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Si riprende la discussione.
(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 3256-A)
CESARE CAMPA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, vorrei capire da lei, e da chi ha dichiarato inammissibile il mio ordine del giorno n. 9/3256/339, le ragioni per cui esso è inammissibile (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo). In secondo luogo, ancora più grave è l'inammissibilità dell'ordine del giorno Testoni n. 9/3256/388, che vorrei ricordare, perché l'Aula forse è stata disattenta: esso impegna il Governo, qualora nel 2008Pag. 60dovessero emergere extragettiti tributari, a valutare la possibilità di destinare una quota delle risorse alla riduzione del prelievo fiscale non solo ai lavoratori dipendenti ma...
PRESIDENTE. Onorevole Campa, le chiedo scusa...
CESARE CAMPA. Mi scusi un attimo, signor Presidente, ma non ho finito... (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo). Non capisco perché urlano tanto!
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia...
CESARE CAMPA. Ma come si può dichiarare inammissibile un ordine del giorno che dice che i lavoratori sono tutti uguali, i lavoratori autonomi e quelli dipendenti: non lo si può dichiarare inammissibile, siete contro la Costituzione! Vergognatevi! Signor Presidente, si vergogni!
PRESIDENTE. Onorevole, l'ordine del giorno Testoni n. 9/3256/388 è stato dichiarato inammissibile per estraneità di materia, ovvero l'ordine del giorno non è attinente, anche sulla scorta dell'istruttoria effettuata dagli uffici, al tema della legge finanziaria.
Passiamo alle votazioni. Secondo la prassi, ove i presentatori non insistano, gli ordini del giorno accettati dal Governo non saranno posti in votazione.
Ricordo che gli ordini del giorno Quartiani n. 9/3256/1 e Burchiellaro n. 9/3256/2 sono stati accettati.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Ruggeri n. 9/3256/3 e Cordoni n. 9/3256/4.
Ricordo che l'ordine del giorno Lion n. 9/3256/5 è stato accettato. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Astore n. 9/3256/6 e Beltrandi n. 9/3256/7. Ricordo che l'ordine del giorno Bocchino n. 9/3256/8 è stato accettato. Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Narducci n. 9/3256/9 accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione. Prendo altresì atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Fedi n. 9/3256/10 e Gianni Farina n. 9/3256/11, accolti dal Governo come raccomandazione.
Ricordo che gli ordini del giorno Sanna n. 9/3256/12 ed Attili n. 9/3256/13 sono stati accettati. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Zacchera n. 9/3256/14. Ricordo che l'ordine del giorno Balducci n. 9/3256/15 è stato ritirato dai presentatori. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Rugghia n. 9/3256/16, accolto dal Governo come raccomandazione. Ricordo che l'ordine del giorno Pinotti n. 9/3256/17 è stato accettato. Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno Borghesi n. 9/3256/18 e Pedrini n. 9/3256/20 accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione.
Chiedo all'onorevole Pedica se accetti la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/3256/21.
STEFANO PEDICA. No, signor Presidente, e insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pedica n. 9/3256/21, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 465
Votanti 439
Astenuti 26
Maggioranza 220
Hanno votato sì 156
Hanno votato no 283).
Prendo atto che i deputati Testoni e Balducci hanno segnalato che non sono riusciti a votare.
Ricordo che l'ordine del giorno Donadi n. 9/3256/22 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione degli ordine del giorno Evangelisti 9/3256/24 e Razzi n. 9/3256/25; prendo altresì atto che il presentatore accetta la riformulazione dell'ordine del giorno Palomba n. 9/3256/26, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.
Ricordo che l'ordine del giorno Codurelli n. 9/3256/27 è stato accettato dal Governo.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Leoluca Orlando n. 9/3256/28.
LEOLUCA ORLANDO. Signor Presidente, pur apprezzando il lavoro svolto dal sottosegretario, lo prego di leggere nuovamente la riformulazione proposta dal Governo, perché pur udendo non sono stato in grado di comprenderla a causa della rapidità della lettura.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. La riformulazione proposta è nel senso di sostituire le parole «impegna il Governo a individuare» con le seguenti: «impegna il Governo a valutare la possibilità di individuare», con il conseguente coordinamento formale dei successivi capoversi.
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Leoluca Orlando accetta la riformulazione proposta e non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/28.
Prendo atto che l'onorevole Costantini accetta la riformulazione proposta e non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/29.
Ricordo che l'ordine del giorno Mura n. 9/3256/30 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che l'onorevole Amici non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/31, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Gasparri n. 9/3256/32, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Proietti Cosimi n. 9/3256/33 è stato dichiarato inammissibile.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ascierto n. 9/3256/34, accolto come raccomandazione dal Governo.
Chiedo all'onorevole Menia se accetti la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/35, accolto come raccomandazione dal Governo.
ROBERTO MENIA. Signor Presidente, accetto la riformulazione proposta dal Governo. Tuttavia, mi rivolgo al rappresentante del Governo, chiedendogli un'ulteriore riflessione. La proposta del Governo consiste nell'espungere due delle premesse dell'ordine del giorno in esame. Si tratta di due premesse che in realtà sottolineano una situazione oggettivamente grave, e chiedo al Governo di verificare l'opportunità di tale riformulazione. Infatti, tra soli sei giorni cadranno definitivamente le sbarre di confine tra Italia e Slovenia e si creerà uno spazio totalmente libero. Il differenziale dei prezzi tra benzine, carburanti e tabacchi italiani e sloveni varia da un terzo ad oltre il 50 per cento in meno. Ricordo che sono presenti oltre il confine ben venti case da gioco, e vi è un flusso ininterrotto di valuta italiana verso la Slovenia. Chiedo, pertanto, al Governo di verificare se le due premesse che si vogliono espungere possano, in realtà, rimanere. Se il Governo è d'accordo in ordine a tale punto, accetterò che l'ordinePag. 62del giorno in esame sia accolto come raccomandazione. Pertanto, chiedo ancora una volta di verificare se anche le due parti citate possano essere accolte.
ANGELO COMPAGNON. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANGELO COMPAGNON. Signor Presidente, intervengo solo per sottoscrivere l'ordine del giorno Menia n. 9/3256/35.
PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che il Governo non intende modificare il proprio parere, e che l'onorevole Menia accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/35, accolto come raccomandazione dal Governo, e non insiste per la votazione.
Prendo atto che i presentatori accettano le riformulazioni proposte e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Fadda n. 9/3256/36 e Zucchi n. 9/3256/37.
ANTONIO SATTA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO SATTA. Signor Presidente, intervengo per apporre la mia firma all'ordine del giorno Fadda n. 9/3256/36.
PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Brandolini n. 9/3256/38, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Pertoldi n. 9/3256/39, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo altresì atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Franci n. 9/3256/40, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo, inoltre, atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Giovanelli n. 9/3256/41, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Belisario n. 9/3256/42 è stato accettato dal Governo.
Prego il sottosegretario di leggere nuovamente la riformulazione proposta per l'ordine del giorno Fincato n. 9/3256/43.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il Governo ha proposto di riformulare il dispositivo come segue: «Impegna il Governo a valutare la possibilità di adottare provvedimenti interpretativi per chiarire epoca e decorrenza degli indici ISTAT da applicare ai canoni demaniali marittimi».
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Fincato accetta la riformulazione proposta e non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/43.
Ricordo che l'ordine del giorno Lulli n. 9/3256/44 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno Fava n. 9/3256/45 e Goisis n. 9/3256/46, non accettati dal Governo, insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fava n. 9/3256/45, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 468
Votanti 466
Astenuti 2
Maggioranza 234
Hanno votato sì 182
Hanno votato no 284).
Prendo atto che i deputati Balducci e Sanga hanno segnalato che non sono riusciti a votare.Pag. 63
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Goisis n. 9/3256/46, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 466
Votanti 460
Astenuti 6
Maggioranza 231
Hanno votato sì 179
Hanno votato no 281).
Chiedo all'onorevole Bodega se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/47, non accettato dal Governo.
LORENZO BODEGA. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LORENZO BODEGA. Signor Presidente, intendo chiedere al Governo di valutare la possibilità di un ripensamento sull'ordine del giorno in esame. Si tratta del tema della sicurezza, molto sentito dai cittadini, in modo particolare nella provincia di Lecco. In quell'area, negli ultimi mesi ormai quotidianamente, si stanno verificando numerose incursioni vandalistiche, e non solo vandalistiche, proprio nel luogo in cui la famiglia si chiude nella sua intimità, nella propria abitazione. A mio parere, ciò è molto grave.
Tra l'altro, debbo anche dire che la popolazione intera è sensibilizzata moltissimo a tale problematica. Sta di fatto che tutte le istituzioni a livello locale, indipendentemente dal colore dell'appartenenza politica, hanno espresso un consenso generale per la realizzazione del commissariato nella zona cosiddetta del Meratese, quindi della Brianza lecchese, che vede oramai incursioni quotidiane dalla metropoli milanese e da altre parti della regione, per non dire dai Paesi dell'est.
Ciò spiace, perché nonostante gli enti locali abbiano posto a disposizione risorse e, addirittura, si siano resi disponibili a mettere a disposizione anche le strutture e gli edifici per ospitare il commissariato della Polizia e per cercare di incrementare il numero dei carabinieri, su un ordine del giorno non strettamente vincolante si riceve una risposta negativa.
Ciò spiace, perché accresce ancora di più il divario, che si percepisce, fra il centro romano e la periferia, in modo particolare il nord della Lombardia.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, se l'onorevole Bodega accetta una riformulazione del dispositivo, il parere potrebbe mutare.
«Impegna il Governo a valutare la possibilità di costituire una sezione distaccata del commissariato di polizia di Lecco, da ubicare nel comune di Merate, al potenziamento della locale stazione dei carabinieri, da tempo sofferente per carenze di organico e mezzi». Se riformulato in questi termini, il Governo accetta l'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Bodega accetta la riformulazione proposta e non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/47.
PIETRO ARMANI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà, tenendo presente che l'ordine del giorno è stato accolto.
Pag. 64PIETRO ARMANI. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma.
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Maroni n. 9/3256/48.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Maroni n. 9/3256/48, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 482
Votanti 458
Astenuti 24
Maggioranza 230
Hanno votato sì 167
Hanno votato no 291).
Prendo atto che la deputata Balducci ha segnalato che non è riuscita a votare.
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Alessandri n. 9/3256/49.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Alessandri n. 9/3256/49, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 476
Votanti 470
Astenuti 6
Maggioranza 236
Hanno votato sì 182
Hanno votato no 288).
Prendo atto che la deputata Balducci ha segnalato che non è riuscita a votare.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione del suo ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/3256/50, non accettato dal Governo.
GIANCARLO GIORGETTI. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANCARLO GIORGETTI. Signor Presidente, intervengo conoscendo perfettamente il valore degli ordini del giorno. Ho voluto presentare questo ordine del giorno per testimoniare una buona causa, quella del diritto allo studio di coloro che accedono, per capacità e merito, ai pensionati universitari. Avrei potuto evitare di farlo posto che, molto probabilmente, nella città di Milano la frequenza nei pensionati universitari non è prevalentemente di studenti, capaci e meritevoli, provenienti dalla regione Lombardia, ma di studenti provenienti da tante parti del Paese, prevalentemente dal Meridione d'Italia.
Capisco che il Governo abbia qualche motivo per non accettare un ordine del giorno di questo tipo. Ritengo, tuttavia, che esso sia conforme ai principi costituzionali e ai principi di equità, di parità di trattamento, e anzi di favore nei confronti degli studenti capaci e meritevoli. Chiedo ai colleghi del mio gruppo, e a tutti coloro che hanno a cuore queste buone ragioni, di votarlo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/3256/50, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 65
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 471
Votanti 463
Astenuti 8
Maggioranza 232
Hanno votato sì 192
Hanno votato no 271).
Prendo atto che la deputata Balducci ha segnalato che non è riuscita a votare.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione del suo ordine del giorno Cota n. 9/3256/51, accettato dal Governo purchè riformulato.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, accetto la riformulazione, in particolare ritengo positivo il fatto che il parere sia favorevole anche con riferimento alle premesse, perché l'ordine del giorno si occupa dell'usura e con esso - anche così come è stato riformulato - si richiede di assumere le iniziative volte a modificare i criteri della normativa vigente in materia di usura.
Noi però non ci riferiamo al problema della modifica dell'articolo 644 del codice penale che individua la fattispecie del reato di usura, ma ci riferiamo in particolare all'usura collegata al problema dei mutui e all'attività delle banche che spesso svolgono un'attività di prestito che è borderline rispetto all'usura e in alcuni casi, dal nostro punto di vista, supera anche questo limite.
Pertanto sia chiaro che l'ordine del giorno è stato presentato con riferimento al problema dei mutui che oggi riguarda tanti e tanti cittadini, e si riferisce sia ai mutui per l'acquisto degli immobili, sia ai mutui che, purtroppo, oggi sempre più famiglie contraggono per ricorrere al cosiddetto credito al consumo. Con riferimento a questa seconda categoria di mutui che investe, secondo l'ultimo rapporto dell'Alto commissario antiracket, ormai sempre più famiglie (si sfiora addirittura il 30 per cento), il tasso medio registrato con riferimento agli interessi è del 16,99 per cento, tra i più alti, anzi probabilmente il più alto d'Europa.
Questa situazione va modificata; il Governo oggi si è preso un impegno e, ovviamente, di ciò siamo soddisfatti.
GIANFRANCO CONTE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Tuttavia, onorevole Gianfranco Conte, tenga presente che l'onorevole Cota ha accolto la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/3256/51 che, quindi, viene accettato.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, intervengo soltanto per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno n. 9/3256/51 presentato dall'onorevole Cota, che ha messo in evidenza sia la questione dei tassi usurai, collegati alle carte revolving, sia quella dei tassi sui mutui. Credo sia necessario intervenire anche perché, purtroppo, nel mondo bancario ora vi è anche l'ulteriore usanza di costituire società che appartengono alle banche stesse, le quali riacquistano gli immobili dei consumatori e degli utenti che hanno dei mutui per rimetterli in circolazione guadagnando, quindi, sul tasso e sull'acquisto in caso di asta, nonché ricavando un guadagno ulteriore sull'incasso della successiva vendita. Si tratta di un vero scandalo sul quale ritengo che il Parlamento, prima o poi, dovrà intervenire in maniera concreta.
FRANCESCO BOSI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Tuttavia, onorevole Bosi, nel darle la parola notifico che, poiché l'ordine del giorno Cota n. 9/3256/51 è stato accettato, ovviamente non sono previste le dichiarazioni di voto.
FRANCESCO BOSI. Signor Presidente, intervengo solo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Cota n. 9/3256/51.
Pag. 66
PRESIDENTE. Prendo atto che gli onorevoli Pedrizzi e Germontani aggiungono la loro firma all'ordine del giorno Cota n. 9/3256/51.
Prendo, altresì, atto che il presentatore accetta la riformulazione proposta e non insiste per la votazione del suo ordine del giorno Lussana n. 9/3256/52, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Brigandì n. 9/3256/53, non accettato dal Governo.
MATTEO BRIGANDÌ. Sì, signor Presidente, insisto e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MATTEO BRIGANDÌ. Signor Presidente, innanzitutto voglio sottolineare che sono fiero di appartenere al movimento cui appartengo, perché il maggior numero di «no» da parte del Governo è stato espresso con riferimento agli ordini del giorno presentati dalla Lega.
A me pareva che quello di far sì che gli stipendi non superassero i 20 mila euro al mese per i funzionari statali, o meglio per taluni di essi, fosse uno ius receptum, tant'è che la questione era già passata. A tal proposito, vale la pena leggere il dispositivo del mio ordine del giorno, nel quale è scritto: «impegna il Governo a monitorare gli effetti della normativa in esame anche al fine di valutare l'opportunità che tutte le retribuzioni nella pubblica amministrazione siano fissate in misura non superiore al trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzione di presidente di sezione della Corte di Cassazione ed equiparate», corrispondente in pratica ad un ammontare di poco superiore al nostro stipendio.
Dunque, insisto per la votazione del mio ordine del giorno affinché i singoli parlamentari diano testimonianza del loro dissenso a questo atto d'indirizzo sul quale il Governo si è già espresso negativamente, e in modo tale che, andando sul territorio, potremo riferire alla gente chi è che vuole, o non vuole, gli «iperstipendi». Ricordo a tutti, infatti, che stiamo parlando di stipendi da oltre 20 mila euro al mese! L'unica domanda che mi pongo è se in quest'Aula vi siano ancora dei comunisti e se consideriate normale che nell'attuale situazione a livello dirigenziale vi siano delle retribuzioni (da voi avallate) che superano tali soglie.
Faccio appello, quindi, al Governo affinché quanto meno si riallinei sull'ipotesi che ha già preso in considerazione quando, ad esempio, istituendo nuove authority, ha previsto di calmierare lo stipendio dei presidenti delle stesse con riferimento al livello indicato.
Inoltre, faccio appello soprattutto a coloro che hanno sempre sostenuto di voler dare il potere al popolo: siete sicuri che il popolo voglia che qualcuno di voi guadagni più di queste cifre? Restituiamo questo potere al popolo e, di conseguenza, valutate come orientarvi nella votazione del mio ordine del giorno.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Brigandì n. 9/3256/53, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 475
Votanti 457
Astenuti 18
Maggioranza 229
Hanno votato sì 189
Hanno votato no 268).
Prendo atto che la deputata Balducci ha segnalato che non è riuscita a votare.
Prendo atto che i presentatori dei successivi ordini del giorno Stucchi n. 9/3256/54, Bricolo n. 9/3256/55, Allasia n. 9/3256/56 e Fugatti n. 9/3256/57, non accettati dal Governo, insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.Pag. 67
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Stucchi n. 9/3256/54, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 472
Votanti 430
Astenuti 42
Maggioranza 216
Hanno votato sì 149
Hanno votato no 281).
Prendo atto che la deputata Balducci ha segnalato che non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bricolo n. 9/3256/55, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 480
Votanti 455
Astenuti 25
Maggioranza 228
Hanno votato sì 152
Hanno votato no 303).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Allasia n. 9/3256/56, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 475
Votanti 457
Astenuti 18
Maggioranza 229
Hanno votato sì 170
Hanno votato no 287).
Prendo atto che la deputata Balducci ha segnalato che non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fugatti n. 9/3256/57, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 480
Votanti 473
Astenuti 7
Maggioranza 237
Hanno votato sì 185
Hanno votato no 288).
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Filippi n. 9/3256/58, non accettato dal Governo.
ALBERTO FILIPPI. Signor Presidente, vorrei chiedere al Governo di rivedere il giudizio sul mio ordine del giorno. Come ho illustrato precedentemente, l'ordine del giorno in esame consentirebbe sia alle persone fisiche, sia a quelle giuridiche di riuscire a dare un valore più realistico agli immobili che posseggono. In modo particolare il bilancio presentato dalle persone giuridiche avrebbe anche un maggior senso. Di conseguenza, ciò consentirebbe una maggiore facilitazione in ordine all'accesso al credito per le persone giuridiche e le aziende.
A tutto ciò si aggiungerebbe anche un effetto di cassa immediato di cui l'erario potrebbe beneficiare e per ultimo si darebbe slancio al settore immobiliare, il quale - come ben sappiamo - in questo momento non è molto solido e non si trova in una situazione florida. Quindi, un settore immobiliare che riuscisse a prendere un po' più di fiato potrebbe successivamente creare un effetto domino sulPag. 68resto dell'economia che in questo momento purtroppo ristagna, se non addirittura presenta un effetto negativo.
Ritengo, dunque, che sia un ordine del giorno di buonsenso e che persegua la stessa ratio seguita dal Governo per combattere l'evasione, in quanto si assesta su tale linea. Chiedo, quindi, al Governo ed eventualmente ai colleghi di maggioranza di rivedere la loro opinione.
ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, vorrei capire se ai termini del Regolamento sia possibile intervenire sul proprio ordine del giorno sia in sede di illustrazione, sia in sede di dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Sì, è possibile onorevole.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Filippi n. 9/3256/58, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 482
Votanti 475
Astenuti 7
Maggioranza 238
Hanno votato sì 191
Hanno votato no 284).
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Garavaglia n. 9/3256/59.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Garavaglia n. 9/3256/59, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 481
Votanti 476
Astenuti 5
Maggioranza 239
Hanno votato sì 186
Hanno votato no 290).
Prendo atto che l'onorevole Pini accetta la riformulazione proposta e non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/60.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Gibelli n. 9/3256/61, non accettato dal Governo.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, chiedo al Governo di svolgere una riflessione sul mio ordine del giorno relativo alla vicenda di Malpensa.
Oggi, ci troviamo di fronte a un piano industriale riguardante Alitalia, che ha ormai un epilogo che si colloca nella farsa di una svendita, di cui, comunque, il Governo sta assumendo la responsabilità politica. Peraltro, vi sono ripercussioni sul territorio che mi impongono di chiedere al Governo di osservare che, nell'impegno al Governo, erano previste almeno quattro condizioni che potevano essere assunte come elemento di riflessione.
Al di là delle scelte del Governo in merito alla vicenda di Alitalia, sulla questione di Malpensa vi sono - ripeto - almeno quattro condizioni su cui invito il Governo a riflettere. In base al piano industriale, se venisse applicato quanto ci indica la stampa, vi sarebbero ripercussioni sul sostegno al reddito, sul mantenimento dei livelli occupazionali e sugli enti locali e le imprese nell'area di Malpensa. Pertanto, chiediamo che in futuro si assumano iniziative volte a garantire la continuità degli investimenti infrastrutturali programmati dalla società Sea in ragione degli accordi assunti con Alitalia.
Quindi, chiedo al Governo di rivedere il proprio parere contrario, perché non considera, nemmeno in parte, alcuna dellePag. 69quattro condizioni previste nel dispositivo. Invito il Governo a riflettere su almeno alcune di queste condizioni, perché in provincia di Varese, in Lombardia e in tutta l'area del nord interessata da Malpensa, il risultato e le conseguenze del piano industriale di Alitalia rischierebbero di essere devastanti ancora una volta per il nord, a tutto vantaggio dell'area di Fiumicino. Si parla molto della locomotiva d'Italia, ma, alla fine, è sempre il nord il solo che paga un prezzo e, oggi, ancora una volta, ne abbiamo la conferma con il parere contrario del Governo su questo ordine del giorno.
Rivolgo un ultimo appello al Governo, affinché abbia uno slancio di orgoglio verso un'area produttiva che non merita di essere mortificata ancora una volta per le conseguenze sull'indotto (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Armani. Ne ha facoltà.
PIETRO ARMANI. Signor Presidente, intervengo non solo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Gibelli n. 9/3256/61, ma anche per ricordare le responsabilità del Governo di centrosinistra per una serie di decreti sull'organizzazione dei voli in Italia, che hanno sistematicamente danneggiato l'hub di Malpensa.
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Airaghi aggiunge la propria firma all'ordine del giorno.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marantelli. Ne ha facoltà.
DANIELE MARANTELLI. Intendo aggiungere la mia firma all'ordine del giorno e chiedo la votazione per parti separate.
PRESIDENTE. Prego, onorevole Gibelli.
ANDREA GIBELLI. Era una delle possibilità che avevo prospettato a un Governo distratto, ossia di valutare almeno una delle quattro condizioni previste dal dispositivo (o anche più di una), per le ragioni che ho illustrato, che non erano polemiche, ma sostenute anche nell'interesse dei vostri elettori del nord, di cui vi dimenticate spesso e volentieri.
PRESIDENTE. Onorevole Marantelli, poiché lei ha formulato la richiesta di votazione per parti separate, dovrebbe cortesemente specificare quali parti intende che siano votate separatamente.
DANIELE MARANTELLI. Chiedo che il dispositivo e la parte motiva vengano votati separatamente.
PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo conferma il parere contrario sia sul dispositivo sia sulla parte motiva.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Gibelli n. 9/3256/61, non accettato dal Governo, limitatamente alla parte motiva.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 479
Votanti 444
Astenuti 35
Maggioranza 223
Hanno votato sì 158
Hanno votato no 286).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Gibelli n. 9/3256/61, limitatamente al dispositivo, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 483
Votanti 440
Astenuti 43
Maggioranza 221
Hanno votato sì 185
Hanno votato no 255).Pag. 70
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Grimoldi n. 9/3256/62 e Camillo Piazza n. 9/3256/63, accolti dal Governo come raccomandazione.
Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Folena n. 9/3256/64.
PIETRO FOLENA. Sì, signor Presidente, accetto la riformulazione e non insisto per la votazione.
Vorrei fare osservare che si tratta di una questione che riguarda 49.500 lavoratori ATA, trasferiti ex lege dagli enti locali alla pubblica amministrazione e che, a causa di una norma contenuta in una legge finanziaria di qualche anno fa e anche di una sciagurata sentenza della Corte costituzionale, costoro percepiscono un trattamento retributivo diverso dagli altri lavoratori ATA, pur svolgendo lo stesso lavoro.
Avremmo voluto un'altra soluzione nella legge finanziaria per il 2008 (avevamo proposto un altro emendamento, come maggioranza, nella Commissione cultura). L'emendamento che è stato accolto e poi ripreso dal maxiemendamento sottoposto alla nostra attenzione rinvia alla prossima contrattazione la risoluzione di tale problema.
Pertanto, non vogliamo che questa norma rimanga lettera morta. Lo ripeto: si tratta di 49.500 lavoratori a cui il Ministero del tesoro oggi sta chiedendo di restituire i soldi, gente che percepisce 900 euro in busta paga e che si trova oggi buste paga con 500 euro; è una situazione disperata, tanto che hanno protestato qualche giorno fa davanti al Parlamento.
Abbiamo bisogno che vengano accantonate le risorse per il prossimo rinnovo contrattuale, in modo tale da coprire la perequazione dei diritti di questi lavoratori.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, ho quattro richieste di intervento, però anche in questo caso ricordo che il presentatore ha accettato la riformulazione proposta dal Governo, quindi non si possono svolgere dichiarazioni di voto sull'ordine del giorno in esame.
ANGELA NAPOLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANGELA NAPOLI. Signor Presidente, chiedo di aggiungere la mia firma all'ordine del giorno in esame e sottoscrivo tutte le considerazioni svolte dall'onorevole Folena.
ANTONIO SATTA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO SATTA. Signor Presidente, condivido pienamente l'intervento dell'onorevole Folena, anche perché ce ne siamo occupati. Vi è l'impegno del Ministro della pubblica istruzione ad affrontare tale tema, quindi anche io chiedo di aggiungere la mia firma all'ordine del giorno in esame.
GABRIELE FRIGATO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GABRIELE FRIGATO. Signor Presidente, aggiungo la mia firma all'ordine del giorno in esame, interpretando anche la volontà di qualche collega del Partito Democratico.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, ricordo anche che, a rigore, occorrerebbe aggiungere prima la firma.
LUCIANO D'ULIZIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO D'ULIZIA. Signor Presidente, credo che le espressioni qui utilizzate nei confronti della Corte costituzionale vadano nettamente respinte dal Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori): «la sciagurata sentenza della Corte costituzionale». Ciò è assurdo!
Pag. 71FERDINANDO BENITO PIGNATARO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO. Signor Presidente, intervengo solo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno in esame.
ALBA SASSO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALBA SASSO. Signor Presidente, chiedo di aggiungere la mia firma all'ordine del giorno in esame.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ricordo che l'ordine del giorno Pelino n. 9/3256/65 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Misuraca n. 9/3256/66, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Grimaldi n. 9/3256/67, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Grimaldi n. 9/3256/67, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 474
Votanti 473
Astenuti 1
Maggioranza 237
Hanno votato sì 162
Hanno votato no 311).
Prendo atto che il deputato Caparini non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/68, accolto come raccomandazione dal Governo, e che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Fluvi n. 9/3256/69 e non insistono per la votazione.
Ricordo che l'ordine del giorno Lenzi n. 9/3256/70 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Marchi n. 9/3256/71, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che gli ordini del giorno Tocci n. 9/3256/72, Ghizzoni n. 9/3256/73 e Froner n. 9/3256/74 sono stati accettati dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno De Biasi n. 9/3256/75 e non insistono per la votazione.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal Governo dell'ordine del giorno Chiaromonte n. 9/3256/76.
FULVIO TESSITORE. Signor Presidente, intervengo per sottolineare la rilevanza di questo ordine del giorno che avrebbe voluto invitare il Governo ad una visione sistematica su una materia importante come è quella dell'autonomia di gestione. Nel caso specifico, non si capisce perché non sia stato riconosciuto anche agli enti di ricerca un rapporto con la Consip, riconosciuto finalmente all'università, dato che si tratta di enti che godono ugualmente di autonomia di gestione.
Approfitto dell'occasione per manifestare la mia sorpresa per la dichiarazione di inammissibilità del successivo ordine del giorno n. 9/3256/77, a mia firma, relativo alla soppressione dell'Unione accademica nazionale. Si tratta di un'autorevole istituzione scientifica che consorzia le undici accademie nazionali del Paese ad iniziare dall'Accademia dei Lincei e che svolge un'intensa attività scientifica, costando allo Stato niente meno che 100 mila euro l'anno. Le accademie consorziate, infatti, sostengono questa attività,Pag. 72che rappresenta il sistema accademico nazionale nell'Union Academique Internationale.
Mi auguro, come per l'ordine del giorno Chiaromonte n. 9/3256/76, che anche per l'ordine del giorno Tessitore n. 9/3256/77 il Governo voglia tornare sulla propria decisione. Lo dico anche alla luce del parere favorevole che era stato espresso sulla materia dal presidente della Commissione bilancio, onorevole Duilio, e dal relatore, onorevole Ventura, e anche - se mi è consentito dirlo - per cercare di dissipare qualche dubbio - purtroppo, non infondato - sulla politica culturale di questo Governo. Lo dico con molto rammarico e spero che le riserve che sto formulando sulla qualità di questa politica culturale possano essere smentite.
PRESIDENTE. Onorevole Tessitore, l'ordine del giorno n. 9/3256/77, di cui lei è primo firmatario, si poneva in contrasto con il testo e come tale non poteva che essere dichiarato inammissibile.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno Chiaromonte n. 9/3256/76, mi pare che lei comunque non abbia accettato l'invito al ritiro.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, se l'onorevole Chiaromonte è d'accordo, il Governo accoglie come raccomandazione il suo ordine del giorno n. 9/3256/76.
PRESIDENTE. Prendo atto, quindi, che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Chiaromonte 9/3256/76, accolto dal Governo come raccomandazione.
GERARDO BIANCO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GERARDO BIANCO. Signor Presidente, intervengo solo per sottolineare che le considerazioni svolte dall'onorevole Tessitore sono sacrosante.
Rimane peraltro incomprensibile questo atteggiamento del Governo di contrarietà a un provvedimento e sarebbe opportuno che l'ordine del giorno venisse completamente accettato. Confermo, dunque, il mio sostegno a questo ordine del giorno e lo sottoscrivo.
PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Rusconi n. 9/3256/78 e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Filippeschi n. 9/3256/80, accolto dal Governo come raccomandazione.
Ricordo che l'ordine del giorno Benzoni n. 9/3256/81 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Colasio n. 9/3256/82 e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Motta n. 9/3256/83, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Angelo Piazza n. 9/3256/84 e non insistono per la votazione.
Ricordo che l'ordine del giorno Burtone n. 9/3256/85 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Dussin n. 9/3256/86, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Dozzo n. 9/3256/87 e non insistono per la votazione.
Ricordo che l'ordine del giorno Maderloni n. 9/3256/88 è stato accettato dal Governo.Pag. 73
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Tucci n. 9/3256/89, accolto dal Governo come raccomandazione.
Ricordo che gli ordini del giorno Lucchese n. 9/3256/90, Formisano n. 9/3256/91 e Ciocchetti n. 9/3256/92 sono stati accettati dal Governo.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Drago n. 9/3256/93, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Drago n. 9/3256/93, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 472
Votanti 469
Astenuti 3
Maggioranza 235
Hanno votato sì 155
Hanno votato no 314).
Prendo atto che la deputata Dato ha segnalato che non è riuscita a votare.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Martinello n. 9/3256/94, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Martinello n. 9/3256/94 non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 475
Votanti 471
Astenuti 4
Maggioranza 236
Hanno votato sì 177
Hanno votato no 294).
Ricordo che l'ordine del giorno Romano n. 9/3256/95 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Mereu n. 9/3256/96 e non insistono per la votazione.
Ricordo che l'ordine del giorno Ruvolo n. 9/3256/97 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Peretti n. 9/3256/98 e non insistono per la votazione.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Galletti n. 9/3256/99, non accettato dal Governo.
GIAN LUCA GALLETTI. Si, signor Presidente, insito per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIAN LUCA GALLETTI. Signor Presidente, dobbiamo decidere se intendiamo realizzare la politica per le famiglie oppure se ne vogliamo solo discutere ai convegni. Nel disegno di legge finanziaria abbiamo introdotto una norma - sulla quale siamo stati tutti d'accordo - volta a detrarre l'ICI sulla prima casa (i famosi 200 euro, attraverso l'1,33 per cento sulla base imponibile).
Sia chiaro a tutti che, così facendo, noi discriminiamo le famiglie con figli rispetto a tutte le altre, in altre parole non le aiutiamo. Nel momento in cui decidiamo di adottare una politica fiscale, tutti dichiariamo che dobbiamo tenere in considerazione il numero dei figli delle famiglie. Allora, mi chiedo: ci sarà differenza tra una famiglia che vive in cinque in un appartamento di 100 mq e una persona che vi abita da sola?
L'ordine del giorno in esame impegna il Governo a tenere in considerazione due parametri: anzitutto una metratura minima poiché si stabilisce che, qualora la metratura della casa, rispetto al numero dei componenti, scenda sotto i venti metri quadrati, si può prevedere una riduzione oPag. 74l'esclusione dall'ICI. La ragione è che quella famiglia è in difficoltà perché vive in piccolo appartamento.
Inoltre, nell'ordine del giorno si prevede un'esenzione triennale per le giovani coppie che acquistano la casa. Quindi, se intendiamo incentivare la nascita di nuove famiglie, in qualche modo le dobbiamo avvantaggiare. Queste due misure relative all'ICI costano poco, sono di facile applicazione e andrebbero nel senso della politica che tutti diciamo di voler realizzare, ma che poi si fa molta fatica a portare avanti.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, premesso che la parte dell'ordine del giorno che riguarda l'ICI non si può accogliere in questi termini, perché non esiste nella contabilità attuale un modo per accoglierla, si potrebbe - se l'onorevole Galletti è d'accordo - accettare il primo e il terzo capoverso del dispositivo dell'ordine del giorno in esame e non accettare le premesse e il secondo capoverso del dispositivo.
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Galletti accetta la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/3256/99 e non insiste per la votazione. Prendo atto, altresì, che gli onorevoli Di Virgilio, Gardini, Bocciardo, Ceccacci Rubino e D'Ippolito Vitale aggiungono la propria firma all'ordine del giorno Galletti n. 9/3256/99.
Prendo atto che l'onorevole Tassone non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/100 accettato dal Governo limitatamente al dispositivo. Prendo atto, altresì, che l'onorevole D'Ippolito Vitale aggiunge la propria firma all'ordine del giorno Tassone n. 9/3256/100.
Prendo atto che l'onorevole Barbieri non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/101, accolto dal Governo come raccomandazione.
Ricordo che l'ordine del giorno Greco n. 9/3256/102 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che l'onorevole Volontè insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/103, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Volontè n. 9/3256/103, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 471
Votanti 462
Astenuti 9
Maggioranza 232
Hanno votato sì 173
Hanno votato no 289).
Ricordo che l'ordine del giorno Marcazzan n. 9/3256/104 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Adolfo n. 9/3256/105, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Adolfo n. 9/3256/105, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 472
Votanti 468
Astenuti 4
Maggioranza 235
Hanno votato sì 181
Hanno votato no 287).Pag. 75
Ricordo che l'ordine del giorno Forlani n. 9/3256/106 è stato accettato dal Governo.
RENATO GALEAZZI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RENATO GALEAZZI. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Forlani n. 9/3256/106.
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Oppi n. 9/3256/107, non accettato dal Governo.
LUIGI COGODI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUIGI COGODI. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Oppi n. 9/3256/107.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Oppi n. 9/3256/107, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 471
Votanti 468
Astenuti 3
Maggioranza 235
Hanno votato sì 162
Hanno votato no 306).
Prendo atto che l'onorevole Ronconi non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/108, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Pisacane n. 9/3256/109, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pisacane n. 9/3256/109, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 474
Votanti 470
Astenuti 4
Maggioranza 236
Hanno votato sì 178
Hanno votato no 292).
Ricordo che l'ordine del giorno D'Alia n. 9/3256/110 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Zinzi n. 9/3256/111, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dei rispettivi ordini del giorno Compagnon n. 9/3256/112 e Ciro Alfano n. 9/3256/113 e non insistono per la votazione.
Chiedo all'onorevole D'Agrò se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/114, non accettato dal Governo.
LUIGI D'AGRÒ. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, posso comprendere che il Governo esprima parere contrario, magari male interpretando la circolare n. 44 del 1o agosto 2002, adottata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali del Governo Berlusconi. Essa confermava l'inapplicabilitàPag. 76del divieto di intermediazione di manodopera per le strutture che riguardavano le case di cura e le residenze sanitarie per gli anziani.
Tuttavia, non comprendo perché ci si ostini ad eliminare un conflitto che esiste in alcune aree del Paese, tra queste realtà e l'INPS, soprattutto in funzione del fatto che è impossibile reperire dipendenti che esercitino funzioni che, in qualche misura, favoriscano il pieno servizio di tali case di riposo e, soprattutto, rette conseguenti per le famiglie.
Io chiedo che, se non si vuole accogliere il mio ordine del giorno n. 9/3256/114, si guardi da vicino il problema, che non è sollevato per uno sfizio, ma è una reale necessità della periferia, di quel mondo che, in qualche misura, ogni giorno, rende un servizio alla persona.
Da questo punto di vista e sotto questo profilo, voi fate in modo che le rette - così come formulate il «no», il divieto all'applicazione di questo ordine del giorno e a un preciso dettame che il Governo ha emanato, a suo tempo, come regolamento interpretativo di una legge del 1960 - vadano a pesare nelle rette mensili delle famiglie che hanno anziani nelle case di ricovero.
PRESIDENTE. Prendo atto che gli onorevoli Di Virgilio, Morrone, Capitanio Santolini, Fasolino, Berruti e Luciano Rossi intendono sottoscrivere l'ordine del giorno D'Agrò n. 9/3256/114.
Passiamo, quindi, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno D'Agrò n. 9/3256/114, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 471
Votanti 466
Astenuti 5
Maggioranza 234
Hanno votato sì 178
Hanno votato no 288).
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dell'ordine del giorno Capitanio Santolini n. 9/3256/115, accolto come raccomandazione dal Governo, e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Ceccuzzi n. 9/3256/116 e non insistono per la votazione.
Ricordo che gli ordini del giorno Ottone n. 9/3256/117 e Montani n. 9/3256/119 sono stati accettati dal Governo.
Prendo atto che l'onorevole Leddi Maiola accede all'invito al ritiro proposto dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/3256/120.
Ricordo che l'ordine del giorno Servodio n. 9/3256/121 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Albonetti n. 9/3256/122, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Poretti n. 9/3256/123 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Velo n. 9/3256/124 e non insistono per la votazione.
Prendo atto che l'onorevole Mondello insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/125, non accettato dal Governo.
Passiamo, quindi, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3256/125, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 477
Votanti 474
Astenuti 3
Maggioranza 238
Hanno votato sì 180
Hanno votato no 294).Pag. 77
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Licastro Scardino n. 9/3256/126, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Licastro Scardino n. 9/3256/126, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 476
Votanti 475
Astenuti 1
Maggioranza 238
Hanno votato sì 184
Hanno votato no 291).
Ricordo che gli ordini del giorno Carra n. 9/3256/127 e Duilio n. 9/3256/128 sono stati accettati dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Andrea Orlando n. 9/3256/129 e non insistono per la votazione.
Ricordo che l'ordine del giorno Sereni n. 9/3256/130 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Lusetti n. 9/3256/131 e Margiotta n. 9/3256/132, accolti come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Grassi n. 9/3256/133, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.
Ricordo che l'ordine del giorno Sasso n. 9/3256/134 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dei rispettivi ordini del giorno Aurisicchio n. 9/3256/136 e Nicchi n. 9/3256/137, e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Leoni n. 9/3256/138, accolto come raccomandazione dal Governo limitatamente al dispositivo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno D'Antona n. 9/3256/139 e non insistono per la votazione.
Ricordo che l'ordine del giorno Di Salvo n. 9/3256/140 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Rotondo n. 9/3256/141, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.
Ricordo che l'ordine del giorno Buffo n. 9/3256/142 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Cialente n. 9/3256/144, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che gli ordini del giorno Bandoli n. 9/3256/145, Zanotti n. 9/3256/146, Pettinari n. 9/3256/147 e Fumagalli n. 9/3256/148 sono stati accettati dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Crisci n. 9/3256/150, e non insistono per la votazione.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Burgio n. 9/3256/151, accolto come raccomandazione dal Governo.
ALBERTO BURGIO. Signor Presidente, vorrei conoscere dal Governo le motivazioni per le quali il mio ordine del giorno n. 9/3256/151, viene accolto solo come raccomandazione.
A tale riguardo, vorrei far presente al Governo e all'Assemblea la situazione dell'INAIL che è davvero incredibile. Noi stiamo discutendo il disegno di legge finanziaria, quindi, il tema della copertura finanziaria è cruciale. Proprio questa è la condizione incredibile di fronte alla quale ci troviamo! Vorrei far presente all'Assemblea, che magari non ha questi dati sott'occhio, che il bilancio dell'INAIL registraPag. 78un avanzo di 2 miliardi di euro all'anno e che per il 2008 è previsto un avanzo patrimoniale di 2 miliardi e 800 milioni di euro; inoltre, l'ente dispone di un tesoro di 13 miliardi. A fronte di tali cifre, noi registriamo una diminuzione dei premi erogati dall'INAIL, di circa 250, 300 milioni di euro all'anno.
Concludo, citando un'osservazione del presidente dell'istituto Giovannelli, il quale sostiene che, per neutralizzare gli effetti negativi della riforma del 2000, basterebbero 160 milioni l'anno.
Ora, si tenga presente che tra questi effetti negativi della riforma, vi è il fatto che i premi e le prestazioni liquidati dall'istituto sono talmente diminuiti, che oggi se ad un lavoratore vengono amputate due falangi del dito di una mano, costui non riceve alcuna prestazione dall'INAIL.
Quindi, ci troviamo in questa condizione: a fronte di tassi di incidentalità nel Paese che continuano a crescere (vi sono circa un milione, un milione e 200 mila infortuni all'anno), vi è un Istituto nazionale per l'assistenza ai lavoratori infortunati che scoppia di salute finanziaria, e il Governo non accetta questo ordine del giorno che ha grande valenza. Chiedo, pertanto, al Governo di fornire una motivazione o meglio ancora, di rivedere il proprio parere.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, onorevole Burgio, il problema riguarda essenzialmente la contabilità pubblica. Stiamo discutendo il disegno di legge finanziaria! Poiché lei sa che l'avanzo di cassa dell'INAIL fa parte integrante della tesoreria e, quindi, del bilancio di cassa, non possiamo accettare un ordine del giorno che impegni a modificare quello che stiamo approvando.
Questa è la ragione fondamentale: se non vi fosse questo effetto di bilancio, gli impegni, in quanto tali, potrebbero essere accolti. Così, invece, rischiamo di fare qualcosa di contraddittorio. Pertanto, al limite, potremmo riformulare il dispositivo dell'ordine del giorno in discussione inserendo le parole: «impegna il Governo a valutare la possibilità di». Il Governo potrebbe accettare l'ordine del giorno se riformulato in tal modo, prevedendo tale impegno.
PRESIDENTE. Prendo atto che il deputato Burgio accetta la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/3256/151 e non insiste per la votazione.
Prendo atto, altresì, che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Widmann n. 9/3256/152 e Bezzi n. 9/3256/153, accolti come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Siniscalchi n. 9/3256/154 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Rocchi n. 9/3256/155.
Ricordo che l'ordine del giorno Mungo n. 9/3256/156 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Bellanova n. 9/3256/157, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che gli ordini del giorno Vico n. 9/3256/158 e Ferrara n. 9/3256/159 sono stati accettati dal Governo.
Chiedo al presentatore dell'ordine del giorno Guadagno detto Vladimir Luxuria n. 9/3256/160 se insista per la votazione del suo ordine del giorno, accolto come raccomandazione dal Governo.
WLADIMIRO GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA. Si, signor Presidente insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
WLADIMIRO GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA. Signor Presidente, non accetto che il mio ordine del giorno venga accolto solo come raccomandazione in quanto esso pone il problema dello sbarramento anagrafico per l'acquisizione del diritto alle maggiorazioni sociali (ossia adPag. 79una pensione in favore degli invalidi civili totali o sordomuti o ciechi civili assoluti), che riguardano solo i soggetti con un'età pari o superiore a sessant'anni. Si tratta di una pensione di 580 euro mensili che viene erogata solo se si ha un'età pari o superiore a 60 anni, stabilita dalla legge finanziaria del 2002: si tratta di persone che anche a venti, trenta, quaranta o cinquant'anni, per la gravità del loro handicap, non possono lavorare.
Non accetto che il mio ordine del giorno sia accolto come raccomandazione ricordando, però, altre raccomandazioni, ossia tutte le direttive della Comunità europea, recepite dall'Italia, sulla protezione delle persone portatrici di un particolare handicap (tra le quali la n. 2000/78/CE contro le discriminazioni sull'handicap dirette o indirette) e che la Comunità europea ha aperto una procedura di infrazione contro l'Italia per la mancata e completa trasposizione della direttiva nel suddetto decreto 9 luglio 2003, n. 216.
L'Europa ci raccomanda di cambiare rotta e credo che nelle discriminazioni, dirette e indirette, vadano comprese le barriere architettoniche, le barriere mentali, ma anche le barriere economiche, ovvero quella di poter ottenere, solo a sessant'anni, una pensione in realtà già così esigua.
Chiedo, pertanto, che il mio ordine del giorno venga posto in votazione.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Onorevole Guadagno, ritengo di modificare il parere sul suo ordine del giorno accettandolo, a condizione che venga riformulato con l'aggiunta, dopo le parole «impegna il Governo», delle parole «a valutare la possibilità di adottare».
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Guadagno accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/160 proposta dal Governo, e non insiste per la votazione.
Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Piro n. 9/3256/161 accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Pizzolante n. 9/3256/162, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Frias n. 9/3256/163 è stato accettato dal Governo.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'ordine del giorno Acerbo n. 9/3256/164 formulato dal Governo.
MAURIZIO ACERBO. Signor Presidente, non riesco a comprendere le ragioni dell'invito al ritiro del mio ordine del giorno n. 9/3256/164, che chiede al Governo di valutare l'opportunità di eliminare l'ICI per le case popolari e per gli ex IACP comunque oggi denominati.
Se avete letto la recente inchiesta del settimanale L'espresso saprete che in tutta Italia le aziende territoriali per l'edilizia residenziale pubblica totalizzano 200 milioni di euro di disavanzo: ebbene, metà di questo disavanzo deriva dal pagamento dell'ICI!
È incomprensibile che quasi la metà di ciò che tali aziende introitano come canone da parte degli inquilini debba finire nel pagamento di un'imposta come l'ICI rispetto alla quale il nostro ordinamento ed i provvedimenti che si sono susseguiti esentano numerosi soggetti che in molti casi non svolgono, tra l'altro, funzioni sociali e pubbliche.
Voglio ricordare che nel nostro Paese esiste una grande sofferenza ed una situazione di degrado proprio nei quartieri di edilizia residenziale pubblica, e non riesco pertanto a capire come si possa avere un atteggiamento riformista, o quanto meno di buon senso, se non si riesce a risolvere neanche questa incongruenza del nostro attuale ordinamento.
Invito il Governo a rivedere il giudizio rispetto a un ordine del giorno che, traPag. 80l'altro, è contenuto nella risoluzione con cui l'VIII Commissione della Camera si è espressa nei mesi scorsi in relazione alle politiche abitative, risoluzione approvata da tutti i gruppi parlamentari all'unanimità in Commissione.
Si tratta - ripeto - di una misura che consentirebbe alle aziende dell'edilizia residenziale pubblica di avere delle risorse per rendere più vivibile un patrimonio edilizio spesso fatiscente.
Un'ultima considerazione: ricordo che nel 2007 in Italia ci sono ancora famiglie - visto che teniamo tanto alla famiglia - che dentro questo tipo di abitazioni non hanno diritto neanche all'acqua calda d'inverno.
Mi attenderei dal Governo, quindi, una sensibilità diversa al riguardo e chiedo che il mio ordine del giorno sia posto in votazione (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Provera ha chiesto di apporre la propria firma all'ordine del giorno Acerbo n. 9/3256/164.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, su questo argomento vi è un emendamento, se non ricordo male del relatore, onorevole Mungo, che affronta la questione, e che è stato anche quantificato.
La ragione della difficoltà, come ho detto prima, sta nel fatto che, approvando la legge di bilancio, l'impegno di nuove spese presenta degli elementi che sono sempre difficili da accogliere. Però, se l'onorevole Acerbo accetta, giacché l'argomento è all'ordine del giorno del Parlamento, proporrei di accogliere il suo ordine del giorno come raccomandazione.
PRESIDENTE. Prendo atto che gli onorevoli Pedrini e Iacomino hanno chiesto di apporre la propria firma all'ordine del giorno Acerbo n. 9/3256/164.
Prendo atto che l'onorevole Acerbo insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/164.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Acerbo n. 9/3256/164, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni - Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
(Presenti 462
Votanti 447
Astenuti 15
Maggioranza 224
Hanno votato sì 229
Hanno votato no 218).
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Mario Ricci n. 9/3256/165, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che l'onorevole Smeriglio accetta la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/3256/166, e non insiste per la votazione.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Cirino Pomicino n. 9/3256/167, accolto come raccomandazione dal Governo.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, vorrei invitare il Governo a rivedere la propria posizione; non riesco, infatti, a capire perché debba accogliere quest'ordine del giorno solo come raccomandazione.
In esso si spiega che l'abrogazione del comma 6 dell'articolo 52 del decreto legislativo n. 446 del 1997 impedisce la riscossione dei tributi di tutti gli enti locali, comuni e province d'Italia, e per riscuotere i tributi questi enti devono avvalersi dell'ordinario diritto civile, con conseguenti effetti negativi, anche di carattere patrimoniale.
Ho partecipato ad una riunione dell'ANCI e dell'UPI (l'Unione delle provincePag. 81italiane) e non ripeto quello che hanno detto sull'abrogazione di questo comma.
Mettete in ginocchio le province e i comuni italiani! Non riesco a capire perché il Governo debba accogliere quest'ordine del giorno solo come raccomandazione. È stato commesso un errore, accettate l'ordine del giorno e cercate di riparare, perché, altrimenti, nella finanziaria verrebbero a mancare le coperture per le minori entrate dei comuni e delle province che non riscuotono più nessun tipo di tassa (per riscuoterle, devono andare dal giudice civile).
È per questo che invito il Governo a rivedere la propria posizione, che non comprendo, passando dall'accoglimento come raccomandazione a un parere favorevole. Mi sembra ovvio: vi è stato chiesto dall'ANCI e dall'UPI, quindi da tutti i comuni e da tutte le province italiane.
PRESIDENTE. Onorevole Barani, dovrebbe specificare se accoglie la raccomandazione o se insiste per la votazione in mancanza di un diverso parere del Governo.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Cirino Pomicino n. 9/3256/167.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cirino Pomicino n. 9/3256/167, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 476
Votanti 469
Astenuti 7
Maggioranza 235
Hanno votato sì 165
Hanno votato no 304).
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'ordine del giorno Deiana n. 9/3256/168, formulato dal Governo.
ELETTRA DEIANA. No, signor Presidente, mantengo l'ordine del giorno e, insistendo per la votazione, chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELETTRA DEIANA. Colgo l'occasione per sottoporre per l'ennesima volta al Governo una questione da una parte annosa e, dall'altra, di grandissimo rilievo politico.
Siamo di fronte a una ingente destinazione di risorse pubbliche al finanziamento di un sistema di armamento - il velivolo F-35 - secondo un programma che, come tanti altri, non trova alcun luogo di decisione trasparente, di decisione ex ante e sfugge a qualsiasi tentativo da parte del Parlamento e della Commissione competente di acquisire ragguagli adeguati. Si tratta di un armamento e di un programma sotto il controllo di un'industria americana, in contraddizione patente con tutte le «chiacchiere» che vengono fatte da più parti sulla necessità di assicurare un'industria aeronautica europea. È un sistema che non porterà alcun beneficio all'industria italiana, al know how, all'occupazione. È un programma che si aggiunge in maniera confusa al programma di costruzione degli Eurofighter già in avanzato stato di realizzazione, e rispetto al quale si determinano delle contraddizioni molto rilevanti con l'aggravante, sostanzialmente, di avere una duplicazione della funzionalità dei due aerei, con la conseguenza di una crescita a dismisura del parco aerei dell'Aeronautica militare. Il tutto - ed è quanto a me sta più a cuore - all'interno di una concezione dell'uso dell'Aeronautica militare come mezzo potente di tipo proiettivo: non si comprende a quale tipo di modello di difesa del Paese tale evoluzione corrisponda.Pag. 82Si è peraltro manifestato il malcontento di molta parte della popolazione di Cameri, luogo nel quale esiste l'aeroporto militare dove dovrebbe avvenire la fase di assemblaggio, unica ricaduta per l'Italia della costruzione di questo aereo.
L'ordine del giorno in esame dà voce a tutte queste problematiche, chiedendo una moratoria affinché nelle sedi competenti possa svolgersi una discussione seria e affinché finalmente possa essere reso chiaro quanto il sottosegretario Forcieri ha ostinatamente taciuto, nonostante le reiterate richieste, relativamente ai vantaggi in termini di know how che deriverebbero all'industria italiana da questo programma.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI (ore 16,15)
ELETTRA DEIANA. Insisto, quindi, per la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Deiana n. 9/3256/168, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 472
Votanti 467
Astenuti 5
Maggioranza 234
Hanno votato sì 81
Hanno votato no 386).
Prendo atto che i deputati D'Elia e Porfidia hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario.
Ricordo che l'ordine del giorno Duranti n. 9/3256/170 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Papini n. 9/3256/171.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Falomi n. 9/3256/172.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ciccioli n. 9/3256/173, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno tizio n. 9/3256/173, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 464
Votanti 458
Astenuti 6
Maggioranza 230
Hanno votato sì 149
Hanno votato no 309).
Prendo atto che il deputato D'Elia ha segnalato che è riuscito ad esprimere voto contrario.
Prendo atto che l'onorevole Musi non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/174, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Naccarato n. 9/3256/175.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ossorio n. 9/3256/176, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Tolotti n. 9/3256/177, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Stramaccioni n. 9/3256/178.Pag. 83
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei successivi ordini del giorno Nannicini n. 9/3256/179 e Ferrari n. 9/3256/180, accolti come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Testa n. 9/3256/181 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che l'onorevole Cogodi accede all'invito al ritiro del suo ordine del giorno n. 9/3256/182 formulato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei successivi ordini del giorno Viola n. 9/3256/183 e Cinzia Maria Fontana n. 9/3256/184, accolti come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che gli onorevoli Lovelli e D'Ulizia accettano le riformulazioni proposte dei rispettivi ordini del giorno n. 9/3256/185 e n. 9/3256/186 e non insistono per la votazione.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Locatelli n. 9/3256/187, accolto come raccomandazione dal Governo.
EZIO LOCATELLI. No, signor Presidente, non insisto. Desidero però fare una puntualizzazione. Dal momento che si accetterebbe la raccomandazione e non l'impegno, mi pare importante rimarcare la necessità che si presti reale attenzione alla proposta e alle istanze contenute nell'ordine del giorno. Esso propone infatti un ampliamento degli impegni relativi al trasporto ferroviario metropolitano, con particolare considerazione per le aree contrassegnate da una forte conurbazione e da un forte congestionamento del traffico.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI (ore 16,20)
EZIO LOCATELLI. Nello specifico, la proposta è quella di un intervento sul sistema urbano di Bergamo, uno di quelli in maggiore sofferenza per quanto riguarda la rete e il servizio di trasporto esistenti; di qui la difficoltà di attuare un significativo trasferimento modale dal mezzo privato al mezzo pubblico. In proposito rimarco soltanto che è da venti anni che si parla di servizio ferroviario metropolitano nell'area di Bergamo, in gran parte inutilmente (tranne pochissime eccezioni: mi riferisco alla realizzazione in corso della metrotranvia della Val Seriana). Non insisto dunque per la votazione del mio ordine del giorno, accolto come raccomandazione, ma il mio auspicio è che questa raccomandazione sia colta in tutta la sua valenza politica.
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che l'onorevole Tremaglia ha chiesto di apporre la sua firma all'ordine del giorno Locatelli n. 9/3256/187.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno De Cristofaro n. 9/3256/188.
Ricordo che l'ordine del giorno Cardano n. 9/3256/189 è stato accettato dal Governo.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Brugger n. 9/3256/190, accolto come raccomandazione dal Governo.
KARL ZELLER. Signor Presidente, non insisto per la votazione ma, invero, mi sembra che l'ordine del giorno sia stato accettato dal Governo.
PRESIDENTE. Ne prendo atto, onorevole Zeller; ha ragione, l'ordine del giorno Brugger n. 9/3256/190 è stato accettato dal Governo.
Ricordo che anche l'ordine del giorno Khalil detto Alì Raschid n. 9/3256/191 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Mazzocchi n. 9/3256/192, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Spini n. 9/3256/193 è stato accettato dal Governo.
Constato l'assenza dei presentatori dell'ordine del giorno Grillini n. 9/3256/194: s'intende che non insistano per la votazione.Pag. 84
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Pisicchio n. 9/3256/197, accolto come raccomandazione dal Governo.
AURELIO SALVATORE MISITI. Signor Presidente, inviterei il Governo a rivedere la scelta fatta. Quello evidenziato nell'ordine del giorno presentato è infatti un problema assai importante. Con questo disegno di legge finanziaria, si bloccano tutti gli arbitrati; se però non si provvede rapidamente a sostituire l'arbitrato tradizionale con sezioni specializzate all'interno della magistratura, come si propone di fare nell'atto di indirizzo in esame, credo che ci si troverà in una fase terribile, poiché non si avrà a disposizione alcuno strumento, e saranno dunque bloccati molti vantaggi per i lavoratori, per le imprese e anche per l'erario.
Quindi, credo che il Governo potrebbe anche modificare il parere accettando, anziché la raccomandazione, l'impegno a valutare l'opportunità di istituire rapidamente, in un tempo determinato e breve, tali sezioni specializzate della magistratura; altrimenti, si avrebbe un periodo di impasse dopo il quale bisognerà poi intervenire nuovamente con un provvedimento legislativo. Tuttavia, se il Governo non ritiene opportuna tale soluzione, accettiamo che l'atto sia accolto come raccomandazione, ma credo sia opportuno riflettere prima di confermare il parere reso nei termini di accettare la sola raccomandazione. Pertanto, impegnerei il Governo a compiere una più profonda riflessione in merito a questo punto. Perciò, chiedo al sottosegretario di rivedere il parere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, colleghi, intervengo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno n. 9/3256/197 del presidente Pisicchio ed altri. In realtà, quando si decide di abolire i collegi arbitrali bisogna spiegarne il perché: non si ha fiducia nei magistrati componenti i collegi arbitrali e negli altri membri? I magistrati servono soltanto quando sono utili per alcune ragioni e devono invece essere visti in modo deteriore quando fanno parte di collegi arbitrali? La decisione di delegare ai tribunali ordinari la complessa vicenda di dover istituire sezioni specializzate significa in questo momento bloccare tutti gli appalti, soprattutto quelli pubblici. Dobbiamo allora capire per quale ragione il Governo si muova in tale modo, ma vorremmo capirlo e sentirlo dal Ministro Padoa Schioppa che non è presente in Aula in questo momento (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo)! C'è il Presidente del Consiglio, ma non c'è il Ministro competente: questo disegno di legge approvato dal Senato della Repubblica è stato presentato dal Ministro dell'economia e delle finanze Padoa Schioppa. Ma lui, dov'è? Dov'è? Diteci dov'è (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lupi. Ne ha facoltà.
MAURIZIO ENZO LUPI. Signor Presidente, oltre che per apporre la mia firma, intervengo per dire che, al di là dei toni usati dal collega, il contenuto del suo intervento è esattamente condiviso. Ne abbiamo più volte parlato anche in Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, pertanto il tema affrontato dall'ordine del giorno n. 9/3256/197 del collega Pisicchio ed altri è importantissimo, e sarebbe, da parte di tutti, un atto da irresponsabili non procedere nella direzione auspicata dall'ordine del giorno. Invito anch'io il Governo - o comunque, a questo punto, il Parlamento - a stabilire tale indirizzo, altrimenti ci troveremo nella paralisi assoluta: è un convincimento non solo della maggioranza ma anche dell'opposizione e di tutta la Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici all'unanimità.
Pag. 85PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Berruti. Ne ha facoltà.
MASSIMO MARIA BERRUTI. Signor Presidente, colleghi del Governo, mi trovo assolutamente in linea con quanto affermato precedentemente. La riforma dell'ordinamento giudiziario ha portato il Governo a quel tipo di decisione per le lungaggini che caratterizzano in Italia il processo civile e i procedimenti civili ormai ventennali. Insieme a quanto hanno detto i colleghi in precedenza, credo che eliminare, annullare e far sparire dalla circolazione i collegi arbitrali significhi dare ancora più peso e lavoro ai magistrati che si lamentano di essere pochi e di avere un eccessivo carico di lavoro. Ritengo che su questo aspetto il Governo dovrebbe svolgere una riflessione per accogliere l'ordine del giorno in esame non soltanto come raccomandazione, ma assolutamente in termini diversi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mantini. Ne ha facoltà.
PIERLUIGI MANTINI. Signor Presidente, il problema posto dall'ordine del giorno Pisicchio n. 9/3256/197 e dai colleghi è di grande serietà. Spesso si guarda alla questione degli arbitrati solo dal punto di vista dell'etica, dei guadagni e dei soggetti arbitri che vi partecipano, mentre essa evoca un problema diverso, quello della giustizia, e in particolare il problema del soggetto cui affidare, dopo questa abrogazione ex abrupto, le controversie in materia di appalti, affidamenti di servizi e forniture conclusi da tutte le amministrazioni, dallo Stato all'ultimo comune d'Italia.
Stiamo parlando di una materia vastissima. L'idea che, come è disposto nel disegno di legge finanziaria, sia il giudice ordinario ad essere competente in questo tipo di cause concernenti le riserve sugli appalti, le difficoltà nelle gare e lo svolgimento dei rapporti contrattuali, è un'idea che da un lato danneggia ulteriormente la credibilità della giustizia italiana, incapace di assolvere un tale compito, e, dall'altro, nuoce alla possibilità di stipulare contratti tutelati da garanzie giudiziarie in Italia. Ricordo - ma tutti lo sappiamo - che a tali gare partecipano i soggetti europei poiché si tratta di gare europee, che riguardano il mercato europeo (quantomeno delle ditte e dei soggetti che vi partecipano). Senza un organo di giustizia provvisto di qualche efficienza nessuno stipulerà contratti e parteciperà a gare in Italia. Sottolineo il termine «gare» ricordando che si tratta di un regime di concorrenza.
L'ordine del giorno in esame, che impegna il Governo a «monitorare», è fin troppo blando. Avevo proposto anche un emendamento che cercasse o riflettesse soluzioni diverse che facessero riferimento non solo all'istituzione di sezioni specializzate presso i tribunali ordinari - in ipotesi, competenti in unico grado, senza appello; si sarebbe, infatti, potuto stabilire un unico grado di giudizio delle sezioni specializzate della Corte d'appello, come già avviene per alcuni riti speciali - ma anche alla possibilità di radicare sulla materia la competenza del giudice amministrativo, che ha imparato a conoscere anche le questioni in materia di risarcimento dei danni derivanti dalla lesione di diritti soggettivi e non solo di interessi legittimi e che ora possiede poteri istruttori più ampi, dopo l'adozione della legge n. 205 del 2000.
Pertanto, se così si ritiene, manteniamo pure l'abolizione degli arbitrati per tutte le materie e controversie in tali settori, ma perlomeno troviamo un giudice credibile per queste cause e controversie perché, altrimenti, non avranno credibilità neanche i contratti. Dico ciò anche a fronte del disegno di legge finanziaria che non destina risorse alla giustizia perché continua un trend di diminuzione delle risorse dedicate a tale importante settore e a fronte del ritardo enorme in ordine al nodo dei processi e dell'efficienza della giustizia in Italia. Tale problema riguarda il Governo, il Parlamento e tutto il Paese.
PRESIDENTE. Prima di continuare i nostri lavori avrei bisogno di un chiarimento da parte dell'onorevole Misiti con riguardo all'ordine del giorno in esame. Sto dando la parola ai colleghi sul presupposto che i relativi interventi siano a titolo di dichiarazione di voto e pertanto, in modo implicito, do per scontato che lei insista per la votazione. Tuttavia, se così non è, dovremmo procedere oltre.
AURELIO SALVATORE MISITI. Insisto per la votazione, salvo che il Governo accetti l'ordine del giorno in esame, rivedendo così il parere già reso in termini di accoglimento come raccomandazione.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo accetta l'ordine del giorno in esame a condizione che il dispositivo venga riformulato nel senso di aggiungere nel dispositivo, dopo le parole «impegna il Governo», le parole «a valutare la possibilità di». «impegna il Governo a valutare la possibilità di».
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Misiti accetta la riformulazione proposta e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Pisicchio n. 9/326/197. Prendo altresì atto che l'onorevole Boscetto sottoscrive l'ordine del giorno Pisicchio n. 9/326/197.
Vi sono alcune richieste di intervento ma, onorevoli colleghi, vi rendo noto che, dopo l'accettazione della riformulazione, l'ordine del giorno è da intendersi accettato e il relativo esame concluso. Dunque, non vi è più la possibilità di intervenire per dichiarazione di voto.
GABRIELE BOSCETTO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Boscetto, non posso darle la parola. Le ricordo - tra l'altro - che lei ha già parlato su tale ordine del giorno.
Passiamo all'ordine del giorno Catanoso n. 9/3256/199, non accettato dal Governo.
GABRIELE BOSCETTO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, ho apposto la mia firma all'ordine del giorno Pisicchio n. 9/3256/197. Ritenevo che fosse necessario porlo in votazione. Il fatto che il collega Misiti non abbia insistito per la votazione non metteva me fuori gioco. È stato un deficit forte della sua impostazione non farmi parlare in relazione a quell'importantissimo ordine del giorno.
PRESIDENTE. No, onorevole Boscetto. L'apposizione di una firma successivamente alla presentazione dell'ordine del giorno ha un valore di carattere politico, ma non conferisce la disponibilità a chi lo sottoscrive in Assemblea di definire se vada o meno posto in votazione, ovvero se vada ritirato o meno.
TOMMASO FOTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TOMMASO FOTI. Signor Presidente, in verità, bisognerebbe chiedere all'onorevole Pisicchio. Infatti, è lui il primo firmatario.
PRESIDENTE. L'onorevole Misiti è tra i presentatori come l'onorevole Pisicchio.
TOMMASO FOTI. L'onorevole Pisicchio è il primo firmatario.
PRESIDENTE. L'onorevole Misiti è firmatario come lui.
TOMMASO FOTI. Lei sa benissimo che, non potendosi presentare più di un ordinePag. 87del giorno come primo firmatario, la disponibilità dell'ordine del giorno è del primo firmatario.
PRESIDENTE. Onorevole Foti, in assenza del primo firmatario, se sono presenti in aula gli altri firmatari, cioè gli altri deputati che hanno firmato l'ordine del giorno prima di depositarlo, ovvero al momento della presentazione, hanno la possibilità ovviamente di intervenire al posto del primo firmatario.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Catanoso n. 9/3256/199, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Catanoso n. 9/3256/199, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 461
Votanti 458
Astenuti 3
Maggioranza 230
Hanno votato sì 153
Hanno votato no 305).
Prendo atto che il deputato Vacca ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Scalia n. 9/3256/200, accolto dal Governo come raccomandazione.
Chiedo all'onorevole Patarino se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/201, accolto dal Governo come raccomandazione.
CARMINE SANTO PATARINO. Signor Presidente, vorrei un attimo di attenzione da parte del signor sottosegretario, per chiedere sommessamente se non sia possibile rivedere la posizione del Governo, anche per non venire meno al rispetto nei confronti di un suo collega sottosegretario all'interno.
Infatti, nel dispositivo del mio ordine del giorno non faccio altro che riportare alla lettera le parole che il sottosegretario Pajno ebbe a dire in risposta alla mia interpellanza urgente sull'argomento. Siccome si tratta di una questione molto delicata, che riguarda persone che attendono da oltre vent'anni, la pregherei signor sottosegretario di rivedere la posizione e di accettare l'ordine del giorno, invece di accoglierlo come raccomandazione.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, propongo di espungere l'ultimo capoverso della premessa e successivamente sostituire dopo le parole: «impegna il Governo» le parole: «a rendersi» con le seguenti: «a valutare la possibilità di rendersi». In tal caso, l'ordine del giorno verrebbe accettato dal Governo.
PRESIDENTE. Onorevole Patarino?
CARMINE SANTO PATARINO. Vorrei segnalare un errore di stampa: l'ultima parola del dispositivo è «interessati», non «interrelati». In ogni caso, accetto la riformulazione proposta dal Governo.
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno La Russa n. 9/3256/202, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno De Corato n. 9/3256/203, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dei successivi ordini del giorno, non accettati dal Governo.
Pag. 88Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Lamorte n. 9/3256/204, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 466
Votanti 462
Astenuti 4
Maggioranza 232
Hanno votato sì 172
Hanno votato no 290).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Leo n. 9/3256/205, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 467
Votanti 465
Astenuti 2
Maggioranza 233
Hanno votato sì 175
Hanno votato no 290).
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Lo Presti n. 9/3256/206, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che l'onorevole Mancuso insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/207, non accettato dal Governo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mellano. Ne ha facoltà.
BRUNO MELLANO. Signor Presidente, intervengo molto brevemente per sottoscrivere l'ordine del giorno al nostro esame e per chiedere al Governo di rileggerlo bene e di accettarlo. Credo, infatti, che sia davvero un argomento condiviso, sicuramente da altri colleghi radicali, credo anche dai colleghi dei Verdi. Quindi, sottoscrivo tale ordine del giorno e richiedo una riflessione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mancuso n. 9/3256/207, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 462
Votanti 456
Astenuti 6
Maggioranza 229
Hanno votato sì 177
Hanno votato no 279).
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Martinelli n. 9/3256/208, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Meloni n. 9/3256/209 e non insiste per la votazione.
SANDRA CIOFFI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SANDRA CIOFFI. Signor Presidente, desidero sottoscrivere l'ordine del giorno Meloni n. 9/3256/209.
ROCCO PIGNATARO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROCCO PIGNATARO. Signor Presidente, aggiungo anch'io la mia firma all'ordine del giorno Meloni n. 9/3256/209.
Pag. 89
PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Migliori n. 9/3256/210, accolto dal Governo come raccomandazione.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Germontani n. 9/3256/211, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo, purché riformulato.
MARIA IDA GERMONTANI. Signor Presidente, accetto la riformulazione ed esprimo soddisfazione per l'accoglimento da parte del Governo di questo ordine del giorno. Voglio sottolineare all'Aula che, accogliendo il dispositivo, il Governo si impegna, con riferimento all'articolo 37 della Costituzione, sul fronte della parità retributiva tra i lavoratori uomini e donne.
Con l'altro punto del dispositivo che è stato accolto, il Governo si impegna su un altro fronte, quello della presenza femminile nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, all'aumento dell'affidamento alle donne di incarichi dirigenziali e quindi attuando su questo fronte l'articolo 51 della Costituzione. Ricordiamo che attualmente gli incarichi dirigenziali, a livello di consulenze, sono attribuiti per l'88 per cento a uomini e soltanto per il restante 12 per cento alle donne.
Pertanto, esprimo soddisfazione per l'accoglimento di questo ordine del giorno. Mi auguro che il Governo si impegni realmente su questo fronte.
SANDRA CIOFFI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SANDRA CIOFFI. Signor Presidente, sottoscrivo l'ordine del giorno in esame.
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che i presentatori dei successivi ordini del giorno insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bellotti n. 9/3256/212, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 468
Votanti 465
Astenuti 3
Maggioranza 233
Hanno votato sì 177
Hanno votato no 288).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Benedetti Valentini n. 9/3256/213, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 471
Votanti 446
Astenuti 25
Maggioranza 224
Hanno votato sì 155
Hanno votato no 291).
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dell'ordine del giorno Bocchino n. 9/3256/214, accolto dal Governo come raccomandazione, e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dell'ordine del giorno Briguglio n. 9/3256/215, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo, e non insistono per la votazione.
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione del suo ordine del giorno Cirielli n. 9/3256/216, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cirielli n. 9/3256/216, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 473
Votanti 468
Astenuti 5
Maggioranza 235
Hanno votato sì 176
Hanno votato no 292).
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Giorgio Conte n. 9/3256/217, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Consolo n. 9/3256/218, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Holzmann n. 9/3256/219, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Holzmann n. 9/3256/219, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 478
Votanti 453
Astenuti 25
Maggioranza 227
Hanno votato sì 158
Hanno votato no 295).
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dell'ordine del giorno Contento n. 9/3256/220, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo, e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Giulio Conti n. 9/3256/221, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Giulio Conti n. 9/3256/221, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 474
Votanti 473
Astenuti 1
Maggioranza 237
Hanno votato sì 182
Hanno votato no 291).
Prendo atto che la deputata D'Ippolito Vitale ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Cosenza n. 9/3256/222, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cosenza n. 9/3256/222, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 476
Votanti 469
Astenuti 7
Maggioranza 235
Hanno votato sì 177
Hanno votato no 292).
Ricordo che gli ordini del giorno Filipponio Tatarella n. 9/3256/223 e Foti n. 9/3256/224 sono stati accettati dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Frassinetti n. 9/3256/225, accolto dal Governo come raccomandazione.Pag. 91
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dell'ordine del giorno La Loggia n. 9/3256/226, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo purché riformulato, e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Armani n. 9/3256/227 e non insistono per la votazione.
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Amoruso n. 9/3256/228, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Amoruso n. 9/3256/228, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 471
Votanti 470
Astenuti 1
Maggioranza 236
Hanno votato sì 182
Hanno votato no 288).
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Airaghi n. 9/3256/229.
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Landolfi n. 9/3256/230, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Landolfi n. 9/3256/230, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 449
Votanti 445
Astenuti 4
Maggioranza 223
Hanno votato sì 168
Hanno votato no 277).
Prendo atto che la deputata Capitanio Santolini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Taglialatela n. 9/3256/231, accolto dal Governo come raccomandazione.
MIRKO TREMAGLIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MIRKO TREMAGLIA. Signor Presidente, in relazione al mio ordine del giorno n. 9/3256/232, avevo presentato un documento su un argomento che è drammatico per noi e per l'Europa e mi fa piacere che in Aula sia presente il Ministro degli affari esteri.
Il Governo aveva ritenuto di accettare il mio ordine del giorno dopo averlo riformulato, ma è arrivata la mannaia della Presidenza che lo ha giudicato inammissibile.
Il problema di fondo è quello del rapporto tra l'Europa e l'Africa per quanto concerne gli immigrati. Abbiamo considerato che sin dal 1985, quando i Ministri europei si riunirono in Africa insieme ai colleghi africani, si è individuata una situazione che indubbiamente è tra le più pericolose, perché il fatto che in Africa vi sia l'80 per cento di disoccupati e la condizione veramente insostenibile per quanto riguarda il rapporto con l'Europa sul fronte delle nascite, dimostrano l'impossibilità di dare «pannicelli caldi» a una situazione altamente drammatica e tragica.
Il 14 ottobre 1995, mi recai a Bucarest in rappresentanza dell'Unione interparlamentare e proposi l'intervento dell'EuropaPag. 92a favore dell'Africa, non più attraverso aiuti e sterili convincimenti, ma con uno strumento completamente nuovo, quale quello degli investimenti. Dunque, ho proposto non più gli aiuti, né l'annullamento dei debiti, perché quando si annullano i debiti poi ci si ritrova nella situazione di prima, ma investimenti importanti che servano a dare lavoro in Africa a 20 milioni di africani.
Signor Ministro degli affari esteri, questa strada così importante venne approvata da 127 Paesi, la riportai qui a Montecitorio e venne approvata, ma da allora non abbiamo fatto alcun passo in avanti. Leggo soltanto le conclusioni del mio ordine del giorno, senza dilungarmi oltre, visto che la mia posizione era stata accolta dal Governo: «(...) si affronterebbe così il problema di fondo, dando nuovo impulso produttivo ai Paesi più poveri, nella prospettiva di ridurre le enormi differenze economiche che si sono create all'interno dell'area mediterranea; impegna il Governo ad organizzare una Conferenza internazionale del lavoro e della cooperazione con la partecipazione dei Ministri del lavoro e degli affari esteri dell'Unione europea, con la rappresentanza dei Paesi del Nord Africa, nonché con quelli della Lega Araba e dei Parlamenti europei, per discutere e attuare un piano trentennale di investimenti europei in Africa al fine di creare 20 milioni di posti di lavoro per gli africani in Africa e di fermare, quindi, l'immigrazione selvaggia verso l'Europa».
È l'unica strada che, a mio avviso, tutto il Parlamento possa accettare ed è di grande importanza. Do atto al Ministro, inoltre, di aver formulato una situazione che accetta tale impostazione.
Siccome il mio ordine del giorno è stato dichiarato inammissibile - non conosco il motivo in quanto non me lo hanno spiegato - ho già ripresentato alla Camera questo provvedimento, quindi ne discuteremo certamente. A mio avviso, è l'unica strada, in quanto con le dichiarazioni non si risolve alcun problema.
Si tratta di far lavorare gli africani in Africa con degli interessi anche per l'Europa. L'Europa, infatti, deve organizzare il lavoro e ciò, a mio avviso, è indispensabile, altrimenti è perfettamente inutile piangere, affermando che siamo presi d'assalto dagli africani. Questa è la situazione che deve essere ripresa e affrontata con la dovuta serietà dopo tanti anni di parole e non di fatti (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
ALBERTO GIORGETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALBERTO GIORGETTI. Signor Presidente, intervengo sul tema dell'inammissibilità, in quanto parlando...
PRESIDENTE. Onorevole, lei sa che il tema dell'inammissibilità dell'ordine del giorno Tremaglia n. 9/3256/232 è già stato chiarito. L'ordine del giorno è stato dichiarato inammissibile per estraneità di materia, in quanto non attinente al disegno di legge finanziaria.
ALBERTO GIORGETTI. Signor Presidente, credo che sia un tema molto importante e vorrei svolgere solo una breve considerazione. È stata data prevalenza al tema di politica estera, mentre noi riteniamo che sia prevalente nell'ordine del giorno Tremaglia n. 9/3256/232 il problema dello sviluppo, della coesione economica e sociale, della spesa sociale e del mercato del lavoro. Sono tutti elementi che incidono pesantemente sulle grandezze del bilancio pubblico.
Quindi, signor Presidente, a nostro avviso non si può considerare questo ordine del giorno come estraneo alla materia del disegno di legge finanziaria (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. SignorPag. 93Presidente, tengo a precisare che l'inammissibilità naturalmente fa stato per tutti noi.
Ciò detto, l'onorevole Tremaglia sa - e lo dico per ragioni di rispetto, in quanto il rispetto parlamentare tra maggioranza e opposizione è importante - che il parere, ove l'ordine del giorno fosse stato ammissibile, sarebbe stato favorevole, purché riformulato in un paio di parti. Credo che sia importante che l'Assemblea lo sappia.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI (ore 16,46)
PRESIDENTE. I presentatori non hanno insistito per la votazione dell'ordine del giorno Taglialatela n. 9/3256/231, accolto come raccomandazione (Commenti). La Presidente che mi ha preceduto mi ha riferito che eravamo sull'ordine del giorno Taglialatela n. 9/3256/231, accolto come raccomandazione dal Governo, entro cui è avvenuta una parentesi. La parentesi è stata chiusa.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Minasso n. 9/3256/233, accolto dal Governo come raccomandazione.
MARIA IDA GERMONTANI. Signor Presidente, non è presente l'onorevole Minasso, quindi come seconda firmataria, vorrei chiedere al Governo di svolgere un'ulteriore riflessione.
Con questo ordine del giorno, partendo da fatti gravi accaduti anche recentemente (ad esempio, presso il tribunale di Reggio Emilia, dove un cittadino albanese ha sparato e ucciso la moglie e il cognato), poniamo il problema del livello di sicurezza degli uffici giudiziari italiani. Ricordo, ad esempio, che gli avvocati matrimonialisti chiedono che nelle udienze sui casi familiari, così come nelle udienze penali, assistano le forze dell'ordine proprio a causa del gran numero di delitti familiari che si stanno consumando.
Con questo ordine del giorno chiediamo, dunque, di effettuare un monitoraggio presso gli uffici giudiziari per valutare la reale efficienza dei sistemi di sicurezza adottati e di valutare la possibilità di adottare provvedimenti urgenti, affinché siano messe in sicurezza le aule dei tribunali e, più in generale, siano protetti i luoghi dove si amministra la giustizia.
Chiediamo anche un fondo per il potenziamento delle misure di sicurezza, con metal detector, telecamere e quant'altro. Quindi, se è vero che la sicurezza è una priorità del Governo, chiedo al Governo stesso un'ulteriore riflessione sulla possibilità di accettare questo ordine del giorno.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, l'ordine del giorno potrebbe essere accettato - mi riferisco al solo dispositivo - riformulando il primo capoverso nei seguenti termini: «a valutare la possibilità di (..)» e il terzo capoverso nei seguenti termini: «a valutare la possibilità di potenziamento delle dotazioni di sicurezza». In sostanza, non mi sentirei di assumere l'impegno per l'istituzione del fondo, ma certamente quello di migliorare le dotazioni di sicurezza.
PRESIDENTE. Onorevole Germontani, accetta la riformulazione?
MARIA IDA GERMONTANI. Sì, signor Presidente e non insisto per la votazione.