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Maxiprocesso

È l'appellativo con il quale si ricorda il processo nei confronti di 474 tra capi e gregari di Cosa Nostra siciliana. Il processo inizia il 10 febbraio 1986 e si conclude il 16 dicembre 1987. L'ordinanza di rinvio a giudizio degli imputati del maxiprocesso - 40 volumi, 8.000 pagine - viene redatta da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino - membri del pool antimafia, guidato da Antonino Caponnetto, insieme a Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta - i quali, per ragioni di sicurezza, vengono trasferiti per due mesi presso la foresteria del carcere dell'Asinara. Il processo, che attira l'attenzione di giornali e televisioni di tutto il mondo, si basa in particolare sulle confessioni dei alcuni collaboratori di giustizia, soprattutto su quelle di Tommaso Buscetta.
Il maxiprocesso si conclude comminando agli imputati 19 ergastoli, più di 2.000 anni di carcere e risarcimenti danni per più di 11 miliardi; 114 sono le assoluzioni. Il processo dimostra l'esistenza di Cosa Nostra come associazione criminale unica e verticistica, e la possibilità concreta di condannarne i suoi membri, accusati di efferati delitti.