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Si riprende la discussione.
(Ripresa esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 20 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 20 precedentemente accantonati (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 3).
Chiedo, dunque, al relatore il parere sull'articolo aggiuntivo 20.0305 (Nuova formulazione) del Governo.
MICHELE POMPEO META, Relatore. La Commissione accetta l'articolo aggiuntivo 20.0305 (Nuova formulazione) del Governo.
MARIO TASSONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, faccio miei, a nome del gruppo dell'UDC, gli articoli aggiuntivi Pedrini 20.031 e 20.032, che sono stati ritirati dai presentatori.
PRESIDENTE. Onorevole Volontè, ovviamente li fa propri il gruppo?
LUCA VOLONTÈ. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene.
Avverto che, qualora fosse approvato l'articolo aggiuntivo 20.0305 (Nuova formulazione) del Governo, tali articoli aggiuntivi sarebbero comunque preclusi.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 20.0305 (Nuova formulazione) del Governo.
BRUNO MELLANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BRUNO MELLANO. Signor Presidente, intervengo perché, durante la sospensione, anche io avevo «contrattato» con il Ministro Bianchi un'ulteriore piccola modifica in sede di riformulazione e il Ministro aveva dato il suo assenso.
Al termine del primo paragrafo dell'articolo aggiuntivo 20.0305 (Nuova formulazione) del Governo, si sarebbe potuto recuperare il senso dell'articolo aggiuntivo Beltrandi 20.06, e cioè il richiamo all'apposizione di apposite sagome. Il Ministro era d'accordo, come anche il relatore. Non cambia nulla, anche nella riformulazione così presentata, che è divisa per capoversi.Pag. 3Al termine del primo capoverso, si dovrebbero aggiungere le parole: «attraverso l'apposizione di apposite sagome».
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, convengo con quanto è stato testé detto. Accedendo dunque alla richiesta avanzata, riformulo l'articolo aggiuntivo 20.0305 (Nuova formulazione) con questa aggiunta.
PRESIDENTE. Ministro, dovrebbe specificare la riformulazione esatta del testo.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Alla fine del primo capoverso, dopo le parole: «collocati lungo le strade e autostrade», è aggiunta la frase «tramite apposizione di apposite sagome».
PRESIDENTE. Qual è il parere del relatore al riguardo?
MICHELE POMPEO META, Relatore. Il parere rimane favorevole, Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, non vorrei che all'Assemblea sfuggisse quanto è contenuto nella riformulazione del Governo e quanto, invece, era contenuto negli articoli aggiuntivi Pedrini 20.031 e 20.032, che - io credo - correttamente e utilmente l'onorevole Tassone ha fatto propri e a cui aggiungo la mia firma.
È stato svolto un lavoro abbastanza intenso in Commissione. La questione fondamentale, sulla quale la riformulazione del Governo non chiarisce esattamente le posizioni che pure erano emerse e che mi sembrava fossero sufficientemente condivise, consiste nel fatto che abbiamo edulcorato la sostanza dell'articolo aggiuntivo Pedrini 20.031. Tale articolo aggiuntivo, in effetti, poneva all'attenzione del Parlamento una questione fondamentale. Esiste già, infatti, un articolo del codice che obbliga gli enti proprietari e concessionari di strade ad adottare misure che garantiscano la sicurezza stradale, attraverso interventi che sono definiti dal codice stesso. Il problema è che, in molti casi, gli enti concessionari non hanno adempiuto a tale obbligo e quindi, ancora oggi, in molti tratti di autostrade vi sono guard rail non a norma. Il problema consisteva nell'intervenire con una misura sanzionatoria, mentre nella riformulazione dell'articolo aggiuntivo del Governo 20.0305 tale elemento sanzionatorio non è previsto, è molto edulcorato, viene rinviato, sostanzialmente non viene definito. Il Parlamento si sta assumendo una grossa responsabilità...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
SILVANO MOFFA. Concludo, Presidente. O si ha il coraggio di dire, anche agli enti concessionari che chiedono il pagamento di un pedaggio, che hanno l'obbligo di garantire la sicurezza attraverso i guard rail, o si fa soltanto un'azione del tutto inutile!
PRESIDENTE. Onorevole Moffa, dovrebbe concludere.
SILVANO MOFFA. Pertanto insisto perché l'articolo aggiuntivo 20.0305 (Ulteriore nuova formulazione) del Governo venga corretto nel senso indicato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, il mio gruppo ha fatto propri gli articoli aggiuntivi Pedrini 20.031 e 20.032 e credo che, per questo, il relatore non me ne debba volere. Si è discusso moltissimo su un parere della Commissione Bilancio. Provvedere o non provvedere: certamente, ci troviamo di fronte ad una problematica che, nel tempo, si è riproposta anche in questa Assemblea.Pag. 4
L'interesse importante e fondamentale, che dobbiamo tenere presente, è quello dell'ammodernamento delle nostre strade. Vi è, quindi, una responsabilità degli enti proprietari e concessionari. Se vogliamo tutelare gli interessi di tali soggetti a discapito della sicurezza, certamente ne siamo padroni! Ho voluto riproporre gli articoli aggiuntivi Pedrini 20.031 e 20.032 poiché essi contengono una previsione sanzionatoria, in mancanza della quale abbiamo semplicemente annunci ed auspici, abbiamo soltanto la parolina d'ordine «adottano iniziative», mentre invece vi è l'esigenza di intervenire in termini cogenti e impositivi, per avere una garanzia di sicurezza sulle nostre strade!
PRESIDENTE. La prego di concludere.
MARIO TASSONE. Concludo, Presidente. Si è discusso moltissimo e forse, fuori da questa Assemblea, vi sono interessi contrastanti, enormi e di grande forza, mentre noi abbiamo soltanto l'interesse ad approntare misure sulla sicurezza stradale e in difesa della vita! Per tale motivo, abbiamo voluto fare nostri tali articoli aggiuntivi e, certamente, per questi stessi motivi, non potrò votare a favore dell'articolo aggiuntivo 20.0305 (Ulteriore nuova formulazione) del Governo.
LUCA VOLONTÈ. Bravo!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, anch'io intendo aggiungere la mia firma agli articoli aggiuntivi Pedrini 20.031 e 20.032, fatti propri dal gruppo dell'UDC, e vorrei evidenziare come, effettivamente, abbiamo trasformato, o stiamo tentando di trasformare, una norma volta a introdurre miglioramenti sulle condizioni di sicurezza stradale in una «norma-annuncio», che ha sicuramente l'effetto di comunicare all'opinione pubblica che si sta operando, che si sta facendo qualcosa per dare una risposta in termini di sicurezza stradale, senza però approntare, in realtà, misure attraverso cui realizzare tali interventi e, soprattutto, senza considerare cosa potrebbe accadere se tali interventi non fossero, poi, realizzati! Rischiamo di dare attuazione a una grida manzoniana che non produce il risultato voluto.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
PAOLO UGGÈ. Concludo, Presidente.
Ritengo che il collega Tassone, così come l'onorevole Moffa, abbiano dimostrato chiaramente come, invece, tutti noi ci stiamo impegnando al fine di creare condizioni perché effettivamente si realizzino condizioni di maggior sicurezza.
Pertanto, chiedo che, da parte di ogni singolo parlamentare, vi sia una riflessione attenta ed il voto favorevole sugli articoli aggiuntivi che, fatti proprii dal gruppo dell'UDC, sono da noi condivisi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pedrini. Ne ha facoltà.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, siamo arrivati alla riformulazione degli articoli aggiuntivi in quanto, come mi è stato riferito, la Commissione bilancio aveva espresso parere contrario. Sinceramente, a tutt'oggi, non ho compreso il motivo di tale parere, anche perché accade che si esprima parere contrario senza motivazione. Pertanto, mi rimangono dei dubbi. Infatti, con gli articoli aggiuntivi a mia firma si proponeva sostanzialmente di imporre agli enti locali il rispetto delle norme di legge e agli enti concessionari il rispetto del contenuto del provvedimento concessorio e della relativa convenzione e di provvedere, conseguentemente, a mettere a norma tutte le prescrizioni relative alle barriere di sicurezza stradale e alla segnaletica.
Le principali cause di morte delle vittime della strada sono dovute al fondo stradale e alla segnaletica. Pertanto, mediante gli articoli aggiuntivi in questione, si proponeva che venissero ridotte la spesa sanitaria a causa degli incidenti stradali -Pag. 5che ogni anno incide per 35 miliardi di euro (pari a circa 70 mila miliardi di vecchie lire) - e le spese generali. Pertanto, si intendeva portare una voce di spesa del bilancio degli enti locali tra gli investimenti anziché tra le spese generali. Per di più, con riferimento ai concessionari, si intendeva introdurre l'obbligo di rispettare la legge, il contenuto del provvedimento concessorio e della relativa convenzione o contratto. Pertanto, l'obiettivo era quello di effettuare investimenti, in uno Stato che è sempre molto povero per quanto riguarda le risorse finanziarie destinabili agli investimenti, e, mi si passi l'espressione, di accrescere il valore patrimoniale dello Stato.
Oltretutto, avremmo potuto iniziare a metterci in regola con l'Unione europea, la quale richiede la riduzione del numero di vittime della strada, in quanto rappresentiamo il fanalino di coda dell'Europa. È di questa mattina la notizia che l'Inghilterra è riuscita a ridurre le vittime della strada, in pochissimo tempo, del 30 per cento. Pertanto, anche noi avremmo potuto fare quanto avviene in altri Paesi. Devo confessare di aver visto troppa timidezza nei confronti dei concessionari.
Tuttavia, poiché mi è stato detto che in presenza del parere contrario della Commissione bilancio - che, anche in mancanza di motivazioni, impedisce ad un componente di altra Commissione di espletare il proprio lavoro fino in fondo - il provvedimento in discussione avrebbe potuto essere rinviato alle Camere o impugnato, non abbiamo ritenuto di assumerci la responsabilità, nel momento in cui si interviene per ridurre le vittime della strada, di ritardare l'entrata in vigore del provvedimento stesso così impedendo, di fatto, il raggiungimento dell'obiettivo che ci si prefigge.
Nei due articoli aggiuntivi - che, a mio avviso, sono condivisibili nel testo presentato, e che, lo comprendo, sono frutto di una mediazione - si fa riferimento, nel primo, alle sanzioni amministrative, nell'altro, al fatto che qualora il 50 per cento dei proventi delle sanzioni non venissero devoluti, come prescritto, verrebbero applicate misure sanzionatorie amministrative.
Pertanto, si trattava di un espediente per trovare una soluzione e un accordo. I componenti del Comitato dei nove mi daranno atto che, in Commissione, questa mattina, al momento della riformulazione, ho cercato anche il loro consenso, che inizialmente sembrava esserci, in modo che, come giustamente detto dagli onorevoli Tassone, Uggè e Moffa, il testo non si limitasse ad esprimere solo sentimenti o norme non cogenti ma mettesse il Governo, con apposita delega, nelle condizioni di rendere davvero cogenti tali norme.
Concludo dicendo che sono sconfortato, da un certo punto di vista, perché si è restii a punire con sanzioni amministrative, aziende che hanno altri proventi oltre quelli previsti dagli atti concessori, allorquando non rispettino ciò che sono tenute a fare per legge, per atto concessorio, per convenzione e per contratto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Armani. Ne ha facoltà.
PIETRO ARMANI. Signor Presidente nella precedente legislatura ho fatto parte della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici e vorrei ricordare che se il Governo ha dovuto trovare una soluzione più «edulcorata» rispetto a quanto proposto dagli articoli aggiuntivi fatti giustamente propri dai colleghi Tassone, Uggè e Moffa, è dovuto alla norma contenuta nell'articolo 12 del decreto fiscale collegato alla legge finanziaria per il 2007. In tale norma il Ministro dei lavori pubblici e delle infrastrutture ha voluto rimettere in discussione tutte le concessioni di punto in bianco, a partire da quelle già esistenti invece di affrontare singolarmente aspetti delle concessioni vigenti per i problemi della realizzazione dei guard rail.
PRESIDENTE. Onorevole Armani, concluda.
Pag. 6PIETRO ARMANI. Concludo Presidente. Quindi, il Governo si trova oggi a dover concedere ciò che avrebbe potuto deliberare se non fosse esistita la norma, assolutamente demagogica, contenuta nell'articolo 12 che, com'è noto, ha provocato un gigantesco contenzioso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, signor Ministro, non riusciamo a capire perché questo Governo è così debole con i forti, con le grandi società concessionarie. Qual è il cordone ombelicale che vi lega e vi impedisce di fare gli interessi dei cittadini, degli automobilisti e della sicurezza, a favore delle società concessionarie? Perché non si vuole obbligare le società concessionarie di autostrade o di strade extraurbane a larga percorrenza a mettersi in regola, ad usare asfalto e segnaletica orizzontale e verticale adeguati, ad illuminare le strade ed a munirle di protezioni, di barriere e di guard rail a norma di legge? Perché non le si vuole costringere a far ciò? Andate a vedere ciò che accade in altre Nazioni che hanno già superato tale «timidezza» nei confronti delle concessionarie, delle grandi multinazionali concessionarie. Andate in Olanda e in Belgio e troverete autostrade sempre illuminate in ogni punto, andate anche in Francia, in Svizzera, in Germania. Solo in Italia, dove si vogliono favorire i forti interessi dei grandi gruppi che gestiscono le autostrade, non si impone un adeguamento.
Signor Ministro, le porto l'esempio di una mia esperienza personale quando, rivolgendomi alla magistratura, ho costretto la società concessionaria dell'autostrada della Cisa, la A15, a cambiare tutti i guard rail ed a metterli a norma, facendolo imporre dalla magistratura...
PRESIDENTE. Onorevole Barani, concluda.
LUCIO BARANI. Concludo, Presidente. Non ci sono più stati incidenti mortali a causa della mancanza di barriere; ci sono stati incidenti, ma le barriere hanno impedito che diventassero mortali. Quindi, essere deboli con i forti non vi fa sicuramente onore.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente volevo chiarire che il lungo lavoro, svolto tra ieri sera e stamattina sia in modo informale sia nell'ambito del Comitato dei nove, sui due articoli aggiuntivi dell'onorevole Pedrini e sull'articolo aggiuntivo dell'onorevole Beltrandi ed altri, aveva tre obiettivi.
Il primo era fare in modo che si potessero effettuare gli interventi richiesti, in particolare l'adeguamento delle barriere autostradali e stradali in genere e le misure atte ad evitare l'impatto di volatili contro le barriere lungo le strade.
Il secondo obiettivo era fare in modo che ci fosse il consenso della V Commissione, che in precedenza non era stato dato su alcuno dei tre articoli aggiuntivi ricordati. Il terzo obiettivo era fare in modo che ci fosse la possibilità di avere più efficaci strumenti di intervento nei confronti sia dei concessionari, sia degli enti proprietari, sia ancora degli enti locali in genere sulle strade per far sì che venisse rispettata la devoluzione di almeno il 50 per cento delle quote per interventi di sicurezza stradale.
La riformulazione dell'articolo, per come è stata presentata dal Governo, ha avuto l'approvazione della V Commissione. Si chiede che vengano fatti tali interventi sulle due opere a cui si è fatto cenno, e si dà mandato al Governo di riformulare il regolamento, prevedendo anche misure sanzionatorie (è scritto esplicitamente nell'articolo aggiuntivo in questione) nei confronti di chi non rispetta la devoluzione della quota per tali interventi. Mi sembra, quindi, che questa formulazione sia un ragionevole punto di equilibrio fra le varie istanze che erano state evidenziate.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rotondo. Ne ha facoltà.
ANTONIO ROTONDO. Signor Presidente, a me sembra strano che si stia sviluppando una discussione di questo tipo, anche perché con l'articolo aggiuntivo in esame, riformulato dal Governo, si cerca di dare soluzione a una questione annosa che si trascina veramente da molto tempo, cari colleghi, presente anche nella scorsa legislatura ed a cui non era mai stata data una risposta. Non si era mai tentato di darvi risposta. Ora cerchiamo di intervenire su questo problema. Rilevo, fra l'altro, un dato significativo: i due articoli aggiuntivi ricordati sono stati fatti propri da alcuni rappresentanti molto autorevoli della precedente maggioranza, che fra l'altro nella scorsa legislatura avevano anche responsabilità importanti.
Fra l'altro, i due articoli aggiuntivi citati, cari colleghi, non sono legittimi, perché non è possibile sanzionare con un decreto ministeriale enti pubblici, enti locali. Ciò è inammissibile. Non capisco come si possa incorrere in un errore di tal genere, e fra l'altro non capisco come sia possibile fare una polemica su azioni nei confronti dei concessionari che per la prima volta - ripeto, per la prima volta - sono state fatte in questa legislatura e non sono state fatte precedentemente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lovelli. Ne ha facoltà.
MARIO LOVELLI. Signor Presidente, invito veramente i colleghi a leggere con attenzione l'articolo aggiuntivo riformulato dal Governo, che dà tutte le risposte ai problemi e agli interrogativi posti alla nostra attenzione. Ho avvertito molta enfasi in interventi di colleghi che mi hanno preceduto sulla necessità di privilegiare gli interessi dei cittadini utenti e non quelli dei costruttori. Aggiungerei: né quelli dei costruttori, né dei concessionari, né quelli dei costruttori di barriera o di segnaletica stradale. Dobbiamo legiferare affinché si intervenga in materia di sicurezza sulle nostre strade in modo adeguato.
La formulazione che viene proposta - e ringrazio anche il Ministro per l'impegno profuso insieme alla Commissione per arrivare a questo risultato - parte proprio da questo presupposto e dà un indirizzo che, direi, è abbastanza puntuale e preciso. Anche perché, in termini giuridici l'impostazione iniziale degli articoli aggiuntivi aveva il difetto che è stato ricordato dal collega Rotondo, ossia non era possibile demandare a un decreto del Ministero dei trasporti la determinazione di un impianto sanzionatorio.
Con questa impostazione il problema viene affrontato seriamente, sia per quanto riguarda la destinazione del 50 per cento (il noto articolo 208 del codice della strada) dei proventi dalle sanzioni, sia per quanto riguarda la finalizzazione, e cioè le barriere di sicurezza e l'impatto degli uccelli sulla circolazione stradale, problema quest'ultimo sollevato da una proposta emendativa presentata da colleghi del gruppo La Rosa nel Pugno.
Mi pare, quindi, che quella al nostro esame sia una riformulazione valida, che risolve talune incertezze contenute nei testi precedenti: invito pertanto l'Assemblea ad approvare questa proposta emendativa.
Invito inoltre i colleghi che hanno fatto propri i successivi articoli aggiuntivi - dopo che l'onorevole Pedrini li ha ritirati - a svolgere con noi questa riflessione, per arrivare ad una conclusione univoca. Dico ciò anche perché, dopo che ieri i lavori dell'Assemblea sono stati sospesi proprio su questo punto, è stato svolto un buon lavoro nel corso della serata e della mattinata odierna: sarebbe dunque auspicabile che concludessimo insieme tale lavoro, in maniera costruttiva.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giudice. Ne ha facoltà.
GASPARE GIUDICE. Signor Presidente, in merito alla nuova riformulazione dell'articoloPag. 8aggiuntivo da parte del Governo, che ha causato il ritiro di una serie di altre proposte, vorrei comprendere un aspetto: la Commissione bilancio ha espresso su di esso il proprio parere favorevole, nonostante ciò comporti il trasferimento di parte dei proventi delle sanzioni amministrative per talune finalità. Quel che non riesco a comprendere è la ragione per cui analoghe proposte emendative (ad esempio quella presentato dal collega Baldelli, e quelle di molti altri colleghi), che pure destinavano parte di tali risorse a fondi speciali, ad esempio, a quello per le vittime della strada, non hanno trovato d'accordo il Governo, in quanto quest'ultimo ha sostenuto che stornare parte di tali proventi significava intervenire sulle finanze degli enti locali.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GASPARE GIUDICE. Vorrei dunque comprendere quale sia la logica per cui, in quel caso, il Governo ha ritenuto di non esprimere parere favorevole - nonostante le legittime destinazioni previste da tali proposte emendative, firmate da taluni colleghi (fra gli altri, l'onorevole Baldelli) - mentre questa volta esso non interviene: eppure, anche in questo caso mi pare si stia intervenendo sulla finanza degli enti locali.
PRESIDENTE. Deve concludere.
GASPARE GIUDICE. Vorrei dunque sapere se il parametro sia uguale per tutti o se sia differenziato: capisco che la vicenda degli uccelli...
PRESIDENTE. La invito a concludere, onorevole Giudice.
GASPARE GIUDICE. ...ha assorbito maggiore attenzione da parte del Governo, ma credo che su questo aspetto vada assolutamente svolta una riflessione,poiché non si può parlare di presenza o assenza di copertura, a piacimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, desidero associarmi alle considerazioni svolte dall'onorevole Giudice - con grande chiarezza, linearità e competenza - in merito alla proposta del Governo al nostro esame. È curioso che si abbia - è questa una considerazione che rivolgo all'Assemblea, alla Presidenza ed al Governo - un «doppiopesismo» così evidente su proposte emendative che presentano sostanzialmente il medesimo impatto finanziario (alcune già presentate da noi ed altre presentate dal collega Pedrini).
In altri termini, è curioso che, da un lato si aggiri il problema dell'impatto finanziario degli emendamenti - che pure è discutibile, poiché si tratta sempre di sanzioni eventuali - attraverso la formula «senza oneri per lo Stato e con le disponibilità finanziarie presenti», e dall'altro lato, la Commissione bilancio contesti la possibilità di introdurre determinati incentivi o normative perché comportano eventuali aggravi. Vi è, poi, un altro elemento curioso, costituito dalle sanzioni eventuali iscritte al bilancio; così come è stato curioso il «siparietto» sull'impatto degli uccelli e sulla consultazione dei membri della Commissione.
PRESIDENTE. Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 20.0305 (Ulteriore nuova formulazione) del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 9
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 415
Votanti 414
Astenuti 1
Maggioranza 208
Hanno votato sì 242
Hanno votato no 172).
Prendo atto che i deputati Dato, Sanna e Bellillo hanno segnalato di non essere riusciti a votare.
MARIO TASSONE. Scampato pericolo!
PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi i successivi articoli aggiuntivi Pedrini 20.031 e 20.032.