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Discussione delle mozioni Maroni n. 1-00216 e Airaghi n. 1-00217: Contenuti e conseguenze economiche complessive del nuovo piano industriale dell'Alitalia, con particolare riferimento al ruolo dell'aeroporto di Malpensa (ore 18,20).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 12 settembre 2007.
Avverte altresì che è stata presentata l'ulteriore mozione Barbi n. 1-00219, vertente sullo stesso argomento delle mozioni all'ordine del giorno: sarà pertanto discussa congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
GIOVANNI FAVA (LNP). Illustra la mozione Maroni n. 1-00216, rilevando preliminarmente che l'approvazione, da parte del consiglio di amministrazione di Alitalia, delle linee guida del piano industriale 2008-2010 ha destato grande preoccupazione nelle piccole e medie imprese e nelle comunità del Nord del Paese; sottolineato quindi che la scelta del drastico ridimensionamento delle attività sull'aeroporto di Malpensa a vantaggio di Fiumicino, dettata da ragioni politiche e controPag. VIla quale si è espresso anche il Ministro Di Pietro, rischia di pregiudicare non soltanto il sistema del trasporto aereo nazionale, ma anche lo sviluppo economico del Paese, giudica incomprensibile l'atteggiamento del Governo, al quale chiede di assumere una chiara posizione sulla vicenda e che sollecita a respingere, in qualità di azionista, il predetto piano industriale.
MARCO AIRAGHI (AN). Illustra la sua mozione n. 1-00217, ritenendo folle e suicida il progetto di rilancio della compagnia aerea Alitalia enunciato nel nuovo piano industriale. Nel richiamare i positivi dati relativi al trend di sviluppo dello scalo di Malpensa, di cui sottolinea la grande rilevanza nazionale ed internazionale, ritiene che la scelta di ridimensionarne l'attività sia dettata più da ragioni politiche che industriali, dal momento che non tiene conto della logica del mercato. Auspica, quindi, l'approvazione della mozione presentata dal suo gruppo, che impegna il Governo a respingere gli orientamenti previsti dal prospettato piano industriale, che rischia di risultare fortemente penalizzante per l'intero sistema economico nazionale.
MARIO BARBI (Ulivo). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-00219, giudica non condivisibile l'impostazione delle mozioni presentate dai gruppi di opposizione, basata su pregiudizi ideologici e visioni corporative, incompatibili con la rilevanza strategica della questione. Osservato altresì che non appare realistico immaginare che Alitalia possa competere da sola con gli altri vettori internazionali ed alimentare due aeroporti come Fiumicino e Malpensa, ritiene che un'aprioristica «bocciatura» del piano industriale 2008-2010, del quale ancora non si conosce il contenuto, getterebbe discredito sul management della compagnia e danneggerebbe ulteriormente i risparmiatori che hanno investito nel suo titolo. Sollecita quindi il Governo a completare le procedure di vendita di Alitalia e a presentare un piano aeroportuale che stabilisca requisiti omogenei e condizioni paritarie per tutti gli operatori.
ANGELO PICANO (Pop-Udeur). Nel ritenere che la difficile situazione economica della compagnia aerea Alitalia sia dovuta a strategie aziendali fallimentari, sottolinea la necessità che la sua gestione sia connotata da criteri improntati ad un serio risanamento dei conti e ad un contemporaneo rilancio dell'iniziativa industriale. Osservato che le linee guida del piano industriale di Alitalia non penalizzeranno lo scalo di Malpensa, ritiene che un cambiamento della strategia aziendale della compagnia di bandiera possa rilanciarne l'attività e produrre, conseguentemente, effetti positivi per l'economia dell'intero Paese.
MARIO RICCI (RC-SE). Rilevato che la contrapposizione territoriale tra i due principali scali del Paese non facilita la soluzione della crisi dell'Alitalia, ritiene che la razionalizzazione del sistema aeroportuale lombardo ed il conseguente ridimensionamento dello scalo di Malpensa sia una scelta obbligata e funzionale alla soluzione della crisi della compagnia di bandiera italiana.
ANTONIO ATTILI (SDpSE). Osservato che l'odierna discussione avrebbe dovuto svolgersi solo dopo un adeguato approfondimento del piano industriale predisposto da Alitalia, richiama la grave e preoccupante situazione economica della compagnia aerea di bandiera, il cui progetto di rilancio non porterà ad un ridimensionamento dello scalo di Malpensa, bensì ad una sua specializzazione. Preannunzia, infine, con convinzione voto favorevole sulla mozione Barbi n. 1-00219.
MARCO BELTRANDI (RosanelPugno). Nel preannunziare che i deputati del suo gruppo esprimeranno voto contrario sulle mozioni Maroni n. 1-00216 e Airaghi n. 1-00217 ed un convinto voto favorevole sulla mozione Barbi n. 1-00219, sottolinea la necessità di procedere alla privatizzazione di Alitalia al fine di scongiurarne il fallimento.
PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata l'ulteriore mozione Leone n. 1-00220.Pag. VII
Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
MASSIMO TONONI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Nel condividere la generalizzata preoccupazione sulle difficoltà in cui versa il settore aereo e, in particolare, l'Alitalia, richiama l'iter procedurale relativo alla sua privatizzazione, finalizzato al risanamento, allo sviluppo e al rilancio dell'azienda. Giudicate, quindi, condivisibili le linee guida del nuovo piano industriale, atto a garantire la continuità dell'operato aziendale ed il contenimento delle perdite, in attesa che si perfezioni la procedura di vendita, esprime parere contrario sulle mozioni Maroni n. 1-00216 e Airaghi n. 1-00217 e parere favorevole sulla mozione Barbi n. 1-00219, riservandosi altresì di pronunziarsi successivamente sulla mozione Leone n. 1-00220, da ultimo presentata.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.