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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Carenze di personale di cancelleria presso il tribunale di Torino - n. 3-00911)
PRESIDENTE. Il deputato Buemi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00911 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4).
ENRICO BUEMI. Signor Presidente, signor Ministro, su La Stampa del 7 maggio 2007 è stata pubblicata un'inchiesta che ha evidenziato come il tribunale di Torino, sotto la guida del dottor Barbuto, abbia realizzato, nell'arco di pochi anni, una completa riduzione degli arretrati, in particolare nel tribunale civile.
D'altra parte è emersa una contraddizione: il lavoro così ben svolto dai magistrati del tribunale di Torino ha intasato la cancelleria, che deve predisporre gli atti per rendere efficaci i provvedimenti e che si trova in una situazione di carenza di personale.
Di fronte a questa situazione le chiedo, come avevo già fatto in altra occasione - e la ringrazio per la risposta che diede, a suo tempo, a una interrogazione che avevo già presentato nella scorsa legislatura al Ministro Castelli -, quali provvedimenti si intendano assumere per fare in modo che non soltanto la magistratura possa svolgere bene il suo lavoro; le chiedo, a tal fine, che vengano adottati gli adeguamenti organizzativi, anche in termini di professionalità, che consentano di risolvere un problema che anche il Governatore della Banca d'Italia ha evidenziato oggi nella sua relazione.
PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, utilizzando questa occasione vorrei innanzitutto ringraziare il presidente del tribunale di Torino perché ha fatto un lavoro eccellente insieme agli altri magistrati; peraltro il tutto era stato già evidenziato da una recente trasmissione televisiva, Report, e devo dire che ciò ha fatto molto onore alla magistratura italiana.
Confesso però che l'insufficienza della pianta organica, ahimè, rimane. La scopertura del 20 per cento costituisce una percentuale alta, mi rendo conto, rispetto alla quale occorre prendere dei provvedimenti. È inutile che le illustri il quadro della pianta organica in dotazione del personale amministrativo: sono previsti 452 posti, mentre ne sono coperti soltanto 405, di cui 27 unità a tempo determinato.
Richiamando il fatto che mi ha fornito l'occasione di finire, ahimè, anche su Striscia la notizia, posso dire che la ragione per cui l'onorevole Visco mi concede, bontà sua, qualche milione di euro è legata al fatto che in Consiglio dei ministri è stato approvato un provvedimento che riguarda 2.800 nuovi assunti, in pianta organica, per la struttura della giustizia italiana.
Ora se il Parlamento, come io mi auguro, al di là delle distinzioni tra maggioranza e opposizione, per un problema reale che tocca tutti, perché riguarda la giustizia e il cittadino come tale, affronterà velocemente questo provvedimento e lo farà suo, allora spero che non ci saranno più lamenti. In tal modo, a quello che i magistrati intelligenti riescono a fare potrà corrispondere uno sforzo doveroso dell'amministrazione della giustizia.
Questo è l'impegno che posso assumere e che da parte mia e del Governo è stato messo in campo; ora dipenderà dalla volontà parlamentare di cui anche lei è parte, essendo componente autorevole della Commissione giustizia, e mi auguro che possa dare il suo fattivo contributo, come ho già riscontrato in diverse circostanze.
PRESIDENTE. Il deputato Buemi ha facoltà di replicare.
ENRICO BUEMI. Signor Ministro, la ringrazio della risposta. Per quanto riguarda il sostegno del gruppo parlamentare della Rosa nel Pugno - al fine di dare un rapido corso all'approvazione del disegnoPag. 7di legge del Governo sull'argomento -, può contarci sicuramente, così come può sin da ora contare sulla richiesta di approvazione in sede legislativa da parte della Commissione giustizia, in modo tale da accelerare il più possibile i tempi.
Rimane, comunque, il fatto che i provvedimenti in materia giudiziaria non sono soltanto in capo ai magistrati, ma che, per portare a termine l'iter, è necessario il personale amministrativo. Conseguentemente, voglio manifestare non solo il disagio del tribunale di Torino, che ho evidenziato con l'interrogazione da me presentata, ma estendo la questione alla situazione della giustizia italiana, che è carente non sempre di magistrati, ma spesso, anzi in generale, di operatori amministrativi, di cancellieri, di tutti coloro che devono essere il braccio operativo delle decisioni assunte da magistrati.
A fronte di ciò, dobbiamo far tesoro dell'esperienza torinese, nel senso che l'impostazione organizzativa e le misure adottate dal presidente Barbuto hanno risolto gran parte del problema.
Spetta alla politica, in primo luogo all'Esecutivo e, per quanto di competenza, al Parlamento, predisporre gli elementi di struttura operativa che consentano di realizzare fino in fondo la mission che la giustizia dovrebbe avere nel nostro Paese, sia sul versante civile sia sul versante penale.
Certamente continua a richiamare in maniera pesante la nostra attenzione il grande differenziale che esiste - come è stato richiamato dal Governatore della Banca d'Italia Draghi - tra la realtà di Torino, dove vi è una carenza di organici, e il tribunale di Messina, dove il tempo per ottenere gli stessi risultati è di tre volte superiore.