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Allegato B
Seduta n. 205 del 17/9/2007
TESTO AGGIORNATO AL 27 SETTEMBRE 2007
ATTI DI INDIRIZZO
Mozioni:
La Camera,
premesso che:
i servizi segreti, nella relazione semestrale consegnata al Parlamento ai primi di aprile 2007, segnalano che in Italia il terrorismo islamico resta «minaccia di prima grandezza», cioè «potenzialmente letale a breve termine e che il nostro Paese è da tempo incluso nel novero dei potenziali obiettivi dell'offensiva jihadista»;
stando alla relazione, nel 2o semestre 2006 sono state 130 le minacce di matrice terroristica contro interessi italiani, 115 provenienti dalla galassia jihadista e 15 riferite ad ambiti eversivi nazionali, a riprova di come «i propositi offensivi del fronte jihadista siano concreti, misurabili e, in più casi, non generici». Sul totale, 71 minacce sono riferite al territorio italiano, 50 a paesi occidentali e arabi moderati. «L'assenza di attentati sul suolo italiano - avvertono i servizi - non può far sottovalutare la persistenza e l'acutezza di un sentimento e di intenzioni inequivocabilmente ostili»;
i servizi segreti italiani segnalano che negli ultimi anni sono praticamente raddoppiate le moschee e le associazioni islamiche presenti in Italia, passando da 351 a 696;
la relazione avverte altresì che l'insegnamento religioso nelle scuole coraniche, 158 in tutta Italia, è all'attenzione dei servizi segreti, soprattutto al fine di prevenire l'insorgenza di «zone grigie dove i reclutatori jihadisti godano di libertà di manovra, specialmente nella reislamizzazione in senso estremista di elementi naturalizzati»;
non mancano, peraltro, si aggiunge nella relazione semestrale dei servizi segreti al Parlamento, «segnali raccolti dallo stesso Servizio relativi a centri di aggregazione attestati su posizioni oltranziste che ospitano soggetti ed iniziative di taglio integralista. Sono questi gli ambienti che hanno il maggiore interesse a strumentalizzare il risentimento innescato da taluni eventi internazionali»;
il Sisde, in particolare, segnala la «consolidata presenza, entro i nostri confini, di estremisti riconducibili alle filiere radicali maghrebine concentrati soprattutto sulla piazza lombardo-piemontese e su quella campana». Fra le minacce, 71 sono riferite al territorio italiano e 59 a interessi italiani in Paesi occidentali e Paesi arabi moderati: 25 riguardano obiettivi situati in specifiche città italiane;
nella Relazione si evidenzia altresì «la crescita esponenziale dei soggetti naturalizzati in Paesi occidentali segnalati per possibili connessioni con ambienti terroristici», quali le Brigate Rosse;
l'assenza di attentati sul suolo italiano - rileva l'intelligence - non può far sottovalutare la persistenza e l'acutezza di un sentimento e di intenzioni inequivocabilmente ostili»;
le risultanze della relazione dei servizi segreti sono state drammaticamente confermate dall'operazione Hammam, condotta dalle forze di Polizia lo scorso 21 luglio, la quale ha portato agli arresti dell'imam marocchino della moschea di Ponte Felcino, in Provincia di Perugia, e di due dei suoi più stretti collaboratori, entrambi dimoranti all'interno del luogo di culto;
le indagini hanno consentito di documentare come gli indagati, attraverso la visione e il commento in comune di messaggi, proclami, filmati e documenti scaricati da siti internet protetti, all'interno del luogo di culto e in orari e contesti estranei alle ordinarie cerimonie religiose svolgevano una laboriosa ed approfondita opera di istruzione e addestramento all'uso delle armi e alle tecniche di combattimento proprie delle azioni terroristiche nonché lezioni di lotta corpo a corpo;
i documenti trovati nel corso dell'operazione Hammam non contengono solo messaggi propagandistici, mostrati tra l'altro anche ad alcuni bambini frequentatori della moschea, ma minuziose indicazioni per la realizzazione di atti di terrorismo come i documenti riguardanti la preparazione e l'uso di sostanze velenose o di materiali esplodenti, le istruzioni dirette all'aspirante «mujihaid» per raggiungere le zone di conflitto in modo sicuro, per inviare messaggi criptati in rete e perfino, dettaglio particolarmente allarmante, per guidare un Boeing 747,
impegna il Governo
ad adottare iniziative, anche legislative, al fine di redigere appositi registri di tutte le guide spirituali musulmane presenti nel nostro Paese, che forniscano l'abilitazione ad esercitare solo a coloro che mostrino di condividere i valori di una società democratica ed abbiano la preparazione necessaria a svolgere un incarico così delicato;
a provvedere all'immediata espulsione degli imam considerati possibili fiancheggiatori del terrorismo fondamentalista islamico presenti in Italia e di tutti gli altri soggetti ritenuti in tal senso pericolosi per la nostra sicurezza;
a predisporre approfonditi controlli in tutte le moschee, centri islamici, scuole coraniche presenti sul territorio italiano, provvedendo alla chiusura immediata di tutte quelle strutture ove si riscontrino attività illegali ed eversive;
a promuovere la creazione di un ente con personalità giuridica il quale costituisca efficace strumento di controllo per tutti i finanziamenti destinati ai centri islamici presenti in Italia, al fine di verificarne la natura e la provenienza, oltre all'uso specifico verso il quale i fondi stessi verranno indirizzati;
a vietare, per ragioni di ordine pubblico, tutte quelle manifestazioni, di matrice islamica, che si dubiti possano costituire veicolo di trasmissione di messaggi contrari agli interessi del nostro Paese ed alla sicurezza dei suoi cittadini;
ad assumere iniziative legislative volte a rendere obbligatorio il parere preventivo e vincolante del Ministero dell'interno per la costruzione di nuove moschee e nuovi centri islamici;
ad assumere iniziative legislative volte a prevedere che nei comuni nei quali sia autorizzata la realizzazione di un centro islamico o di una moschea, si svolga preventivamente una consultazione popolare con valore vincolante;
a prevedere una sospensione dell'autorizzazione alla costruzione di nuove moschee e centri islamici per almeno due anni a decorrere dal mese di ottobre del 2007.
(1-00218)
«Bertolini, Paoletti Tangheroni, Cossiga, Carlucci, Santelli, Misuraca, Licastro Scardino, Biancofiore, Adornato, Pili, Brusco, Sanza, Crosetto, Iannarilli, Azzolini, Costa, Campa, Boscetto, Mistrello Destro, Fitto, Ceroni».
La Camera,
premesso che:
la grave crisi gestionale e finanziaria in cui versa da troppi anni la compagnia aerea Alitalia ha portato alla definizione di un nuovo piano industriale per il triennio 2008-2010 realisticamente denominato «piano di sopravvivenza/transizione», volto a conseguire le condizioni per la prosecuzione delle attività in vista del completamento del processo di cessione della quota di controllo pubblico;
i rischi di chiusura di una società che riveste un ruolo strategico per l'intera economia nazionale - basti pensare alla forte attrazione turistica rivestita dal nostro Paese o alle ricadute in settori caratterizzati da elevati investimenti in tecnologia -, con la conseguente forte contrazione di forza lavoro che seguirebbe al fallimento della compagnia e la marginalizzazione del maggiore vettore nazionale nel mercato interno ed in quello internazionale, risultano ancora più ravvicinati a seguito della conclusione senza esito del primo bando di gara che prevedeva la cessione di una quota non inferiore al 30 per cento;
per Alitalia uno dei punti rilevanti del piano industriale è il rapporto del vettore con il sistema aeroportuale italiano;
nel nuovo piano sembra profilarsi una specializzazione nell'utilizzo dello scalo lombardo da parte del vettore di bandiera attraverso lo sviluppo di voli cargo, servizi low cost e voli punto-punto, al contempo concentrando i voli intercontinentali sullo scalo di Fiumicino;
occorrerà garantire comunque la possibilità di acquisire nuovi flussi di traffico da parte dello scalo di Malpensa ed il conseguente completamento degli investimenti già previsti negli atti di concessione;
la sussistenza di un sistema aeroportuale del Nord Italia, con almeno otto scali di medie dimensioni per traffico passeggeri, può trovare nello scalo di Malpensa il suo punto di riferimento nell'ambito di specializzazione dei singoli scali, anche in considerazione del suo pieno inserimento nel sistema infrastrutturale del corridoio 5,
impegna il Governo:
a completare le procedure di privatizzazione dell'Alitalia, auspicando un futuro della compagnia inserito in un contesto di alleanze con vettori nazionali e internazionali;
a sollecitare il management a conseguire:
a) un modello aziendale più agile e più efficiente;
b) la costruzione di un polo manutentivo di eccellenza in grado di vendere i propri servizi anche a terzi;
c) il recupero di relazioni industriali e criteri di gestione del personale che motivino i lavoratori a produrre uno sforzo eccezionale per salvare l'azienda;
ad attivare tutti le azioni ed i provvedimenti necessari per un razionale sviluppo di tutto il sistema aeroportuale italiano attraverso la tempestiva definizione e presentazione al Parlamento dell'annunciato piano degli aeroporti, rafforzando le condizioni, anche attraverso il completamento degli interventi infrastrutturali già programmati, per lo sviluppo delle potenzialità dell'aeroporto di Malpensa, indipendentemente dalle strategie della compagnia di bandiera;
a ribadire l'esistenza di un interesse del Paese a preservare le caratteristiche e la vocazione dell'aeroporto di Malpensa e ad affrontare la questione del sistema aeroportuale del Nord e del ruolo nazionale di Malpensa nell'ambito del «tavolo per Milano» promosso dal Governo con gli enti territoriali lombardi, allo scopo di fornire le necessarie risposta per lo sviluppo del sistema infrastruturale, per le politiche di compensazione territoriali, per il completamento dello scalo e della sua accessibilità e per le prospettive occupazionali degli addetti nei nuovi scenari;
ad adottare interventi adeguati per affrontare e superare il problema della precarietà del lavoro nel settore del trasporto aereo;
a realizzare la valutazione ambientale strategica relativa agli interventi sugli aeroporti finalizzata alla riduzione dell'inquinamento e all'attenzione dell'impatto sul territorio;
ad avviare una politica organica e complessiva sul sistema del trasporto aereo italiano che riguardi tutti gli attori del sistema e che sia capace di intervenire, anche a livello legislativo, sulle questioni e sulle criticità tuttora presenti, promuovendo, sulla base del già citato piano degli aeroporti, la ricerca di un nuovo equilibrio e la piena valorizzazione delle varie aree del Paese.
(1-00219)
(Nuova formulazione) «Barbi, Attili, Quartiani, Nicco, Widmann, Fabris, Picano, Beltrandi, Angelo Piazza, Fiano, Adenti, Affronti».
(17 settembre 2007)
La Camera,
premesso che:
l'aeroporto di Malpensa, inaugurato proprio dall'attuale Presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi il 25 ottobre 1998, è un progetto che risale al 1985 e che ha mobilitato per la sua realizzazione oltre 1 miliardo di euro
(2.000 miliardi di lire di allora) per la realizzazione di strutture aeroportuali ed altrettanti per la realizzazione di infrastrutture viarie e ferroviarie per il trasporto di passeggeri e merci, catalizzando l'impegno dei Governi che si sono succeduti: dal Governo Prodi e dal suo Ministro dei trasporti Burlando, fino al Governo Berlusconi ed al Ministro Lunardi, che hanno guardato con grande attenzione ed approvato tutte le iniziative poste in campo a partire dal 2002 dalla regione Lombardia, insieme a numerose altre istituzioni interessate, per il rilancio del sistema aeroportuale del Nord Italia e per lo sviluppo del quadro nazionale;
i tassi di crescita del traffico di Malpensa nel periodo 2002-2006 si attestano su un valore pari all'8 per cento. Il traffico merci ha avuto il più alto tasso di crescita in Europa (+25 per cento, dato 2007). Malpensa è vincitore del premio Air cargo world of exellence per la qualità dei servizi erogati;
gli studi relativi alle previsioni di crescita del trasporto aereo sostengono che il traffico passeggeri del Nord Italia passerà, nel giro di 16 anni, da 49 milioni nel 2004 a 101 milioni nel 2021;
le elaborazioni sui dati dell'annuario 2000 traffico aereo passeggeri Iata dimostrano che il valore dei biglietti venduti per voli internazionali nel Nord Italia è pari al 70 per cento del venduto e che il valore dei biglietti venduti per voli domestici è pari al 30 per cento;
l'indotto che l'aeroporto genera sul territorio è assolutamente rilevante, soprattutto dal punto di vista occupazionale (lo scalo occupa 12.800 addetti, mentre l'indotto si stima che occupi circa 80.000 persone);
Sea ha previsto nel piano 2007-2012 investimenti per 810 milioni di euro su Malpensa, dei quali 613 sono funzionali allo sviluppo di Alitalia come hub carrier;
il consiglio di amministrazione di Alitalia, in data 30 agosto 2007, ha presentato le linee guida del piano industriale 2008-2010, consistente in una serie di azioni volte a mantenere la continuità aziendale della stessa, a fronte di sostanziali cambiamenti nella struttura e nell'attuale servizio fornito dall'azienda, consistente in un drastico ridimensionamento dei voli dall'aeroporto di Malpensa;
sono da tener presenti il persistere della critica situazione finanziaria ed industriale di Alitalia, che nel I semestre 2007 ha perso 211 milioni di euro, ed il fallimento della gara per la privatizzazione della compagnia di bandiera indetta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel dicembre 2006;
impegna il Governo:
ad intervenire affinché il management renda noto da subito i dettagli del «piano di sopravvivenza», in particolare il piano del network e l'utilizzo degli slot di cui si intende modificare la destinazione, salvaguardando gli interessi generali del Paese;
a ribadire che le caratteristiche di hub dell'aeroporto di Malpensa sono d'interesse collettivo e dunque occorre continuare ad investire nello scalo, in coerenza con le scelte strategiche fatte su tutto il sistema infrastrutturale nazionale;
a riconoscere che i criteri per l'assegnazione degli slot debbano essere condivisi anche con le regioni, in qualità di rappresentanti degli interessi territoriali dove sono situati gli aeroporti, così come previsto dal regolamento europeo CEE 95/93 e successive modifiche, in materia di assegnazione delle bande orarie, modificando la normativa vigente che affida tale compito esclusivamente ad Assoclearance.
(1-00220)
«Leone, Sanza, Gelmini, Romani, Moroni, Casero, Lupi, Aracu, Campa, Cesaro, Floresta, Pizzolante, Testoni, Uggè, Zanetta, Aprea, Bernardo, Berruti, Bocciardo, Colucci, Craxi, Gregorio Fontana, Jannone, Palmieri, Paroli, Pecorella, Ravetto, Rivolta, Romele, Valducci, Verro».
Risoluzione in Commissione:
La IX Commissione,
premesso che:
si sta assistendo ad una forte ripresa del traffico aereo in Italia mentre si registra un sensibile incremento delle capacità aeroportuali che renderebbe possibile una sempre maggiore movimentazione di vettori;
conseguentemente, occorre prefiggersi con sempre maggiore tenacia l'obiettivo di garantire la massima sicurezza e la massima qualità del traffico aereo per gli utenti;
la sicurezza e la qualità del traffico aereo può essere garantita solo attraverso un approfondito esame ed il superamento delle criticità che affliggono, sul piano strutturale ed operativo, gli attori del sistema ed una attenta e rigorosa selezione, riqualificazione e rafforzamento delle risorse operative addette;
è innegabile che in questo settore, in tema di produttività, l'Italia si sia allineata agli standard dei competitors, colmando un ritardo che ha impedito in tempi passati un adeguato sviluppo nel trasporto aereo;
come è apparso evidente la trascorsa stagione estiva, le strutture aeroportuali del Paese risultano tuttavia ancora palesemente inadeguate a supportare il forte incremento di traffico, necessitando di ingenti ed urgenti investimenti e di soggetti pubblici efficienti che ne controllino e coordinino effettivamente l'attività;
la società nazionale per l'assistenza al volo (Enav SpA) appare il solo attore del sistema dell'aviazione civile che sta svolgendo appieno i compiti assegnati dalla legge, assicurando con efficienza e senza dar luogo a problemi i delicati servizi connessi al controllo del traffico aereo ed andando addirittura a sottrarre, sul piano competitivo, domanda di traffico a paesi confinanti;
tuttavia, la natura di società per azioni dell'Enav - operante nei rilevanti ambiti di autonomia assicurati dalla disciplina privatistica malgrado le funzioni di precipuo interesse pubblico di sua competenza - non consente a tale soggetto di realizzare appieno le proprie notevoli potenzialità ed al sistema Paese di beneficiare del miglior strumento di controllo e coordinamento possibile dell'attività delle strutture aeroportuali sul territorio nazionale;
è necessario affrontare in modo sistematico ed organico le problematiche relative alla sicurezza, prevedendo inoltre un unico organismo che gestisca in modo unitario la materia della sicurezza dell'intero sistema intermodale dei trasporti, inteso come interconnessione tra le singole tipologie di trasporto, al fine di migliorarne gli standard e le prescrizioni tecniche anche mediante il coordinamento e l'armonizzazione della normativa vigente in materia;
impegna il Governo
a prendere atto dell'inadeguatezza degli strumenti normativi e contrattuali regolanti l'attività dei gestori aeroportuali ed a predisporre conseguenti iniziative finalizzate a superare le inefficienze esistenti ed a incentivare i necessari ed urgenti interventi infrastrutturali sugli aeroporti;
a valutare l'opportunità della trasformazione della società per azioni Enav in ente dipendente e vigilato dal Ministero dei trasporti;
a prevedere in tempi rapidi l'istituzione di una Agenzia nazionale che assuma le funzioni di autorità preposta alla sicurezza dei trasporti.
(7-00271)«Tassone, Sanza, Moffa».