Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 205 del 17/9/2007
...
TRASPORTI
Interrogazione a risposta orale:
TURCO, D'ELIA, BELTRANDI, MELLANO e PORETTI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
Aeroporti di Roma (AdR) è la società concessionaria della gestione totale degli aeroporti di Roma-Fiumicino e Roma-Ciampino, che costituiscono il «sistema aeroportuale della capitale». Tale società beneficia, fino al 2044, di una concessione rilasciata ai sensi dell'articolo 3, comma 2, della legge 755/73, sulla base della quale è stata stipulata con il Ministro dei trasporti la Convenzione n. 2820/74 approvata con decreto ministeriale 1o luglio 1974;
una concessione della durata di 70 anni stipulata da una società a capitale pubblico ed ereditata da una a capitale privato. Infatti, a seguito del processo di privatizzazione, iniziato nel 1999, che ha posto fine al controllo di AdR da parte di I.R.I. S.p.A., il capitale sociale di AdR è detenuto, per oltre il 50 per cento da Leonardo S.r.l., per circa il 45 per cento da Macquarie Airports Luxembourg S.A. e per il 3 per cento circa da alcuni Enti Locali, oltre a partecipazioni di azionisti privati che complessivamente rappresentano circa l'1 per cento del capitale. Tra le attività svolte da AdR quale gestore aeroportuale vi sono quelle della pianificazione, progettazione, sviluppo e manutenzione delle infrastrutture dei due scali, nonché i servizi di assistenza a terra per il traffico merci, oltre alla gestione di attività commerciali. Alcune di tali attività sono svolte, per il tramite di alcune società controllate e, segnatamente, AdR Engineering S.p.A., AdR Sviluppo S.r.l..
il fatturato consolidato realizzato nel 2005 da AdR è stato pari a circa 580 milioni di euro. Adr coordina quattro diverse società di handling (servizi a terra);
con l'aumento delle partenze dovute alle vacanze estive si sono verificati numerosi disagi per i passeggeri: i primi giorni di agosto si sono smarriti circa 10.000 bagagli, e i tempi di consegna delle valigie dei passeggeri più fortunati che non l'hanno persa, spesso hanno superato l'ora di attesa. Si sono verificati anche episodi in cui sono dovute intervenire le forze dell'ordine per evitare risse a causa dell'esasperazione di alcuni passeggeri che hanno cercato perfino di infilarsi nella botola del nastro trasportatore da cui escono le valige scatenando le ire del personale addetto e costringendo i carabinieri
ad intervenire per calmare gli animi. Questa situazione si ripete ormai da anni senza che siano stati evidentemente presi provvedimenti tali per evitarla;
l'Enac, Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, che sovrintende e coordina l'attività dell'aeroporto, sostiene che è impossibile multare le società che provocano questi disagi perchè manca un quadro normativo di riferimento;
lo stesso Ministro dei trasporti intervistato sul Messaggero il 6 agosto ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: «... i rapporti tra Stato e società concessionarie non sono corretti. Lo Stato rilascia concessioni quarantennali e chiede poco in cambio (...) dobbiamo rivedere urgentemente questi contratti (...) se i patti non sono rispettati le concessioni devono poter essere revocate all'istante (...) nella Società Aeroporti di Roma c'è molto immobilismo. Da un anno a questa parte non s'è fatto alcun investimento. Voglio controllare perchè.». Il ministro ha anche dichiarato che a settembre si avrà una discussione sulla riforma del sistema aereo nazionale e che il problema dei bagagli è solo una delle cose che non vanno;
in un'intervista sullo stesso quotidiano Il Messaggero del 6 agosto, il segretario dell'Aduc, Primo Mastrantoni, parlando dei risarcimenti nei confronti degli utenti a cui sono stati persi i bagagli, ha dichiarato che: «È già capitato che le compagnie aree abbiano girato le responsabilità alle società di gestione degli scali e queste a loro volta alle aziende di handling. Alla fine nessuno ha pagato e il passeggero è stato danneggiato due volte: per la perdita degli effetti personali e per la violazione dei suoi diritti» -:
quali provvedimenti nel più breve periodo intenda prendere il Ministro dei trasporti per fare sì che tutti gli utenti che hanno ricevuto un disservizio dovuto ad una cattiva gestione da parte dell'AdR, ricevano il giusto risarcimento;
se non si ritenga di massima urgenza la revisione del contratto di concessione all'AdR, la cui durata è di 70 anni e in scadenza il 30 giugno 2044, vincolandolo a una serie di obbiettivi e di servizi che se non raggiunti possono far perdere il diritto alla gestione del «sistema aeroportuale della capitale».
(3-01212)
Interrogazione a risposta in Commissione:
SPOSETTI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in seguito ad incontro svolto presso il proprio dicastero, avente ad oggetto le problematiche relative al traffico aereo gravante sull'aeroporto laziale di Ciampino, il Ministro affermava che il lavoro per l'individuazione di un terzo scalo laziale per i voli low cost sarebbe stato svolto da un apposito gruppo di lavoro;
il sottoscritto, con l'interrogazione 5-01272 presentata il 12 luglio 2007, chiedeva al Ministro se fossero state emanate adeguate istruzioni operative al fine definire entro tempi certi il lavoro degli esperti in merito all'individuazione del terzo scalo laziale;
in queste settimane, in seguito all'annuncio del Nuovo Piano Industriale Alitalia e in relazione all'impegno preso dal Ministro di ridurre da 138 a 100 i voli su Ciampino a partire dal mese di novembre 2007 il confronto sul sistema aeroportuale laziale ha assunto un particolare rilievo -:
di quali aggiornamenti disponga il Governo riguardo al lavoro svolto dagli esperti designati e quali iniziative intenda assumere al fine di accelerare i tempi relativi all'individuazione del terzo scalo laziale.
(5-01440)
Interrogazione a risposta scritta:
PINI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, recante misure urgenti per incrementare i
livelli di sicurezza nella circolazione stradale, ha l'obiettivo di contrastare il grave fenomeno dell'incidentalità sulle strade del nostro Paese, dove ogni anno avvengono circa 225 mila incidenti, con 5.426 morti ed oltre 300 mila feriti;
il citato decreto-legge, tra le misure adottate per contrastare l'elevato numero di incidenti mortali sulle nostre strade, prevede all'articolo 3, capoverso 6-bis, l'obbligo per le postazioni di controllo di essere preventivamente segnalate attraverso l'utilizzo di cartelli e di dispositivi di segnalazione luminosi, le cui modalità di impiego sono stabilite con decreto ministeriale 15 agosto 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 23 agosto 2007;
il Ministro dell'interno ha emanato due circolari rispettivamente in data 3 agosto e 20 agosto che intervengono entrambe per garantire l'immediata applicazione della normativa riguardante l'obbligo di visibilità degli autovelox;
se da una parte la velocità, il mancato rispetto delle regole di precedenza e la guida distratta costituiscono circa il 50 per cento dei casi di incidente, dall'altra molto spesso dietro questi fattori si nascondono altre cause come la profonda inadeguatezza della segnaletica stradale e la scarsa manutenzione delle strade che sono all'origine di gravi incidenti stradali;
contrariamente a quanto avviene in altri Paesi, in cui gli autovelox sono posti dove esiste un pericolo di incidente reale e sono segnalati con cartelli visibili, in molti comuni italiani gli autovelox spesso vengono impiegati con finalità diverse dalla prevenzione stradale, come la salvaguardia degli equilibri di bilancio;
nel comune di Ravenna le postazioni di controllo ancora non applicano correttamente la normativa sull'obbligo di visibilità degli autovelox, riscontrandosi poi da parte degli organi che svolgono servizi di polizia stradale in base all'articolo 11 del Codice della strada, una inosservanza della normativa sulla segnalazione degli agenti del traffico di cui all'articolo 43 del Codice della strada e 183 del regolamento di attuazione;
il mancato rispetto della suddetta normativa da parte degli organi addetti ai servizi di polizia stradale nel comune di Ravenna rappresenta secondo l'interrogante un ostacolo all'attuazione delle politiche di prevenzione fino ad oggi intraprese in materia di sicurezza stradale, arrecando un grave danno alla tutela della vita degli utenti della strada che spesso trovandosi improvvisamente davanti alla pattuglia non segnalata, istintivamente effettuano un repentino rallentamento del mezzo -:
quali iniziative possano essere intraprese nei confronti degli organi addetti ai servizi di polizia stradale che non ottemperano alle norme del Codice della Strada, di cui alle premesse, con particolare riferimento all'obbligo di segnalazione degli autovelox;
se non intenda chiarire, alla luce della normativa vigente, i doveri e le conseguenti responsabilità nonché i poteri dei comuni rispetto agli organi addetti ai servizi di polizia stradale che, con condotte analoghe a quelle descritte in premessa, possono mettere a repentaglio, ad opinione dell'interrogante, la salute dei cittadini con negative ripercussioni sui raggiunti livelli di sicurezza stradale.
(4-04822)