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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per la modifica delle norme del patto di stabilità interno al fine di non penalizzare gli enti locali «virtuosi» - n. 3-00861)
PRESIDENTE. L'onorevole Giuditta ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00861 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2).
PASQUALINO GIUDITTA. Signor Ministro, il motivo per il quale ho presentato questa interrogazione scaturisce dal fatto che l'applicazione delle nuove norme del patto di stabilità interno previste dalla legge finanziaria per il 2007 ha creato enormi difficoltà ai comuni e alle province del nostro Paese.
Infatti, la corretta applicazione delle stesse ha generato diffuse preoccupazioni, provocando un rallentamento delle politiche di sviluppo negli enti locali più virtuosi, a causa della impossibilità di utilizzo dei risparmi accumulati dagli stessi. Desidero ricordare che tali risorse sono in realtà il frutto di una corretta gestione amministrativa degli anni precedenti, ma, nella vigenza dell'attuale normativa, le amministrazioni locali, non potendo applicare l'avanzo di amministrazione, sono costrette inevitabilmente a limitare le loro attività.
È paradossale, signor Ministro, che gli enti che hanno correttamente gestito la spesa, rispettando i vincoli della legge nelle gestioni precedenti, vengano addirittura penalizzati. Secondo informazioni, sarebbe in fase di elaborazione un piano del Governo sulle tasse locali e sul federalismo fiscale...
PRESIDENTE. Onorevole Giuditta, deve concludere.
PASQUALINO GIUDITTA. Signor Ministro, è assolutamente necessario che in questo piano sia prevista anche la modifica del patto...
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Giuditta.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali.
L'onorevole Giuditta, pone la questione del rimedio ad alcune criticità che sono state evidenziate nella vita delle autonomie locali.
Per quanto riguarda la situazione dei cosiddetti enti «virtuosi» - come l'onorevole interrogante li definisce nella sua interrogazione - bisogna precisare che lo sforzo di miglioramento dei saldi finanziari, rivolto pure a tali enti, è frutto anche dell'orientamento espresso dalle associazioni rappresentative delle autonomie locali, sia nel periodo precedente sia durante l'iter parlamentare del disegno di legge finanziaria per il 2007.
Questo orientamento, in considerazione delle dimensioni della manovra, trovava una sua motivazione nell'esigenza di far partecipare tutti gli enti locali alle regole del patto e non soltanto quelli in disavanzo; vi era, quindi, anche un elemento di collegialità e di solidarietà.Pag. 40
Ne consegue che anche gli enti in avanzo nel triennio 2003-2005, assunto a base di riferimento per il patto di stabilità interno relativo all'anno 2007, debbano migliorare ulteriormente gli obiettivi di bilancio. È opportuno precisare, però, che il miglioramento richiesto a tutti gli enti deve essere calcolato al netto dei trasferimenti interni alle pubbliche amministrazioni; ciò sulla base di quanto stabilito dalle regole di contabilità nazionale.
La situazione di bilancio del triennio 2003-2005 tiene conto invece anche dei trasferimenti statali, che determinano quindi un risultato di avanzo di bilancio per alcuni enti.
Onorevole Giuditta, tuttavia non c'è dubbio che questa situazione abbia determinato alcune serie difficoltà anche alle autonomie locali, di cui il Governo è consapevole. Il meccanismo della media delle entrate e delle spese del periodo precedente infatti, impedisce di utilizzare risorse che sarebbero disponibili, in quanto provenienti da avanzi di bilancio o da entrate di carattere straordinario.
Il Governo è consapevole dell'importanza di tale problema e della necessità di agevolare anche per questa via l'impegno delle autonomie locali per una maggiore qualificazione della spesa e per un contributo al rilancio dello sviluppo, anche per una loro piena responsabilizzazione sulle decisioni di bilancio e sulle conseguenze che ne derivano.
Per queste ragioni, il problema della utilizzazione per investimenti degli avanzi di bilancio e delle entrate derivanti dalla vendita dei beni immobili dovrà essere affrontata e risolta: un tavolo tecnico sta esaminando, come diceva l'onorevole Giuditta, questo problema con le autonomie locali. Questo è il nostro impegno. Occorre tuttavia evitare che da questa scelta consegua un peggioramento complessivo dei saldi di finanza pubblica, come avverrebbe per effetto dell'incremento delle spese di parte capitale, rispetto agli obiettivi programmatici.
Per questo è indispensabile - a questo dovrà anche concorrere il tavolo tecnico - procedere preliminarmente alla quantificazione delle risorse disponibili da parte delle autonomie locali al 31 dicembre 2006 e, successivamente, preordinare la loro compensazione in termini di fabbisogno e di indebitamente netto. Si procederà, dunque, su questa strada e contemporaneamente, come lei diceva, il Governo sarà impegnato a perfezionare il provvedimento sul federalismo fiscale.
È in corso un confronto...
PRESIDENTE. Grazie, signor ministro.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali.. .. con la Conferenza delle regioni e delle autonomie locali e il Parlamento sarà presto interessato a questo disegno di legge.
PRESIDENTE. L'onorevole Giuditta ha facoltà di replicare.
PASQUALINO GIUDITTA. Signor Presidente, penso di potermi ritenere soddisfatto della risposta fornita dal ministro Chiti.
Al riguardo, vorrei ricordare all'Assemblea che l'UDEUR, tramite il sottoscritto, ha presentato una proposta di legge che prevede tale modifica al patto di stabilità interno agli enti locali; modifica che, a nostro parere, è necessaria, per dare l'opportunità agli enti più rispettosi delle norme di poter impegnare l'avanzo di amministrazione.
Accolgo con favore anche la conferma da parte del ministro, della volontà di giungere ad una soluzione del problema, per quello che ha dichiarato adesso, in quanto è interesse di tutti che gli enti locali possano utilizzare queste risorse per realizzare interventi necessari alla collettività.
Nel ribadire la necessità di questo provvedimento, ritengo doveroso precisare alcuni aspetti. Dai consuntivi del 2005, depositati presso il Ministero dell'interno, emerge un dato significativo: i comuni al di sopra dei 5 mila abitanti hanno accumulato avanzi di amministrazione per un totale di 4,6 miliardi di euro e le province per 1 miliardo di euro.Pag. 41
Tali amministrazioni si vedono limitate, pertanto, nella realizzazione di un'efficace ed efficiente politica di gestione degli enti. L'applicazione dell'avanzo potrebbe consentire il finanziamento di servizi ed opere pubbliche, utili allo sviluppo socio-economico delle comunità interessate. In particolare, emerge sempre di più la necessità della riqualificazione urbana e soprattutto l'adeguamento del patrimonio edilizio scolastico alla normativa di cui al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, per la quale lo Stato non ha previsto alcun trasferimento. Va segnalato, inoltre, che l'applicazione dell'avanzo non incide nell'immediato sulla gestione di cassa, in quanto i tempi per la realizzazione delle opere consentono l'utilizzo delle risorse in più esercizi finanziari.