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Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 15 - A.C. 1746-bis)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 1746-bis sezione 7).
Ha chiesto di parlare l'onorevole Gioacchino Alfano. Ne ha facoltà.
GIOACCHINO ALFANO. L'articolo 15, recante disposizioni in materia di immobili, modifica la norma che regola i beni confiscati agli appartenenti alla criminalità organizzata. Si tratta di un tema che cade in un momento particolare, non solo per la Campania, purtroppo! Noi, Presidente, non abbiamo potuto valutare gli emendamenti durante l'esame in Commissione, che sarebbe stata la sede per affrontare le numerose questioni connesse alla legge finanziaria e, dunque, abbiamo rinviato alla fase dell'iter in Assemblea lo svolgimento di alcune riflessioni.
Con riferimento all'articolo 15, Presidente, vi sono soltanto otto emendamenti ed un articolo aggiuntivo; il mio auspicio - spero che il Governo ed il relatore lo accolgano - è quello di pervenire ad una Pag. 81soluzione condivisa delle questioni in esso poste. Inviterei addirittura tutti i colleghi che hanno sottoscritto emendamenti che modificano l'articolo in esame a ritirarli, a condizione che il Governo si dichiari disponibile a recepire le istanze in essi rappresentate, per dare al Paese un segnale di unità almeno su queste tematiche.
Affrontare nella legge finanziaria le questioni di proprio interesse può essere complicato ma condivisibile, ma farlo in riferimento ad argomenti come quelli che interessano territori quale il nostro, che ci chiamano tutti i giorni ad essere testimoni, renderebbe difficile dimostrare all'esterno uno spirito di condivisione; su un articolo che disciplina gli strumenti di confisca dei beni alle organizzazioni criminali potrebbe costituire un problema ancor più difficile da spiegare.
Dunque, il mio intervento ha un obiettivo molto semplice: invitare il Governo ad operare un accantonamento della materia. Se fosse invece inevitabile votare questo articolo, ci si potrebbe agganciare, per così dire, al parere favorevole che presumibilmente sarà espresso sull'articolo aggiuntivo presentato dall'UDC. Tranne gli emendamenti soppressivi, si tratta di due o tre proposte emendative che offrono indicazioni semplici, che potrebbero essere condivise. In questo caso sarebbe possibile esprimere - ed invito fin d'ora tutti i colleghi a farlo - un voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Angela Napoli. Ne ha facoltà.
ANGELA NAPOLI. Signor Presidente, ha ragione il collega Alfano, che mi ha preceduta, nell'affermare che l'articolo 15, che comporta una revisione della legge attuale relativa ai beni confiscati alla criminalità organizzata, andrebbe tutto sommato valutato con una maggiore oculatezza, anche alla luce della normativa vigente in materia e di quanto tale normativa non sia più idonea a contrastare la capacità messa in atto dalla criminalità organizzata al fine di ovviare all'individuazione dei beni illeciti.
L'articolo in esame, come detto nella relazione tecnica che accompagna il disegno di legge, fa riferimento addirittura ai possibili risparmi che potrebbero derivare dall'applicazione dell'articolo così com'è stato predisposto. Questo è assolutamente falso, perché la legge di revisione sui beni confiscati non andrebbe valutata in questi termini e neppure inserita in una legge finanziaria. Vorrei infatti chiedere agli uffici tecnici dei vari ministeri, che hanno predisposto tale relazione tecnica di accompagnamento, chiarimenti sulla stima, per capire da quali elementi possano avere previsto che dai commi 1 e 2 potrebbero derivare risparmi addirittura di 12,2 milioni di euro per il 2007, di 29,7 milioni di euro per il 2008 e di 57,7 milioni di euro per il 2009.
Mi piacerebbe che si entrasse nel merito della relazione tecnica. Tuttavia, per entrare nel merito dell'articolo, è bene evidenziare che addirittura il comma 2 prevede in via prioritaria il trasferimento per finalità istituzionali o sociali al patrimonio del comune o della regione. Fino a questo momento, la destinazione è di competenza del comune.
La prima domanda è la seguente: a chi spetta il compito di individuare la finalità e la cessione del bene confiscato al patrimonio della provincia o della regione? Perché sottrarlo all'ente locale territoriale, senza prevedere un fondo che metta l'ente locale, vale a dire il comune, nelle condizioni di ristrutturare e adibire realmente il bene confiscato ad uso sociale? Perché vincolare l'intero articolo 15 alla possibilità di cedere questi beni confiscati alle associazioni ambientalistiche - mi dovete dimostrare che cosa c'entrino le associazioni ambientalistiche con gli scopi sociali - e addirittura alle università a cui si riferiscono, in maniera specifica, determinati commi dello stesso articolo?
Peraltro, nell'articolo non si prevede che i beni confiscati non debbano essere venduti. Lo sappiamo tutti - è bene che ce lo mettiamo in testa una volta per tutte - che, nel momento in cui viene concessa la vendita di un bene confiscato, lo stesso torna ad essere di proprietà dell'illegittimo Pag. 82proprietario: solo la criminalità organizzata ha le potenzialità economiche per riacquistare lo stesso bene illecitamente conseguito.
Si avverte la necessità - siamo tutti d'accordo - di stanziare dei fondi per rimettere in sesto i beni confiscati e di valutare l'istituzione di un ente preposto a gestire, una volta per tutte, i beni confiscati, ma non potrà più essere deputata a ciò l'Agenzia del demanio, così come previsto nell'articolo 15, perché la stessa ha già dimostrato fino ad oggi che cosa è avvenuto per quanto riguarda la gestione dei beni confiscati. Occorre individuare altre istituzioni presenti sul territorio, che guardino realmente alla necessità dell'utilizzo del bene a fini sociali.
Allora, anche in questo caso, al di là della ricerca di un'istituzione utile a gestire i beni confiscati e alla luce della necessità di finanziare in maniera cospicua i capitoli necessari alla gestione di tali beni, perché, una volta per tutte, non si trova il modo di rimettere in circolazione tutti i finanziamenti, il denaro e i conti correnti che sono stati confiscati alla criminalità organizzata? Dove sono giacenti questi milioni? Chi ne percepisce gli interessi?
Questi sono gli argomenti che possono essere inseriti in una legge finanziaria. Se parliamo della finanza generale, è un conto, ma non possiamo servirci della legge finanziaria per inserire una modifica ad una normativa vigente in termini di contrasto alla criminalità organizzata, che, oggi più che mai, rispetto alle potenzialità che sta evidenziando sull'intero territorio nazionale, avrebbe bisogno di essere intercettata e bloccata.
Non mi pare, caro Presidente, cari rappresentanti del Governo, che abbiate scelto la strada giusta e idonea e gli argomenti validi per continuare a parlare di reale contrasto alla criminalità organizzata. Quando si cede sulla prevenzione e, quindi, sul blocco del potere finanziario della criminalità organizzata, automaticamente si cede nel suo contrasto.
Pertanto, Alleanza Nazionale esprime fin da ora il voto contrario su questo articolo, qualora esso non dovesse subire modifiche alla luce degli emendamenti che sono stati proposti dai gruppi presenti in quest'aula (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia e Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mazzoni. Ne ha facoltà.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, anche noi, come UDC, manifestiamo contrarietà rispetto a questo articolo e, infatti, abbiamo presentato un emendamento interamente soppressivo. Siamo sicuramente favorevoli all'obiettivo che questo articolo si prefigge di raggiungere, ma, purtroppo, il tentativo di inserire nella legge finanziaria la modifica di una disciplina così complessa e delicata tradisce questo obiettivo. Questa è la cosa che ci preoccupa e che ci ha spinto a presentare un emendamento soppressivo, oltre ad altri emendamenti correttivi e ad un articolo aggiuntivo.
Come diceva bene l'onorevole Angela Napoli, questa materia ha una particolare caratteristica: la sua disciplina, che dovrebbe raggiungere l'obiettivo di inasprire la lotta alla criminalità e di valorizzare la fruizione sociale dei frutti dell'attività criminosa, diventa argomento al «confine».
Nella precedente legislatura abbiamo discusso a lungo della modifica della normativa vigente e, pur avendo un obiettivo chiaro, non siamo riusciti, nonostante il confronto serrato e la condivisione generale degli obiettivi, a completare l'iter di quel testo di legge proprio perché siamo inciampati più volte nella difficoltà e nell'ostacolo che queste incognite, legate al particolare sistema criminoso nel quale andiamo ad operare, ponevano al nostro cammino procedurale.
Oggi, credo che sia una grande provocazione nei confronti delle affermazioni svolte anche dai colleghi del centrosinistra nel corso della precedente legislatura ed una contraddizione dei principi sostenuti intervenire nel disegno di legge finanziaria con una norma chiaramente ordinamentale. Pag. 83Corriamo un rischio grave! Corriamo il rischio di ottenere l'effetto opposto: di indebolire la nostra difesa e di offrire ulteriori strumenti alle associazioni criminali.
Spero che il Governo voglia riflettere su quest'aspetto. Spero che il Governo non fondi la propria manovra di bilancio in maniera preponderante sul ricavato che immagina di ottenere da questo tipo di intervento.
Sono convinta che il Governo, svolgendo un'ulteriore riflessione seria sulla questione in esame, attraverso un invito ad un nuovo confronto, possa fare un passo indietro. Ci sono tante proposte di legge sia alla Camera sia al Senato provenienti dal centrodestra e dal centrosinistra su questo argomento.
Credo - e sicuramente questa non è una posizione ostruzionistica - che quella sede, solo quella sede, possa essere opportuna per ragionare in termini positivi e costruttivi su una materia così delicata.
Invito il Governo ad un ripensamento e chiaramente sostengo una posizione di contrarietà nel caso in cui il Governo non ripensasse la sua posizione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Ippolito Vitale. Ne ha facoltà
IDA D'IPPOLITO VITALE. Signor Presidente, le questioni che sono state poste alla nostra attenzione con grande puntualità e ricchezza di riflessioni ed approfondimento, sia pure nei tempi limitati a nostra disposizione, dai colleghi Angelino Alfano, Angela Napoli e Mazzoni credo non possano passare inosservate all'Assemblea.
Alla loro voce voglio aggiungere anche la mia che, da una parte, è di condivisione rispetto al tentativo di miglioramento dei contenuti normativi, delle previsioni dell'articolo in discussione, operato attraverso gli emendamenti proposti dai colleghi, dall'altra, rappresenta la preoccupazione forte rispetto all'introduzione nel disegno di legge finanziaria dell'articolo relativo all'ipotesi di modifica di una delicata normativa, nei confronti della quale la responsabilità del Parlamento è complessiva e non ammette distinzione di parti, di coalizione. Infatti, se di lotta seria vogliamo parlare rispetto alla criminalità organizzata, non c'è dubbio che il primo segnale forte che bisogna saper dare al paese è quello dell'univoca volontà di tutte le forze politiche di affrontare con responsabilità, con serietà, senza ma e senza se, i nodi ancora irrisolti.
Non c'è dubbio che attaccare i patrimoni della criminalità organizzata attraverso lo strumento della confisca rappresenti uno strumento importante e vero di contrasto. Tuttavia, è altresì evidente che la materia delicata al nostro esame non può richiedere analisi o soluzioni approssimative, con il rischio che diventino addirittura pericolose.
Sicché faccio mie le considerazioni della collega Mazzoni: invito anch'io il Governo ad una riflessione ulteriore sul punto. Mi auguro, pertanto, che prevalga la logica della soluzione definitiva, per una risposta seria e responsabile al paese e a quelle regioni che, in questo momento, soffrono maggiormente il problema, piuttosto che la logica «della cassa» che, tradirebbe le ragioni stesse dell'impegno contro la criminalità, che si vogliono qui riaffermare.
PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare sull'articolo 15 e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE VENTURA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate all'articolo 15, ad eccezione dell'emendamento Osvaldo Napoli 15.3 e dell'articolo aggiuntivo Mazzoni 15.01, sui quali esprime, invece, parere favorevole.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
Pag. 84
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Galletti 15.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 496
Votanti 495
Astenuti 1
Maggioranza 248
Hanno votato sì 229
Hanno votato no 266).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Galati 15.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 498
Maggioranza 250
Hanno votato sì 230
Hanno votato no 268).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Osvaldo Napoli 15.3, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 508
Votanti 507
Astenuti 1
Maggioranza 254
Hanno votato sì 501
Hanno votato no 6).
Prendo atto che il deputato Mura avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mazzoni 15.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 509
Votanti 507
Astenuti 2
Maggioranza 254
Hanno votato sì 238
Hanno votato no 269).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Angelino Alfano 15.5.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marinello. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, non ci rendiamo assolutamente conto delle ragioni che hanno spinto Governo e relatore ad esprimere un parere contrario sull'emendamento Angelino Alfano 15.5. Mi spiego: con questo emendamento vogliamo esprimere un concetto che, a nostro avviso, è estremamente importante, ossia la possibilità che gli immobili confiscati possano essere anche affidati agli istituti autonomi case popolari. A nostro avviso questo è, quindi, un emendamento di assoluto buonsenso. Non ci rendiamo, ripeto, assolutamente conto di questo «divieto». Non vorremmo che fosse un «divieto» di natura ideologica, posto soltanto perché questo emendamento è presentato da esponenti dell'opposizione. In particolari situazioni, in particolari comuni, in particolari territori, che sono caratterizzati da una Pag. 85penuria di alloggi popolari e dove, tra l'altro, gli istituti autonomi case popolari spesso sono caratterizzati da bilanci assolutamente disastrati e, quindi, si trovano nell'impossibilità di provvedere alla costruzione di nuovi alloggi, intendiamo dare una risposta al problema con quest'emendamento.
Mi rivolgo all'Assemblea, in particolare a quei settori che dicono di essere sensibili e recettivi a problematiche di questo genere. So che vi sono anche colleghi che talvolta hanno fatto dichiarazioni positive su fenomeni estremamente negativi quali, ad esempio, l'occupazione di alloggi di proprietà degli istituti autonomi case popolari. Sono fatti che, evidentemente, presentano caratteristiche particolari, che sfiorano il codice penale, ma che spesso sono determinati da situazioni di estremo disagio e di estremo degrado. Ed allora, di fronte alla possibilità (tra l'altro a costo zero, non avente bisogno di alcuna copertura) di dare un segnale positivo, non riusciamo assolutamente a cogliere - lo ripeto ancora - le ragioni di un parere contrario e di questa palese insensibilità. Noi non vorremmo che l'insensibilità del relatore e del Governo di fronte ad una problematica di tal genere si dovesse tradurre nell'insensibilità di quest'Assemblea e di quella parte politica che si assumerà la responsabilità di un voto contrario, perché altrimenti avreste veramente difficoltà a spiegarlo alla gente. Chiaramente, potremmo dire, in altre soluzioni ed in altre situazioni, che voi siete bravi solo a fare demagogia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Angelino Alfano 15.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 509
Votanti 508
Astenuti 1
Maggioranza 255
Hanno votato sì 235
Hanno votato no 273).
Prendo atto che l'onorevole D'Agrò non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Osvaldo Napoli 15.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 506
Votanti 503
Astenuti 3
Maggioranza 252
Hanno votato sì 231
Hanno votato no 272).
Prendo atto che l'onorevole D'Agrò non è riuscito a votare ed avrebbe voluto esprimere voto favorevole e che l'onorevole Capitanio Santolini non è riuscita ad esprimere il proprio voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Osvaldo Napoli 15.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 509
Votanti 508
Astenuti 1
Maggioranza 255
Hanno votato sì 234
Hanno votato no 274). Pag. 86
Prendo atto che l'onorevole D'Agrò non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto favorevole e che l'onorevole Forlani non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Oliva 15.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 513
Votanti 512
Astenuti 1
Maggioranza 257
Hanno votato sì 237
Hanno votato no 275).
Prendo atto che l'onorevole D'Agrò non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'articolo 15.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, faccio riferimento alle dichiarazioni che sono state rese dai colleghi che sono intervenuti prima di me; in particolare, ritengo che l'onorevole Mazzoni abbia espresso chiaramente le ragioni della nostra contrarietà al contenuto dell'articolo 15. Non credo che una problematica così vasta, articolata e delicata possa essere inserita nel contesto di una manovra economico-finanziaria. Non è possibile che una tale manovra diventi un omnibus dove si può trovare di tutto, così come non è possibile che ci possa essere semplicemente un dibattito così schizofrenico, molte volte incompleto e non certo mirato a concentrare tutta l'attenzione dell'Assemblea sui veri problemi che con questo articolo andiamo a toccare. L'articolo si incentra soprattutto sul fatto tecnico, perdendo di vista quello che, invece, è certamente un modo per combattere la criminalità: come utilizzare a fini sociali, in termini più puntuali e reali, tutto il patrimonio che viene ad essere requisito alla criminalità organizzata medesima.
Vi è un aspetto che più volte abbiamo evidenziato, anche lo scorso anno, in occasione dell'esame del disegno di legge finanziaria e che riguarda una situazione che, spesso, non è neanche controllabile: molte volte la criminalità viene ad acquisire lo stesso patrimonio che è stato requisito dalle autorità. Non c'è dubbio che, nelle aste, molte volte sono le stesse organizzazioni criminali che partecipano per acquisire il patrimonio mobiliare loro requisito.
Certo, il principio va bene: non siamo contrari al fatto di togliere alla criminalità per utilizzare ciò che viene requisito a fini sociali. Purtroppo però l'articolo - così com'è stato concepito - non funziona: anzi, è un'arma a doppio taglio ed in quest'occasione lo abbiamo cercato di evidenziare anche al Governo. Reitero queste mie osservazioni, nonché quelle rese da parte dei colleghi al Governo: certamente questo articolo non è né utile né opportuno! Anzi, è soprattutto controproducente. Ci stiamo assumendo una grande responsabilità! Ovviamente siamo favorevoli all'acquisizione di un principio che faccia capire al paese che, utilizzando a fini sociali un certo patrimonio, si combatte la criminalità organizzata. Con questo articolo avremmo invece una conseguenza negativa, avremmo come risultato l'opposto di ciò che vorremmo raggiungere.
La nostra non è una polemica: non recitiamo la parte dell'opposizione che dice al Governo di non volere questo articolo. Stiamo sostenendo, in realtà, che analoghi provvedimenti non hanno reso giustizia alla volontà del paese e del Parlamento. Sono queste le motivazioni del nostro voto contrario. Chiediamo ai colleghi di riflettere prima di esprimere un voto favorevole sull'articolo in esame (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 492
Maggioranza 247
Hanno votato sì 272
Hanno votato no 220).
Prendo atto che il deputato Buontempo non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Prendo atto altresì che i deputati Marinello e D'Agrò non sono riusciti a votare e che avrebbero voluto esprimere voto contrario.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Mazzoni 15.01.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Onorevole Mazzoni, lei è già intervenuta sul complesso degli emendamenti ed è prima firmataria dell'articolo aggiuntivo: non può dunque intervenire. Si senta gratificata dal parere favorevole espresso sulla sua proposta dalla Commissione e dal Governo...
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Mazzoni 15.01, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 503
Maggioranza 252
Hanno votato sì 501
Hanno votato no 2).
Prendo atto che l'onorevole Buontempo non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Prendo altresì atto che l'onorevole D'Agrò non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
MICHELE VENTURA, Relatore. Signor Presidente, chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE VENTURA, Relatore. Signor Presidente, dovremmo adesso passare all'esame dell'articolo 16. La Commissione ha presentato un emendamento a tale articolo e il termine per la presentazione dei relativi subemendamenti è stato fissato per le ore 20. Non potendo passare all'esame dell'articolo 16, proporrei, quindi, di sospendere a questo punto i lavori.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Signor Presidente, il Comitato dei nove domattina dovrà esaminare diverse questioni. Sarebbe pertanto opportuno che i lavori dell'Assemblea iniziassero alle ore 11.
PRESIDENTE. Ne prendo atto.
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, vorrei anticipatamente ringraziare il relatore ed il presidente Duilio per il breve anticipo di oggi e per il breve ritardo di domani...
Vorrei far presente all'Assemblea che, molto felicemente, prendo atto che, alla scadenza indicata dal Governo nell'ultima riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, cioè oggi, mercoledì, alle ore 20, non sono stati presentati ulteriori emendamenti...
PRESIDENTE. Devo leggere alcune comunicazioni in proposito, presidente Volontè...
LUCA VOLONTÈ. Allora mi ha anticipato, anzi mi ha contraddetto: il mio auspicio era molto fondato, perché sono le 19,40...
PRESIDENTE. Avverto che sono stati testè depositati dal Governo dieci ulteriori emendamenti al disegno di legge al nostro esame (Applausi polemici dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale). Come di consueto, saranno distribuiti non appena effettuato il vaglio di ammissibilità da parte della Presidenza.
Il seguito del dibattito è rinviato alla seduta di domani.
Sospendo la seduta che riprenderà alle ore 21 con lo svolgimento della discussione sulle linee generali del disegno di legge di conversione del decreto-legge in materia di intercettazioni.
La seduta, sospesa alle 19,40, è ripresa alle 21,30.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
TESTO AGGIORNATO AL 17 NOVEMBRE 2006