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Strage di Via dei Georgofili, Firenze, 27 maggio 1993
Un'autobomba viene fatta scoppiare a Firenze, in Via dei Georgofili, vicino alla Galleria degli Uffizi. Lo scoppio dell'ordigno causa la morte di cinque persone: Caterina Nencioni, una bambina di un mese e mezzo, la sorella Nadia Nencioni, 9 anni, la madre Angela Fiume, 36 anni, il padre Fabrizio Nencioni, 39 anni e lo studente Dario Capolicchio di 22 anni. I feriti sono 48. Ingenti i danni al patrimonio artistico.
Le bombe di Firenze e di Milano, secondo quanto accertato dagli investigatori, sono lo strumento mediante il quale la mafia siciliana, attraverso la paura e il terrore, intende aprire una trattativa con le istituzioni al fine di ottenere la modifica di alcune leggi come quella sui collaboratori di giustizia, quella sul cosiddetto "carcere duro", quella sulla confisca dei beni.