PARLAMENTO ITALIANO

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La Commissione

Il Parlamento italiano ha istituito per la prima volta la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia nel 1962, con la legge n. 1720, anche se la questione di una lotta anche politica e culturale, oltre che giudiziaria alla mafia, fu posta da alcuni parlamentari già nel 1948, immediatamente dopo la strage di Portella della Ginestra (1° maggio 1947) e i successivi omicidi compiuti da Cosa Nostra nei confronti di sindacalisti agrari in Sicilia.
Successivamente, la Commissione è stata istituita quasi ogni legislatura, da ultimo con la legge 27 ottobre 2006, n. 277 per la durata della XV legislatura.

Composta da venticinque deputati e venticinque senatori, essa svolge i seguenti compiti:

  • verificare l’attuazione della legge 13 settembre 1982, n. 646, e successive modificazioni, e delle altre leggi dello Stato, nonché degli indirizzi del Parlamento, con riferimento al fenomeno mafioso; verificare l’attuazione della normativa riguardante i collaboratori e i testimoni di giustizia nonché di quella relativa all’applicazione del regime carcerario alle persone imputate o condannate per delitti di tipo mafioso;
  • accertare la congruità della normativa vigente, formulando proposte di carattere legislativo e amministrativo ritenute opportune per rendere più coordinata e incisiva l’iniziativa dello Stato, delle regioni e degli enti locali e più adeguate le intese internazionali concernenti la prevenzione delle attività criminali, l’assistenza e la cooperazione giudiziaria;
  • accertare e valutare la natura e le caratteristiche dei mutamenti e delle trasformazioni del fenomeno mafioso e di tutte le sue connessioni;
  • verificare l’impatto negativo delle attività delle associazioni mafiose sul sistema produttivo, con particolare riferimento alla libera concorrenza e alla trasparenza della spesa pubblica comunitaria, statale e regionale;
  • verificare l’adeguatezza delle norme sulle misure di prevenzione patrimoniale, sulla confisca dei beni e sul loro uso sociale e produttivo;
  • svolgere il monitoraggio sui tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli enti locali, verificando l’efficacia delle disposizioni concernenti in particolare lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali e la rimozione degli amministratori locali;
  • riferire al Parlamento al termine dei suoi lavori, nonché ogni volta lo ritenga opportuno e comunque annualmente.


La Commissione, secondo le previsioni dell’articolo 82 della Costituzione, procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria. Può organizzare i propri lavori attraverso uno o più comitati.

L’attività e il funzionamento della Commissione sono disciplinati da un regolamento interno che, nel caso della Commissione istituita nella XV legislatura, è stato approvato nella seduta del 6 dicembre 2006.

I resoconti sommari delle sedute, aggiornati tempestivamente a cura della Camera dei Deputati, riportano in forma sintetica lo svolgimento delle sedute della Commissione.

I resoconti stenografici delle sedute riportano invece in forma completa lo svolgimento delle sedute della Commissione.

Leggi istitutive e composizione della Commissione parlamentare antimafia dalla III alla XII legislatura


Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari – XIII Legislatura

Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari – XIV Legislatura

I Comitati di lavoro della Commissione