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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative normative in tema di intercettazioni telefoniche - n. 3-00137)
PRESIDENTE. L'onorevole Barani ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00137 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10), per un minuto.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio dei ministri, il dilagare incontrollato di intercettazioni telefoniche pubblicate dai mass media ha ormai raggiunto livelli tali da poter essere definito un sistema diffuso di illegalità istituzionale, sostenuto dalla collusione tra magistratura e giornalismo. La vicenda di «calciopoli», con sentenze pubblicate in anteprima da La Gazzetta dello Sport, le password degli uffici giudiziari in mano ai giornalisti, come denunciato dal ministro dell'interno, il continuo linciaggio pubblico di persone, che spesso non sono nemmeno indagate, il fatto che venga pubblicato continuamente in modo arbitrario ciò che non può essere reso pubblico mettono in dubbio il fondamento stesso della democrazia e della libertà in Italia.
Come afferma l'onorevole Paolo Cirino Pomicino, da tempo c'è in Italia un uso delle intercettazioni telefoniche anomaloPag. 86per quantità, pubblicazione ed omissioni, fenomeni che rappresentano tutti insieme una grande questione democratica. Le Camere non possono non dare alla società nazionale un'oggettiva raccolta di informazioni e un'altrettanto oggettiva valutazione indicando eventuali possibili rimedi.
Secondo il sottoscritto, da troppo tempo ormai viene stravolto il concetto stesso di giustizia, con esponenti della magistratura inseriti in un sistema di illegalità costituito dall'abuso quantitativo e temporale di uno strumento investigativo eccezionale, che permette e alimenta il linciaggio pubblico. Chiediamo, quindi, al Governo che cosa intenda fare.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Massimo D'Alema, ha facoltà di rispondere.
MASSIMO D'ALEMA, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, condivido la preoccupazione espressa dall'onorevole interrogante. Penso anch'io che abbiamo avuto episodi abbastanza intollerabili di violazione dei diritti delle persone attraverso la pubblicazione di atti coperti da segreto e la divulgazione di brani di conversazioni telefoniche di persone estranee alle indagini. E ciò è avvenuto senza possibilità di difesa da parte delle persone e, quindi, con grave turbamento della vita di molti cittadini italiani e delle loro famiglie. Per questi motivi ritengo che si debba agire contro questo abuso.
Il ministro della giustizia sta elaborando l'ultimazione di un disegno di legge per la modifica della disciplina processuale delle intercettazioni che sarà presentato nei prossimi giorni. Spero che su tale disegno di legge si possa registrare un consenso parlamentare ampio. Si tratta di un provvedimento che, pur confermando la necessità di un indispensabile mezzo di ricerca della prova, prevede che siano utilizzabili processualmente soltanto le conversazioni intercettate ed effettivamente rilevanti ai fini probatori. Esso introduce, inoltre, adeguate sanzioni per il caso di pubblicazione illegittima di atti coperti dal segreto di indagine dando così attuazione alla legge sulla privacy e ponendosi in sintonia con le iniziative assunte anche dall'ufficio del Garante.
PRESIDENTE. Il deputato Barani ha facoltà di replicare.
LUCIO BARANI. Signor Vicepresidente del Consiglio dei ministri, mi ritengo ovviamente soddisfatto della sua risposta ma ciò non toglie che vi sia preoccupazione di fronte a questi fenomeni di chiara collusione tra il potere mediatico (la TV, la radio e giornali) e il potere giudiziario. Siamo preoccupati perché abbiamo paura che questo potere sia quello che si sceglie i politici, le amministrazioni, che gestisce l'economia e, soprattutto, le banche.
Per tutti questi motivi, chiediamo con forza l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle intercettazioni telefoniche in modo che il Parlamento possa dare risposte certe in tempi rapidi all'opinione pubblica sulle violazioni delle libertà personali causate dall'abuso giuridico di tale strumento, essenziale per le indagini giudiziarie, e dalla pubblicazione illegale delle medesime.