Il “Programma
operativo pluriennale di marketing territoriale per l’attrazione degli
investimenti esteri”, finanziato dal CIPE con la delibera n. 130/2002, affidato
a Sviluppo Italia S.p.a e avviato il 1° settembre 2003, si è posto l’obiettivo
di incrementare i flussi di investimenti esteri in Italia, attraverso la
creazione di un riferimento istituzionale univoco per gli investitori
stranieri, ed il rafforzamento e la semplificazione delle procedure per la
localizzazione, l’accesso ai finanziamenti e le autorizzazioni amministrative.
A tal fine, nel corso del 2003 è stato introdotto il contratto di localizzazione come nuova modalità di attrazione di investimenti privati
di grande portata nelle aree
sottoutilizzate del Paese, attraverso l’utilizzo degli strumenti di
contrattazione già esistenti, in particolare, del contratto di programma e
dell’accordo di programma quadro, ma dando forte rilievo alla creazione di
condizioni di contesto capaci di radicare nel territorio quegli stessi
investimenti.
Questa nuova forma di promozione degli investimenti si
realizza attraverso l’inserimento di un tradizionale contratto di programma (v.
scheda I contratti di programma) all’interno
di un Accordo di programma quadro (v. scheda Intese
istituzionali e accordi quadro) sottoscritto dai Ministeri dell’economia e
finanze e delle attività produttive, dalla regione ospitante l’investimento e
dalla Società Sviluppo Italia.
L’accordo consente di affiancare ai tradizionali incentivi
all’investimento, previsti nel contratto di programma, accordi operativi per la
realizzazione mirata di infrastrutture
materiali ed immateriali, per la garanzia di servizi amministrativi e di
semplificazioni procedurali da parte degli enti locali.
Il contratto di localizzazione consiste, in sostanza, in una
forma più avanzata di contratto di programma, garantito peraltro da un iter più veloce in quanto non viene
previsto il passaggio al CIPE per l’approvazione e la gestione del contratto
medesimo.
La concreta attività
di promozione e realizzazione dei contratti di localizzazione è stata affidata,
tramite convenzione stipulata col Ministero delle attività produttive il 31
luglio 2003, alla società Sviluppo
Italia S.p.a. (v. scheda Sviluppo Italia),
già titolare del programma operativo per l’attrazione degli investimenti nel
Mezzogiorno, in particolare di quelli provenienti dall’estero (IDE)[1].
In concreto, l’investitore presenta una prima istanza a Sviluppo Italia, alla quale spetta il compito di
verificare l’ammissibilità e le necessità infrastrutturali.
Se l’istanza è ritenuta ammissibile, l’investitore presenta
la domanda di accesso al contratto di programma al Ministero delle attività
produttive.
Il Ministero delle
attività produttive - Direzione generale per il coordinamento degli incentivi
alle imprese - procede alla selezione ed
approvazione, con proprio decreto, delle proposte entro 30 giorni dalla
presentazione della domanda.
Dopo l’approvazione della proposta di contratto, viene firmato l’Accordo di Programma Quadro
tra il Ministero dell’economia, il Ministero delle attività produttive,
Sviluppo Italia e i soggetti interessati alla realizzazione del piano di
investimenti approvato.
Da ultimo, viene stipulato
il contratto di programma tra il Ministero delle attività produttive,
Sviluppo Italia e l’impresa interessata.
L’erogazione delle agevolazioni viene effettuata dal
Ministero delle attività produttive - Direzione generale per il coordinamento
degli incentivi alle imprese.
Il contratto di localizzazione è destinato a:
§ imprese
estere, medie e grandi
§ imprese
italiane medie e grandi controllate (almeno al 51%) da investitori esteri
§ imprese
italiane medie e grandi che hanno delocalizzato la produzione all'estero
prima del 17 marzo 2005 ma che intendono reinvestire nel territorio nazionale.
Possono usufruire del contratto i progetti localizzati in
tutte le regioni del Mezzogiorno: Sicilia, Sardegna, Calabria,
Puglia, Campania, Basilicata, Molise e Abruzzo.
I settori ammissibili sono:
§ industria
§ servizi
alle imprese
§ turismo
§ produzione
di energia elettrica da fonti rinnovabili.
I progetti d'investimento possono riguardare:
§ realizzazione
di nuovi impianti
§ ampliamento,
ammodernamento, ristrutturazione, riconversione o riattivazione di impianti già
esistenti
§ trasferimento
di impianti all'interno del territorio nazionale.
Gli incentivi previsti dal contratto di localizzazione sono
due:
§ contributi
a fondo perduto, che variano in base all'area geografica e alle dimensioni
dell'impresa, in linea con le normative europee;
§ agevolazioni
per programmi di ricerca e formazione collegati all'investimento.
Inoltre, Sviluppo Italia può acquisire, temporaneamente e a
condizioni di mercato, partecipazioni azionarie di minoranza nelle
società che hanno presentato un progetto ammesso al finanziamento.
Il contratto di localizzazione si è attuato in forma di progetto pilota, secondo le linee
individuate dal programma operativo per l’attrazione degli investimenti nel
Mezzogiorno.
Il CIPE, con delibera n. 16 del 9 maggio 2003 ha destinato 140 milioni per il “Progetto pilota di
localizzazione dei contratti di programma”, di cui 6 milioni per il 2003, 30
milioni per il 2004 e 104 milioni per il 2005. Ulteriori 100 milioni sono stati destinati dalla delibera n. 35 del 2005, che
ha assegnato 20 milioni per il 2005, 40 milioni per il 2006 e 40 milioni per il
2007. Da ultimo, la delibera 22 marzo 2006, in corso di registrazione, ha
destinato 250 milioni ai contratti
di localizzazione, di cui 25 milioni per il 2006, 50 milioni per il 2007, 50
milioni per il 2008 e 125 milioni per il 2009.
Secondo quanto riportato nel sito internet di Sviluppo Italia Spa:
§
74 aziende si sono dichiarate interessate ad
usufruire del contratto di localizzazione;
§
27 aziende hanno presentato proposta di
investimento per un totale di 1.197 milioni di euro;
§
6 sono le imprese selezionate e condotte da
Sviluppo Italia alla firma del contratto di localizzazione.
In particolare, alla data attuale, sono stati approvati con
decreto del Ministero delle attività produttive 6 contratti di localizzazione con le seguenti imprese:
§
gruppo alberghiero inglese Rocco Forte, che
intende effettuare un investimento di 108 milioni di euro a Sciacca (Agrigento)
con una occupazione prevista di 330 unità, a fronte di un contributo di 44
milioni ;
§
Vegitalia, società del gruppo giapponese Kagome,
che si propone di realizzare uno stabilimento agroindustriale nell’area di
Cosenza per un investimento di 32 milioni di euro, 217 occupati previsti, a
fronte di una richiesta di contributo pari a 14 milioni;
§
Donnafugata, investimento turistico-alberghiero
in Sicilia del gruppo spagnolo Sotogrande, per un investimento di 45 milioni,
una occupazione di 222 unità e un contributo pubblico di 19 milioni;
§
Etnavax, dello svizzero KK Group, che prevede
investimenti per 45 milioni nel settore delle biotecnologie a Caltagirone
(Catania) e una occupazione di 59 unità a fronte di un contributo di 26
milioni;
§
Denso Thermal Systems, gruppo giapponese che
intende effettuare investimenti per 63 milioni nel settore dei condizionatori
per auto ad Avellino, con una occupazione a regime di 855 unità a fronte di un
contributo pubblico di 24 milioni;
§
Helesi, gruppo greco per la produzione di
contenitori plastici a Pisticci (Matera), che prevede investimenti per 25
milioni ed una occupazione di 53 unità a fronte di un finanziamento di 17
milioni.
Sulle 6 proposte approvate dal Ministero delle attività
produttive risulta un investimento complessivo di 320 milioni di euro, 145
milioni di euro concessi in contributi e 881 nuovi occupati previsti a regime.
Soltanto 2 di questi contratti di localizzazione sono
arrivati, dopo la firma dell’Accordo di Programma Quadro, alla stipula del contratto
di programma (Vegitalia, nel luglio 2005 e Donnafugata, nel novembre 2005).
Per il contratto di localizzazione relativo al gruppo
alberghiero inglese Rocco Forte, nel gennaio 2005, si è provveduto alla firma
dell’Accordo di Programma Quadro.
Hanno inoltre avuto l’ammissibilità da parte del Comitato
operativo – costituito tra il Ministero delle attività produttive e Sviluppo
Italia - altre 8 proposte di contratto.
Secondo quanto indicato nel Rapporto 2005 del Dipartimento
per le politiche di sviluppo sugli interventi per le aree sottoutilizzate, la
fase pilota ha evidenziato alcune criticità che hanno impedito sino a ora un
pieno utilizzo delle potenzialità dello strumento stesso.
In particolare, sono emerse difficoltà che riguardano
soprattutto aspetti di tipo procedurale: i tempi di attuazione si sono
dimostrati più lunghi del previsto a causa della sovrapposizione di due
procedure già esistenti: quella dei contratti di programma e quella degli
Accordi di Programma Quadro, alle quali si aggiungono le fasi specifiche del
contratto di localizzazione; inoltre a seguito della riforma degli incentivi si
è verificata una fase di incertezza sulle caratteristiche e sull’entità delle
agevolazioni inserite nei contratti di localizzazione.
Una rivisitazione della procedura che consenta il
superamento delle criticità emerse e rafforzi il sistema di governance del programma è attualmente
allo studio delle amministrazioni coinvolte.
Si ricorda, infine, che il D.L. n. 35 del 2005, convertito,
con modificazioni, dalla legge n. 80 del 2005, c.d. decreto-legge
competitività, ha introdotto disposizioni volte
al controllo e alla limitazione del fenomeno della delocalizzazione produttiva,
finalizzate a favorire il rientro
in Italia delle imprese italiane che abbiano realizzato all’estero le
proprie strutture produttive.
In sostanza, come si
legge nella relazione governativa di accompagnamento, si intendono
promuovere “appositi contratti di
localizzazione che consentono accordi operativi per la realizzazione mirata
di infrastrutture materiali e immateriali, per la garanzia dei servizi amministrativi
e di semplificazioni procedurali da parte degli enti locali e delle regioni”.
A tal fine, l’articolo 1, comma 13, del D.L. n. 35/2005 prevede
l’accesso alle agevolazioni e agli
incentivi destinati alle imprese estere, sulla base della disciplina dei
contratti di localizzazione fissata dalle delibere Cipe n. 130/2002 e n.
16/2003, alle imprese italiane che
abbiano trasferito le proprie attività all’estero anteriormente alla data di
entrata in vigore del decreto-legge medesimo e che intendano reinvestire sul territorio nazionale.
[1] Già il DPEF 2003-2006 indicava nella società Sviluppo Italia Spa
il soggetto destinatario della missione di attrazione degli investimenti nel
Mezzogiorno, da effettuarsi anche attraverso la stipula di contratti di localizzazione
a natura privatistica fra i soggetti investitori e i soggetti pubblici. Il
CIPE, con delibera n. 62 del 2 agosto 2002 ha assegnato, in via programmatica,
a Sviluppo Italia Spa l’importo di 70 milioni di euro, quale finanziamento
delle attività ad essa demandate dal DPEF 2003-2006, di cui 38 milioni di euro
sono stati destinati, con successiva delibera n. 130 del 19 dicembre 2002,
nell’ambito del Programma quadro della società, alla attività specifica di
“predisposizione e avvio di un programma pluriennale di marketing volto
all’attrazione di investimenti dall’esterno, concentrata nel Mezzogiorno”.