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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,07).
(Iniziative per evitare la chiusura della scuola allievi carabinieri «Piemonte» di Fossano - n. 2-00655)
PRESIDENTE. L'onorevole Delfino ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00655, concernente iniziative per evitare la chiusura della scuola allievi carabinieri «Piemonte» di Fossano (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 5).
TERESIO DELFINO. Signor Presidente, intendo illustrare la mia interpellanza urgente. La preoccupazione che intendo esprimere in questa sede, non soltanto a nome personale, ma di tutte le istituzioni locali (della provincia, delle forze sociali e politiche) è capire dal Governo quale futuro voglia garantire alla scuola allievi di Fossano. L'importanza di questa scuola è documentata da una storia gloriosa, da una serie innumerevole di corsi, dalle migliaia di giovani che sono usciti da tale struttura formativa. Si tratta di una struttura che ha risposto pienamente alle finalità per le quali era stata istituita e che onorava la provincia di Cuneo, che già in passato - anche recentemente - ha subito forti penalizzazioni dalla soppressione di strutture militari e di altre scuole, come la scuola allievi della Guardia di finanza di Mondovì.
Pertanto, non comprendiamo l'accanimento con cui il Governo persegue il suo obiettivo. Vorremmo anche sapere quale sia l'autorevole opinione dell'Arma dei carabinieri sul caso in esame, perché si tratta di una struttura presente in un luogo assolutamente adeguato alla possibilità di continuare la sua attività ed in una posizione logistica assolutamente invidiabile. Inoltre la funzionalità della caserma «Dalla Chiesa» è stata sempre assolutamente ribadita in questi anni e, soprattutto, esiste un profondo legame storico della scuola con la città di Fossano, con la provincia, con l'indotto economico che la presenza della scuola assicurava a tutto il distretto territoriale di riferimento più vicino.
Allora, ci domandiamo perché siano insorte le ricordate difficoltà e perché le esigenze - che non vediamo in assoluto - di riorganizzazione e di una maggiore efficacia di queste scuole porti sempre a penalizzare la provincia di Cuneo. Non posso non esprimere un forte dissenso qualora si verificasse anche in questa occasione una situazione simile.
Chiediamo, nell'interpellanza urgente in esame, di sapere dal Governo quali siano le iniziative urgenti adottate per fare in modo che questa scuola gloriosa possa continuare a rappresentare un punto di riferimento assolutamente efficace e presente nella nostra provincia.
Senza dubbio, sappiamo - e quindi diamo per scontato - che c'è stato, in questi anni, un forte programma di ridimensionamento delle scuole allievi delle diverse Armi, tuttavia vogliamo capire, oggi, perché vi sia una simile attenzione verso una realtà (come quella della struttura formativa in oggetto) che ha sempre ben funzionato ed ha, come dicevo prima, tutte le condizioni per poter procedere nella sua attività.
Questo è il primo tipo di risposta e di sollecitazione che rivolgiamo al Governo. Naturalmente, vogliamo anche andare avanti e capire quali ulteriori proposte vengano avanzate in merito all'utilizzo della struttura di cui si tratta per il futuro. Abbiamo sentito parlare - l'abbiamo anche evocato e richiamato in questa interpellanza urgente - della dislocazione del battaglione Moncalieri e delle altre possibilità che riguardano l'Arma.
Non vi è, tuttavia, una cognizione puntuale di tali intendimenti da parte della comunità locale, degli enti e delle istituzioni. Vorrei, quindi, capire lo stato dell'arte e lo stato progettuale complessivo diPag. 41questa iniziativa, che porterebbe comunque ad un forte ridimensionamento della scuola e della struttura militare.
Tra l'altro, sono certo che non sfugge al Governo che quella amplissima area di oltre 480 mila metri quadrati, costituita da terreni e strutture a disposizione della scuola, da anni viene utilizzata solo in parte. Cogliamo, quindi, l'occasione di questo passaggio, di questo progetto di riprogrammazione e ridefinizione della struttura in oggetto, per capire se vi sia la possibilità di utilizzare comunque tale area, rimanendo invariate - come auspichiamo - la finalità e la presenza della scuola allievi carabinieri a Fossano.
Vorremmo, comunque, cogliere l'occasione per conoscere i programmi rispetto alla disponibilità di quest'area amplissima. Le istituzioni locali e, segnatamente, il comune di Fossano, infatti, si sono da tempo dichiarati disponibili ad acquisire tale area per la parte non utilizzata, al fine di destinarla ad un programma di valorizzazione, che corrisponda maggiormente alle necessità e alle esigenze della comunità locale.
Tra l'altro, tale collaborazione tra il demanio, il Ministero, l'Arma dei carabinieri ed il comune potrebbe certamente portare a reperire risorse per ristrutturare, ammodernare e implementare le strutture militari già esistenti, in particolare quelle della scuola allievi carabinieri di Fossano, che vogliamo difendere e sostenere fino in fondo.
In conclusione, signor sottosegretario, gradiremmo ascoltare una parola chiara e di speranza sia in ordine al mantenimento di una realtà presente ed efficace dell'Arma dei carabinieri, sia per quanto riguarda la valorizzazione e l'alienazione da parte del demanio di tutta l'area non utilizzata dalla struttura militare. Quest'ultima potrebbe, infatti, rappresentare una risorsa sia in termini di ritorno per l'accensione di finanziamenti volti a migliorare le strutture militari esistenti e attualmente funzionanti, sia per mettere a disposizione della comunità un'area che la stessa rivendica e attraverso la quale sarebbe possibile soddisfare tanti bisogni non solo della cittadinanza di Fossano, ma, in generale, del più ampio territorio provinciale. Mi auguro che la sua risposta corrisponda alle nostre aspettative.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la difesa, Emidio Casula, ha facoltà di rispondere.
EMIDIO CASULA, Sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, nell'ambito della generale missione affidata alle Forze armate per la difesa del Paese e la salvaguardia delle libere istituzioni, l'Arma non solo concorre alla difesa integrata del territorio nazionale, ma partecipa anche alle operazioni per il mantenimento e il ristabilimento della pace e della sicurezza internazionale. Contribuisce, inoltre, alle attività volte alla ricostruzione e al ripristino dei corpi di polizia locale nei teatri operativi, garantisce i servizi di sicurezza alle rappresentanze diplomatiche e consolari all'estero ed esercita funzioni di polizia militare in via esclusiva per tutte le Forze armate.
Proprio in relazione a tali compiti l'Arma ha sviluppato un graduale processo di rinnovamento delle strutture e delle procedure, perseguendo un programma di razionalizzazione del settore logistico-gestionale finalizzato precipuamente al recupero di risorse a favore degli impieghi operativi. Ciò anche in considerazione dell'intervenuta legge 27 dicembre 2006, n. 696, che ha imposto a tutte le amministrazioni l'obbligo di ottimizzare le risorse e di razionalizzare le strutture.
Peraltro, la consapevolezza della valenza della duplice natura istituzionale dell'Arma ha condotto il legislatore nel 2000 ad esaltarne tale specificità, ribadendo i compiti militari e inserendoli in un aggiornato quadro organico maggiormente funzionale alle evolute esigenze.
Ciò detto, in merito alla questione sollevata con l'interpellanza in discussione, si precisa in primo luogo che la richiamata scuola allievi carabinieri «Piemonte» di Moncalieri non rientra tra i reparti dell'Arma con sede a Moncalieri dove sono presenti, invece, il primo battaglione carabinieriPag. 42«Piemonte», preposto a compiti di tutela dell'ordine pubblico e di controllo del territorio e la compagnia territoriale la cui presenza ed esistenza non può certo essere posta in discussione.
A questo riguardo è opportuno ricordare che le Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, stanno vivendo da tempo un delicato e complesso processo di riorganizzazione connesso ai provvedimenti normativi concernenti la trasformazione dello strumento militare in senso interamente professionale. L'intervenuta sospensione della coscrizione obbligatoria, in particolare, ha reso necessaria l'attuazione di un programma di sostituzione dei carabinieri ausiliari con quelli effettivi che inciderà sensibilmente sull'entità degli arruolamenti nel ruolo iniziale.
È, dunque, in tale contesto che si devono inquadrare le eventuali iniziative, nel senso ipotizzato dagli onorevoli interpellanti, che potrebbero interessare l'Arma nell'ottica dell'adeguamento degli attuali enti addestrativi alle mutate e diminuite esigenze di formazione del personale dei carabinieri del ruolo iniziale, oltre che per corrispondere con sempre maggiore efficacia ai nuovi compiti attribuiti all'istituzione, quale forza di polizia ad ordinamento militare con rango di forza armata.
In particolare, nel rappresentare come al momento non sia stato adottato alcun provvedimento afferente eventuali ridimensionamenti o riconversioni degli enti addestrativi in argomento, si assicura comunque che, a premessa di ogni decisione, non verranno certamente trascurati gli eventuali riflessi di carattere sociale, economico e infrastrutturale, nonché quelli connessi con i legami storici e con la presenza dei carabinieri in Piemonte e nelle aree interessate, anche nel rispetto del tradizionale e sentito legame dell'Arma con i cittadini.
Ciò nella consapevolezza che l'Arma dei carabinieri rappresenta una delle istituzioni più vicine ai cittadini nei confronti dei quali svolge la sua costante azione di prevenzione, quale espressione significativa della presenza dello Stato nel territorio.
L'Arma dei carabinieri, come sapete, in una storica evoluzione che ne ha plasmato la tradizione, si è sempre mostrata in sintonia con i cambiamenti della società italiana. I suoi militari, nell'anonimato del duro e generoso servizio quotidiano, sorvegliano in ogni modo la cittadinanza, dando e ricevendone incondizionata fiducia.
PRESIDENTE. L'onorevole Delfino ha facoltà di replicare.
TERESIO DELFINO. Signor Presidente, signor sottosegretario, dovrò leggere con attenzione la risposta, perché se da un lato mi pare che lei abbia affermato che non è stata ancora presa alcuna decisione, dall'altro lato ha richiamato, in termini generali, che per il superamento della leva obbligatoria vi è l'esigenza di ridefinire il quadro complessivo delle realtà formative, anche per l'Arma dei carabinieri.
Noi non neghiamo tale assunto; quello che sosteniamo nell'interesse della provincia di Cuneo, tramite la nostra interpellanza, è che non riteniamo giusta, equa e neanche funzionale una decisione che escluda la scuola di Fossano dal progetto complessivo di riorganizzazione delle scuole allievi. Tale valutazione si fonda sulle ragioni esposte nell'illustrazione dell'interpellanza, che attengono all'ottima realtà logistica, all'ottimo inserimento e, come da lei affermato, al consolidato rapporto e alla vicinanza creatasi, in generale, tra i cittadini e l'Arma dei carabinieri, nonché, nello specifico, all'ottimo e storico rapporto consolidatosi tra la comunità provinciale - segnatamente la comunità fossanese - e l'Arma dei carabinieri.
Pertanto, ci auguriamo che questo momento di confronto tra Parlamento e Governo porti a riconsiderare, nell'ambito del programma, l'esigenza che la scuola rimanga aperta e che, in provincia di Cuneo, nella città di Fossano, vi sia un rafforzamento della presenza dell'Arma dei carabinieri per le disponibilità esistenti sotto il profilo logistico. E, soprattutto, auspichiamo che, qualunque sarà la decisione che verrà assunta, si tenga conto, signorPag. 43sottosegretario, che la provincia di Cuneo ha dato negli anni, nella grande guerra, nell'ultima guerra mondiale, un notevole tributo di sangue e di martiri per la battaglia per l'unità nazionale, per la resistenza e per la Costituzione repubblicana.
Riteniamo, dunque, che davanti ad un attaccamento profondo, condiviso dalla popolazione, nel rapporto con l'Arma dei carabinieri, il Governo attuale (così come quelli futuri), non possa nuovamente penalizzare la provincia di Cuneo.
Signor sottosegretario, è certamente a conoscenza del fatto che nei prossimi giorni si terranno incontri con l'Arma dei carabinieri e con il Ministero della difesa. Noi ci stiamo mobilitando affinché questa struttura continui ad esistere e affinché si colga, come ho affermato già nell'illustrazione dell'interpellanza, questa occasione di confronto per migliorare, qualificare ulteriormente e rafforzare la presenza dell'Arma dei carabinieri.
Spero, inoltre, che anche attraverso questo atto di sindacato ispettivo, riusciremo a fornire un contributo alla conoscenza del rapporto esistente nella nostra provincia tra l'Arma dei carabinieri e la comunità provinciale, e alla conoscenza dei riflessi di determinate decisioni su una realtà provinciale che ha già dato tanto in termini di chiusura di strutture militari analoghe (parlo, ad esempio, del Corpo degli alpini e della Scuola allievi della Guardia di finanza di Mondovì) che, in base a quanto da lei affermato, il Governo non sottovaluterà, ma terrà ben presenti.
L'ulteriore eventuale chiusura - la definisco tale perché lei ha escluso qualsiasi decisione al riguardo - sarebbe certamente considerata un ennesimo schiaffo ad una provincia laboriosa, che ha dato tanto per la formazione dello Stato e per la Resistenza.
Quindi, mi auguro che tali elementi generali, ascrivibili tutti al merito dei cuneesi e di questa grande provincia che noi chiamiamo «Granda», possano in questa occasione valere, affinché il Governo insieme all'Arma dei carabinieri assuma una decisione conseguente e coerente alle aspettative che abbiamo in questa sede rappresentato, speriamo in modo buono. La ringrazio, signor sottosegretario, per l'attenzione prestata.