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Allegato B
Seduta n. 205 del 17/9/2007
TESTO AGGIORNATO AL 19 SETTEMBRE 2007
...
GIUSTIZIA
Interrogazioni a risposta orale:
DELFINO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
sono da tempo lamentati difficoltà e disagi dal personale di polizia penitenziaria impiegato con mansioni di autista presso i Nuclei Operativi Traduzioni degli Istituti penitenziari della Repubblica;
tali problemi riguardano il fatto che il personale, in ragione dei compiti disimpegnati e delle continue emergenze che richiedono di accelerare i tempi del servizio è in alcuni casi «costretto» seppur lievi trasgressioni al vigente Codice della Strada con diretti effetti riguardanti in decurtazione di punti sulla propria patente ovvero il diretto pagamento dei relativi verbali di contravvenzione; inoltre, problemi pressoché analoghi risulterebbero riguardare il personale di polizia penitenziaria che svolte mansioni di autista presso le direzioni di tutti gli istituti penitenziari italiani;
peraltro, a causa degli effetti di tale situazione in cui sussiste alcuna forma di «garanzia» o «tutela» da parte degli enti della amministrazione, laddove le citate infrazioni sono direttamente o indirettamente connesse all'espletamento del servizio, ovvero e spesso alle disposizioni ricevute, alcune delle unità in questione hanno già richiesto di riconsegnare la propria patente ministeriale;
in tale prospettiva, tenuto conto che non appare giustificato che il personale di un corpo di polizia «paghi» in prima persona le conseguenze di un servizio espletato nell'interesse delle istituzioni, appare quanto mai opportuno ed urgente che vengano adottati opportuni e solleciti correttivi, quali il rilascio di apposite «liberatorie» da parte dei responsabili dei vari servizi sul territorio che attestino che l'infrazione al Codice della Strada ha avuto luogo nell'adempimento di un dovere o nell'osservanza di uno specifico ordine, ovvero che abbia luogo in via preventiva ed in sede territoriale la comunicazione agli organi di polizia stradale dell'elenco degli automezzi in servizio di polizia penitenziaria sulla rete autostradale -:
se non ritenga di voler disporre affinché i competenti uffici del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria individuino opportune e sollecite soluzioni ed impartiscano le necessarie disposizioni del caso.
(3-01208)
DELFINO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
è da tempo lamentata dal Personale di Polizia Penitenziaria in servizio sul territorio nazionale dell'intera Repubblica, l'assenza presso i magazzini vestiario degli istituti penitenziari e presso il magazzino vestiario Centrale del Ministero della Giustizia del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, delle mostrine, del vestiario in generale - divise, scarpe nonché delle insegne relative alle qualifiche del Corpo, tanto da costringere il personale stesso all'acquisto delle medesime, presso negozi specializzati, a proprie spese -:
se al Ministro interrogato risulti una situazione che, se corrispondente alla realtà, non appare nè congrua né confacente ad un Corpo di Polizia dello Stato;
quali urgenti iniziative intenda disporre, per il tramite delle competenti Direzioni Generali, sull'accertamento della consistenza delle dotazioni di detto materiale sul territorio e, in particolare, se sussistano disfunzioni organizzative o riguardanti le attuali modalità di distribuzione.
(3-01209)
TURCO, D'ELIA, BELTRANDI, MELLANO, PORETTI, BUGLIO, ANGELO PIAZZA, DEL BUE, CREMA, BUEMI, ANTINUCCI, MANCINI, TURCI, DATO e PELLEGRINO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la procedura di divorzio congiunto, prevista dall'articolo 4 comma 16 della legge n. 898 del 1970, ha comportato sino ad oggi la possibilità che i coniugi separati possano stare in giudizio personalmente senza l'assistenza di un difensore;
su questo vi è interpretazione giurisprudenziale difforme su tutto il territorio nazionale, per la quale alcuni Tribunali emettono sentenze di divorzio senza l'assistenza legale, altri respingono invece i ricorsi dei coniugi che ne siano privi;
tale caos si traduce anche nella prassi delle singole cancellerie dei Tribunali di accettare o non accettare l'iscrizione a ruolo dei ricorsi dei coniugi che intendono divorziare senza avvocato, tanto che si è creata una lista sui maggiori siti Internet delle prassi dei singoli uffici giudiziari; emerge infatti da siti quali www.divorziofacile.it e www.separazione-divorzio.com una lista non ufficiale di tribunali quali Crema, Cremona, Sondrio, Trento Rovereto, Gorizia, Tolmezzo, Chiavari Imperia, La Spezia, Sanremo, Savona, Firenze, Grosseto, Massa, Pistoia, Siena, Lanciano, Pescara, Cassino, Frosinone, Rieti, Ancona, Camerino, Fermo, Isernia, Larino, Benevento, S. Angelo dei Lombardi, Bari, Foggia, Lecce, Reggio Calabria, Agrigento, Barcellona Pozzo di Gotto, Enna, Marsala, Modica, Sciacca, Siracusa, Termini Imerese, Trapani, Cagliari, Lanusei;
la legge di modifica della procedura di separazione consensuale (legge n. 80 del 2005), che ha reintrodotto l'obbligo dell'assistenza del difensore, non ha modificato
la legge sul divorzio e pertanto l'obbligo suddetto non si ritiene estendibile ai divorzi congiunti;
tale difformità applicativa lede i diritti di chi intende divorziare congiuntamente senza legale e di fatto crea una ingiustizia e diseguaglianza di trattamento intollerabile -:
se e quali provvedimenti intenda prendere il Ministro della giustizia affinché sia chiarito, anche mediante circolare ministeriale diretta al personale delle Cancellerie, che nulla inibisce di procedere nell'iscrizione a ruolo delle domande congiunte di divorzio presentate personalmente dai coniugi senza l'assistenza di un legale.
(3-01217)
Interrogazioni a risposta scritta:
CATONE. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nella bozza di regolamento che il Ministero della giustizia sta mettendo a punto in merito alle sedi delle direzioni generali regionali della giustizia, risulterebbero escluse due delle sedici sedi inizialmente previste;
tra le due sedi escluse vi è quella del capoluogo della Regione Abruzzo, L'Aquila;
l'interrogante è consapevole della disciplina per il decentramento e delle difficoltà di natura finanziaria, ma l'esclusione della Direzione regionale del Ministero della giustizia nella città dell'Aquila non può che essere considerata un grave danno per l'intero Abruzzo e per la sua collettività;
data anche la buona posizione geografica dell'Aquila e la qualificata presenza della classe forense che vi opera, si ritiene che tale esclusione comporterebbe anche un forte pregiudizio sociale;
il capoluogo regionale è soggetto, anche in questo ultimo periodo, ad altre spoliazioni di sedi regionali, seppur di altra natura, egualmente importanti -:
se non ritenga opportuno inserire nell'elenco delle sedi di Direzione regionale del Ministero della giustizia la città dell'Aquila.
(4-04812)
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in Calabria la potenzialità della 'ndrangheta, che emerge da tutte le relazioni antimafia e che purtroppo fa rimbalzare sulle cronache nazionali ed internazionali un'immagine negativa della Regione, richiederebbe una incessante e celere attività di contrasto, da parte di tutti i poteri dello Stato, (Governo nazionale, Regione, magistratura);
purtroppo la lunghezza dei tempi processuali contro le cosche della 'ndrangheta, la giurisprudenza dei Tribunali del riesame e le «scarcerazioni facili» finiscono col rendere, in Calabria, spesso inutile l'attività di contrasto persino nei confronti dei grossi boss della criminalità organizzata;
è di ieri la notizia della scarcerazione di Francesco Muto, presunto boss della 'ndrangheta, detto il «re del pesce», indicato dagli investigatori come il capo dell'omonima cosca di Cetraro (Caserta), decisa dal Tribunale del Riesame di Catanzaro;
Francesco Muto era stato arrestato nell'ottobre dello scorso anno nell'ambito dell'operazione «Missing 1» svolta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro;
l'arresto del presunto boss della 'ndrangheta era stato precedentemente confermato dallo stesso Tribunale della Libertà;
il presunto capo cosca di Cetraro era già riuscito in precedenti processi ad essere scagionato, nonostante dalle stesse rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia
sia sempre emersa la sua figura di boss, peraltro unico calabrese che pare si sia addirittura seduto al tavolo dei corleonesi;
non si tratta purtroppo di un caso isolato in quanto spesso accade che brillanti operazioni di polizia che portano all'arresto di esponenti delle cosche della 'ndrangheta si concludano in maniera analoga, ossia con la scarcerazione degli esponenti della malavita organizzata;
da notizie di stampa si apprende che si è recentemente svolto un vertice tra il Presidente del consiglio ed i Ministri della giustizia, dell'interno e della difesa con l'obiettivo, tra gli altri, di redigere un disegno di legge per affrontare i problemi della sicurezza e del contrasto della criminalità organizzata;
a tale incontro è intervenuto anche il presidente della Regione Agazio Loiero, a testimonianza della rilevanza del problema della criminalità organizzata in Calabria che la «strage di Ferragosto» ha drammaticamente evidenziato;
é palese che un contrasto forte alla criminalità organizzata non possa essere assicurato se non si interviene con determinazione per ridurre le possibilità che personaggi legati alle cosche possano godere di regimi legislativi tanto garantisti in tema di benefici carcerari nonché nell'applicazione del carcere preventivo -:
quali misure di carattere generale e quali iniziative di carattere normativo si intendano assumere per contrastare efficacemente la criminalità organizzata ed in particolare per assicurare un maggiore rigore nell'utilizzo delle misure della carcerazione preventiva nei confronti degli esponenti della criminalità organizzata e la certezza della pena rendendo altresì più restrittivi i criteri per la fruizione dei benefici carcerari per gli affiliati alle cosche;
quali interventi siano in particolare previsti nel cosiddetto «pacchetto Calabria», ed in che tempi essi saranno attuati.
(4-04818)