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Scioglimento delle Camere, elezioni politiche, formazione del II Governo Prodi (cronologia)



11 febbraio 2006

Il Presidente della Repubblica Ciampi riceve, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 88 della Costituzione, il Presidente del Senato sen. Pera e, successivamente, il Presidente della Camera on. Casini. Quindi, firma il decreto di scioglimento delle Camere (D.P.R. 11 febbraio 2006, n. 32).

Si riunisce il Consiglio dei ministri; preso atto della decisione del Presidente della Repubblica di sciogliere le Camere, il Consiglio delibera di proporre al Capo dello Stato le date di domenica 9 e lunedì 10 aprile per lo svolgimento delle elezioni politiche e quella di venerdì 28 aprile per la prima riunione delle nuove Camere, previa intesa con i Presidenti dei due rami del Parlamento.

Il Presidente della Repubblica, vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio e del ministro dell'interno, emana il decreto di convocazione dei comizi elettorali, recante la data delle elezioni e quella della prima riunione delle nuove Camere (D.P.R. 11 febbraio 2006, n. 33).


9 aprile 2006

Iniziano le operazioni di voto per le elezioni politiche, che si concludono il giorno successivo. Si vota con il nuovo sistema elettorale di tipo interamente proporzionale che sostituisce quello misto precedentemente in vigore e prevede l'eventuale attribuzione di un premio di maggioranza, in ambito nazionale alla Camera dei deputati e a livello regionale al Senato, e soglie di sbarramento per le coalizioni di liste e per le liste singole. Per la prima volta i cittadini italiani residenti all'estero eleggono, nell'ambito della circoscrizione Estero, sei senatori e dodici deputati.


12 aprile 2006

In un comunicato della Presidenza della Repubblica, che ne richiama uno precedente diffuso il 31 maggio 2001, si precisano i tempi della formazione del nuovo Governo, ricordando, al riguardo, che ci sono scadenze e scansioni temporali imprescindibili, costituzionalmente obbligate, tra le quali la convocazione del Parlamento in seduta comune per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica, che, a norma dell'art. 85 della Costituzione, il neo eletto Presidente della Camera dovrà convocare entro 15 giorni dalla prima riunione delle nuove Camere e, cioè, non oltre il 13 maggio 2006.


28 aprile 2006

Prima seduta delle Camere: si procede alle votazioni per l'elezione dei rispettivi Presidenti.


29 aprile 2006

Alla Camera, al quarto scrutinio, viene eletto Presidente l'on. Fausto Bertinotti. Il Senato elegge Presidente alla terza votazione il sen. Franco Marini.

Dopo il discorso di insediamento, il Presidente on. Bertinotti invita i deputati alla costituzione dei gruppi parlamentari, dichiarando il loro gruppo di appartenenza entro il 2 maggio e convocando i gruppi stessi il 3 maggio perché procedano all'elezione dei presidenti e degli organi direttivi.


2 maggio 2006

Il Presidente del Consiglio on. Berlusconi rassegna le dimissioni del Governo da lui presieduto al Presidente della Repubblica, il quale lo invita a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti.


4 maggio 2006

Il Presidente della Camera annuncia la convocazione del Parlamento in seduta comune, l'8 maggio 2006, per procedere all'elezione del Presidente della Repubblica.

Annuncia inoltre la costituzione dei gruppi parlamentari, avvenuta il 3 maggio.

Analoga comunicazione in merito alla costituzione dei gruppi viene fatta al Senato.


8 maggio 2006

Si riunisce il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali; si svolge la prima votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica.


10 maggio 2006

Al quarto scrutinio viene eletto Presidente della Repubblica il sen. Giorgio Napolitano.


15 maggio 2006

Il Presidente della Repubblica Ciampi rassegna le dimissioni; esse decorrono dal momento in cui il Capo dello Stato neoeletto, Napolitano, presta il giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune (G.U. 15 maggio 2006, n. 111).

Il Parlamento in seduta comune si riunisce per il giuramento, a norma dell'articolo 91 della Costituzione, del nuovo Presidente della Repubblica, il quale subito dopo pronuncia il suo messaggio al Parlamento.


16 maggio 2006

Il Presidente della Repubblica Napolitano inizia le consultazioni per la formazione del Governo, che si concludono con il conferimento dell'incarico all'on. Prodi, il quale, secondo la prassi, accetta con riserva.


17 maggio 2006

Il Presidente della Repubblica riceve l'on. Prodi, il quale, sciogliendo la riserva formulata il 16 maggio, accetta di formare il nuovo Governo. Con quattro distinti decreti adottati in data 17 maggio 2006, il Presidente della Repubblica:

  • accetta le dimissioni rassegnate il 2 maggio 2006 dal Presidente del Consiglio dei ministri on. Silvio Berlusconi in nome proprio e dei Ministri componenti il Governo da lui presieduto;
  • accetta, su proposta del Presidente del Consiglio, le dimissioni rassegnate, per le rispettive cariche, dai Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio e dai Sottosegretari di Stato presso i Ministeri;
  • nomina l'on. Romano Prodi Presidente del Consiglio;
  • nomina, su proposta del Presidente del Consiglio on. Prodi, i 25 Ministri del nuovo Governo (11 sono i Ministri senza portafoglio).
Il Presidente del Consiglio e i Ministri giurano nelle mani del Capo dello Stato, pronunciando la formula di rito.

Si svolge la prima riunione del Consiglio dei ministri. Il Consiglio condivide collegialmente le proposte formulate dal Presidente Prodi di:
  • nomina a Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con funzioni di Segretario del Consiglio medesimo, dell'on. Enrico Letta (nomina disposta con D.P.R. 17 maggio 2006);
  • attribuzione delle funzioni di Vicepresidente del Consiglio al Ministro degli affari esteri on Massimo D'Alema e al Ministro per i beni e le attività culturali on. Francesco Rutelli (incarichi attribuiti con D.P.R. 17 maggio 2006);
  • conferimento ai Ministri senza portafoglio degli incarichi per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali; le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione; gli affari regionali e le autonomie locali; l'attuazione del programma di Governo; i diritti e le pari opportunità; le politiche giovanili e le attività sportive; le politiche per la famiglia (incarichi conferiti con il D.P.C.M 18 maggio 2006); politiche europee (incarico conferito con altro D.P.C.M. 18 maggio 2006);
  • nomina dei Sottosegretari di Stato presso vari Dicasteri (nomina disposta con D.P.R. 18 maggio 2006).

Su proposta del Presidente Prodi, il Consiglio approva un decreto-legge ( D.L. 18 maggio 2006, n. 181) che provvede ad un riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio e di alcuni Ministeri.


18 maggio 2006

Visto il decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, il Presidente della Repubblica, con proprio decreto in data 18 maggio 2006, nomina i Ministri dello sviluppo economico; del commercio internazionale; delle politiche agricole, alimentari e forestali; delle infrastrutture; dei trasporti; del lavoro e della previdenza sociale; dell'istruzione; dell'università e della ricerca; della solidarietà sociale.

I Sottosegretari prestano giuramento a Palazzo Chigi.

Il Presidente del Consiglio si presenta al Senato per esporre il programma del nuovo Governo e, secondo la prassi, consegna alla Camera il testo delle dichiarazioni programmatiche. Inizia al Senato la discussione sulle comunicazioni del Governo.


19 maggio 2006

Dopo la replica del Presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto, il Senato vota la mozione di fiducia al Governo n. 1-00004 (presentata dai senatori Finocchiaro, Russo Spena, Palermi, Peterlini, Cusumano e Formisano) il cui testo è il seguente: "Il Senato della Repubblica, udita la relazione del Presidente del Consiglio dei ministri, esprime la fiducia al Governo e passa all'ordine del giorno."

La votazione ha il seguente risultato: senatori votanti: 320; maggioranza: 161; favorevoli: 165; contrari: 155.


22 maggio 2006

Alla Camera si apre la discussione sulle dichiarazioni programmatiche del Governo.

La Presidenza della Repubblica diffonde un comunicato in cui si precisa, con riferimento al decreto di nomina dei Ministri del Governo Prodi, che hanno prestato giuramento il 17 maggio, e al successivo decreto di nomina adottato a seguito del decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, che gli atti del Presidente della Repubblica sono stati improntati al più rigoroso rispetto delle regole e della prassi. Nessun Ministro ha giurato con attribuzioni improprie: i Ministri che non avevano ancora competenze, infatti, hanno giurato come Ministri senza portafoglio. La normativa vigente, prosegue il comunicato, prevede la nomina di Ministri senza portafoglio e la possibilita' di modificare gli incarichi conferiti ai Ministri, anche a seguito di sopravvenuti provvedimenti legislativi, senza necessità di rinnovare il giuramento.


23 maggio 2006

Alla Camera si conclude il dibattito sulle comunicazioni del Governo.

Dopo la replica del Presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto, viene votata la mozione di fiducia al Governo n. 1-00002 (sottoscritta dagli onn. Franceschini, Migliore, Donadi, Villetti, Sgobio, Bonelli, Fabris) così formulata: "La Camera, udite le dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio dei ministri, le approva e passa all'ordine del giorno".

La mozione è approvata con il seguente risultato: presenti e votanti: 612; maggioranza: 307; favorevoli: 344; contrari: 268.

Fine contenuto

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