
Vi è di più, caro sottosegretario, e lo constaterebbe ancora oggi! Se lei leggesse le notizie relative alla Puglia pubblicate sui giornali di ieri, scoprirebbe che vi è una diatriba tutta interna alla maggioranza, in particolare nel gruppo consiliare della Margherita della regione Puglia. Quel gruppo, infatti, si è spaccato verticalmente: cinque consiglieri regionali hanno chiesto le dimissioni dei propri assessori in giunta ed hanno affermato di riferirsi alla corrente del professor Boccia! Ciò significa che il professor Boccia svolge, in Puglia, una funzione politica, essendo addirittura capocorrente di un partito della maggioranza!
Se non sono queste le considerazioni che avrebbero dovuto portare quantomeno a considerare la inopportunità di nominare Francesco Boccia a capo della commissione straordinaria di liquidazione per effetto del dissesto del comune di Taranto, credo che dovremmo evidentemente convincerci di ciò che ho sempre detto e che continuo a sostenere. Ho sempre affermato, infatti, che questa maggioranza tende solo ad occupare tutte le poltrone possibili, in barba alla trasparenza e, se mi è consentito, data la mancanza di trasparenza, forse anche in barba all'opportunità ed alla legalità degli atti stessi, che andremo a verificare successivamente (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!